ANCORA GUERRA
Vista di alcune immagini della Guerra
Eccoci tutti attenti a seguire, giorno per giorno, le sorti di un conflitto nato nella
"civile Europa": quotidianamente ascoltiamo i pareri di strateghi, politici e
giornalisti, ci addoloriamo per i profughi e per la loro non invidiabile situazione. Molti
si proclamano increduli su come sia potuto scoppiare un conflitto simile, forse pienamente
evitabile da una vera azione diplomatica internazionale, non arroccata in rigide posizioni
unilaterali.
Ci chiediamo tutti se mai arriverà un era, una fase della nostra storia in cui il ricorso
alle armi per risolvere contenziosi internazionali sarà visto come un atto di barbarie o
di arretratezza civile, non più come una spiacevole, ma ineluttabile necessità. Il
raggiungimento in un così nobile obbiettivo non può che passare attraverso un
cambiamento radicale di come noi tutti interagiamo con i nostri simili. Non è, infatti,
razionalmente concepibile un mondo senza guerre, ma caratterizzato da una permanenza
dell'aggressività, della prepotenza, del disprezzo del "diverso", poiché è in
questi atteggiamenti che si nasconde la causa più profonda di ogni conflitto, sia
internazionale, sia su più ristretta scala. E', dunque, la formazione personale il primo
ambito di azione per iniziare questa tanto sperata evoluzione mentale e spirituale
dell'umanità. Per questo arduo obbiettivo ci possiamo cimentare tutti nei rapporti coi
nostri familiari, coi nostri vicini di casa, colle persone che incontriamo ogni giorno: se
riconosciamo in loro un'umanità, una somiglianza a noi come esseri, possiamo anche
riuscire a superare i momenti di crisi con la ragionevolezza, invece che con
l'aggressività e la mancanza di rispetto. Queste tesi, non nuove per la verità,
sollevano ancora critiche e perplessità, tacciate come considerazioni "buoniste ed
ingenue" che non tengono conto della vera natura dell'uomo, lapidariamente descritta
dal famoso detto latino "Homo lupus est Homo" (l'uomo è lupo per l'uomo
stesso).
Spesso, nel dialogo tra giovani, si apprende che in qualche famiglia si insegna a
"colpire per primi" per non subire o per mettere subito in chiaro chi è il più
forte e il più determinato. Finché questa spietata filosofia di vita viene tramandata di
padre in figlio non vi sarà spazio per la ragione e per il cuore, ma solo per l'istinto
animalesco che ci portiamo dentro da qualche millennio. E' stato più volte detto che la
vera guerra è dentro di noi e che ogni altro conflitto non è altro che un pallido
riflesso di questa nostra lotta interiore: impegnamoci ad assicurare la vittoria alla
nostra razionalità ed al nostro senso di umanità, poiché l'alternativa è
esaustivamente descritta dalle cronache giornalistiche di questo periodo.