Come
al solito sveglia presto, Ne approfitto per vedere se funziona
il collegamento con la posta dell'ufficio tramite la scheda
Vodafone. Finalmente ci riesco; finora era stato un disastro.
Devo compilare un questionario per il mio Ufficio del Personale
ed incredibilmente ci riesco
Dino
è gia sveglio e sta leggendo un libro sull'Isola di
Mozia seduto allo stesso tavolo della cena.
Su
suo consiglio, alla mattina compiamo una vista alle saline
qui vicino proprio di fronte alla stessa isola.
Nella
salina Ettore e Infersa, che è privata, ci fanno visitare
un mulino. I mulini a vento, che
funzionano per dimostrazione al mercoledì ed al sabato,
servono a dragare l'acqua dalle vasche fredde, quelle più
grandi e profonde poste verso il mare, a quelle calde dove
l'acqua evapora e lascia la crosta di sale. Questo mulino
è stato restaurato, in un solo anno, nelle sue parti
in legno da un maestro d'ascia che, secondo la gentile guida
che ci accompagna nella visita, ha seguito per la ricostruzione
addirittura dei disegni di Leonardo da Vinci. Le ruote in
pietra sono invece originali e molto consumate.
La
lavorazione del sale in questa salina,
se si eccettua il trasporto tramite nastro, è completamente
manuale. La crosta viene rotta dai salinari a luglio, agosto
e settembre. Il sale viene prima diviso in strisce rettangolari
e poi in piccoli quadrati misurati per riempire una carriola.
Con questa il sale viene poi trasportato e ribaltato in cumuli
che raggiungono un peso di circa 250 tonnellate. I cumuli
che rimangono d'inverno sono protetti con delle normali tegole.
La produzione totale e di circa 12000 tonnellate di sale l'anno.
Fatta
una foto di gruppo ripartiamo
alla volta di S.Vito Lo Capo. Ci fermiamo in una zona
sterrata, di terra rossa, a circa 4 km dal paese in prossimità
delle indicazioni per Macari. C'è n'è più
d'una lungo questa strada e in qualcuna ci sono già
dei camper parcheggiati, non molti, in verità, ma si
capisce che è un posto dove campeggiare senza problemi.
L'approdo al mare, attraverso le
rocce è un po' difficoltoso, ma comunque il posto,
molto bello, si presta bene anche al barbecue di carne che
ci aspetta questa sera.
Facciamo
un bagno e, per immortalare un mio tuffo
in mare, chiedo a Luca di farmi una foto. Probabilmente ha
le mani un po' bagnate e la macchina digitale ne risente smettendo
di funzionare!
Se non si rimette in sesto, non potrò più documentare
con le foto questo diario.
Sul
posto, che per ora è abbastanza deserto, conosciamo
una coppia di camperisti di Ferrara, Luigi e Lisetta con figlio
tredicenne, Zeno. Ci chiedono, molto discretamente, se possono
unirsi a noi nello spostamento di domani a S.Vito. Naturalmente
sono i benvenuti!
Dopo
cena ci godiamo una splendida stellata sul mare. Si vede molto
bene anche la Via Lattea, cosa cui non ero più abituato,
il chiarore diffuso del paese e del faro di S.Vito ci è
schermato da un alta scogliera che domani dovremo scavalcare.
Siamo
fortunati perché riusciamo anche a vedere alcune stelle
cadenti.
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