Tappa
Oasi di Vendicari - Noto - Oasi di Vendicari
Chilometri percorsi
50 circa
Durata del viaggio
1 ora circa
Data
Giovedì, 10 Luglio 2003
Mi sveglio molto presto dopo aver dormito profondamente e bene.

Sono le 6 e 30 e decido di uscire a fare una passeggiata a passo veloce nell' oasi.

Punto deciso alla strada giusta che ieri ho clamorosamente mancato.
Sono accompagnato da continui rumorini provenienti dai bordi del sentiero. Penso a delle lucertole, ma il passo veloce e il timore di vedere, invece di una lucertola, qualche serpentello, mi impediscono di guardare.

In aria volano invece dei rondoni molto grandi ed il loro volo è molto più rilassante.

Il silenzio, a parte i rumorini, è totale e l'atmosfera è magica.

Ad un certo punto, il rumore proveniente dal bordo è troppo forte per essere giustificato da un piccolo rettile, mi volto e vedo scappare veloce, direi letteralmente a zampe levate, una grossa lepre. Devo averla disturbata nel sonno o nella colazione. Da quel momento ne vedo circa una decina e ci faccio quasi l'abitudine. E' strano, ieri non avevo notato niente, né all'andata né al ritorno. E' proprio vero che il mattino ha l'oro in bocca.

Sono veramente contento di aver fatto questa passeggiata.

Arrivato al mare mi riposo un attimo respirandone profondamente il forte odore. In un certo senso compio una specie di rito di ricarica, cercando di imprimermi nella mente questi momenti per tirarli fuori d'inverno o in periodi meno felici.

Al ritorno della passeggiata cerco di ripercorrere il sentiero percorso ieri, seguendo le orme impresse dalle mie mitiche ciabattine traforate (chi mi conosce sa cosa voglio dire).

Incontro ancora delle lepri. Una di queste si ferma, quasi in posa, in mezzo al sentiero e mi consente addirittura di scattarle una foto. Forse era più terrorizzata che vanitosa, ma, a me và bene così.

Perdo le tracce delle mie ciabattine e percorro un sentiero nuovo che, quando arrivo a ricongiungerlo con il sentiero dell'andata, scopro essere ad accesso vietato.

Poco importa, a quest'ora non c'è nessuno che mi può fare notare - probabilmente l'avrebbe fatto in forma molto gentile - che non potevo passare da lì.

Alle 9, dopo aver pagato il posteggio (9 Euro), partiamo verso Noto con l'intenzione di visitare la cittadina e (non dico soprattutto) di fare la spesa in qualche pescheria che ci hanno detto esistere sicuramente.

In effetti, nei pressi di Noto Alto verso cui abbiamo erroneamente puntato, troviamo un negozio di pesce fresco. Parcheggio in qualche modo il camper, ed entro, con un certo grado di agitazione.
I gestori del negozio sono due, padre e figlio, il padre sta diliscando con una precisione chirurgica delle alici freschissime. Compie dei rapidi gesti con le sue manone enormi. Il figlio, Nino, mi serve subito dandomi istintivamente del tu. Poi si corregge e passa al lei, ma io, vista la sua straordinaria cortesia, lo tranquillizzo dicendoli che preferivo il tu.

Mi dice che oggi non ha pesce spada fresco, perché lui solo quello vende, mentre in giro si trova pesce spada decongelato. Ha invece del tonno appena pescato e mi descrive con precisione i vari tagli di cui dispone. Tra questi, anche delle specie di grosse lische con della polpa ancora attaccata che, mi spiega, servono, dopo essere state bollite in acqua salata, alla preparazione delle "ghiotta", un piatto povero locale che utilizza gli scarti della lavorazione del tonno per preparare con varie verdure, saltate in padella, una prelibata pietanza.
Decido di acquistare delle grosse bistecche che, grazie anche ad un po' di righette di grasso, secondo Nino, vanno meglio del filetto per il barbecue.
Acquisto anche dell'altro pesce fresco, sgombri, spigole, polipetti, calamari e gamberetti del posto.
Ogni tanto, il padre che continua a diliscare acciughe, mi rivolge la parola consigliandomi, in un italiano poco comprensibile, posti vicini o santuari da visitare.
Mi parla di Avola Antica. Nino la descrive come un canyon molto grande con dei bei laghetti naturali. Mi sbilancio e dico che la Sicilia è troppo bella per essere vista in una volta sola e quindi non sono sicuro di vedere questa volta questi posti ma li tengo in serbo per la prossima.
Alla fine della spesa, mi consegna un foglietto con il numero di telefono della pescheria. Se domani sono ancora in zona, mi dice, puoi telefonarmi e se avrò il pesce spada fresco te lo posso portare io, visto che venire fin quassù con il camper non è proprio comodo. Incredibile, mi viene voglia di passare qui il resto della giornata !

Questa sera mi attende una buona grigliata, finalmente !

All' uscita dalla pescheria, mi rivolgo ad una signora che sta scendendo da una Panda scassata per chiederle se era possibile raggiungere la cattedrale a piedi. Mi consiglia di scendere con il camper e mi da delle indicazioni per parcheggiare, in qualche modo, nei pressi di un distributore della Esso. Mi spiega anche che, lì vicino, potrò trovare i negozi di verdura ed il panificio che mancano al completamento degli acquisti per il menù di stasera.

Trovato il distributore, mi accorgo che è una semplice pompa di benzina ai lati della strada, ma, con un po' di manovre, riesco comunque a parcheggiare il camper.

Non avevo ancora finito di manovrare che, la signora di prima, passando in macchina si è accorta di noi e, pensando che stessimo andando via, si è bloccata in mezzo alla strada e, gesticolando dal finestrino, mi ha rassicurato sulla correttezza della posizione e mi ha ripetuto tutte le indicazioni sui negozi.
Dietro si è formata una discreta coda, ma, visto che la signora mi stava aiutando, nessuno ha suonato il clacson !

Noto è carina, purtroppo però la cattedrale è in restauro e non si può visitare né dentro né si può vederne la facciata che è tuttora ricoperta da un ponteggio. Saliamo sul campanile della chiesa di S. Carlo e ci godiamo la vista dei tetti degli edifici in stile barocco siciliano.

Al ritorno verso il camper assaporiamo la nostra prima granatina con la brioche riflettendo sul fatto che in questa zona le cose costano molto meno che da noi.
Un caffè Illy, che di sicuro non viene prodotto qui, costa solo 60 centesimi e, sarà per l'atmosfera, mi sembra molto più buono.

Puntiamo verso Lido di Noto e parcheggiamo il camper nell'area sosta attrezzata lungo il mare. Il mare e la spiaggia sono splendidi e molto puliti, ma l'area sosta, pulita anch'essa e con un gestore altrettanto gentile degli altri, non ci sembra adatta per il sontuoso barbecue che ci attende. Decidiamo quindi di avvisare i Xxxxxxxx di rimanere all'Oasi dove più tardi li raggiungeremo.

A sera iniziamo l'impresa del barbecue. Essendo area protetta decidiamo di non utilizzare i nostri barbecue portatili, ma quelli in muratura del posteggio. Questo ci porta a socializzare con altre persone, lì presenti, che scopriamo essere proprio di Verona. Uno addirittura è un professore della scuola media di Enrico.

Ceniamo tardissimo a causa dei tempi dilatati dai preparativi e dalla quantità di pesce da cucinare, ma, alla fine ci abbuffiamo con calamari ripieni, uno sgombro ed una spigola, bistecche di tonno ammorbidite prima con limone ed un po' di pepe e condite poi con olio ed origano, polipi freschissimi e croccanti (forse la cosa più buona della cena) e, per finire, gamberetti saltati alla piastra. Il tutto accompagnato da verdure grigliate e, naturalmente, da buon vino bianco.


 

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