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Il
cammino della moneta: dallo statero all´euro
Maurizio Belli
L'introduzione
dell'euro è sicuramente un evento di estrema importanza per l'economia
delle imprese, ma lo sarà sicuramente anche per la vita quotidiana
di tutti noi. Siamo al cospetto, oppure, se preferite, siamo protagonisti,
"di un avvenimento unico nella storia, sicuramente uno dei più importanti
degli ultimi anni. Mai prima d'ora, infatti, tanti Paesi avevano deciso
di rinunciare volontariamente alla propria moneta per accoglierne una che,
da sola, li rappresentasse tutti insieme, simbolo di un nuovo mondo, di
una nuova volontà di progresso e di unione" (Giovanni Salimbeni,
Direttore dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo).
L'euro, ma
soprattutto il Sistema Monetario Europeo, è il punto di arrivo di
una lunga e travagliata storia, iniziata oltre ventisei secoli orsono.
In tutto questo tempo si sono alternati periodi nei quali sono stati avanzati
tentativi di unire la moneta, anche se non per volontà dei popoli,
ad altri periodi caratterizzati invece dai più agguerriti campanilismi,
prima, e nazionalismi, dopo.
La nascita della moneta
La moneta nasce come strumento non deperibile, comodo da trasportare e di valore, da utilizzare per pagare la merce, in sostituzione del baratto. Le prime monete della storia furono gli stateri, coniati (1) nel VI secolo a.C. in Lidia mediante l'utilizzo di una miscela naturale d'oro e d'argento, l'elettro. In seguito, nel V secolo a.C., le città greche svilupparono e affinarono la coniazione di monete, organizzando proprie zecche e dando vita ciascuna a veri e propri sistemi monetari, cioè a differenti insiemi di regole sull'emissione e la circolazione delle monete. Possiamo facilmente immaginare le difficoltà che si dovevano incontrare in quei tempi per commerciare tra una città e l'altra!
Il sesterzio e il denaro, gli antesignani dell'euro
Con l'avvento
dell'impero romano si assiste a un primo organico tentativo di riordinare
la circolazione delle monete mediante l'introduzione di un sistema monetario
unico, diffuso e utilizzato in tutti territori che formavano l'impero.
Il 476 d.C.,
anno in cui avvengono sia la caduta dell'impero romano d'Occidente sia
l'inizio delle invasioni delle tribù barbariche, segna una brusca
interruzione nel difficile e tortuoso cammino della moneta, rimanendo l'attività
commerciale praticamente soffocata per tre secoli.
Solamente
con la nascita del Sacro Romano Impero, avvenuta nel IX secolo, si torna
alla circolazione di una moneta unica, il denaro, che, però,
non favorisce più di tanto lo sviluppo dei traffici, poiché
nei due secoli successivi si assiste a un sostanziale ristagno economico,
caratterizzato solo da timidi scambi per lo più a carattere locale.
Prendono il sopravvento i campanilismi ed i nazionalismi
La nascita
dei Comuni nell'XI secolo determina nuovamente la polverizzazione dei sistemi
monetari, in quanto ciascuna città comunale, vero centro dello sviluppo
dell'attività economica del tempo, conia proprie monete in argento.
I contatti e i commerci tra i popoli, però, permettono di superare
la differenziazione dei sistemi monetari, favorendo la specializzazione
di una nuova professione: il cambiavalute.
I secoli
che seguono sono caratterizzati da una sensibile crescita economica che,
comportando la necessità di monete di valore superiore, vede la
diffusione delle monete coniate in oro e in particolare quelle circolanti
nelle potenze economiche più importanti dell'epoca: il genovino
a Genova, il fiorino a Firenze e il ducato a Venezia.
Lo sviluppo dei traffici e la nascita della banca
In quegli
anni nasce un'altra professione: quella del banchiere (2). I
mercanti più ricchi, infatti, iniziano a prestare il proprio denaro,
arricchendosi ulteriormente, ma soprattutto acquisendo la fiducia degli
altri mercanti e in particolare di quelli che, costretti a trasportare
da un capo all'altro dell'Europa grandi quantità di metallo prezioso
destinato a pagare le mercanzie acquistate, decidono di evitare costose
e rischiose operazioni, depositando presso di loro il proprio oro e facendosi
rilasciare in cambio una ricevuta con la quale effettuare i pagamenti:
la lettera di cambio.
La scoperta
dell'America, avvenuta com'è noto nel 1492, determina nei due secoli
successivi un forte sviluppo dei traffici e con essi l'aumento dei prezzi
e quindi, per sopperire a sempre maggiori quantità di denaro, la
nascita delle banconote (3), comode da trasportare e in grado
di rappresentare importanti somme di denaro. Le banche prosperano in tutta
Europa, ma è in Olanda, Paese che ormai dominava il mondo economico
e finanziario per aver saputo trarre grandi vantaggi dai traffici con il
Nuovo Mondo, che nel 1600 nasce la prima banca nazionale della storia,
cioè quell'organismo che vigila sull'operato delle banche e regola
la politica monetaria dello Stato.
La nascita dell'economia moderna
I secoli XVIII
e XIX vedono la nascita dell'economia moderna e il suo progressivo sviluppo.
L'aumento della popolazione europea comporta un crescente fabbisogno di
cibo e di ogni altro bene necessario a soddisfare i suoi bisogni. Per ottenerne
quantità sempre maggiori si trasforma l'agricoltura e si costruiscono
fabbriche che utilizzano sistemi innovativi grazie alle scoperte scientifiche
e tecnologiche.
L'evoluzione
rapidissima dell'industria richiede ingenti quantità di denaro da
investire. L'attività delle banche assume un ruolo sempre più
strategico. In questo periodo si diffonde l'uso degli assegni. In
questi secoli si affermano le grandi potenze politico-economiche con le
loro monete forti, la Francia, il Regno Unito, l'Impero Asburgico, la Prussia
e, nella seconda metà del secolo XIX, il Regno d'Italia. L'economia
capitalistica, che caratterizza i giorni nostri, è ormai
nata.
L'unione dei Popoli europei
Nella prima
metà del XX secolo questo grande sviluppo economico ha contribuito
senza dubbio ad accrescere lo smodato desiderio di potenza degli Stati,
che si sono resi tristi protagonisti di due devastanti guerre mondiali.
Per fortuna nei popoli coinvolti, consapevoli di aver costruito la propria
storia su esperienze comuni che hanno inciso profondamente sulla loro cultura,
accomunandoli pur nelle numerose differenze esistenti, matura la volontà
di cementare la loro unione per vivere in pace e prosperare.
Nasce così
l'unione dei popoli europei e queste sono le tappe fondamentali.
• Roma, 1957: gli stessi Paesi fondano la Comunità Economia Europea (CEE), per favorire lo sviluppo dell'economia e migliorare il tenore di vita dei Paesi membri. Nasce anche la Comunità Europea per l'Energia Atomica (EURATOM). In seguito, si uniscono ai Paesi fondatori anche Grecia, Danimarca, Irlanda, Spagna, Gran Bretagna, Portogallo, Austria, Svezia e Finlandia.
• Maastricht, 1992: in questa ridente cittadina olandese la Comunità Economica Europea diventa Unione Europea (UE) con tre obiettivi principali:
1. costruire
l'Europa dei cittadini, dove ogni cittadino dei Paesi europei si senta
vero cittadino d'Europa, e permettere la libera circolazione di
tutti senza più frontiere (obiettivo formalmente attuato mediante
il trattato di Schengen);
2. realizzare
la libera circolazione della merci in un mercato unico europeo (in
atto dal 1993) con un'unica moneta, l'euro (4)
;
3. realizzare
l'Unione politica dell'Europa attraverso un'integrazione progressiva
dei suoi Stati.
• Amsterdam, 1997: i Paesi facenti parte dell'Unione Economica e Monetaria sottoscrivono un patto di stabilità e di crescita, che consiste in un preciso impegno di mantenere sempre bassi i deficit dei loro bilanci e sane le proprie finanze in modo da rendere sempre più convergenti le rispettive economie nazionali al fine di imprimere una duratura stabilità e forza all'euro.
La realizzazione dell'Unione Monetaria Europea, mediante l'adozione dell'euromoneta da parte di tutti i Paesi membri, avviene con le seguenti tappe:
Fase
A - 1998 - Lancio dell'UEM
Viene definito
l'elenco degli Stati partecipanti all'Unione Monetaria Europea (EMU). Come
è noto, gli Stati ammessi sono: Austria, Belgio, Finlandia, Francia,
Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna. Gli
altri Paesi della Comunità Europea, esclusi o rimasti fuori per
scelta propria e che entreranno nell'EMU in un secondo momento, sono definiti
pre-interni. A questa prima fase si è giunti dopo che gli Stati
ammessi sono riusciti, nel rispetto di un rigoroso piano economico, a far
convergere le rispettive economie verso punti di equilibrio il più
possibile omogenei tra loro, al fine di far nascere una moneta forte e
stabile che potesse fin da subito competere con le altre grandi monete
del mondo: dollaro e yen. Sorge la Banca Centrale Europea con il
compito di coordinare il Sistema europeo delle Banche centrali,
assicurare la stabilità dei prezzi in ogni Paese, definire le politiche
monetarie dell'Unione Europea ed emettere le nuove banconote in euro.
Fase
B - 1999/2001 - Effettiva partenza dell'UEM
L'euro avrà
corso legale in tutti i Paesi membri come "moneta scritturale"; infatti,
pur non essendo ancora disponibile fisicamente in monete e banconote, potrà
essere utilizzata per tutti i pagamenti non in contanti.
Dal 1°
gennaio 1999, quindi, si è entrati nella fase B del calendario dell'euro;
in questa fase l'euro è diventato la moneta ufficiale dell'UEM con
i seguenti effetti:
Note
(1) Per coniare
una moneta si scaldava un tondello di metallo di peso prestabilito, lo
si poneva tra due coni di ferro o di bronzo, recanti le incisioni dei simboli
da imprimere e quindi si batteva.
(2) La banca
è un'impresa che raccoglie il risparmio delle persone. I risparmiatori
portano il loro denaro in banca con fiducia perché lo ritengono
al sicuro e perché frutta, fa cioè guadagnare una
somma aggiuntiva di denaro che prende il nome di interesse. Le banche
mettono a disposizione il denaro raccolto a persone e imprese che ne hanno
necessità per effettuare pagamenti e investimenti. Chi riceve il
denaro in prestito deve corrispondere a sua volta alla banca un interesse
proporzionale alla quantità di denaro ricevuto.
(3) Una moneta,
metallica o di carta, deve essere comoda da trasportare e resistente all'usura,
deve avere un valore definito, ma soprattutto deve essere forte,
deve cioè mantenere stabile il proprio valore nel tempo e quindi
essere accettata e spesa con tranquillità e fiducia. La stabilità
deriva dalla forza economica del Paese che la emette, dalle scelte politiche
del suo governo e dal lavoro dei suoi cittadini.
(4) Il logo
dell'euro prende il nome di glifo; è stato realizzato partendo
dalla lettera greca epsilon, l'iniziale di Europa, e aggiungendo
due lineette trasversali che vogliono rappresentare la sua forza e stabilità.