Da: Il denaro della speranza. Spirito, metodi e risultati della Grameen Bank, Emi, Bologna, 1998
Federica Volpi
Come funziona la Grameen Bank
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 

Quando qualcuno vuole avere un prestito, gli agenti della Grameen gli chiedono di trovare altre quattro persone, simili per condizioni socio-economiche ed appartenenti a nuclei familiari diversi dal proprio. Solo dopo aver formato un gruppo, la banca concede il prestito, dove l’accesso individuale al credito è vincolato alla responsabilità collettiva ed alla condotta di rimborso.

Non è facile, e comunque richiede tempo, trovare quattro soci disposti ad affrontare l’impresa.
Se le persone riescono a scegliersi liberamente, vengono registrate come gruppo dalla filiale locale. Ogni gruppo elegge un presidente ed un segretario; queste cariche ruotano tra i componenti su base annuale. Costoro gestiscono insieme i conti del gruppo e conservano i libretti di banca dei fondi comuni.
Quando il gruppo è stato costituito si discutono le regole e le procedure della banca. I cinque membri non ricevono il prestito contemporaneamente. Due di essi, preferibilmente i più bisognosi, vengono concordemente indicati per ricevere per primi il denaro. Agli altri è richiesto di controllare attivamente il corretto utilizzo del prestito, ed il corretto rimborso, affinché non insorgano problemi. Se tutto procede normalmente i restanti avranno il prestito; il presidente lo ottiene per ultimo.
Un certo numero di gruppi, tra i sei e i dieci, forma un centro. Si tratta di un luogo di incontro, dove i membri discutono delle loro attività e dei loro problemi. Un villaggio può avere uno o più centri. [...] Al centro si amministrano pure le transazioni bancarie. Tutto avviene pubblicamente, perché sia garantita la massima trasparenza nelle operazioni. E tutto avviene senza che la gente sia costretta ad andare alla banca, perché è la banca ad andare dai clienti. [...]

Il procedimento di sviluppo della fiducia è lento e laborioso.
Quando i poveri ricevono per la prima volta il denaro, sono molto sorpresi.
Poiché non ne hanno mai posseduto o maneggiato, ritengono impossibile per loro adoperarlo,
perfino quando è disponibile. Non credono di esser capaci di guadagnare, o di far qualunque altra cosa senza fallire. "Così comincia il processo di costruzione dell’autostima personale:
e questo è più importante del denaro stesso" (Muhammad Yunus).



 

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