POESIE
L’
uomo che guarda la
mano posata sullo
sguardo assente di
un cielo muto incontinente
di pianto l’urlo
e lo squarcio il
grido il sussulto di
un silenzio banale di un sorriso astratto. |
31/03/93 Metaforicamente
una madre, sì
esserlo per
partorire il
tuo io cosciente la
tua anima fuggente l’inconoscibile
pensiero il
tuo sentire più vero sentire
le tue membra turgide di
pensieri candidi l’odore
tuo sublime nello
scambio genitale la
tua aurora il
tuo pianto allo
schiudersi le labbra tue aprirsi
fuggevoli di
ritmi serrati di
emozioni malcelate di
scontri arrendevoli sì
tua madre il
conoscere per riconoscere l’alba
del tuo riso il
tramonto del tuo pianto la
notte regalata all’insonnia.
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