Beelzebufo ampigna, come i ricercatori hanno battezzato la nuova specie, è vissuto fra i 60 e i 70 milioni di anni fa, aveva una lunghezza di circa 40 centimetri e un peso che si aggirava attorno ai cinque chilogrammi. Singolarmente (e a dispetto di quel "-bufo" presente nel nome scelto per genere, che farebbe pensare a un apparentamento con i bufonidi), la nuova specie su troverebbe sullo stesso ramo filogenetico dei leptodattilidi che vivono ancor oggi in Sud America, e in particolare con quelli del genere Ceratophrys, noti anche come rane cornute, che trascorrono buona parte del tempo nascoste nel terreno umido e fangoso, lasciando spuntare poco più del muso in attesa del passaggio delle prede.
L'animale, che era dotato di una dorso molto coriaceo, aveva una bocca particolarmente ampia e potenti mandibole che probabilmente gli permettevano di predare lucertole, piccoli vertebrati e, azzardano i ricercatori, forse perfino i neonati di piccoli dinosauri.
Il nome del genere è un gioco di parole tra un nome del diavolo (belzebù) e bufo (rospo in latino). Il nome della specie ampinga è una parola malgascia che significa "scudo".
I frammenti fossili ritrovati mostrano che poteva crescere fino a 40 centimetri di lunghezza (una dimensione superiore a quella di qualunque anuro oggi vivente) e si può ipotizzare un peso di circa 4 chili. E' stato supposto che il Beelzebufo potesse ingoiare anche cuccioli di dinosauri.
Gli animali viventi più vicini al Beelzebufo sono le Ceratophrys, le "rane cornute" del Sud America. Ciò è stato interpretato come una prova che nel tardo Cretaceo il Madagascar e l'America del Sud erano ancora uniti.
Regno |
Animalia
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Phylum: | Chordata |
Classe: | Amphibia |
Ordine: | Anura |
Sottordine: | Neobatrachia |
Superfamiglia: | Hyloidea |
Famiglia: | Leptodactylidae |
Sottofamiglia: | Ceratophryinae |
Genere: | Beelzebufo |
Specie: | B. ampinga |