"Si tratta di nuova specie", ha detto l'esperto,
aggiungendo che si tratta del fossile di uno dei tre più grandi
dinosauri scoperti finora nel mondo. Il nome che gli è stato
dato
deriva dalla lingua indigena dei Mapuche e significa «capo
lucertola
gigante».
"Abbiamo trovato il 70% dello scheletro - sottolinea Jorge Calvo, direttore del centro di paleontologia dell'Universita' argentina di Comahue - il 'capo gigante dei sauri' aveva una lunghezza tra i 32 e i 24 metri, con un peso pari a 8 tonnellate". Solo una vertebra è lunga 1,10 metri, e pesa 200-300 chili.
Nuovo Adrosauro |
I dinosauri scavatoriOryctodromeus cubicularis |
Trovati i
resti di una
nuova specie di dinosauri che si rifugiava in tane sotterranee e si
prendeva cura dei piccoli
E’ stata scoperta una famiglia di
dinosauri che viveva e moriva in
una buco sottoterra. I paleontologi dicono che è la prima prova
valida
del fatto che i dinosauri vivevano in tane e che gli adulti accudivano
i piccoli a lungo dopo la schiusa delle uova. I
dinosauri scavatori di tane fanno parte di una specie erbivora a due
zampe sconosciuta in precedenza, che Varricchio ha chiamato Oryctodromeus
cubicularis, che significa
letteralmente “corridore che scava
tane”.
L’esemplare
adulto si è riparato assieme
a due giovani, di circa metà di lunghezza, in una fossa alla
base del
cunicolo, originariamente ricoperta da mezzo metro di terra.
La
scoperta è assolutamente sbalorditiva” ha commentato David
Fastovsky
della University of Rhode Island di New York, USA, perché
dimostra in
modo convincente un comportamento in precedenza sconosciuto dei
dinosauri. Inoltre sostiene anche il fatto che i dinosauri si
prendevano cura dei loro piccoli, come i loro lontani discendenti, gli
uccelli moderni.
Un nuovo gigante
Il "Mapusaurus rosae" |
COCCODRILLO DEL
CRETACEO,
IL "SARCOSUCHUS" |
Il Sarcosuchus Imperator era un
coccodrillo di dimensioni straordinarie, misurava 12 metri in lunghezza
e pesava ben 8 tonnellate e potrebbe essere stato un predatore di
dinosauri.
Le caratteristiche del cranio e della mascella
del Sarcosuchus, lo mettono in relazione con i fossili di due antiche
razze
di coccodrillo, entrambe mangiatrici di pesci, conosciute come
Pholidosaurus
e Terminonaris.
Il Sarcosuchus viveva nei depositi fluviali,
non marini, e l'anatomia del suo apparato nutritivo è indicativa
di una dieta più generalizzata.
Il muso largo e allungato del Sarcosuchus
è caratterizzato da un'escrescenza tondeggiante, o bolla nasale
(questa protuberanza poteva avere avuto funzioni sia olfattive che
sonore).
In un solo sito archeologico nigeriano sono
stati rinvenuti resti fossili di sei diverse specie di coccodrilli,
inclusa
una "non più grande di un biscotto alla crema", commenta Paul
C.
Sereno(uno studioso di Chicago). "Questa è la cosa affascinate
dell'evoluzione
dei coccodrilli. Sembra che gli esemplari moderni costituiscano il
punto
di equilibrio della scala di grandezza, che ha visto la scomparsa degli
esemplari più grandi e più piccoli".
VON LETTOW VORBECKI
Il nome di questo
dinosauro(anche
se poco conosciuto)gli era stato dato in onore del generale tedesco
von Lettow Vorbeck (prima guerra
mondiale).
Il dinosauro è stato
identificato
come un "Dysalotosauro"(si conosce ancora ben poco di questa specie)
ritrovato
nell' Africa dell'est.
UOVA IN PATAGONIA
I paleontologi hanno scoperto in
patagonia
una vasta pianura di nidi di dinosauri erbivori. Precisamente a
Neuquen
sono stati rinvenuti 15 nidi, ognuno con 35 uova protette da una
piccola muraglia di argilla.
Questa zona è di dimensioni notevoli,
circa 20 chilometri di lunghezza per 6 di larghezza, gli scavi
continueranno
per accertarsi che non sia l'unico insediamento della zona.
Le uova sembrano essere di un titanosaurus,
un erbivoro quadrupede con un lungo collo, lungo circa 15 metri
che
era molto comune 80 milioni di anni fa in Argentina.
Lo scorso anno nella provincia del Rio Negro
sono stati scoperti dei resti di un dinosauro ancora senza nome, che si
pensa sia la creatura terrestre più grande mai scoperta.
TITANOSAURI DALLE PICCOLE DIMENSIONI |
Dopo la scoperta in Patagonia di un luogo
di
nidificazione del tardo Cretaceo, che ci ha fornito una quantità
di informazioni sulla la vita di questi antichi animali, sono state
rinvenute
sei uova fossili contenenti al loro interno dei piccoli titanosauri in
stadio fetale.
I fossili sono in ottimo stato di
conservazione
ed i teschi potrebbero consentirci di far luce sullo sviluppo evolutivo
di questi animali.
I titanosauri erano enormi creature che
potevano
persino raggiungere il peso di 100 tonnellate. Questi sauropodi dal
lungo
collo si sono diffusi in tutto il mondo, eppure i loro teschi sono
estremamente
rari.
I teschi che sono stati rinvenuti, riferiscono
gli autori del rapporto, "fanno luce su alcune delle caratteristiche
craniche
più importanti dei sauropodi".
IL RITROVAMENTO
DEL
"Sinovenator changii" |
Gli studiosi descrivono uno scheletro
parzialmente completo di un dinosauro della dimensione di un pollo, di
una razza precedentemente sconosciuta, vissuto nella regione cinese del
Liaoning circa 30 milioni di anni
fa.
Secondo il rapporto, il nuovo esemplare appartiene alla famiglia dei
troodontidi
e il suo ritrovamento suggerisce che numerose caratteristiche "da
uccello
siano comparse nei dinosauri molto prima di quanto gli scienziati
sospettassero.
Il nuovo fossile, che è stato chiamato Sinovenator changii,
proviene
dalle stesse regioni che lo scorso anno hanno ridato la luce agli
spettacolari
resti completi di un dinosauro pennuto,si tratterebbe di un vicino
parente
dell'Archaeopteryx, un uccello vissuto nello stesso periodo, e
probabilmente
aveva delle piume sul corpo, sebbene non ne sia rimasta traccia nel
fossile
ritrovato.
Il Sinovenator, primo e più antico troodontide tuttora
ritrovato,
mostra numerose caratteristiche - la taglia ridotta, per esempio - che
non appariranno nei troodontidi dei periodi successivi ma saranno
proprie
dei dromaeosauridi, vicini parenti degli uccelli,e degli uccelli stessi.
SEMPRE PIU' CERTEZZE SULL' IPOTESI DEL METEORITE |
I geologi non hanno più dubbi, nuove tecniche di rilevazione di particelle spaziali confermano che un meteorite fece terminare l'era dei dinosauri. L'esito di questa ricerca è stato pubblicato sulla autorevole rivista "Scienze". I geologi hanno analizzato impronte, spore e ossa di più di 70 milioni di anni fa poste nel Nord America orientale e hanno misurato la quantità di polvere di iridio e i valori magnetici dei detriti corrispettivi. Dennis V. Kent docente di geologia della Rutgers University, afferma che le tracce di iridio sono equivalenti ad un evidenziatore cronologico. L'iridio è un elemento presente praticamente ovunque negli oggetti spaziali, quindi viene sfruttato per collegare con precisione un epoca ad un impatto con un meteorite, da li si può risalire facilmente fino agli abitanti della terra del periodo.
LE CORAZZE |
Alcune razze di dinosauri erbivori
hanno nel corso di milioni di anni sviluppato una spessa corazza che
gli
garantisse una maggior protezione agli attacchi dei carnivori. Questo
gli
permetteva naturalmente di riportare meno danni e di far desistere
anzitempo
l'aggressore. I dinosauri che si ricordano maggiormente per la loro
"armatura"
sono sicuramente gli Stegosauri, e soprattutto tutti gli Ankylosauri.
La
comparsa delle corazze nei dinosauri risalgono al Giurassico inferiore,
lo Scelidosaurus fu il primo ritrovamento, scoperto in
Inghilterra.
Sicuramente non era il massimo in termini di protezione, però
era
un buon inizio. La prima vera corazza perfetta sotto tutti i punti di
vista
fu quella degli ankylosauri, ed era completa rispetta a quella dello
Scelidosaurus.
Gli ankylosauri comparvero nel cretaceo superiore e svilupparono un
vero
sistema di difesa dagli attacchi dei carnivori, le placche ossee ormai
si erano unite e formavano una corazza unica sui fianchi, con una coda
rinforzata, anche la testa ormai era completamente corazzata. Gli
ankylosauri
svilupparono talmente bene le loro corazze che la natura gli
fornì
persino delle palpebre corazzate, con scudi veri e propri che le
proteggevano.
Si pensa che quando subivano un attacco questi invece di fuggire si
accovacciassero,
avvicinando le zampe anteriori alle posteriori, proteggendo così
la testa. Questa tattica difensiva non era però usata da tutti
gli
ankylosauri, non tutti rimanevano passivi, alcuni specie erano fornite
di pericolosissime code.
Gli ankylosauri erano divisi in due
categorie,
quelle munite di spesse corazze, e quella dei nodosauri, che come
tattica
usavano l'accovacciamento. Gli ankilosauridi non rinunciarono alla
lotta
contro l'agressore, e sferravano pericolosissimi colpi di coda, che
all'estremità
solitamente aveva placche ossee con punte. Un colpo simile era in grado
di tramortire un terapode o addirittura spezzargli le gambe.
ESISTONO DINOSAURI VELENOSI? |
I dinosauri che sputavano veleno che
abbiamo
visto in "Jurassic Park" erano una pura invenzione holliwoodiana,
eppure
alcuni dinosauri potrebbero aver realmente avuto un morso velenoso. La
rivelazione proviene da un dente di due centimetri ritrovato in
Messico,
solcato da un canale simile a quello che si trova nei denti dei
serpenti
velenosi odierni. Questa è la prima prova evidente che alcuni
dinosauri
erano velenosi.
Il dente, curvo e simile ad una lama, proviene
da un piccolo teropode, una famiglia di predatori a due zampe di cui
faceva
parte anche il famigerato Velociraptor, il Tirannosauro e il
Dilofosauro.
Comunque la struttura a canale del dente
è
unica tra i dinosauri. Essa somiglia molto a quella dei denti, atti ad
iniettare veleno, dei serpenti della famiglia dei cobra o di quelle
lucertole
velenose come il mostro di Gila e l'Eloderma orrido del Messico.
Gli altri paleontologi sono affascinati da
questa teoria, ma si mantengono cauti. "Non esistono prove inconfutabili
dell'avvenuta esistenza di teropodi velenosi"
dice Tom Holtz dell'università del Maryland. "Comunque non
c'è
un percorso seghettato invertito e il solco nella parte posteriore del
dente, mentre gli altri animali che hanno una scanalatura in quella
posizione
si sa che sono velenosi.
Inoltre è stato ritrovato un solo
dente,
in rocce con un'età compresa tra i 70 e gli 80 milioni di anni.
Misurando dai 5,6 ai 9,5 millimetri alla base, il dente potrebbe essere
appartenuto a molte specie di teropodi. Benché altri teropodi
siano
stati ritrovati all'interno delle stesse rocce, non è ancora
chiaro
a quale fossile di animale appartenga.
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