Simbolo chimico AU.
Benché sia un elemento raro, fu il primo metallo ad essere conosciuto dall'uomo.
Esso infatti, per la sua scarsa tendenza a combinarsi con gli altri elementi,si rinviene
di solito in natura allo stato metallico.
L'oro si trova soprattutto allo stato nativo, raramente in cristalli ottaedrici,più spesso
in gruppi di cristalli arborescenti o in sottili lamelle o in aggregati filiformi.
Quantunque esso sia un elemento raro, tuttavia è largamente distribuito in piccole
concentrazioni. Generalmente si trova in rocce silicee e nel quarzo filoniano
di origine idrotermale associato a pirite, arsenopirite e ad altri solfuri.
in giacimenti di origine secondaria si trova in pagliuzze e noduletti nelle sabbie di
diversi fiumi. Solo raramente si trova in ammassi di notevole entità: in Australia
è stata trovata una pepita di oro alluvionale del peso di circa 250 Kg.
PEPITA D'ORO ALLUVIONALE ORO NATIVO INCLUSO IN QUARZO
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Circa il 400/o della produzione mondiale di oro proviene dal Sud Africa; al secondo posto
viene l'URSS.Altri paesi produttori sono gli USA, il Canada, l'Australia, le Filippine,
la Colombia, il Messico e l'india.La maggior parte dell'oro nativo contiene argento in
quantità che vanno dall'uno al 50%.
Le proprietà fisiche. L'oro puro, poco più duro del piombo, è il più malleabile e uno dei
più duttili deimetalli; può essere ridotto in fogli dello spessore di mm. 0,00001, che
diventano addirittura traslucidi, ed in fili che pesano solo 0,5 mg per metro.
DRAGA PER L'ESTRAZIONE DELLA POLVERE D'ORO
L'oro dà cristalli misti con l'argento in tutte le proporzioni e si scioglie nel mercurio
dando una amalgama.Proprietà chimiche e composti. L'oro è un metallo estremamente poco
reattivo; viene attaccato solo da una miscela di acido nitrico e cloridrico concentrati(acqua
regia)e dal cloro umido con formazione di acido cloraurico (meglio detto tetracloroaurico)
in cui l'oro è trivalente.
La metallurgia dell'oro. La metallurgia vera e propria dell'oro consta di due fasi:
l'estrazione e la raffinazione.
Notevoli quantità di oro si ricavano da materiali di recupero, come sfridi di lavorazioni
orafe e odontoprotesiche, dai residui delle lavorazioni dell'argento, dai fanghi delle
raffinazioni elettrolitiche o come sottoprodotto della metallurgia del piombo,del rame e
del nichel.
La levigazione. Dalle sabbie aurifere si può separare l'oro sfruttando al differenza di
peso specifico tra l'oro e lo sterile, cioè rimuovendo con una corrente d'acqua le
parti più leggere mentre il residuo si arricchisce in oro.
La cianurazione. E' il principale processo di estrazione, ideato da J.S. Mac Arthur nel
1887. Il materiale,macinato ed eventualmente arricchito mediante flottazione o arrostito,
viene trattato con una soluzione diluita di cianuro di sodio. La soluzione viene filtrata,
disareata e l'oro viene precipitato con zinco.
Dall'oro precipitato si elimina lo zinco per fusione: resta una lega di oro e argento,
contenente dal 70 al 90% di oro, che si raffina mediante attacco nitrico (inquartazione)
o solforico, per disciogliere il solo argento.
L'amalgazione. E' usata solo quando l'oro è in forma di granuli o come complemento al
processo di levigazione.Il minerale, frantumato finemente, si fa scorrere su piani
ricoperti di mercurio che scioglie l'oro formandoun amalgama; il mercurio si separa
poi si separa poi per distillazione.
La raffinazione elettrolitica. Oro al titolo 99,99% si può ottenere solo mediante l'elettrolisi
effettuata a caldo con soluzioni cloridriche.
Un altro sistema di raffinazione dell'oro, usato per lo più nei piccoli laboratori artigiani,
ma che non può dare gli stessi risultati, è utilizzato per migliorare il titolo di verghe o
di oggetti di recupero e consiste nell'effettuare una fusione ditali oggetti, preventivamente
ridotti in frammenti più piccoli possibile in un crogiolo sufficientemente capace, aggiungendo
circa un quarto del loro peso in salnitro.
Portando il salnitro all'ebollizione, dato che esso non intacca né l'oro né l'argento, ma
discioglie gli altri metalli vili, otterremo un sensibile aumento del titolo.
E' questo un modo molto efficace ma non esattamente controllabile e perciò è necessario
effettuare sempre un saggio di controllo.
La partizione. E' detta partizione l'operazione con la quale si separano i diversi metalli
che costituiscono la lega, trattandoli con acidi. Generalmente si usa l'acido cloridrico,
detto comunemente acido muriatico,ma si possono usare anche l'acido nitrico o l'acido solforico
a caldo, che non intaccano l'oro ma sciolgono gli altri metalli.
Si comincia col ridurre il materiale da trattare in piccoli pezzi o grani, si pongono in un
recipiente di porcellana e si aggiunge da tre a quattro volte il peso in acido cloridrico;
si riscalda il tutto lentamente finché si sia ottenuto un liquido di colore bruno. Si travasa
lentamente in un altro vaso e sul fondo del primo resterà l'argento precipitato sotto forma di
polvere grigia. Il secondo vaso contenente l'oro verrà ancora riscaldato e si farà precipita-
re l'oro versando gradualmente una soluzione di solfato di ferro; si ottiene quindi una polvere
bruna che dopo ripetuti lavaggi in acqua e acido nitrico diverrà polvere d'oro puro quasi a
1000/°°°, pronta quindi per la fusione e l'impiego.
L'oro e le sue leghe. L'oro non si ossida all'aria e per migliaia d'anni fu l'unico metallo
conosciuto che rimanesse indefinitamente lucido. Questo fatto, unitamente al suo bel colore
giallo, lo rese apprezzato per ornamenti ed altri usi decorativi ed anche come utile mezzo
di scambio. La sua elevata densità fornisce una certa garanzia contro la diluizione con altri
metalli di minor costo e bassa densità.
L'oro puro é molto tenero. L'aggiunta di rame indurisce l'oro e le leghe oro-rame col 10%
di rame sono diventate il materiale oggi maggiormente adottato per la coniatura delle
monete. La maggior parte dell'oro mondiale è stata tesaurizzata dai vari governi ed il suo
uso è praticamente limitato alle transazioni inanziarie internazionali. L'oro é anche
quotato in borsa ed il suo prezzo é espresso in dollari per oncia troy (gr.31,1035).
Il peso specifico dell'oro fino é 19,3 ed il suo punto di fusione é 1063 gradi centigradi;
ovviamente questi valori varranno in meno quando si tratta di oro legato.
In oreficeria vengono quindi usate delle particolari leghe che variano il colore e la
resistenza meccanica dell'oro. In Italia é normalmente usato il titolo 750/°°°, ma sono
utilizzati anche titoli inferiori (vedi appresso il capitolo sulla legge che regola i
metalli preziosi).
È opportuno a questo punto ricordare la definizione di titolo: esso é il rapporto tra
la quantità del metallo fino e quella della lega: un oggetto d'oro al titolo di
750/°°° del peso di 1000 grammi sarà costituito quindi da gr.750 di oro fino e da
gr. 250 di lega.
Escludendo l'oro bianco, i componenti la lega dell'oro comunemente usato in oreficeria
sono l'argento ed il rame; se nel metallo al titolo 750/°°° viene usato per la lega
soltanto il rame otterremo un oro di colore rosso deciso, molto duro; se viceversa
viene usato soltanto l'argento otterremo oro di colore verde e molto tenero.
Variando le proporzioni di rame e argento otterremo tutte le varie gradazioni di
colore, passando dal rosso al rosa, al giallo, fino al verde. Per l'oro bianco la lega
é costituita da nichelio, zinco, palladio e rame. Per oro a titoli inferiori
i componenti la lega sono gli stessi, ma variano ovviamente le proporzioni.
Le leghe più usate per ottenere i vari colori d'oro al titolo di 750/°°° sono le seguenti:
Oro verde: Au 75,00
Ag 25,00
Oro rosso: Au 75,00
Ag 6,00
Cu 19,00
Oro giallo: Au 75,00
Ag 19,00
Cu 6,00
Oro bianco: Au 75,00
Cu 2,50
Ni 19,50
Zn 3,00 (il nichelio e lo zinco possono essere integrati o sostituiti dal palladio).
SIMBOLI
AU - ORO
AG - ARGENTO
CU - RAME
NI - NICHELIO
ZN - ZINCO