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PANE IN ITALIA


Il pane è come il campanile, in Italia ogni paese ha il suo, che rivendica più bello e più buono di quello del paese vicino. Dalla Sicilia alla Val d'Aosta si trovano svariate forme,diverse qualità di farine usate ( di grano tenero, grano duro , di mais, di segale ) e da qualche decennio anche diversa cottura.

Se ne riportano in questa pagina alcuni tipi, forse non troppo famosi ma comunque molto caratteristici. Tra gli ingredienti si menziona il tipo di farina usata e gli ingredienti ritenuti peculiari per il tipo di pane in questione, dando per scontato che comunque nell'impasto sono sempre compresi acqua, lievito naturale, lievito di birra, sale.

Valle d' Aosta: pane tondeggiante e tozzo a base di segale ma insaporito con farina di grano duro.

Piemonte:   " Gavasot ", pane fatto a mano e purtroppo in via d'estinzione. Ha forma di testa di bambola con collo.Si produce in provincia di Torino.    " Giaco", che in dialetto sta per qualcosa di non ben definito forse per la sua forma particolare: due triangoli aperti a libro, si produce nella zona di Pinerolo. " "Panet", pane classico della montagna. Un tempo si faceva una volta all'anno, nei forni di borgata per le festività dei santi. Si produce nella provincia di Cuneo. "Rubatà", varietà pregiata di grissino, si produce in provincia di Cuneo e in qualche comune delle Langhe. Questi pani sono tutti di grano tenero.

LOMBARDIA: " Chizolina" pane di antica origine (1500), chiamato anche  "croccherella ". Ha forma di schiacciata, è di grano tenero e si produce a Mantova e nelle zone limitrofe. " La Tera", anche questo pane è molto antico, è costituito da circa 8 panetti disposti in forma semicircolare a mezzaluna, uno attaccato all'altro come i vitigni delle vigne. Viene fatto su richiesta da alcuni panificatori in provincia di Mantova. La farina usata è di grano tenero. "Miccone"o pavese. Appartiene alla famiglia dei pani fatti per durare più giorni. Si conserva infatti per oltre una settimana ed è molto più buono se si consuma un paio di giorni dopo averlo fatto. Si produce nell'Oltrepò Pavese, Stradella, Broni, Casteggio. E' di grano tenero.

TRENTINO-ALTO ADIGE : "Schiacciata di Aldino", schiacciata ricca di varianti, sia a livello di materia prima che negli aromi. Essa infatti è impastata con più tipi di farina (integrale di frumento, di segale e di frumento), con l'aggiunta di aromi come la trigonella caerulea, una leguminosa foraggera dal caratteristico aroma. Viene prodotta nel comune di Aldein e a Bolzano. "pane di segale al cumino" pane a forma di filoncino del peso di circa 500 gr, fatto con farina di segale e semi di cumino. Famoso è quello della Val d'Ultimo.

VENETO: "Pane  Scafetò", pane di farina di grano tenero, può conservarsi anche sei mesi, è simile al panbiscotto. Il suo nome deriva da scafetò, una specie di scaffale dove i contadini custodivano farine, granaglie e appunto questo pane dalla lunga conservazione. Viene prodotto a Padova e provincia. " Puccia di Cortina", pane a forma di pagnottella del peso di circa 250 gr non molto alte, da questa caratteristica il nome "puccia" che in dialetto locale significa che non si è "alzata", viene consumata nei rifugi alpini, farcita con prodotti tipici locali e scaldata prima del consumo. Ciò che rende questo pane particolare è la presenza di un'erba aromatica detta "zigoinr" ( varietà di origano selvatico) che cresce solo nella zona dove questo pane si produce, Cortina d'Ampezzo. Le farine usate sono di segale e di grano tenero. "Cioppa", il termine indica sopratutto pagnotta rotonda, anche se con questo nome si identificano anche altre forme di pane come le "foglie", le "giraffe". E' prodotto con farina di grano tenero in tutto il Veneto.

FRIULI- VENEZIA GIULIA: "Biga", panetto di circa 100 gr di forma elissoidale con taglio centrale, confezionato con farina di grano tenero. "Grispolenta", grissini dall'spetto rustico, hanno un gusto fragrante e friabile grazie alla presenza di farina di mais sia nell'impasto che cosparsa superficialmente prima della cottura. E' confezionato con farina di mais e di frumento, si produce nella provincia di Udine.

LIGURIA: "Carpasina", pane prodotto con farina di orzo. La tecnica per produrre questo pane è molto singolare. Dall'impasto si formano delle pagnotte lunghe che vengono poi, con uno spago, tagliate a fette.Le fette si mettono nelle teglie e vengono cotte a forno non troppo caldo per un'ora, poi si girano e si cuociono per un'altra ora dall'altro lato. Durante le operazioni di taglio delle fette con lo spago e la messa in forno si avrà cura di non toccarle con le mani, altrimenti diventano impermeabili ai liquidi al momento del consumo, che prevede invece accompagnamento di vino ,olio, latte o acqua. Si produce nella provincia di Imperia. "Pane di Chiavari", prodotto con farina di grano tenero e polpa di olive nere che gli conferiscono un sapore molto ricco. si produce a Chiavari. "Pane di Triora",prodotto con farina di grano saraceno e di grano tenero, ha forma rotonda non troppo alta. Si produce a Triora , in provincia di Imperia.

EMILIA ROMAGNA: "Cornetti Ferraresi", caratteristiche peculiari di questo pane sono: la bassa percentuale di umidità e la forma di " pane intorto". Tradizione che viene dal lontano 1287, quando negli statuti comunali si obbligavano i fornai "a fare i pani che abbiano orletti che non si abbassano quando si cuociono" con esplicito riferimento sia all'umidità del prodotto che alla farina. Ha la bizzarra forma di due cornetti accoppiati, è fatto con farina di grano tenero. Si produce in tutta la città di Ferrara e in provincia. "Miseria", pane prodotto con farina di grano tenero, ha forma di farfalla e può pesare 200 o 500gr circa. Quando il peso è superiore ai 500gr, diventa "gran miseria", retaggio di un passato recente dove, quando non c'era nulla da mangiare, si mangiava solo pane "miseria", se piccolo, e -non senza contraddizione- "gran miseria" se grande. Si produce a Busseto, in provincia di Parma. "Tigella", variante della focaccia che, come descrive Catone, veniva offerta al dio Giano. Prende il nome dalla piastra su cui viene cotta tigella. Si produce in provincia di Modena.

TOSCANA: "Manine",pane  preparato con farina di grano tenero, ha la forma di manina e pesa circa 200gr. E' un pane raffinato, da occasioni di festa. Si produce a Carrara. "Pane alle erbe", pane antichissimo, caduto in desuetudine, ora recuperato con l'aggiunta di peperoncino.La peculiarità di questo pane sta nella composizione della materia prima che oltre alla farina di grano tenero include anche ortica, camomilla, melissa,menta, coriandolo,biancospino,bucce di fagiolo, punte d'oneto, prezzemolo,basilico, peperoncino. Si produce a Carrara. "Pane di ramerino", preparato con farina di grano tenero con l'aggiunta di uvetta, olio e rosmarino. Ha origini medievali. I fornai dei borghi agricoli lo preparavano in grandi quantità,durante le celebrazioni del giovedì e venerdì santo, per soddisfare le richieste dei contadini che venivano ad assistere i riti religiosi e che ritenevano il "panino al ramerino" una devozione. Questo pane era molto gradito anche da Galileo Galilei. Si produce in tutta la Toscana.

UMBRIA: " Ruota umbra", pane confezionato con farina integrale di grano tenero, di forma rotonda, la cui peculiarità è quella di avere la crosta quadrettata. Ogni ruota pesa circa 1 KG. L'Umbria è anche famosa per i suoi pani rituali fatti in occasione di ricorrenze religiose. Eccone alcuni. A piccola ciambella dolce, quella delle monache del monastero di Sant'Antonio Abate, in Norcia che ne fanno collane da mettere al collo del fedele o dell'animale in occasione della festa del Santo. A pagnotta salata quella distribuita ai boscaioli di Monteleone di Spoleto, in occasione della festa di Sant'Antonio, quando portano la legna al parroco.  A focaccia rotonda con sopra l'effige di San Nicola, confezionata per la festa del santo il 6 dicembre, e usata dai pescatori del lago Trasimeno.

MARCHE: "Pane del marinaio",pane di farina di grano tenero,  a forma di ciambella. Questo era il pane che i marinai portavano in mare quando uscivano per la pesca."Pane di Pasqua", pane rituale che viene consumato la mattina di Pasqua con le uova benedette, è a forma di pagnottella sulla cui parte superiore si fa un'incisione a forma di croce. E' composto da farina di grano tenero, con l'aggiunta  di lardo macinato, zafferano, pepe. Questi due pani sono prodotti in provincia di Pesaro.

LAZIO: "Ciriola romana", filoncino di circa 100 gr di farina di grano tenero, ricco di mollica è adatto ad essere farcito. Oggi è stata sostituita dalla cava rosetta. "Pane casareccio di Genzano", è confezionato con farina di grano tenero, può essere a forma di pagnotta del peso di circa 2 KG, o a forma di filone del peso di circa 1 KGViene cotto nel forno a legna.Si produce in tutto il territorio di Genzano in provincia di Roma.E' l'unico pane per il quale è stata concessa una IGP (indicazione geografica protetta) dalla Unione Europea. "Pane salisanese", pane di farina di grano tenero, può essere a forma di filone o di pagnotta, ne esistono anche delle varianti alle noci, alle olive nere. Si produce a Salisano in provincia di Rieti.

ABRUZZO:"Pane di cappella", pane con farina si semola di grano duro rimacinata, del peso di circa 500 gr, può essere filone o pagnotta. Caratteristica di questo pane è quella di essere più scuroe di conservarsi meglio. L'etimologia è incerta, ma a buon senso dovrebbe fare riferimento alla vecchia varietà di grano "Cappelli". Viene prodotto nella provincia di Chieti. "Parruozzo", preparato con farina di mais e acqua  bollente,la sua forma è rotonda e pesa circa 500 gr. Viene consumato di preferenza con verdure cotte ma anche con altre pietanze. La scottatura in acqua bollente sembra essere il motivo principale della sua morbidezza. Viene prodotto nella provincia di Teramo.

CAMPANIA: "Pane di Padula", fatto con farina di grano tenero e duro, è di forma rotonda e pesa circa 2 Kg. E' un pane casareccio che si può mantenere anche per quindici giorni. Viene cotto nel forno a legna. Si produce a Padula, in provincia di Salerno. "Pane cafone", prodotto con farina di grano tenero, di forma rotonda dal perso di circa 1Kg. E' la classica pagnotta napoletana, che si differenzia dalle altre similari del meridione per l'assenza di segnatura nella parte superiore. Viene prodotta in tutta la Campania. "Tarallino di Capri", prodotto con farina di grano tenero, si aggiunge olio extravergine all'impasto, è a forma di treccia e viene intrecciato a mano. ne esistono circa 12 versioni: al finocchio selvatico dell'isola, al pomodoro e origano,ecc. Si produce a Capri. Vale la pena ricordare la variante per eccellenza del pane "LA PIZZA" che proprio in Campania ha visto i suoi natali. A tal proposito va ricordata la nascita della famosa "Pizza Margherita". Nell'estate 1889,il re Umberto I e la regina Margherita decisero di trascorrere le vacanze nella reggia di Capodimonte. Stanchi della solita cucina a base di piatti francesi e piemontesi vollero provare, per rompere la monotonia, il cibo dei plebei, la pizza. Fu chiamato a corte un famoso pizzaiolo di Napoli don Raffaele Esposito che, aiutato dalla moglie,inventò lì per lì una pizza, in onore dei sovrani,il cui condimento ricordava il colore della bandiera nazionale: mozzarella, pomodoro e basilico.

PUGLIA: "Friselle", pane confezionato con farina do orzo o di grano duro integrale, è a forma di tarallo.una volta cotto e intiepidito si taglia servendosi di un grosso spago che va fatto penetrare nella mollica, la quale si "arriccia", cioè si apre lasciando la superficie ondulata. Si rimettono in forno per completare la cottura che va fatta a fuoco molto basso. Se riposte in scatole di latta o di vetro durano a lungo. Si producono in tutta la Puglia, particolari sono quelle di Lecce e di Manduria. "Pane Garganico" fatto con farina di grano duro rimacinata, caratteristica di questo pane è il suo peso, ogni pagnotta pesa infatti circa 12 Kg. Si produce a Ischitella nel Gargano. "Puccia", confezionato con farina di grano tenero, nell'impasto si aggiungono anche olive nere. IL formato di questo pane sono pagnottelle del peso variabile dai 200 ai 250 gr. Si produce in tutto il leccese.

BASILICATA:"Panella" pane di farina di grano duro, è di forma rotonda. Agli inizi del Novecento, per confezionare questo pane, alla farina di grano si aggiungevano farine di legumi quali ceci ,fave, cicerchie, fagioli. "U Felattd", pane di farina di grano tenero con l'aggiunta di olio ,strutto e semi di finocchio. Viene fatto nel Materano per la festa dell'Immacolata, l'8 dicembre è a forma di ciambella.

CALABRIA: "Biscotto di grano", fatto con farina integrale di grano, è di forma ovoidale, è cotto e poi biscottato. Questo pane era il panis navalis  ( bisotto delle navi) di cui parlano gli storiografi del Seicento. Oggi questo pane viene anche detto "biscotto e caponata" perchè abitualmente si consuma con olio, aglio e origano, dopo averlo passato rapidamente nell'acqua. "Pane a cuddhura", fatto solo durante le feste di Natale e per rifornire di pane le famiglie quando i fornai si astengono dal lavoro per il riposo estivo. Il termine "cuddhura" deriva dal greco e significa ciambella. Infatti questo pane è a forma di ciambella del peso variabile da 1 a 3 Kg, è decorato con piccoli rilievi di stile barocco. E' fatto con farina di grano tenero. Si produce in provincia di Reggio Calabria. "Pizzata", fatto di farina di mais, a volte, con l'aggiunta di peperoncino.  E' di forma allungata e un po' schiacciata. Si produce in tutto il catanzarese, in particolare a Nardodipane.

SICILIA: "Pane a birra", fatto con farina di grano tenero o duro. Due sono le pezzature di questo pane: a torciglione o intrecciato, e il parigino, di forma lineare con tagli nella parte superiore, ambedue cosparsi con semi di sesamo Si produce nel messinese, sopratutto nelle zone urbane. La pezzatura è del peso di 250 gr. "Pane casareccio Siciliano", fatto con farina di grano duro viene anche chiamato "vastedda". E' un pane a lunga conservazione con la crosta croccante e dorata. E' tipico delle aree rurali e dei piccoli centri dove viene cotto nel forno a legna Il nome "vastedda" indica un pane rotondo di semola. "Guastedda"invece è il panino palermitano per antonomasia usato dai palermitani per riempirlo di milza ricotta e panelle (focaccia di ceci fritta e tagliata a strisce).

SARDEGNA: "Civraxiu", pane di forma rotonda, prodotto con semolato rimacinato di grano duro. Si produce in provincia di Cagliari. "Chivalzu", di forma rotonda del peso di 800/1000 gr, al centro del quale viene posta, prima di essere infornato, un pizzico di semola che durante la cottura si gonfia dando al pane la sua caratteristica particolare. E' prodotto con farina di grano duro. Viene offerto per la festa di S. Marco con carne di pecora lessa. Si produce a Tresnuraghes in provincia di Oristano. "Coccoi pintaus", è il pane delle feste. Cotto nei forni tradizionali prende svariate forme e nomi, a seconda della ricorrenza. E' "arnada" quando è a melagrana, "pisci" quando a pesce, "pilloni" se a forma di uccello, "arrosa" se di rosa. I pani rituali sardi sono moltissimi.

                                            

 

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