ZIRCONE

Usata in passato come talismano dai poteri benefici,

questa gemma ha cristalli così sensibili al trattamento termico

da variare dal bruno-rossastro al blu intenso.

È una gemma dalle colorazioni svariate, particolarmente bella ma, ciò nonostante, a tutt’oggi non sufficientemete apprezzata, fatta eccezione per lo cone blu e per quello incolore: quest’ultimo so tutto, da non confondere con la zirconia cubica, ne considerato per secoli un rivale del diamante zie al fuoco e alla lucentezza notevoli. Il nome cone’ deriva dall’antichissima parola persi zargun, che significa ‘del colore dell’oro’. A pa dal tardo Cinquecento sino alla fine dell’Ottoce agli zirconi rosso-aranciati, così come ad altre pietre di colore analogo quali i granati, era attribuito g ricamente il nome di giacinto. E in tempi ancor lontani lo zircone veniva considerato un amuleto tente dagli effetti benefici: si credeva infatti che questa pietra fosse in grado di favorire la buona dis zione d’animo e gli affetti. Oltre che minerale di interesse collezionistico e gemmologico, lo cone ha anche un ruolo portante nell’estrazione d cuni metalli, fra i quali lo conio, il tono e l’afnio.

Cristallo giallo di zircone

Le caratteristiche

Lo zircone è un silicato di zirconio. Contiene inoltre ferro e afnio, nonché uranio e tono, elementi in grado di emettere particelle alfa durante il proprio decadimento radioattivo e di causare quindi la parziale distruzione della struttura del reticolo cristallino di questa gemma. Per questo motivo, in ambito mineralogico si è soliti distinguere gli zirconi integri, a normale cristallinità, da quelli il cui reticolo è stato trasformato, a causa del bombardamento radioattivo, in una compagine caotica e amorfa, cioè priva di reticolo cristallino. Gli zirconi integri sono in genere considerati ‘di tipo alto’, mentre gli altri, di solito traslucidi od opachi, vengono detti ‘di tipo basso’, o anche zirconi in stato metamittico’. Sono i primi, generalmente trasparenti, bruno-aranciati, rossastri, verdastri, azzurri e incolori, a essere utilizzati in gioielleria. I cristalli di zircone hanno abito prismatico tozzo a sezione quadrata; le estremità sono spesso terminate da facce di bipiramide; più rari sono i cristalli allungati o esclusivamente bipiramidati. La lucentezza è tipica, da v­trea a subadamantina, e, più raramente, cerea o resinosa. Gli zirconi hanno sfaldatura indistinta, frattura concoide ed elevata fragilità, caratteristiche che sono la causa dell’abrasione delle giunzioni delle facce dei cristalli grezzi e di quelli faccettati. La colorazione degli zirconi, essenzialmente dovuta a elementi radioattivi e alle ‘terre rare’, è particolarmente sensibile ai trattamenti termici, grazie ai quali si possono ottenere, per esempio, bellissimi zirconi blu o aurei partendo da cristalli brunorossastri. Con il trattamento termico è inoltre possibile ripristinare le strutture reticolari di alcuni cristalli parzialmente metamittici. Alcuni zirconi sono fotosensibili, cioè sbiadiscono durante l’esposizione alla luce e recuperano la loro colorazione quando vengono posti nuovamente al buio.

Origine e giacimenti

Gli zirconi sono comuni in buona parte delle rocce ignee, soprattutto di tipo granitico, e nelle loro derivate metamorfiche. Cristalli di discrete dimensioni si formano nelle pegmatiti. I principali giacimenti di interesse gemmologico sono di origi­ne secondaria e si trovano nelle ghiaie alluvionali dello Sri Lanka, della Birmania e della Thailandia. Begli esemplari di zircone provengono inoltre dall’Australia, dagli Urali e dalla Norvegia.

Diverse colorazioni di zircone ottenute con il riscaldamento

Il taglio

Esclusi quelli incolori, che un tempo venivano tagliati a brillante oppure a rosa, gli zirconi sono solitamente tagliati in forme ovali o rotonde con tagli misti o a brillante, modificato mediante l’aggiunta di più file di faccette, soprattutto sul padiglione.

Gemme simili

Molte sono le gemme simili agli zirconi nelle loro diverse colorazioni (possiamo ricordare, per esempio, il crisoberillo, il corindone, lo spinello e la titanite); la maggior parte di esse, tuttavia, ha una lucentezza meno intensa. Il pregiato zircone blu viene imitato efficacemente dallo spinello sintetico dello stesso colore.

Zircone, zirconio e zirconia

In natura esiste l’elemento chimico zìrconio, il cui simbolo è Zr. Un minerale di zirconio è il silicato ZrSiO4, cioè lo zircone, che viene spesso usato come gemma quando è trasparente e di colore verde o verde-bruno. Lo zircone naturale, una volta scaldato, diventa anche azzurro: così, particolarmente nei decenni passati, trovava impiego come gemma. Negli anni Ottanta èstato realizzato artificialmente un ossido di zirconio che spesso contiene calcio e ittrio le cui ca­ratteristiche fisiche ne hanno consentito l’utilizzo come gemma in luogo del diamante. Questo prodotto sintetico è detto zìrconia.

Carta d’identità dello zircone

classe siliciati

Sistema cristallino tetragonale

Sfaldatura indistinta

Frattura concoide

Colore incolore (allocromatico)

Colore della polvere bianco

Lucentezza da vitrea a subadamantina

Fluorescenza assente

Durezza 6,5-7,5

Formula chimicaZrSiO4

Densità 4,55-4,67

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