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Circolo di Castrezzato

PIANO OFFERTA FORMATIVA - LINEE ESSENZIALI

1 - ANALISI DELLA SITUAZIONE 

*

1.1.

Situazione interna - identità del circolo

*

1.2.

Situazione esterna - lettura del territorio e le istanze educative

*

1.3.

La scelta formativa

*

1.4.

L'intervento sperimentale

*

2. SCELTE FONDAMENTALI E QUALIFICANTI 

*

2.1.

Programmazione per progetti

*

2.2.

Mensa e gioco libero

*

2.2.1.

La mensa

*

2.2.2.

Il gioco libero

*

2.3.

Attività alternative

*

2.4.

La continuità educativa

*

2.5.

Laboratori

*

2.6.

Adozione alternativa dei libri di testo

*

2.6.1.

Significato e scelte

*

2.6.2.

Biblioteche di plesso e di classe

*

2.6.3.

Indicazioni di base per l'utilizzo dei libri da parte degli alunni

*

2.7.

I Genitori: partecipazione e collaborazione

*

2.8.

Integrazione alunni in situazione di handicap o con difficoltà di apprendimento

*

2.8.1.

Programmazione - verifica - valutazione

*

2.8.2.

Organizzazione e continuità

*

2.8.3.

Rapporti con l'A.S.L., con gli operatori esterni e con la famiglia

*

2.9.

Accoglienza, inserimento e integrazione degli alunni stranieri

*

2.9.1.

Prima accoglienza dell'alunno

*

2.9.2.

Prima accoglienza genitori

*

2.9.3.

Percorso di inserimento e integrazione

*

3. L'ORGANIZZAZIONE

*

3.1.

Il circolo: dati

*

3.2.

Le attività e la scansione giornaliera

*

3.2.1.

Scuola elementare

*

3.2.2.

Scuola materna

*

3.3.

Impostazione delle attività

*

3.3.1.

Scuola elementare

*

3.3.2.

Scuola materna

*

3.4.

Progetti e attività trasversali

*

3.4.1.

Accoglienza

*

3.4.2.

Rispetto delle diversità - Valorizzazione della persona

*

3.4.3.

Utilizzo di linguaggi diversi

*

3.4.4.

Continuità fra i diversi ordini di scuola

*

3.4.5.

Prevenzione e sicurezza

*

3.5.

Criteri per l'articolazione delle attività e degli spazi e di flessibilità

*

3.5.1.

Le discipline

*

3.5.2.

La contemporaneità e la flessibilità oraria di insegnamento

*

3.5.3.

La palestra.

*

3.5.4.

I laboratori.

*

3.5.5.

L'Insegnamento della Religione Cattolica

*

4. GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE

*

4.1.

La valutazione e la rilevazione degli apprendimenti

*

 

ANALISI DELLA SITUAZIONE

Situazione interna - identità del circolo

Il Circolo di Castrezzato è caratterizzato dalla presenza di due Plessi organizzati entrambi a Tempo Pieno sin dagli anni 76/80.

Si è sempre lavorato nella prospettiva di migliorare l'offerta formativa e di superare lo svantaggio scolastico e sociale, rimodulando il gruppo classe per meglio rispondere agli stili e ai tempi di apprendimento degli alunni.

Le riflessioni, in merito all'identità e al ruolo della scuola oggi, hanno messo in rilievo la consapevolezza che essa non è un'istituzione totalizzante, ma concorre insieme ad altre agenzie alla formazione della persona nella sua interezza. Il suo ruolo è, quindi, quello di partire da un progetto intenzionalmente rivolto alla promozione della persona senza ridurla al solo aspetto cognitivo e razionale.

L'organizzazione attuale, basata sulle discipline, non risponde completamente alle esigenze formative degli alunni. C'è bisogno di un ripensamento profondo sui contenuti essenziali dei saperi di base per trovare nuove strade che rispondano alle necessità attuali. Ora, nell'ottica della flessibilità organizzativa e didattica si riconosce l'esigenza di intervenire sull'orario e sulle modalità di lavoro dei docenti, per esprimere e sviluppare più efficacemente il rapporto fra gli obiettivi proposti e gli esiti conseguiti al fine di innalzare la qualità complessiva dei processo formativo. Si supera la rigida struttura classe articolando le attività in progetti trasversali che coinvolgano gli alunni in gruppi di lavoro variabili, non solo per numero, ma anche per età e sezione. Si afferma l'impossibilità di trattare il tema della formazione dei bambini inseguendo la scansione disciplinare, così comoda sotto il profilo teorico, ma certamente sterile se l'osservatorio di riferimento è il "bisogno del bambino".

E' conseguenza di queste argomentazioni organizzare la vita scolastica attorno a progetti, a nuclei tematici che permettano ai bambini una identificazione immediata che rappresenti una motivazione primaria all'impegno scolastico sin dai primi giorni di scuola.

E' impegno comune condiviso partire dai progetti, così radicati nel modo di lavorare dei Circolo, per sperimentare modalità di approccio diverse nella programmazione di tutte le attività scolastiche.

Costante di questa organizzazione risultano:

flessibilità orari docenti e loro potenziamento
flessibilità gruppi alunni orizzontali/verticali - piccoli/grandi
intervento di esperti esterni
necessità di programmazione, monitoraggio e verifica continua
aggiornamento su specifiche tematiche
utilizzo di spazi e materiali diversi
supporto personale A.T.A
laboratori come luogo di espressione maieutica
radicamento sul territorio

Situazione esterna - lettura del territorio e le istanze educative

Il contesto sociale in cui la nostra scuola svolge oggi la sua azione educativa è connotato da profondi cambiamenti accompagnati da gravi crisi che si evidenziano su vari fronti. Il benessere economico non accompagnato purtroppo da una adeguata crescita culturale, civile e morale porta a frammentazioni del tessuto sociale e all’impoverimento dei rapporti interpersonali. Come ogni epoca anche la nostra incontra forme di disturbo e di devianza sviluppatesi a partire dall’inadeguatezza dei processi di socializzazione e di educazione. La difficoltà nella scelta dei valori di riferimento, l’incoerenza fra i valori dichiarati e i comportamenti, lo schiacciarsi sul contingente e la mancanza di progettualità portano molti giovani a forme di trasgressione, di aggressività e di violenza verso sé e gli altri.

La rapidità inoltre dell'evoluzione dei processi tecnologici e dei modelli consumistici e l'estendersi persistente dei flussi di immigrazione tendono a cancellare storie, ad indebolire memorie, a rendere fragili le radici affettivo - cognitive, a svigorire l'identità singola e di gruppo, aumentando la condizione di solitudine e di diffidenza.

Riguardo l'infanzia poi si è sempre più radicata una ambigua cultura puerocentrica: da un lato il bambino viene dichiarato soggetto di diritti, dall’altro non si rispettano nei fatti i suoi spazi, i suoi tempi e i suoi ritmi di crescita. I bambini si trovano soli e impreparati a confrontarsi, a contenere, a elaborare spazi e conoscenze complesse.

Ciò porta con sé una spiccata complessità della dimensione educativa nel dare risposte ai bisogni. La maggiore complessità, espressione di ricchezza del contesto, va contenuta e va elaborata. Le risposte, anche educative, consistono troppo spesso in contenuto e non in contenente: si risponde al bisogno dando cose, ma non spazi di elaborazione, di comprensione.

Anche a livello locale appaiono e si consolidano fra i giovani fenomeni molto preoccupanti di crisi, fra i quali sono significativi:

uno stile di vita che privilegia gli aspetti di carattere economico rispetto a quelli di orientamento formativo - culturale
un diffuso e radicato disagio, di cui le forme di dipendenza, di sofferenza mentale, di vandalismo, sono sintomi evidente;
abbandono degli studi dopo la terza media.

In questo quadro bisogna altresì sottolineare la presenza di evidenti fenomeni positivi:

progressiva presa di coscienza da parte della società civile dei problemi esistenti;
nascita e sviluppo di gruppi che hanno promosso una graduale elaborazione di alcuni valori quali la solidarietà, l'impegno civile, la coscienza dei diritti della persona e della collettività, la cultura, l'utilizzo positivo del tempo libero;
una maggiore attivazione da parte delle famiglie nella ricerca di nuove proposte formative per i figli e una maggiore coscienza della complessità dell'educare;
un maggiore investimento di risorse economiche ed umane verso iniziative di carattere culturale (biblioteche, scuole di musica, manifestazioni…)

La scuola interviene con una proposta educativa promossa, coordinata e integrata nel territorio, del quale rileva e valorizza senz’altro le risorse positive (genitori, gruppi e associazioni, biblioteche, parrocchie…) e alle quali attinge per rispondere sempre meglio alle istanze emergenti. La scuola sa che si apprende dall'esperienza, ma l'importante non è la quantità delle esperienze, bensì la qualità e il senso. L'intervento educativo si esprime facendosi carico del bambino, aiutandolo a capire, avviando un percorso di conoscenza, il ché può avvenire se si inseriscono momenti di stasi, di pensiero, di comprensione.

Questa funzione della scuola ci appare sempre più essenziale in quanto il sociale in cui viviamo tende per alcuni aspetti a prolungare la dipendenza del bambino, per altri lo spinge all'adultizzazione precoce, senza contemporanea assunzione di responsabilità. La nostra scuola rivendica la propria specificità di luogo di confronto e di approfondimento pedagogico e elabora un'indicazione chiara di un'offerta educativa, cui rapportare scelte e comportamenti.

La scelta formativa

Le esigenze formative degli alunni attengono principalmente ai seguenti bisogni:

Vivere positivamente rapporti e relazioni differenti e diversificati
Accogliere e valorizzare le differenze
Possedere gli strumenti di base per poter leggere, interpretare e modificare la realtà
Utilizzare linguaggi diversificati compreso I' apprendimento di altre lingue
Possedere una prima alfabetizzazione riguardo alle nuove tecnologie e stabilire una corretta relazione con esse
Possedere gli strumenti per costruire il proprio sapere, per partecipare alla costruzione della società, per sapersi orientare e riorientare nel mondo che cambia
Disporre di momenti specifici per l'attività individualizzata di recupero e sviluppo

La scuola si propone di intervenire per formare una persona considerata in tutte le sue dimensioni.

Il bambino:

per essere autonomo, deve
costruire la propria identità personale e sociale
avere stima di sé
essere capace di gestire le frustrazioni
essere capace di assumersi le proprie responsabilità
per saper gestire le proprie relazion,i deve
accogliere e capire le differenze
rispettare l'altro
valorizzare le diversità
ascoltare gli altri
sviluppare la gratuità
per potenziare la propria capacità di apprendere, deve
essere capace di meravigliarsi
mantenere viva la curiosità
sviluppare la creatività
partecipare alle attività
cooperare con gli altri
possedere gli strumenti per leggere, interpretare e modificare la realtà e per costruire il proprio sapere

Egli deve diventare cioè una persona capace di autonomia, responsabilità e giudizio.

L'intervento sperimentale

Nelle nostre scuole costituiscono iter di sperimentazione i seguenti punti:

      1. Promuovere spazi e assegnare tempi per la elaborazione e la comprensione della complessità del contesto. La realizzazione avviene attraverso:
Laboratori
Progetti legati alla fisicità (manipolazione, movimento, espressione, …)
Percorsi per la gestione delle emozioni e delle diversità
Percorsi di esplorazione ambientale
Iniziative di continuità (accoglienza, hello-good bye)
      1. Ricondurre l'apprendimento a parametri di qualità e senso. La realizzazione avviene attraverso:
Affermazione delle abilità e dei contenuti privilegiati - (Riconoscimento del valore educativo specifico di ogni disciplina)
Progetti trasversali che superano la scansione disciplinare (alimentazione, lettura, informatica…)
Percorsi di educazione ambientale e interculturale
Visite didattiche
      1. Costituirsi sul territorio come luogo credibile di confronto e di approfondimento pedagogico. La realizzazione avviene attraverso:
Confronto orientato all'interazione con tutte le altre agenzie portatrici di istanze formative o culturali nel rispetto e nella collaborazione reciproca: Ente locale, Azienda Sanitaria Locale, Parrocchia, Coop. Lavoratori Uniti, Coop. Il Cammino, Associazioni varie (combattenti, alpini, fotoamatori, AVIS…), imprese commerciali o artigiane…
Approfondimento delle espressioni formative o culturali orientate ai bambini: Biblioteca, C.A.G., Scuole materna e media, Accademia musicale…
      1. Consolidare un patto scuola - genitori diretto all'assunzione di responsabilità per camminare insieme nella complessità della dimensione educativa, ognuno con la forza della propria specificità e autonomia. La realizzazione avviene attraverso:
Dichiarazione da parte della scuola degli obiettivi formativi che persegue e che i genitori sono invitati a condividere (quale bambino)
La scuola si organizza nella settimana corta per consentire ai bambini di far coincidere il loro tempo con la presenza a casa di entrambi i genitori.
La scuola procede all'autovalutazione dei propri percorsi, rispondendone pubblicamente.
I genitori partecipano agli organi collegiali, alle assemblee e ai colloqui individuali
I genitori scelgono il proprio coinvolgimento nei progetti educativi, assumendo un ruolo attivo e proponendosi come esempio.

SCELTE FONDAMENTALI E QUALIFICANTI

 

Programmazione per progetti

In considerazione del ruolo complesso della scuola e del tipo di uomo e cittadino che vogliamo formare, nel nostro Circolo si ritiene che l'organizzazione di percorsi didattici strutturati in progetti, attraverso interventi multidisciplinari integrati, sia l'approccio più favorevole a raggiungere gli obiettivi selezionati. Infatti ciò permette:

unitarietà di intenti
controllo del percorso formativo
verificabilità
maggiore flessibilità
formazione globale della persona
collaborazione fra "competenze diverse
verticalità degli interventi
rapporto collaborativo con l'ambiente esterno
sviluppo dell'autostima

La programmazione per progetti deve:

essere collegiale
avere una definizione dettagliata degli obiettivi da perseguire
prevedere l'integrazione disciplinare e/o dei campi di esperienza
indicare tempi, competenze, verifiche del percorso
prevedere la flessibilità nell'organizzazione oraria delle attività e di aggregazione degli alunni
progettare percorsi individualizzati
stabilire mezzi, strumenti e spazi necessari

Mensa e gioco libero

La mensa

La mensa è un momento educativo; durante il periodo della REFEZIONE ci si pongono i seguenti obiettivi:

  1. cura dell'igiene personale.
    Gli insegnanti: controllano che gli alunni si lavino le mani prima del pranzo; invitano le famiglie a dotare gli alunni di salvietta (da cambiare e lavare settimanalmente) e sapone; prevedono nella programmazione un lavoro specifico di conoscenza delle norme fondamentali di igiene personale
    Le famiglie collaborano con la scuola perché le norme igieniche vengano interiorizzate.
  2. corretto comportamento a tavola.
    Gli insegnanti sono concordi nel far rispettare le norme di buona educazione a tavola e nel promuovere l'autonomia;
  3. educazione alimentare.
    Gli insegnanti programmano percorsi secondo i progetti di plesso e collaborano con i genitori nel programma di educazione alimentare.
  4. promozione di relazione interpersonali in quanto a tavola insieme costituisce un'occasione per conoscersi meglio fra compagni e migliorare le relazioni.
  5. promozione e educazione alla conversazione.

Il pasto viene consumato dagli alunni organizzati per gruppi e assistiti dagli insegnanti in servizio.

Il gioco libero

Il Gioco Libero è il momento, successivo alla mensa, in cui gli alunni autogestiscono il proprio tempo per imparare ad organizzarsi, socializzano e possono allentare le proprie tensioni anche attraverso giochi di movimento. Particolarmente significativa è l'occasione che gli alunni hanno di poter giocare in un gruppo eterogeneo, facendo un'importante esperienza di relazione complessa.

Pur mantenendosi "libero" il gioco si svolge entro regole che tutelano sé e gli altri, sia all'interno che all'esterno dell'edificio scolastico. Gli spazi sia interno che sterni sono predisposti in modo funzionale alle attività di gioco.

L'autorganizzazione degli alunni viene stimolata e seguita dagli insegnanti che assistono, propongono nuovi giochi e/o partecipano al gioco.

Attività alternative

Per evitare la discriminazione degli alunni che non si avvalgono dell'Insegnamento della Religione Cattolica, la scuola predispone un'organizzazione flessibile e adeguata alla piena applicazione della normativa in vigore.

Opera un incontro preliminare con queste famiglie per conoscere le loro attese e per prevedere momenti di cooperazione nel corso dell'anno scolastico.

La continuità educativa

Nella constatazione che il bambino, pur nei cambiamenti evolutivi, mantiene la propria identità peculiare e che il suo percorso di apprendimento avviene in una graduale crescita di competenze e di conoscenze, spetta alla scuola consentire un processo di formazione senza fratture, brusche interruzioni o accelerazioni, disorientamenti. Pertanto la scuola si orienta secondo una continuità che si specifica in senso verticale (materna - elementare - media) e in senso orizzontale, con apertura e interazione fra i diversi sistemi formativi del territorio.

Per realizzare la continuità con le altre scuole e col territorio lavorano apposite commissioni miste con il compito di individuare contenuti e modalità di raccordo pedagogico, curricolare e organizzativo.

Fra la scuola materna ed elementare, per il passaggio degli alunni alla classe prima, si attuano le seguenti iniziative:

incontri fra insegnanti per l'informazione sulle caratteristiche peculiari di ciascun alunno;
incontri fra insegnanti per l'informazione sul percorso didattico svolto;
visite alla scuola elementare da parte degli alunni per una prima conoscenza della struttura o per una semplice presenza o partecipazione alle attività di alcuni laboratori o a particolari progetti;
incontro a livello istituzionale con i genitori dei futuri alunni di prima in occasione delle iscrizioni, per l'informazione sull'offerta formativa della nostre scuole elementari; visita organizzata per gruppi di genitori alla scuola in orario di lezione;
piena realizzazione del Progetto accoglienza.

Nei rapporti fra la scuola elementare e la scuola media per il passaggio degli alunni alla classe prima, si attuano le seguenti iniziative:

incontri fra insegnanti per l'informazione sulle caratteristiche peculiari di ciascun alunno;
incontri fra insegnanti per l'informazione sul percorso didattico svolto;
realizzazione di progetti per la continuità operativa nel processo di integrazione (Circ. 1/1988), in particolare per gli alunni in situazione di handicap
sperimentazione di specifici progetti per la continuità

Nell'interazione con gli altri sistemi formativi del territorio che si rivolgono ai nostri stessi alunni, la scuola è attenta e disponibile alle diverse istanze; in particolare la collaborazione si attua attraverso incontri e percorsi comuni con:

Biblioteca Comunale per la promozione della lettura attraverso progetti concordati
Centro di Aggregazione Giovanile per l'occupazione del tempo extrascolastico

Laboratori

All'interno del Circolo si è adottata in questi anni un'attività di laboratorio per qualificare l'offerta formativa. Il termine laboratorio ha assunto connotazioni diverse, ma tutti concordano nel ritenere il laboratorio il "luogo" nel quale prevale l'espressione maieutica dell'insegnamento.

La Scuola materna da anni ha strutturato la propria attività didattica ed educativa secondo i criteri del fare e dell'agire, propri dei campi di esperienza, attuando in modo completo le qualità specifiche dei laboratori.

Per la scuola di Castrezzato il tempo pieno stesso è inteso come sistema di laboratori integrati in quanto individuazione dello spazio fisico, psicologico ed operativo (organizzato in modo flessibile alle esigenze di lavoro individualizzato dell'insegnante, attrezzato con strumenti predisposti ad attività definite, da svolgere autonomamente, con l'insegnante o fra compagni). Il concetto e le modalità proprie di un laboratorio vengono applicate a tutte le discipline.

Per la scuola di Castelcovati i laboratori sono momenti particolari dell'attività didattica legati inizialmente all'educazione all'immagine ed all'educazione musicale, ma per poi proporsi a progetti particolari interdisciplinari. Nello spazio dedicato ai laboratori si rompono le classi e si costituiscono gruppi misti di lavoro. Questo diventa perciò un momento importante poiché : i gruppi di lavoro risultano costituiti da un numero ridotto dì bambini; le relazioni fra i bambini stessi risultano facilitate si ha la presenza di tutti gli insegnanti del gruppo che lavorano in condizioni di contemporaneità.

Caratteristica comune dei laboratori è il "gestire i materiali", "il fare" ed è significativo che il bambino con handicap in nessun laboratorio abbia problemi, ciò significa che tale attività è per lui gratificante, produttiva Ciò che conta è quindi la modalità di laboratorio.

Per questo:

Gli insegnanti:
programmano nei G.D. le attività (progettualità trasversale)
organizzano spazi fisici ben definiti
garantiscono la compresenza
garantiscono la flessibilità oraria e dei gruppi di lavoro
si fanno garanti della mediazione con la realtà esterna
pongono i bambini nella condizione di acquisire operativamente attraverso esperienze organizzate e finalizzate.
ricercano ed attuano strategie affinché le discipline diventino effettivamente dei "laboratori".
Gli alunni:
compiono esperienze ed attività per apprendere ed interpretare la realtà in modo autonomo e personale.

Adozione alternativa dei libri di testo

Significato e scelte

In rapporto alle finalità dei Nuovi Programmi e agli indirizzi operati dai progetti di tempo pieno nel nostro Circolo, il libro assume una nuova valenza formativa e assolve la funzione di strumento fondamentale per l'attività didattica e culturale.

La sperimentazione metodologico - didattica e organizzativa che si realizza nelle innovazioni dei percorsi formativi e nel sistema dei laboratori ha assunto alcuni criteri che qualificano e precedono le scelte relative ai libri:

l'attivazione dei processi di pensiero divergenti che, pur essendo complessi, sono tuttavia necessari ad elaborare le informazioni;
la priorità del processo rispetto alla semplice trasmissione dei contenuti
la pluralità dei saperi
la centralità dell'esperienza del bambino cui riferire i fondamentali tipi di linguaggio e la loro rielaborazione

Si riconosce quindi la necessità di:

offrire agli alunni la possibilità di numerosi percorsi autonomi nella ricerca e nella rielaborazione delle informazioni;
rispettare i ritmi e i tempi individuali di lavoro e di apprendimento attraverso strumenti idonei e graduati;
abituare gli alunni a mettere in relazione le informazioni per elaborarle, privilegiando il processo rispetto alla quantità dei contenuti del sapere.

L'adozione di materiale alternativo al libro di lettura unico e al sussidiario è quindi conseguenza dell'offerta formativa e metodologica dei nostri Tempo Pieno. Si adottano quindi libri e materiali multimediali che si riferiscono a ciascun linguaggio previsto dai Nuovi Programmi con i quali condurre lavori individualizzati o di gruppo. Per la lettura sono previsti libri graduati per livello di età e diversificato per genere. Nelle diverse discipline sono previsti libri e materiali per ciascuna scienza o ambito del sapere, accessibili per la lettura e la consultazione

Biblioteche di plesso e di classe

Nel plesso di Castrezzato la Biblioteca Centrale raccoglie tutti i testi degli ambiti antropologico, scientifico, religioso, artistico. In ogni gruppo classe è presente una Biblioteca di letteratura.

Nel plesso di Castelcovati sono presenti due Biblioteche Centrali: una di letteratura per ragazzi e una di storia - geografia - studi sociali - scienze - religione, alle quali ogni gruppo può attingere, registrando il prelievo. Ogni gruppo classe gestisce poi la propria Biblioteca di Gruppo, comprendente libri di ogni ambito.

Le Biblioteche Centrali sono gestite da una Commissione che si incarica del controllo e della registrazione informatica del patrimonio librario.

Gli insegnanti sono responsabili delle Biblioteche di Gruppo, provvedono all'acquisto, al controllo, alla catalogazione, alla registrazione informatica dei libri a disposizione, all'inventario di fine anno e al passaggio dei testi alle classi successive o alle diverse biblioteche.

Gli alunni sono abituati fin dall'inizio del percorso scolastico alla collaborazione nel salvaguardare il patrimonio librario.

Indicazioni di base per l'utilizzo dei libri da parte degli alunni

Gli alunni sono abituati fin dalla Scuola materna ad utilizzare i libri. La scelta del libro è libera dettata dai gusti personali di ognuno. Sono previste le scadenze per la lettura, anche a casa, dei libri, e le modalità di verifica per la comprensione e per il gradimento personale.

Le attività legate alla lettura sono molteplici e diversificate:

abitudine a manipolare libri di ogni tipo fin dai primi giorni
visita alla Biblioteca Comunale
ascolto dell'adulto che legge
proiezione dei libro in diapositive o con episcopio
ascolto della registrazione di racconti
utilizzo dell'aula di lettura - laboratorio come ambiente finalizzato
partecipazione a progetti di invito alla lettura organizzati in collaborazione con Biblioteca Comunale
costruzione di libri di classe
approfondimento di temi svolti contemporaneamente in ambiti diversi da quello linguistico
sperimentazione e acquisizione di un metodo di ricerca
integrazione delle conoscenze perseguite sperimentalmente
reperimento delle informazioni e raccolta dei dati

I Genitori: partecipazione e collaborazione

Riconoscendo la famiglia quale prima agenzia educativa, la scuola promuove il coinvolgimento delle famiglie stesse sotto l'aspetto sia formativo sia partecipativo. Famiglia e scuola, ciascuna nel suo ambito e nei rispetto dei propri ruoli e responsabilità, elaborano strategie di educazione che entrambe sono tenute a perseguire.

La scuola si propone come luogo di riferimento per l'approfondimento e il confronto sulle tematiche pedagogiche di comune interesse; la partecipazione e l'impegno in questo ambito tuttavia devono essere chiaramente espresse da entrambe le parti..

La collaborazione con le famiglie si realizza attraverso:

colloqui individuali, previsti per quattro volte l'anno
organi collegiali istituzionali : Consigli di Intersezione o di Interclasse, Consiglio di Circolo
organi collegiali a livello locale: Organo Gestione Tempo Pieno di Castelcovati
assemblee genitori convocate dalla scuola per l'informazione sui percorsi didattici e formativi o convocate dai rappresentanti degli stessi genitori per problematiche di propria competenza
assemblea dei rappresentanti dei Consigli di Intersezione o di Interclasse

La collaborazione trova inoltre una significativa affermazione nei diversi Progetti condotti con gli alunni e proposti agli stessi genitori.

Integrazione alunni in situazione di handicap o con difficoltà di apprendimento

La flessibilità istituzionale e pedagogica, specifica dei nostri Tempo Pieno, si riconosce dalla capacità della scuola di affrontare la casistica dei problemi che gli alunni costantemente propongono. E' necessario essere in grado di dare risposte educative e didattiche sia agli alunni in situazione di handicap fisico e psichico sia agli alunni con problematiche a livello sociale

A livello organizzativo la scuola risponde attraverso:

Il farsi carico dei problemi emergenti, relativi all'integrazione, in sede di Gruppo Docente, di Intersezione, di Interclasse Docenti e di Collegio Docenti
L'elaborazione di progetti didattici ed educativi individualizzati, con conseguente assegnazione di risorse professionali ed orarie per ciascun caso;
L'investimento in sussidi e materiali specifici
La promozione di aggiornamenti e di formazione per docenti
La sensibilizzazione estesa a tutti gli organi collegiali
Il coinvolgimento delle agenzie interessate presenti sul territorio.

In particolare per quanto riguarda gli alunni in situazione di handicap, con certificazione, il nostro Circolo opera l'ulteriore importante scelta della costituzione di un Gruppo Handicap, che svolge funzioni di informazione, di coordinamento, di raccordo con le équipes dell'A.S.L. e con altri operatori esterni.

L'insegnante di sostegno e l'intero Gruppo Docente condividono la responsabilità dell'intervento sull'alunno certificato, confrontano la programmazione, partecipano insieme agli incontri con gli operatori specifici e ai colloqui con i genitori.

Programmazione - verifica - valutazione

La procedura che si ritiene efficace in presenza di alunni in situazione di handicap è la seguente:

il G. D. prende atto della diagnosi funzionale e si attiva per un incontro con gli operatori esterni per definire chiaramente la situazione di partenza dell'alunno;
il G.D. presenta all'insegnante di sostegno l'alunno dal punto di vista cognitivo, relazionale e sociale, il lavoro svolto prima del suo intervento e quello in atto (programmazione svolta, obiettivi raggiunti, arco di intervento, materiali elaborati dall'alunno, ecc.), la programmazione della classe dove l'alunno è inserito in modo da costruire un piano di lavoro il più possibile collegato;
l'insegnante di sostegno osserva l'alunno per un periodo concordato con il G.D. al termine dei quale insieme con il G.D. stende il piano di lavoro individualizzato che dovrà contenere:
destinatario/a;
l'analisi della situazione;
gli obiettivi;
l'organizzazione delle attività;
le risorse strutturali;
le modalità didattiche e operative;
i collegamenti con la programmazione di classe;
le modalità di verifica e i criteri di valutazione;

Il G.D. incontra la famiglia per comunicare il piano di lavoro che verrà realizzato e sul quale sarà richiesta la collaborazione.

Organizzazione e continuità

I G.D., coerentemente con il piano di lavoro steso e le risorse strutturali a disposizioni, sono liberi di adottare l'organizzazione dell'attività che ritengono più funzionale alla realizzazione del progetto di sostegno o di contemporaneità, motivando al Collegio Docenti, se necessario, le ragioni delle proprie scelte.

Per favorire il passaggio fra i diversi ordini di scuola di alunni in situazione di handicap particolarmente gravi, sono attuabili progetti per la continuità operativa dei processo di integrazione, anche ai sensi della Circ. 1/1988. Previa autorizzazione del Provveditorato agli Studi insegnanti della scuola materna o elementare, che hanno lavorato nell'anno precedente con tali alunni, seguono il loro inserimento alla classe prima, per un periodo e per un numero di ore stabilito.

Rapporti con l'A.S.L., con gli operatori esterni e con la famiglia

La collaborazione con le équipe territoriali dell'A.S.L. si pone come condizione essenziale per predisporre in intervento educativo e didattico mirato ed efficace nei confronti degli alunni con problemi. Attualmente vengono programmati nel corso dell'a.s. tre incontri fra l'équipe e gli insegnanti per ciascun alunno certificato ai sensi della L. 104. Tuttavia , al di là dei rapporto istituzionale, è fondamentale il contatto frequente e regolare fra insegnanti e operatori dell'équipe per quello scambio di informazioni e confronto che consente di mirare adeguatamente l'intervento didattico.

Nel caso di alunno per il quali si intende richiedere la certificazione, la procedura messa in atto per la segnalazione consiste in:

Osservazione sistematica dal punto di vista relazionale e cognitivo da parte di tutto il GD (l'osservazione è facilitata all'ingresso dall'applicazione del Progetto Accoglienza);
Incontro di tutto il GD con la famiglia per la presentazione della situazione e della richiesta di intervento dell'A.S.L.;
Incontro di tutto il GD con gli operatori dell'A.S.L. competenti per la presentazione del caso;

Nel caso in cui la famiglia non accetti la segnalazione e/o la certificazione e nel caso l'alunno presenti difficoltà settoriali (psicomotorie, logopediche…), il Gruppo Docente incontra la famiglia in modo costante perché essa prenda consapevolezza delle difficoltà del figlio.

Accoglienza, inserimento e integrazione degli alunni stranieri

Il percorso di inserimento ed integrazione di un alunno straniero nella nostra scuola ha come obiettivo primario quello di creare le condizioni di successo formativo, valorizzando la diversità come fonte di ricchezza , di conoscenze nuove, di consolidamento della propria identità e delle abilità relazionali e comunicative. L'obiettivo specifico per l'alunno straniero, è l'acquisizione della lingua italiana come strumento di comunicazione- orale e scritta in prima istanza, e successivamente come strumento d'apprendimento.

L'iter formativo prevede:

la ristrutturazione e la risistemazione degli spazi scolastici;
l'organizzazione oraria favorevole alla realizzazione di progetti trasversali alle discipline;
la promozione di attività didattiche legate al vissuto dell'alunno
l'attivazione del dialogo fra insegnanti e genitori attraverso il concreto coinvolgimento nei progetti che necessitano di competenze a vari livelli
la fruizione di iniziative extrascolastiche per favorire l'integrazione nel territorio e nell'ambiente;
la conoscenza e la sperimentazione delle offerte culturali, socio- economiche dell'etnia di appartenenza;
la promozione dell'identità attraverso la ricerca di segni, testimonianze e valori;
la apertura alle sollecitazioni provenienti dalla società civile (mass- media, musei, mostre, uscite didattiche, biblioteca, spettacoli teatrali e cinematografici ... ).

Prima accoglienza dell'alunno

inserimento nel gruppo classi d'appartenenza (normativa, età anagrafica, certificazione scolastica, autocertificazione genitori)
inserimento graduale (Scuola Materna)
valutazione delle diversità nelle singole sezioni
scelta della sezione
accoglienza con giochi di presentazione e socializzazione fin dall'arrivo (1° giorno)
visita negli ambienti scolastici accompagnato da un insegnante con un piccolo gruppo di alunni

Prima accoglienza genitori

visita completa dell'edificio scolastico
consegna del fascicolo di presentazione della scuola italiana in Lingua l (madrelingua)
consegna elenco documenti utili alla frequenza scolastica in Lingua 1
presentazione gruppo docente e aule
presentazione linee essenziali del POF (orario scuola, servizi, scuolabus)
elenco iconico e grafico del materiale utile alla scolarizzazione

Percorso di inserimento e integrazione

ristrutturazione spazio aula (banchi, cattedra, armadi, tavolo, lavagne...)
rimodulazione oraria: a) monte ore disciplinare diverso; b) progetti didattici mensili; c) verifiche e valutazioni collegiali di fine progetto; d) flessibilità oraria dei docenti
riprogettazione Piano - Attività e Programmazione annuale
progettazione mensile abilità disciplinari di sezione
strutturazione attività in laboratori espressivi (comunicazione, socializzazione con tutti i compagni e tutti gli insegnanti ... )
attività di gioco, drammatizzazione, immagine, musica, psicomotricità, manipolazione... nel piccolo gruppo
fruizione dei Laboratori, accompagnato dall'insegnante di classe, nel ciclo d'appartenenza
inserimento durante la mensa e/o il gioco libero
promozione delle attività disciplinari in semiclasse e in piccoli gruppi
molteplici uscite sul territorio (previa autorizzazione scritta genitori)
raccordo con altre agenzie formative presenti (CAG, ACR, Associazioni ... )
lavoro individualizzato, in classe e non, per l'apprendimento della Lingua 2 (lingua italiana) (monte ore quotidiano per Lingua 2 orale prima e scritta poi)
possibilità di attingere alle ore di contemporaneità sul plesso per l'acquisizione delle abilità minime linguistiche (durata annuale)
compilazione modulo Status Socio Culturale
compilazione per ogni progetto mensile del modulo "Osservazione dell'alunno "

L'ORGANIZZAZIONE

Il circolo: dati

Situazione anno scolastico 1999/2000

TIPO DI SCUOLA

COMUNE

N° ALUNNI

N° CLASSI

N° INSEGNANTI

Elementare tempo pieno

CASTREZZATO

319

15

33

Elementare tempo pieno

CASTELCOVATI

301

15

31

Materna statale

CASTREZZATO

104

5

11

 

Totale

724

35

75

Di cui:

stranieri

35

 

 

 

con certificazione di L. 104

5

 

 

Le attività e la scansione giornaliera

Scuola elementare

 

N° ore 1e

N° ore 2e

N° ore 3e

N° ore 4e

N° ore 5e

LINGUA

8

8

6

6

6

MATEMATICA e SCIENZE

8

8

6

6

6

STORIA. GEOGRAFIA e STUDI SOCIALI

6

6

7

7

7

EDUCAZIONE IMMAGINE e MUSICA - LABORATORI

4

4

4

4

4

EDUCAZIONE MOTORIA

2

2

2

2

2

ISEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA - ATTIVITA' ALTERNATIVE

2

2

2

2

2

LINGUA STRANIERA (L 2)

 

 

3

3

3

MENSA e GIOCO LIBERO

10

10

10

10

10

Orario: 8.15 - 16.15, dal lunedì al venerdì, per un totale di 40 ore settimanali.

Scuola materna

 

Dalle ore - alle ore

Accoglienza

7.45 - 9.00

Momento sezione

9.00 - 9.30

Intersezione - tre giorni alla settimana

9.30 - 11.00

Attività di routine

11.00 - 11.45

Pranzo

11.45 - 12.30

Pausa per gioco libero e/o organizzato

12.30 - 13.30

Centri interesse

13.30 - 15.00

Routine uscita

15.30 - 16.00

Posticipo

16.00 - 17.45

Orario: 7.45 - 17.45, dal lunedì al venerdì, per un totale di 50 ore settimanali di apertura.

 Impostazione delle attività

Scuola elementare

ATTIVITA'

SPAZI

ALUNNI

Curricolari

Aule

Classe - sezione

Laboratori

Classi suddivise in 5/6 gruppi misti alla presenza contemporanea degli insegnanti del GD per svolgere attività diverse a rotazione
Semiclasse che svolge a rotazione le stesse attività (teatro, pittura)

Progetti a più ambiti

Laboratori

Gruppo classe
Semiclasse
Gruppi misti delle classi parallele
Gruppi in verticale

Compresenze

Aule Laboratori

Spazi alternativi

Copertura semiclassi e laboratori
Recupero e rinforzo individuale o in piccolo gruppo

Scuola materna

ATTIVITA'

ALUNNI

Riferimento sezione

Gruppi eterogenei per età

Gruppi intersezione

Gruppi omogenei per età

Centri interesse

Gruppi misti di età e sezioni diverse

Compresenze

In attività di intersezione e in momenti di routine (pranzo..)

Progetti e attività trasversali

Accoglienza

Progetto accoglienza classi prime

Circolo

Progetto accoglienza scuola materna

Scuola materna statale

Rispetto delle diversità - Valorizzazione della persona

Gruppo Handicap - integrazione alunni in situazione di handicap

Circolo

Progetto SeT

Circolo

Progetto interculturale Un mondo tutto attaccato

Circolo - A Castelcovati esteso ai genitori e Commissione di alunni Ragazzi 2000

Progetto Educazione alla Pace

Castrezzato

Progetto Educazione alle emozioni

Castelcovati classi 5e in collaborazione S.V.I.

Progetto A scuola con gusto e salute - educazione alimentare

Circolo - A Castelcovati esteso ai genitori

Utilizzo di linguaggi diversi

Progetto Lingua inglese

Circolo - Tutte le classi del 2° ciclo

Progetto Lettura

Circolo in collaborazione con Biblioteche Comunali - esteso ai genitori

Progetto Manipolazione - Scultura

Circolo - A Castrezzato esteso ai genitori

Progetto Informatica

Circolo - Sperimentazione nella Scuola Materna

Progetto Editoria

Castrezzato - esteso ai genitori

Progetto teatrale

Castrezzato - esteso ai genitori

Progetto ambientale

Circolo - A Castelcovati esteso ai genitori

Progetto Orienteering

Castelcovati - esteso ai genitori

Continuità fra i diversi ordini di scuola

 

Progetto continuità Scuole materne - elementareProgetto Hello - Goodbye

Circolo - orientato alla scuola media

Prevenzione e sicurezza

Progetto Scuola Sicura

Circolo

Criteri per l'articolazione delle attività e degli spazi e di flessibilità

Le discipline

Tutte le discipline sono distribuite equamente nelle fasce orario, tenendo presente che non devono ripetersi nello stesso giorno e che devono essere distribuite, per quando è possibile, nell'arco dei cinque giorni lavorativi.

Questo comporta che :

Tutti gli insegnanti svolgono la loro attività d'insegnamento nell'arco dei 5 giorni lavorativi , compresi 3 pomeriggi.
L'orario dell'insegnante non deve superare le 6 ore giornaliere.
Tutti gli insegnanti devono fare la mensa ed il gioco libero per almeno 2 ore, aumentabili nel caso si presenti la necessità.
Nella formulazione dell'orario ogni Gruppo Docente non può disporre di più di una fascia pomeridiana di Attività Motoria, Religione, Lingua straniera e Laboratori.

La contemporaneità e la flessibilità oraria di insegnamento

Durante la contemporaneità si prevedono progetti od interventi individualizzati, concordati durante la programmazione, su piccoli gruppi semiclassi o individualmente.

Verifiche periodiche collegiali possono portare alla riformulazione delle ore di contemporaneità sulle classi e alla introduzione di elementi di flessibilità.

La palestra.

Tutte le classi devono fare due ore di attività motoria.

E' possibile spezzare le due ore con altre discipline.

Si può prevedere l'attività motoria anche nella prima fascia del mattino.

I laboratori.

I Laboratori occupano due fasce, ognuna di due ore.

Ogni gruppo potrà avere un solo pomeriggio riservato ai Laboratori.

Per progetti particolari le ore potranno variare a secondo delle esigenze, attingendo ore dalle discipline.

Per i Laboratori sono previsti specifici spazi adibiti allo scopo.

A Castelcovati, il gruppo di quarta ha ogni anno i laboratori il venerdì nella fascia pomeridiana.

L'Insegnamento della Religione Cattolica

Le due ore di Insegnamento della Religione Cattolica possono essere divise, pur privilegiando la fascia intera.

Le due ore di programmazione settimanale sono distribuite a rotazione sui gruppi di appartenenza.

Per la formulazione dell'orario si seguono i criteri di suddivisione delle altre discipline.

GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE

La valutazione e la rilevazione degli apprendimenti

La valutazione è intesa e praticata come strumento che può fornire agli insegnanti e agli alunni utili informazioni su ciò che è stato appreso effettivamente e su ciò che resta da fare per raggiungere gli obiettivi irrinunciabili, nonché sull'idoneità delle procedure e delle strategie utilizzate nel corso dei processo di insegnamento/apprendimento. Particolarmente importanti sono pertanto il legame con gli interventi individualizzati, l'analisi attenta della situazione e dei bisogni formativi dei singoli, la modalità con cui è raccolta la documentazione. Gli insegnanti, collegando strettamente i risultati valutativi al contesto didattico, procedono attraverso un lavoro collegiale che favorisce la continuità educativa sia di tipo orizzontale sia verticale.

Ciascun insegnante esprime ogni quadrimestre un giudizio sintetico che testimonia il livello d'apprendimento raggiunto dall'alunno nelle diverse discipline previste dal curricolo scolastico. Il livello d'apprendimento è definito sulla base degli obiettivi e dei contenuti prescritti dai programmi vigenti e individuati nella programmazione didattica.

Gli insegnanti pervengono alla formulazione della valutazione, avvalendosi delle informazioni raccolte con l'osservazione sistematica e continuativa degli alunni, nel contesto dell'attività didattica e documentate altresì da appositi strumenti di verifica: test oggettivi, prove scritte e orali, performance individuali o di gruppo relative a compiti assegnati...

Questa valutazione degli apprendimenti esprime il livello di padronanza delle conoscenze e delle abilità e scaturisce dal riferimento agli indicatori/criteri che hanno orientato le procedure di programmazione.

Il giudizio sintetico è formulato secondo una scala di cinque livelli così definiti e intesi

OTTIMO

L'alunno ha conseguito una padronanza piena e completa delle conoscenze e delle abilità.

DISTINTO

L'alunno ha conseguito una padronanza adeguata delle conoscenze e delle abilità.

BUONO

L'alunno ha conseguito una padronanza discreta delle conoscenze e delle abilità.

SUFFICIENTE

L'alunno ha conseguito una padronanza solo essenziale delle conoscenze e delle abilità.

NON SUFFICIENTE

L'alunno non ha conseguito una padronanza adeguata delle conoscenze e delle abilità, sono presenti lacune significative.

Periodicamente le valutazioni così espresse sono comunicate alle famiglie degli alunni attraverso la predisposta scheda ministeriale. In essa eventuali adattamenti degli indicatori/criteri o degli obiettivi didattici allo scopo di rispondere alle esigenze degli alunni che si trovano in particolari situazioni di apprendimento, vengono espressi in margine al giudizio per ciascuna disciplina. La valutazione sul livello globale di maturazione è riportata a parte, in forma discorsiva. Essa consiste in un profilo dinamico, conclusivo di quadrimestre o di anno scolastico, che evidenze i progressi ottenuti rispetto alla situazione di partenza, gli interessi manifestati, le attitudini promosse, nonché le eventuali distanze dell'alunno dai traguardi comuni, l'impegno dimostrato e il grado di socializzazione in rapporto all'andamento dei processo formativo