di Cesare Balbo

                          10 dicembre 1998

                          Econometica: che cos'è?

                          Amartya K. Sen è un professore indiano insignito quest'anno
                          del Premio Nobel per l'economia.
                          E' uno specialista delle diseguaglianze, del Welfare, delle
                          carestie e delle privazioni, ed è anche per questi elementi del
                          suo pensiero che viene definito "economista anomalo":
                          Ma soprattutto la sua anomalia economica è dovuta alla
                          presenza del principio etico, uno strumento di giudizio e di
                          lettura dei dati che il mercato del denaro ha quasi sempre
                          considerato un peso inutile. Un celebre tentativo di coniugare
                          etica ed economia è stato effettuato già dalla fine del '700
                          con "L'ingenuo, l'uomo dai quaranta scudi" di Voltaire dove si
                          leva un'invettiva etica:
 

                          - La nascondiamo (la nostra povertà) sotto rivestimenti
                          verniciati, e con l'artificio di venditrici di mode: siamo poveri
                          con gusto. Ci sono finanzieri, imprenditori, negozianti molto
                          ricchi; i loro figli, i loro generi sono molto ricchi; in generale la
                          nazione non lo è.
                          Il discorso, pubblicato in forma anonima per mettere al riparo
                          Voltaire da possibili denunce e processi, è del 1768 ed è
                          un'etica alzata di "scudi" contro povertà e ipocrisia del tempo
                          ancora di grande attualità.
                          Come ad esempio l'ironia sull'egualitarismo del tempo
                          alimentato dalla scienza statistica che convince l'ingenuo,
                          allegorico protagonista del libro satirico, di poter raggiungere,
                          sebbene povero, un reddito pari, al centesimo, a quello della
                          media nazionale. Oppure la critica di uno Stato ipocrita e
                          dissoluto che non solo copre grottescamente con un velo
                          statistico le diseguaglianze ma le mantiene così favorendo
                          l'impoverimento nazionale.

                          Tuttavia è solo oggi con il bengalese Amartya Sen che viene
                          teorizzata in modo compiuto la sinergia tra economia e etica.
                          Quel che colpisce del pensiero di Sen è la definizione di
                          ricchezza, innovativa rispetto a quella comune. In genere si è
                          soliti dire che uno è più ricco di un altro perché il suo
                          patrimonio di mobili e immobili è maggiore. Sen sostiene che
                          al valore della ricchezza, che resta sempre un elemento
                          cardine di un mercato che serve a creare ancora altra
                          ricchezza, vada aggiunto anche il fattore della felicità. Ossia
                          la ricchezza si ridefinisce come tutto quanto produce felicità e
                          non solo benessere: uno è più ricco di un altro in quanto è più
                          felice in virtù dei suoi diritti goduti appieno, del suo stato di
                          salute, della sua rete di rapporti sociali, del buon uso del
                          tempo libero a disposizione e tutto quanto altro incide sulla
                          qualità della vita.

                          Ed è proprio la qualità della vita che si deve misurare e
                          quantificare al punto da costituire una variabile algebrica nei
                          calcoli economici. Così il mercato in questa dimensione si
                          ridefinisce nella capacità di produrre non solo ricchezza ma di
                          soddisfare anche valori e attese etiche. Un orientamento etico
                          si ispira a principi che pongono e spostano l'attenzione sulle
                          conseguenze non economiche degli atti e delle azioni
                          economiche. Così l'assunzione di responsabilità da parte del
                          risparmiatore consiste sia nel mettere a disposizione i propri
                          risparmi sia nel controllare che ne venga fatto un uso che
                          salvaguardi i valori di riferimento.

                          Perché l'economia etica non ritiene legittimo l'arricchimento
                          basato esclusivamente sul possesso e sul commercio di
                          denaro. Così il tasso di interesse si ridefinisce come misura di
                          efficienza nell'utilizzo del risparmio, come misura dell'impegno
                          volto a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai
                          risparmiatori oltre che a farle fruttare in progetti vitali e
                          socialmente utili. Di conseguenza il tasso di interesse deve
                          rispecchiare il giusto equilibrio tra le attese dei beneficiari e
                          quelle del risparmiatore etico sulla base di valutazioni
                          economiche, sociali, etiche.

                          Una economia quella eticamente fondata che coglie nel
                          credito, in tutte le sue manifestazioni, un elemento dei diritti
                          umani dalla parte dei più svantaggiati socialmente. Così la
                          finanza etica esclude per principio rapporti con quelle attività
                          economiche che ostacolano lo sviluppo umano e
                          contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona e a
                          ledere l'ambiente. In sintesi a dequalificare la qualità della
                          vita attraverso l'attuazione di progetti di dubbia qualità
                          morale.

                          Così la domanda crescente di progetti ispirati da presupposti
                          etici nasce dalla critica a quel sistema economico
                          irresponsabile delle conseguenze che ricadono e impattano
                          sulla qualità sociale della vita. Il Nobel ad Amartya Sen è
                          anche un riconoscimento e un premio a tutti quelli che
                          scelgono con i propri progetti di lasciare la parte sbagliata,
                          che viola i diritti dell'uomo e dell'ambiente per stare dalla
                          parte giusta dell'economia: ossia quella etica che è disciplina
                          di fare buon uso dei beni nell'interesse e rispetto di sé e degli
                          altri.