CULTURA PER TUTTI
Sono passati i tempi in cui solo pochi cittadini riuscivano ad accedere al complesso delle
conoscenze che la società offriva loro: oggi sembra semplice reperire un libro, una
notizia per fini scolastici o per interesse personale. Eppure la società moderna, pur
generosa di informazioni (per lo più interessate), prevede un modello di vita talmente
frenetico da vanificare l'enorme disponibilità di dati, notizie e fonti bibliografiche.
Tutti gli esperti del settore dell'informazione sono concordi nell'affermare che si è
ormai imposto un sistema informativo "veloce", caratterizzato da rapide,
essenziali notizie, adatte ad essere "consumate" senza eccessivo impegno. Ne è
la testimonianza la cronica crisi nella vendita dei libri (soprattutto di saggistica), un
mezzo informativo forse troppo inadatto al turbinio d'attività della vita moderna.
Leggere un libro significa dedicare tempo, impegno e concentrazione per capirne il
messaggio, l'idea che vi è celata: sempre più persone non riescono o non sono disposte a
investire energie e tempo in tale attività. Dobbiamo dunque osannare i prodigi della
moderna tecnologia e le sue eclatanti applicazioni nel settore dell'informazione ?
Dobbiamo illuderci che ricevere migliaia di informazioni e notizie giovi alla cultura ?
Purtroppo l'informazione è solo un preludio alla cultura, un primo passo cui, oggi, non
seguono altri passi ! Dove è finita la riflessione su ciò che si è appreso ? Non siamo
affatto delle unità di memorizzazione ambulanti, pronte ad ingurgitare qualsiasi dato ci
venga propinato e prive di qualsiasi attività di elaborazione. Se lo fossimo, saremmo
degli esseri essenzialmente "stupidi", poichè non saremmo in grado di
arricchire il nostro pensiero con quell'essenziale prerogativa umana che è la
riflessione, la meditazione. Possiamo certo compiacerci di poter conoscere, in tempo
reale, gli avvenimenti di quasi tutto il mondo, ma ne traiamo un arricchimento personale ?
L'enorme mole di dati che riceviamo ogni giorno serve, in fine, a formare la nostra
opinione politica, religiosa, sociale ? Serve a trasformare, migliorare la nostra mente,
il nostro pensiero ? A volte siamo così sopraffatti dall'informazione da accogliere con
lo stesso stato d'animo (per lo più di indifferenza) la notizia di un nuovo fidanzato di
qualche star del cinema e la notizia di un genocidio in atto in qualche parte del mondo.
Potete notare che molti telegiornali televisivi fanno seguire alla notizia grave e (forse)
umanamente toccante una sezione più "leggera", quasi a spazzar via il ricordo
di quanto detto ed evitare di lasciare i telespettatori con l'amaro in bocca... Sembra
vietato preoccupare eccessivamente o dare il tempo di riflettere sull'avvenimento: è,
invece, importante ben disporre i telespettatori ai prossimi consigli per gli acquisti,
che devono essere seguiti con attenzione e con animo sollevato, spensierato. E' necessario
"strappare" alla vita frenetica il tempo necessario al pensiero,
all'approfondimento, alla meditazione, per trasformare veramente in cultura personale
l'informazione ricevuta, altrimenti improduttiva. Oggi le biblioteche sono gli ultimi
baluardi della "cultura lenta", quella che lascia un segno indelebile nella
nostra personalità e provvede a formarla nell'età giovanile. In esse si può consultare
un volume e prelevare le informazioni che ci servono, senza che esse debbano essere
sparate ad un ritmo vertiginoso nelle nostre menti. In esse possiamo investire utilmente
una parte del prezioso tempo che la società e i media sempre meno ci concedono. In esse
tutti possono avere un testo in prestito, qualunque sia il livello socio-economico di chi
lo richiede: un duro colpo per chi afferma, con cinismo, che la cultura va pagata. Ci
piace, dunque, pensare che esista un luogo ove si possa, gratuitamente, reperire materiale
e soddisfare i propri interessi culturali, poichè questo luogo e il sapere che vi è
racchiuso è un patrimonio di tutti, indistintamente. Il Gruppo Diogene ha come progetto
la costituzione di una biblioteca in grado di soddisfare le esigenze della comunità
casonese, non certo per creare un doppione locale della già esistente biblioteca comunale
(colla quale speriamo di instaurare una produttiva collaborazione), ma per fornire un
servizio a chi, geograficamente, è lontano da una struttura di questo tipo. Occorre
garantire a tutti i cittadini la possibilità di ottenere volumi senza dover per forza
utilizzare l'automobile, un mezzo di trasporto di cui non tutte le fasce di età possono
avvalersi. Vogliamo che tutti possano agevolmente accedere a quella "cultura
lenta" assicurata dalle biblioteche: si tratterebbe di un' iniziativa sociale utile a
innalzare il livello civile della nostra comunità.