Tappa
Piazza Armerina - S. Leone - Valle dei Templi - Eraclea Minoa
Chilometri percorsi
170 circa
Durata del viaggio
4 ore
Data
Martedì, 15 Luglio 2003

Tanto per cambiare, mi sveglio presto. Alle 7 esco dal camper per un piccolo giro di perlustrazione, arrivo fino all'ingresso della Villa Romana del Casale, ma non c'è nessuno in giro, solo le bancarelle ancora vuote.
Al ritorno dalla passeggiata, vedo tre persone ferme in macchina all'imboccatura del parcheggio e mi rivolgo loro chiedendo se sanno se c'è la possibilità di avere una visita guidata o un audioguida efficiente. Mi rispondono che né l'una né l'altra soluzione sono percorribili e che l'unica è acquistare una delle dettagliate guide in vendita nelle bancarelle. Neanche a dirlo loro sono i proprietari di una di queste e mi invitano ad acquistarla da loro dietro il favore di uno sconto.
Alle 8.30 in punto entriamo nella villa. Ci accorgiamo subito di aver fatto bene a venire presto perché i mosaici sono protetti da una copertura di ferro e vetro che crea un effetto serra sicuramente poco confortevole nelle ore più calde.
La villa, un cascinale padronale posto al centro di un grande latifondo, è molto bella.
Tutti gli ambienti - ci sono decine di stanze ed un corridoio di addirittura 59 metri - sono perfettamente riconoscibili e, in effetti, ben descritti dalla guida che abbiamo acquistato (con lo sconto di 1 Euro…).
Alcuni mosaici, tra le decine che si sono salvate, sono molto ben conservati e offrono uno spettacolo affascinante.
Gli addetti alle pulizie che stanno facendo il loro lavoro (forse non nel modo migliore, visto che alcuni spazzano la polvere dalle passerelle sospese direttamente sui mosaici) ci fanno anche un favore. Passano uno straccio bagnato su un tratto di un grande mosaico e questo acquista dei colori ed una vivacità che prima non si apprezzavano in questa misura.

E' impossibile descrivere tutte le scene rappresentate dai mosaici, si va da scene di caccia a scene erotiche, da animali esotici a Polifemo, da una gara di quadrighe in una enorme arena a tutti i tipi di frutta.

C'è anche il famoso mosaico delle ragazze in bikini che rappresenta delle donne intente, in bikini appunto, alla pratica di alcuni sport olimpici: pesi, disco, salto in lungo, corsa ed una specie di pallavolo giocata con una palla piccola e colorata.

Sembra una scena ritratta dai nostri giorni, sia per l'abbigliamento delle ragazze che per le azioni che vengono rappresentate !

In effetti, se devo fare una considerazione, la villa mi sembra talmente bella da essere finta. Non nel senso che non appartenga a quell'epoca, ma mi pare impossibile che qualcuno, 2-3 secoli dopo Cristo, vivesse veramente in un posto così bello e decorato. Mi da' come l'impressione che fosse un posto più adibito al divertimento che all'abitazione vera e propria. Una specie di raffinato centro commerciale dell'epoca…

All'uscita mi offro un caffè e mi accorgo che qui la Sicilia ha dei prezzi più che continentali. Pago il caffè 1 euro !
Se penso che a Porto Palo di Capo Passero lo pagavo 60 centesimi mi chiedo dove sta la differenza.

Alle 10.30 si riparte alla volta di Agrigento non prima di aver pagato un obolo di un euro ad un parcheggiatore abusivo comparso improvvisamente all'imbocco del parcheggio. Qualche volta ho la sensazione che qui basti mettersi un cappellino in testa ed un marsupio alla cintura per potersi inventare vari lavori, dal parcheggiatore al benzinaio nei distributori chiusi per turno e dotati di pompe self-service!

Dobbiamo riattraversare la periferia di Gela. Nella via di attraversamento, oltre alla doppia, terza fila di parcheggi c'è anche una specie di mercato di frutta. Laura scende al volo e riesce, prima di risalire senza interrompere la mia corsa, a farsi regalare (senza volerlo) un melone.
Ci fermiamo a riposare, prima di affrontare la Valle dei Templi, alla spiaggia di San Leone. Riusciamo a parcheggiare sulla strada in riva al mare all'ombra di alti eucalipti.

La spiaggia è rossa ed il mare non è molto limpido, ma un bagno ed un po' di relax è proprio quello che ci vuole.

Riesco anche a farmi ricaricare la batteria della macchina digitale dal gentile gestore di un bar sulla spiaggia. I prezzi qui sono paragonabili a Verona, il caffè mi costa 0,80 Euro.

Alle 16 si riprende il viaggio verso la Valle dei Templi. Il panorama è brullo, le stoppie del grano bruciate dal sole e la roccia gialla che affiora qua e là lo rendono infuocato. Ogni tanto la vista è ravvivata da grosse bouganvilles che sbucano dai giardini delle case o da grosse piante grasse a punta che crescono spontanee.

I templi appaiono improvvisamente dopo una curva. Sullo sfondo, ma in lontananza - di più di come mi avevano descritto - c'è lo sviluppo caotico della città di Agrigento.

Non troviamo posto nel parcheggio dell'ingresso basso, proseguiamo e parcheggiamo all'altezza del Museo Archeologico, ma il parcheggiatore sdentato e molto cordiale ci avverte che l'ingresso della Valle dei Templi è lontano e che ci conviene parcheggiare su, all'ingresso alto.

Facciamo così ed entriamo, decidendo di percorrere tutto il percorso fino al Tempio dei Dioscuri, circa 2 km, a piedi.

Lo spettacolo è molto suggestivo. Il sole che si sta abbassando, illumina in modo ottimale i templi e così scatto un sacco di foto.

Il primo che si incontra è il Tempio di Giunone, ma il meglio conservato, anche perché trasformato nel corso dei secoli in un basilica e perciò più curato, è il secondo, il Tempio della Concordia.

Il Tempio di Giove, che all'origine doveva essere il più imponente è andato completamente distrutto dal saccheggio delle pietre usate per costruire il molo di Porto Empedocle. Bella e suggestiva anche la ricostruzione sdraiata di un gigante Telamone che doveva far parte del frontale del Tempi di Giove. L'originale si trova al Museo Archeologico.

Il Tempio dei Dioscuri, del quale sono rimaste in piedi solo le 4 colonne d'angolo che fanno da simbolo alla città, è in restauro e quindi non si vede per niente.

Tutta la zona è immersa in una vegetazione di ulivi, mandorli e piante di capperi. Una coppia di sposi che sta facendo il servizio fotografico chiede in prestito Tea, la cagnolina dei Xxxxxx, per farsi una foto.

Ripartiamo alle 19, verso un'area sosta segnalata a Torre Salsa.

Arriviamo dopo un tortuoso percorso di stradine di campagna giusto per conoscere l'unica persona scortese e antipatica sino a qui incontrata.

Neanche a dirlo non è siciliana. Dall'accento si direbbe inglese o tedesca, e gestisce l'area sosta di Torre Salsa.

Alla nostra richiesta di fermarci 2 giorni (siamo in 3 camper e sono le 20.30) ci oppone rigidamente la sua convinzione etica che il pernottamento minimo, per apprezzare la bellezza del posto, debba essere anche in questa stagione, di almeno 3 notti. Si esibisce anche in un paio di richiami ai bambini che inavvertitamente hanno suonato il clacson ed al sottoscritto che, essendosi spento improvvisamente il motore del camper per un difetto che ogni tanto si manifesta dopo averlo avviato sfruttando una piccola discesa tergiverso nel spegnerlo per la paura di non partire più.
Mi riprometto di fare le giuste rimostranze nei confronti di questa gestione, soprattutto perché, se i cartelli che invitavano a quest'area sosta avessero fatto cenno alle rigide credenze etiche della scortese signora avremmo evitato di sobbarcarci, già stanchi, questo tortuoso percorso.

Vabbè, si vede che doveva andare così. Arriviamo tardi a Eraclea Minoa e decidiamo di entrare nel campeggio "Eraclea Minoa" dopo una abile contrattazione di Marco che spunta uno sconto di 8 euro (il costo di una persona) alla mia ed alla sua famiglia.

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