Hobby Elettronica...2
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Nome documento CRCS02.TXT (ComeRealizzareCircuitiStampati.TXT)


                                        20 Marzo 1998

Seconda parte realizzazione dei circuiti stampati.

In questa seconda puntata parleremo di fotoincisione.
Il consiglio che vi do' e' di leggere tutta la puntata e poi
rileggerla pian piano riflettendo sui singoli passaggi.
Anche con questo metodo dobbiamo fare in modo che sul rame della
basetta lasciamo protette solo le zone che ci interessano e
scoperte le parti da incidere, proprio come con i trasferibili e
con i pennarelli.
Per una buona fotoincisione si usano le cosiddete basette o piastre
pre-sensibilizzate, sono delle comuni piastre ramate sulla cui
superfice ramata e' depositato uno strato uniforme di lacca
fotocopiante.
Di piastre pre-sensibilizzate ne esistono di due tipi: positive e
negative.
Noi parleremo delle positive.
Inizialmente la basetta e' totalmente protetta, quindi il nostro
compito e' trovare il sistema per eliminare le parti di lacca non
appartenenti al circuito, cioe' in piu'.
La sostanza che ci permette di asportare la lacca e' la soda caustica
questa pero' agisce solo se la lacca viene preventivamente colpita da
luce ultravioletta per un determinato tempo.
Ricapitoliamo: la basetta inizialmente e' completamente ricoperta
di lacca, esponiamo la basetta proteggendo le parti che riproducono il
disegno e illuminado le rimanenti.
La parte esposta si trasforma ed e' possibile eliminarla con la soda
caustica.
Poi si incide con l'acido ferrico.
Per questa tecnica occorrono questi materiali (alcuni non sono
indispensabili o utili a seconda della tecnica usata per la
preparazione del master).

 * basette presensibilizzate
 * soda caustica in polvere
 * bilancia di precisione
 * lastre di vetro
 * lampade uva
 * trasferelli
 * carta lucida
 * fogli trasparenti per stampanti laser
 * pinzette di plastica
 * bacinelle di plastica
 * guanti in gomma

Per apprendere una tecnica cosi' complessa (non abbiate paura) bisogna
partire da zero, in modo che per successivi e graduali passi diventi
per voi facile e sicura.
Il primo obiettivo che ci dobbiamo porre e' la realizzazione di un
rudimentale bromografo.
(se avete una vecchia lampada SL philips fulminata apritela, potrete
recuperare del materiale che fa al caso nostro, infatti all'interno
c'e' un reattore ed uno starter che al 99% funzionano ancora).
Vi occorrono uno tubo uva (raggi ultravioletti) da 28 Cm, uno starter
ed un reattore.
Recuperate una valigetta portatrapano e montateci dentro il tutto
seguendo questo schema elettrico:

        REATTORE        TUBO UVA
         ____       ___________________
     ---|____|-----|                   |------------------
  2            /---|___________________|--\               |
  2 VOLT      |             __            |               |
  0            \-----------|__|-----------/               |
                         STARTER                          |
     -----------------------------------------------------|

Comprate un pezzo di alluminio a forma di u con la i lati da 3x3x3 Cm
e tagliatene due pezzi lunghi quanto il tubo e poneteli capovolti
affiancati alla lampada, bloccandoli con della colla termofusibile.
Comprate un pezzo di vetro da 3 mm di spessore e largo 20x16 Cm e
montateli seguendo questo semplice disegno in sezione.

 |         ----------------------------------------   <--- VETRO  |
 |               ------        __        ------                   |
 |              |      |     /    \     |      |                  |
 |              |      |    | 0  0 |    |      |                  |
 |              |      |     \ __ /     |      |                  |
 |________________________________________________________________|


Il nostro piccolo bromografo e' pronto!

Il secondo obiettivo e' come pesare la soda caustica.
La soda ci necessita per togliere il photoresist esposto dalla basetta.
La soluzione e' composta semplicemente da un litro d'acqua e 12 grammi
di soda caustica.
Questi 12 grammi o ce li facciamo pesare dal solito amico dotato di
bilancia di precisione o compriamo una economica bilancia a bracci
uguali, con due semisfere di plastica, la precisone arriva al grammo.
Recatevi poi in un negozio per materiale fotografico e comprate una
vaschetta in plastica per uso foografico ( hanno sul fondo dei rialzi
che evitano alla nostra basetta di attaccarsi al fondo permettendo
una facile presa con le pinzette.
Se avete risolto questi 3 problemi, non siete ancora in grado di
realizzare una fotoincisione di un circuito stampato, ma pronti per
una prima prova molto interessante:
Tagliate un pezzo di basetta presensibilizzata da 3X6 Cm, eliminate la
pellicola e copritene meta' della parte sensibilizzata con del nastro
isolante nero, ponete la basetta sul vetro rivolta verso la lampada,
per tenerla aderente al vetro metteteci un peso sopra.
Accendete la lampada per un tempo molto lungo tipo 10 minuti.
Spegnete la lampada, togliete il nastro isolante e osservate
attentamente la basetta , il lato protetto e' naturalmente rimasto
tale e quale, la parte esposta e' cambiata di colore e quindi
eliminabile con la soda.
Prendete una bottiglia con un litro d'acqua, versateci i 12 grammi di
soda dentro, e dopo averla miscelata bene, versatela nella vaschetta.
Immergete la basetta, la parte di lacca colpita da luce si trasformera'
in una miscela nera e in pian piano si stacchera' dalla basetta, mentre
la parte protetta precedentemente dal nastro isolante rimarra' intatta.
Ci siamo: la lacca che e' rimasta al suo posto e' l'equivalente dei
trasferibili o del pennarello che indicano la/e piste del circuito
stampato e che proteggera' il rame sottostante dalla successiva
corrosione dall'acido ferrico.
Tutto chiaro?
Se siete riusciti a costruire il bromografo, avete trovato la bilancia,
avete pesato con esattezza la soda, eseguito la semplice prova del
nastro isolante e successiva immersione nella soda con successo,
avrete percorso quasi tutta la strada per arrivare ad una buona
fotoincisione.
La restante parte della strada riguardante l'approntamento del master,
e la realizzazione dei circuiti stampati doppia-faccia la affronteremo
nella terza parte del corso.


Buon lavoro a tutti voi                         Adriano

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