CHI SONO QUELLA RAGAZZA, QUEL RAGAZZO
PROGETTO DI INFORMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE ED ASSUNZIONE DI
RESPONSABILITA' PER COMBATTERE LA VIOLENZA CONTRO GLI
ADOLESCENTI AD ORIENTAMENTO OMOSESSUALE
PREMESSE:
PREMESSE:
I
nuovi modelli comportamentali permessi e/o indotti dall'imporsi
della modernizzazione in Italia vengono visti con sospetto da gran parte
della popolazione, compresi coloro che hanno responsabilità formative
ed educative. In particolare le maggiori difficoltà di accettazione
affiorano e si esprimono violentemente nei confronti dei soggetti -e dei
relativi modelli comportamentali- emersi dalle modificazioni socio-economiche
dell'ultimo cinquantennio: donne, adolescenti in quanto soggetti autodeterminantesi,
gay e lesbiche.
Con
il finanziamento della Commissione Europea nell'ambito dell'Iniziativa
Daphne 1997, Azione Gay e Lesbica ha realizzato un primo
Progetto di informazione e sensibilizzazione per combattere la violenza
contro gli adolescenti omosessuali che prevedeva, tra l'altro l'acquisizione
di dati relativi alle situazioni di violenza nei confronti di adolescenti
a causa del loro orientamento sessuale, sia in Italia che negli altri paesi
dell'Unione Europea, in particolare nei paesi di appartenenza delle associazioni
partners del progetto, in quell'occasione scelti in due paesi del Nord
Europa (Irlanda e Finlandia).
Si
sono così potute evidenziare le seguenti cinque principali caratteristiche:
-
La vulnerabilità
di tali soggetti è dovuta al silenzio sociale sul fenomeno
e al contemporaneo pregiudizio sull'omosessualità che fa
sì che le vittime non si percepiscano come tali, ma come colpevoli:
le violenze, sia psicologiche, che fisiche, che di carattere prettamente
sessuale, non vengono mai denunciate e, se subite in giovane età,
neppure dichiarate se non a distanza di anni (in molti casi chi ha subito
violenza lo ha dichiarato per la prima volta nel questionario da noi raccolto
attraverso il sito web). La violenza subita si tramuta spesso in forme
di autolesionismo e le percentuali di tentati suicidi fra chi ha subito
violenza sono estremamente alte (dai dati fin qui raccolti intorno al 20-30%).
Questa pur essendo una situazione comune a tutti i paesi coinvolti nell'indagine,
ha evidenziato caratteristiche particolari in Italia, con particolare riferimento
alla ruolizzazione sessuale tipica dei paesi mediterranei. La mancanza
di condanna sociale del pregiudizio antiomosessuale caratteristica
del Sud Europa rende più difficoltoso il superamento delle esperienze
di violenza. In questo circolo vizioso tendono a perpetuarsi sia le violenze
che il silenzio con le une che provocano l'altro e viceversa.
-
La violenza
che pare causare maggiori conseguenze sulla crescita sana dei giovani gay
e lesbiche è quella subita da parte del gruppo dei pari,
che è anche l'ambito nel quale si rilevano gli episodi di violenza
più brutale di carattere fisico e sessuale. Nel contesto del vissuto
familiare viene invece evidenziata una violenza di carattere psicologico
che tende ad evolversi nella negazione di diritti civili (corrispondenza
violata, negazione della libertà di movimento, ecc.) che spesso
si protrae nel corso della maggiore età, come risulta evidente nelle
risposte provenienti dai paesi mediterranei.
-
Vi è
una scarsa percezione della violenza su minori ad orientamento omosessuale
da parte degli operatori scolastici e socio-sanitari in Italia, dove pure
vi è la consapevolezza della violenza su gay e lesbiche adulti;
questo pare dovuto alla mancanza di percezione dell'omosessualità
negli adolescenti. Pertanto non si è sviluppata alcuna strategia
di prevenzione. Nel Nord Europa vi è invece una maggiore percezionedella
violenza a danno dei minori ad orientamento omosessuale da parte degli
operatori scolastici e socio-sanitari, mentre rispetto alle strategie di
intervento c'è la richiesta della collaborazione diretta
da parte delle associazioni di gay e di lesbiche. Le associazioni partners
estere hanno da più tempo iniziato a lavorare in maniera organica
direttamente con giovani omosessuali ma, operando in un contesto sociale
meno rigido, hanno una minore urgenza di lavorare specificatamente rispetto
alla violenza.
-
Sia l'associazione
SETA finlandese che l'irlandese Gay Switchboard hanno regolari contatti
con adolescenti gay e lesbiche: in particolare in Finlandia esistono collaborazioni
strutturate con alcune scuole. In Italia, invece, le più
di trenta associazioni gay e lesbiche che esistono sul territorio nazionale,
al di là di sporadici interventi nelle scuole, generalmente su invito
di comitati studenteschi, che vivono i gay e le lesbiche intervenuti come
"testimonial" di discriminazione, e non come operatori riconosciuti, non
esiste alcuna iniziativa specifica in merito, ma quasi sempre neppure la
consapevolezza del problema. Gli stessi centralini telefonici raramente
ricevono telefonate di adolescenti.
-
Un lavoro
più specifico sul rapporto adolescenza-omosessualità-violenza
risulta invece essere stato sviluppato negliStati Uniti d'America, non
tanto negli Stati dove l'identità omosessuale è più
affermata (es. California), quanto negli Stati come l'Utath o il Missouri
dove vi è un substrato culturale più arretrato.
GIUSTIFICAZIONE:
Una
volta evidenziata l'omosessualità come fattore di vulnerabilità
nei giovani adolescenti, è necessario potenziare e diffondere iniziative
volte a combattere il diffuso pregiudizio antiomosessuale, continuare
ad intervenire nel campo della formazione e informazione relative
all'identità sessuale, nonché sviluppare e socializzare meccanismi
di protezione e di recupero delle giovani vittime di violenza a causa
del loro orientamento sessuale.
Il
rafforzamento di una rete europea che si occupa specificatamente
della violenza sui minori ad orientamento omosessuale dovrà comprendere
il coinvolgimento diretto di associazioni gay e lesbiche di altri
paesi per permettere l'acquisizione e il confronto fra metodologie diverse
e contemporaneamente la loro massima diffusione ed efficacia.
OBIETTIVO
GENERALE:
Contribuire
a sviluppare una rete per promuovere e coordinare a livello europeo
(studiando le particolari esigenze dell'area mediterranea) la diffusione
dell'informazione per combattere il pregiudizio antiomosessuale, la
formazione degli operatori delle ONG, la collaborazione con
il settore pubblico, lo sviluppo di strategie d'intervento volte
a prevenire la violenza nei confronti dei minori a causa del loro orientamento
sessuale, l'elaborazione e l'applicazione di meccanismi di protezione,
di identificazione e di recupero delle vittime.
OBIETTIVI
SPECIFICI E AZIONI:
Modificazione
della percezione dell'omosessualità e sviluppo della condanna sociale
della violenza in generale e contro le persone ad orientamento omosessuale
in particolare, sviluppando in tal senso la collaborazione con gli Enti
Pubblici e Privati e con i relativi operatori socio-sanitari.
Acquisizione
e analisi di dati relativi alle situazioni di violenza nei confronti di
adolescenti a causa del loro orientamento sessuale e modalità di
segnalazione.
Sviluppo
di meccanismi di protezione e di recupero delle vittime
Acquisizione,
condivisione e diffusione di metodologie relative
ad interventi attuati o attuabili in Stati membri con diverse culture e
caratteristiche territoriali.