UN PO' DI STORIA

La Chiesa di Mazara e i suoi Vescovi

I principali momenti storici  della diocesi 
   nei novecento anni  dalla sua istituzione

 

Cronotassi dei Vescovi

I Santi della Diocesi

 

 


La Chiesa di Mazara e i suoi Vescovi

(1093-1993)

L’abate Rocco Pirri (Noto 1577 - Palermo 1651) è considerato il padre della storia ecclesiastica siciliana. A lui si deve l’immortale opera intitolata “Sicilia sacra”, che è la fonte più prestigiosa per la storia delle Chiese dell’Isola e alla quale si ispirò il celebre Ughellino nella sua opera “Italia sacra”.

L’opera, pubblicata in Palermo nel 1644 in seconda edizione, con alcune correzioni e l’aggiunta di una ampia cronologia dei re di Sicilia, è divisa in quattro libri: il 1° contiene le notizie storiche relative alle tre Chiese metropolitane di Palermo, Messina e Monreale; il 2° dà le notizie relative ai tredici vescovadi estinti; il 3° raccoglie le notizie storiche dei vescovadi vigenti: Catania, Siracusa, Agrigento, Patti, Cefalù, Mazara, Malta, Lipari.

Il 4° libro, suddiviso in quattro parti doveva contenere le notizie relative alle abbazie e priorati degli ordini monastici allora esistenti in Sicilia (Basiliani, Benedettini, Cirstercensi ed Agostiniani), ma rimase incompleto. I libri, già esistenti, furono continuati ed aggiornati dal can. Antonino Mongitore, noto storico palermitano del sec. XVII, e dal benedettino cassinese Vito M. Amico da Catania. Morto il Mongitore, nel 1761 si formò a Palermo una società di scelti letterati siciliani con lo scopo di correggere e continuare la “Sicilia sacra”.

Si deve all’Angelini (canonico della Cappella Palatina e responsabile della Biblioteca comunale di Palermo) se si riuscì in quel tempo a cointeressare vari studiosi siciliani e a raccogliere i loro manoscritti sulle Chiese locali della Sicilia, che oggi costituiscono un vero patrimonio, conservato gelosamente nella biblioteca palermitana.

Sulla chiesa di Mazara le notizie furono fornite da Giacomo Gerardi, professore di Teologia Dommatica e Morale nel Seminario vescovile e 1° segretario dell’Accademia selinuntina. Si tratta di una relazione del 1779, dove sono raccolte notizie sui canonicati e le prebende della Cattedrale, sui vescovi e sul Seminario rispetto al secolo XVIII. Il manoscritto, conservato nella biblioteca ai segni Qq H 123 n. 2, è stato pubblicato da Mr. Boglino in “La Sicilia sacra” (I pp. 271 - 274,297-300), con il titolo “Notizie sopra la Chiesa di Mazara”.

Relativamente ai vescovi di Mazara nel libro III (not. VI) della “Sicilia sacra” del Pirri furono date notizie riguardanti i primi vescovi da Stefano Ferro di Rouen, cugino del conte Ruggero, al cardinale Domenico Spinola (1636); il Mongitore completò le notizie sui vescovi da Spinola a Bartolomeo Castelli (1695-1730).

Il Gerardi diede brevi cenni bibliografici sui vescovi Alessandro Caputo, Giuseppe Stella, Girolamo Palermo e Michele Scavo. Bartolomeo Castelli, arcidiacono, nel 1900 pubblicò in “La Sicilia sacra” notizie più diffuse sui vescovi Caputo (II pp. 256-263), Stella (pp. 462-472) e Palermo (III, p. 33-36); mentre G. B. Quinci pubblicò sulla stessa rivista storica, nell’anno 1904, notizie sul vescovo Scavo (1766-1771).

Monografie sui vescovi Ugo Papé (1772-1791) e Bartolomeo Castelli (1675-1730) sono state pubblicate dal Sac. Pietro Pisciotta negli Annali del Liceo Classico “G.G. Adria” rispettivamente nei volumi V e VII della serie; mentre un profilo storico del vescovo Costantino Trapani (1977-1987) venne steso dallo stesso nella raccolta di testimonianze “Ignem Veni Mittere”, edito a cura dell’Accademia Selinuntina. Notizie sui vescovi di Mazara sino al 72° della serie, Gaetano Quattrocchi (1900-03), sono ampiamente riscontrabili nell’opera del Quinci “Fonti e notizie storiche sul Seminario”, edita nel 1937 dalla scuola tipografica “Boccone del Povero” di Palermo; mentre sui vescovi Nicolò Audino (1903-33) e Salvatore Ballo (1933-49) le notizie sono riscontrabili nel saggio “Cinquant’anni di storia del Seminario di Mazara”, di Pietro Pisciotta negli Annali del Liceo (Vol. VI). Una biografia esiste inoltre sul Vesocvo Nicolò Audino ad opera di Mons. Gaspare Aiello, edita dalla tipografia “Boccone del Povero” di Palermo.

Alberto Rizzo Marino nel 1980 ha curato il catalogo completo dei vescovi di Mazara nella sua opera “La Cattedrale e i vescovi di Mazara del Vallo” edita dalla Accademia Selinuntina di Scienze, Lettere ed Arti.

L’Istituto di Storia per la Chiesa mazarese in questo ultimo decennio 1983-1993 ha curato, ad opera di Gaetano Nicastro, la pubblicazione in tre volumi delle visite “ad limina” dei vescovi di Mazara dal 1590 al 1910. Lo stesso Istituto nel 1995 ha curato la pubblicazione del volume: “La Chiesa di Mazara nei novecento anni della sua storia” , a cura di don Pietro Pisciotta, docente di Storia della Chiesa nell’istituto di scienze religiose “Mater sapientiae”.

 

 

I principali momenti storici della diocesi 
nei novecento anni dalla sua istituzione

 1093            Istituzione della Diocesi di Mazara da parte del granconte Ruggero d’Altavilla. I confini assegnati nel diploma ruggeriano sono vastissimi: dalla foce del Belice sino alla cava sotto Corleone, sino alla località allora chiamata Zineth, e da qui a Iato, a Sagana e ai monti sino a Carini, nelle vicinanze di Palermo (Sferracavallo) sino ad affacciarsi sul mar Tirreno.

            La diocesi di Mazara abbracciava, pertanto, l’attuale provincia di Trapani e parte di quella di Palermo.

 1100    Papa Pasquale con bolla pontificia del 15 ottobre 1100 riconosce canonicamente l’istituzione della Diocesi con tutti i confini e le pertinenze stabilite dal diploma ruggeriano.

 1169    I Capitoli delle cattedrali di Mazara e di Agrigento firmano un patto di unione e di fratellanza. Tale patto viene rinnovato con atto notarile il 29 marzo 1683 (atti del notaro Carlo Catanzaro).

 1176    Il vescovo Tustino, consensiente il Capitolo, cede all’abate Teobaldo, vescovo di Monreale, i terreni di Giato e di Calatrasi, casali abitati da saraceni e non facilmente accessibili.

 1224    Il beato Angelo da Rieti, compagno di San Francesco d’Assisi, fonda a Mazara un convento di Frati minori; la città diventa la sede della provincia minorita francescana della Sicilia occidentale.

 1457    Il cardinale Giovanni Bessarione, vescovo di Mazara, in seguito alla vittoria dei cristiani sugli arabi alle porte di Belgrado, dona alla Cattedrale una preziosa icone raffigurante la Trasfigurazione di Gesù sul Tabor. Tale raffigurazione diventa il simbolo e il titolo della Cattedrale.

 1465    Il re Giovanni concede al vescovo di Mazara, Giovanni Burgio, il “Mero e misto imperio” sulle terre del casale Bizir (o casale del vescovo), feudo della Chiesa mazarese.

 1562    Il vescovo Giacomo Lomellino partecipa al concilio di Trento. Esperto nel Diritto Canonico, dai padri conciliari riceve l’incarico di redigere i canoni relativi alla dottrina sul matrimonio.

 1575    Il vescovo Antonio Lombardo celebra il primo sinodo post-tridentino; vengono pubblicate le prime costituzioni della Chiesa mazarese nell’età moderna.

 1584    Il vescovo Bernardo Gash, dopo la celebrazione del secondo sinodo diocesano, con bolla vescovile istituisce il Seminario diocesano. Viene scelta come sede la chiesa di Sant’Egidio il vecchio e i locali annessi.

            Il Seminario vescovile di Mazara risulta cronologicamente il terzo della Sicilia, dopo quello di Catania e Siracusa.

 1606    Il vescovo La Cava celebra il terzo sinodo della Chiesa di Mazara; sollecita la moralizzazione del clero emanando chiare disposizioni sulla vita dei chierici, sui chierici “vagantes” e sull’ordinazione dei minoriti.

 1614    Il 28 agosto i giurati della città, col consenso dell’intera popolazione, proclamano San Vito compatrono della città, accanto al SS. Salvatore, a cui il conte Ruggero aveva dedicato la Cattedrale. La deliberazione viene approvata dal vescovo Marco La Cava l’otto settembre dello stesso anno.

 1641    Il cardinale Giovanni Domenico Spinola indice il quinto sinodo della Chiesa di Mazara per restaurare la disciplina ecclesiastica, reprimere gli abusi ed incrementare la dottrina cristiana. Gli atti sinodali risultarono un capolavoro giuridico e ad essi faranno riferimento i vescovi di Mazara nei successivi sinodi diocesani.

 1689    Il vescovo Graffeo durante l’ottavo sinodo affronta il problema della ricostruzione della Cattedrale, ormai fatiscente. Il 18 giugno 1690 si ha la posa della pietra auspicale, che viene riposta su una lamina d’oro dal costo di trecento scudi. Il progetto di trasformazione viene redatto dall’architetto trapanese Pietro Castro e del capomastro Pietro Schifano. Durante i lavori del successivo sinodo, nel 1694, il vescovo poté presentare alla Diocesi la nuova Cattedrale, simbolo della rinascita della Chiesa spirituale.

 1711    Il vescovo Bartolomeo Castelli, dopo la celebrazione del sinodo, matura l’idea di costruire un nuovo seminario per i Chierici nella piazza maggiore della città tra il palazzo vescovile e la Cattedrale. E’ l’era aurea della Diocesi, che riesce a realizzare insigni monumenti, che sfideranno i secoli. La Diocesi è retta da un vescovo santo, che gode immensa stima e prestigio anche in mezzo all’episcopato siculo. In questo tempo il Castelli si reca a Roma per contribuire a sanare il forte dissidio tra la regia monarchia e la Santa Sede.

 1797    La sera del tre novembre nella Casa Santa in Mazara, nella cappella detta “Del Paradiso”, la Madonna ripetutamente abbassa gli occhi sui presenti.

            Il miracolo si ripete varie volte nella Cattedrale, presenti il vescovo, il clero e una immensa moltitudine di fedeli.

            Dopo un regolare processo canonico, l’immagine sacra viene incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1803 con corona aurea, mentre Giovanni XXIII con Bolla del 10 marzo 1962 proclama la Madonna del Paradiso “compatrona della Diocesi insieme ai santi Vito, Modesto e Crescenza”.

 1844    Anno fatale per la Diocesi, che subisce un duplice smembramento: col primo, avvenuto in forza della Bolla pontificia “In suprema militantis ecclesiae” di Gregorio XVI del 20 maggio 1844, vengono aggregati all’arcidiocesi di Monreale i seguenti nove comuni: Borgetto, Capaci, Carini, Partinico, Terrasini, Balestrate, Torretta, Valguarnera Ragalì. Con la Bolla pontificia “Ut animarum pastores” del 21 maggio 1844 viene smembrato dalla diocesi l’intero territorio della diocesi di Trapani con i seguenti comuni: Trapani, Erice, Paceco, San Lorenzo (Xitta) e le isole di Pantelleria, Favignana, Levanzo e Marettimo.

 1943            Concluso l’armistizio tra l’Italia e le forze alleate, il vescovo Salvatore Ballo inizia l’opera di ricostruzione morale e civile della Diocesi. Istituisce scuole parrocchiali di ogni ordine e grado nei vari centri della Diocesi per una cultura a servizio della libertà e della riscoperta della dignità della persona umana.

 1950    La Diocesi subisce ancora un ulteriore smembramento. Vengono aggregati alla Diocesi di Trapani, in esecuzione del decreto della Sacra Congregazione Concistoriale del 24 settembre, altri tre comuni: Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi, mentre l’isola di Pantelleria viene trasferita da Trapani alla Diocesi madre di Mazara.

 1968    Un rovinoso terremoto nella notte tra il 14 e il 15 gennaio sconvolge la Valle del Belice, rade al suolo i paesi di Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Santa Ninfa, arreca gravissimi danni ai comuni di Partanna e Salemi e rende inagibili varie zone degli altri centri abitati. Inizia l’opera della ricostruzione e si accentuano i problemi di ordine pastorale.

 1980            L’episcopato siculo, riunito a Mazara per i lavori della Conferenza Episcopale Siciliana, partecipa ai festeggiamenti per la riapertura al culto della Cattedrale, chiusa nel 1973 per i lavori di consolidamento e restauro dovuti ai danni procurati dal sisma del 1968. Il Santo Padre eleva la Cattedrale a rango di Basilica minore pontificia.

 1990    Sua Eccellenza Mons. Emanuele Catarinicchia il 01-12-1990 indice il XV Sinodo della Chiesa mazarese, il primo dopo il Concilio Vaticano II.

            La Chiesa di Mazara (clero e laicato) è chiamata ad interrogarsi su tre principali ambiti: evangelizzazione, liturgia e carità. Scopo del Sinodo è preparare la Chiesa alle istanze che provengono dalla società alle soglie del terzo millennio della cristianità.

 1993    La Chiesa di Mazara celebra i novecento anni dalla sua istituzione. Sua Santità Giovanni Paolo II, nell’ambito delle celebrazioni centenarie, indìce per la Chiesa di Mazara un anno giubilare straordinario.

            Lo stesso pontefice, l’otto maggio, visita Mazara, accolto da una immensa folla convenuta da tutta la Diocesi, e concelebra con il vescovo e tutto il presbiterio diocesano.

 1995        La Chiesa di Mazara celebra il suo XV sinodo, il 1° dopo il Concilio Vaticano II. La varie sessioni di lavoro si tengono nella chiesa Santa Veneranda, mentre l’inaugurazione e la conclusione sono celebrate nella Basilica Cattedrale. Le costituzioni sinodali , pubblicate a Mazara, entrano in vigore il 1° gennaio 1996.

 1999    La Chiesa di Mazara si unisce in gemellaggio pastorale con la Prelatura Apostolica di Tunisi, già territorio di questa Chiesa santa, che è in Mazara.

 2000    La Chiesa di Mazara celebra con particolare solennità e diverse iniziative l’anno giubilare.

 

 

SERIE CRONOLOGICA DEI VESCOVI 
DELLA CHIESA DI MAZARA

 

1.     Stefano De Ferro        (1093-1142)

2.     Umberto o Oberto        (1144-1155)

3.     Tustino        (1156-1180)

4.     Matteo        (...-1186)

5.     Lorenzo        (1188-)

6.     Ignoto nomine        (1193)

7.     Ignoto nomine        (1198-1199)

8.     Pietro        (1200-1201)

9.     Ignoto nomine        (1208)

10.   Ignoto nomine        (1215)

11.   Giuliano        (1220-1226)

12.   Giovanni        (1239-1245)

13.   Benvenuto        (1246-1254)

14.   Nicolò        (1256-1270)

15.   Giovanni De Ferro        (1271-1283)

16.   Guglielmo        (1283-1288)

17.   Giovanni    (...-1300)

18.   Fulco o Fulcone    (1304-...)

19.   Goffredo De Roncioni    (1305-1313)

20.   Pellegrino De Pactis    (1317-1325)

21.   Pietro Rogato oppure Rauna oppure Ragona    (1326-1330)

22.   Ferrer De Abella    (1330-1334)

23.   Ugone Da Vich (1335-1342)

24.   Bernardo    (1342-1346)

25.   Raimondo De Montechateno    (1347-1349)

26.   Guglielmo Monstrio    (1349-1356)

27.   Gregorio    (1357-1362)

28.   Francesco Di Catania    (1362-1363)

29.   Ruggero Da Piazza O.F.M.     (1363-1383)

30.   Francesco De Regno O.P.     (1386-1388)

31.   Francesco    (1388-1391)

32.   Francesco Vitale o De Vitalis    (1391-1413)

33.   Giovanni De Rosa    (1415-1448)

34.   Giovanni Bessarione    (1449-1458)

35.   Giovanni Burgio    (1458-1467)

36.   Paolo Visconte o Bisconte    (1467-1469)

37.   Giovanni Montaperto-Chiaramonte    (1469-1484)

38.   Giovanni Castrioto    (1485-1503)

39.   Giovanni Villamarino    (1503-1525)

40.   Giovanni D’Aragona    (...-1525)

41.   Agostino De Francisco    (1525-1526)

42.   Girolamo De Francisco    (1526-1530)

43.   Giovanni Omodei    (1530-1542)

44.   Girolamo Termine o De Terminis    (1543-1561)

45.   Giacomo Lomellino Del Campo    (1562-1571)

46.   Giovanni Beltrano De Ghevara    (1571-1572)

47.   Antonio Lombardo    (1573-1578)

48.   Bernardo Gasch    (1579-1588)

49.   Luciano Rosso o De Rubeis    (1589-1602)

50.   Giovanni De Gantes    (1604-1605)

51.   Marco La Cava    (1605-1626)

52.   Francesco Sanchez De Villanueva    (1630-1635)

53.   Giovanni Domenico Spinola    (1636-1646)

54.   Diego Requesens    (1647-1650)

55.   Carlo Impellizzeri    (1650-1654)

56.   Giovanni Lozano    (1655-1669)

57.   Giuseppe Cigala    (1670-1678)

58.   Carlo Reggio    (1681-1683)

59.   Francesco Maria Graffeo    (1685-1695)

60.    Bartolomeo Castelli    (1695-1730)

61.   Alessandro Caputo    (1731-1741)

62.   Giuseppe Stella    (1742-1758)

63.   Girolamo Palermo    (1759-1765)

64.   Michele Scavo    (1766-1771)

65.   Ugone Papé di Valdina    (1772-1791)

66.   Orazio Della Torre    (1792-1811)

67.   Emanuele Custo    (1816-1829)

68.   Luigi Scalabrini    (1832-1842)

69.   Antonio Salomone    (1845-1857)

70.   Carmelo Valenti    (1858-1882)

71.   Antonio Maria Saeli    (1882-1900)

72.   Gaetano Quattrocchi    (1900-1903)

73.   Nicolò Maria Audino    (1903-1933)

74    Salvatore Ballo Guercio    (1933-1949)

75.   Gioacchino Di Leo    (1950-1963)

76.   Giuseppe Mancuso    (1963-1977)

77.   Costantino Trapani O.F.M.     (1977-1987)

78.   Emanuele Catarinicchia    (7/12/1987-2003)  

79.   Calogero La Piana    (18/01/2003 - ...)