Manlio Dinucci 
Il sistema globale 2000 - Geografia del sistema globale
Zanichelli Editore



  La storia della lira (dicembre 2001)

modulo B: Economia e società

Con l'arrivo dell'euro esce di circolazione la lira, la moneta che per oltre un millennio è stata parte integrante della storia italiana ed europea. 

La lira nasce dalla libbra, che dall'antica Roma fino al 780-790 d.C., durante l'impero di Carlo Magno, è solo una unità di peso, equivalente a 325 grammi attuali. 

L'uso della libbra come unità di conto monetaria inizia quando Carlo Magno introduce in tutto l'impero una nuova moneta, il denaro, corrispondente alla 240a parte di una libbra d'argento. 

Per semplificare i conteggi, si incomincia a usare il termine "libbra" (trasformatosi, col tempo, in “lira”) nel significato di 240 denari: ad esempio, se i denari sono 245, si scrive “una lira e cinque denari”. La lira però non esiste ancora materialmente come moneta. 

Si usa anche il termine "soldo" per indicare la ventesima parte della lira, equivalente a 12 denari. Ma anche il soldo non esiste materialmente come moneta. 

Con il crollo dell'impero di Carlo Magno, i diversi Stati cominciano a coniare i propri denari, ma con contenuti d'argento inferiori a quelli della moneta usata nell'impero: il termine "lira", pur equivalendo sempre a 240 denari, esprime di conseguenza valori diversi. 

In Italia, nel secolo XIII, si distinguono la lira milanese, la veneziana, la genovese, la fiorentina e altre: sono lire astratte, che servono come unità di conto, mentre nei diversi Stati circolano monete d'oro e d'argento dai nomi più disparati. 

Nel secolo XV, per la prima volta, alcuni Stati coniano monete d'argento cui viene dato il nome di lira: ad esempio, le lire Tron e Moceniga di Venezia (che prendono il nome dai dogi che le fanno coniare) e la lira fatta coniare a Milano, nel 1474, da Galeazzo Maria Sforza. 
 

In Piemonte, la prima lira viene fatta coniare nel 1562 da Emanuele Filiberto; un'altra, nel 1631, da Vittorio Amedeo I. Nel 1746, Carlo Emanuele III di Savoia fa stampare cartamoneta in lire, garantendo la conversione dei biglietti in oro. 

Nel 1793, la lira torinese viene divisa in decimi e centesimi, secondo il sistema decimale introdotto dalla Francia. 

La lira come moneta nazionale nasce nel 1808, quando Napoleone fa coniare dalla Zecca di Milano la prima Lira italiana. 

Questa lira, basata sul sistema decimale, resta in uso anche dopo il periodo napoleonico: ad essa si conforma la Lira nuova di Piemonte, istituita nel 1816 da Vittorio Emanule I. 

una lira 1863

Dopo la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, viene reintrodotta, al posto di questa, la Lira italiana, recante ovviamente non più l'effigie di Napoleone ma quella di Vittorio Emanuele II. La Lira italiana ha corso legale in tutto il regno, ma a batter moneta sono quattro zecche. 

Forti interessi impediscono, al momento della riunificazione dell'Italia nel 1870, di affidare l'emissione delle banconote a un unico istituto. 

Circolano così nel paese biglietti, tutti denominati in lire, emessi da: Banca nazionale degli Stati sardi, Banca nazionale toscana, Banca toscana di credito per le industrie e il commercio, Banca romana, Banco di Napoli, Banco di Sicilia e altre banche minori. 

Gran parte di questi istituti concorre nel 1893 a formare la Banca d'Italia, che nel 1926 è l'unica ad essere autorizzata a stampare banconote. 
 

Dopo la sconfitta italiana nella Seconda guerra mondiale, le autorità americane in Italia emettono nel 1943 le "Am Lire" che, messe in circolazione in grandi quantità, contribuiscono alla svalutazione postbellica della nostra moneta. 

Dopo che l'Italia diviene membro del Fondo monetario internazionale nel 1960, la lira viene dichiarata convertibile in una quantità di oro (0,00142 g) pari a 625 lire per dollaro. Questa parità viene conservata attraverso due crisi valutarie, nel 1963-64 e 1969-70, sino al febbraio 1973, quando il sistema passa a un regime di cambi fluttuanti. 

La fine della lira italiana viene decretata quando, con la nascita dell'Unione economica e monetaria europea il 1° gennaio 1999, anche il nostro paese adotta l'euro quale moneta unica. 

Il 1° gennaio 2002, con l'entrata in circolazione di banconote e monete in euro, si apre l'ultima fase della storia della lira italiana: dopo due mesi di doppia circolazione con l'euro, le banconote e monete in lire vengono ritirate definitivamente entro il 1° marzo 2002. 
 
 

RICERCA SU INTERNET

Saper "navigare" su Internet, alla scoperta di informazioni, sta divenendo una delle competenze fondamentali, sia nella scuola che nel lavoro. Per questo proponiamo, in via sperimentale, alcune attività utili ad apprendere "l'arte della navigazione". Uno scoglio, certamente, è rappresentato dal fatto che in Internet la lingua dominante è l'inglese, cui si aggiungono, nei siti delle principali organizzazioni internazionali, il francese e lo spagnolo. Ciò tuttavia può essere di stimolo all'apprendimento delle lingue. 

La redazione e l'autore sono interessati a conoscere l'opinione di chi ha provato a svolgere queste attività e possono essere contattati, via e-mail, per eventuali chiarimenti e proposte. 

Nel sito http://www.confcommercio.como.it/euro.htm si trovano notizie utili ad allargare il quadro del passaggio dalle monete nazionali alla moneta unica europea. 
Cercare la parte relativa all'estinzione delle monete nazionali in seguito all'adozione dell'euro. 
Quali altre monete nazionali, oltre alla lira italiana, si estinguono con l'entrata in circolazione dell'euro? 
Con motori di ricerca, ricostruire nelle linee essenziali la storia delle altre monete che scompaiono con l'arrivo dell'euro. 

 

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