IL DEBITO ESTERO DEI PAESI POVERI

ü COS’E’ ?

Il debito è il denaro che è stato ricevuto in prestito e che si deve restituire.

Il debito estero 5) è il denaro che è stato ricevuto in prestito da governi, organizzazioni internazionali, banche e imprese private straniere; i prestiti internazionali vengono generalmente concessi in dollari.

Il debito estero non va confuso con il debito pubblico; quest’ultimo riguarda le obbligazioni contratte da uno stato nei confronti dei propri cittadini.

Attualmente il debito estero dei Paesi poveri ed in via di sviluppo ammonta a circa 2550 miliardi di dollari.

ü COME E’ NATO ?

L’ origine della crisi

  • La crisi petrolifera del 1973 fece aumentare di oltre quattro volte il prezzo del petrolio, portando enormi quantitativi di denaro liquido (i petrodollari) nelle casse delle multinazionali e dei paesi produttori di petrolio. Le risorse vennero depositate presso le banche commerciali internazionali che, spinte a investire e cercare nuovi clienti, concessero con facilità crediti ai Paesi in via di sviluppo, a tassi di interesse molto convenienti.
  • Nel 1979, la seconda crisi petrolifera, con la conseguente impennata del prezzo del petrolio, causò una forte crescita dell’inflazione. Per contenere l’inflazione, i Paesi occidentali aumentarono in modo esponenziale i tassi d’interesse; i Paesi indebitati videro così il tasso d’interesse del proprio debito passare dal 5% al 30% annuo.
  • Tra il 1978 e il 1980 il dollaro ha raddoppiato il suo valore rispetto al marco e alla sterlina, è cresciuto di quasi 4 volte rispetto alla lira e ha moltiplicato il suo valore in modo ancora più violento nei confronti delle monete dei paesi in via di sviluppo. Il debito, espresso in dollari, si è moltiplicato di conseguenza.
  • Il primo Paese a dichiarare la propria incapacità di ripagare il debito fu il Messico nell’agosto del 1982, seguito a ruota dagli altri paesi debitori. Scoppia così la crisi del debito internazionale.

Esempio :

Proviamo a considerare un ipotetico prestito di 100.000 dollari ricevuto nel 1973 dall’Italia (allora 100.000 dollari equivalevano a 60.000.000 di lire) con tasso d’interesse del 5%, e osserviamo quale sarebbe stata la sua evoluzione:

Anno Interessi annui in dollari Interessi annui in lire

1973 5.000 (5%) 3.000.000 (1 $=600 lire)

1979 30.000 (30%) 30.000.000 (1 $=1000 lire)

1980 30.000 (30%) 66.000.000 (1 $=2200 lire)

Come si può vedere, il mutamento delle regole del gioco ha fatto sì che i soli interessi annui diventino superiori all’intero ammontare del prestito, rendendo di fatto impossibile il ripagamento del debito.

Le cause collaterali

Il meccanismo che abbiamo descritto fu la causa scatenante della crisi: una successione di eventi di tale portata avrebbe messo sul lastrico qualsiasi paese. Altri fenomeni hanno però contribuito ad aggravare il problema :

  • A fronte dell'aumento del prezzo del petrolio, le materie prime non petrolifere non subirono variazioni di prezzo. Anzi, la recessione generata dalla crisi petrolifera spinse verso il basso i prezzi delle materie prime, che costituivano in genere la parte principale delle esportazioni dei Paesi in via di sviluppo. Ciò rese più grave il peso del debito per questi Paesi, poiché a fronte della stessa quantità di merce esportata - e cioè di lavoro - le entrate finanziarie erano inferiori.
  • I soldi ricevuti non sono stati spesi in modo produttivo:

  • Circa il 30% dei prestiti erogati è stato vincolato all’acquisto di armi.
  • Circa il 20% è stato assorbito da tangenti o furti.
  • Molti fondi sono stati destinati ad infrastrutture ed opere inutili, non funzionanti o addirittura dannose per le popolazioni locali; si sono infatti adottati modelli di sviluppo che scimmiottavano quelli del nord senza tenere conto delle caratteristiche locali.
  • Chi poteva disporre dei capitali presi a prestito spesso li occultò per poi reinvestirli al nord (fuga dei capitali).
  • A volte il denaro fu prestato a regimi che lo usavano per opprimere la libertà.

ü COME FUNZIONA ?

La spirale del debito

  1. un paese prende a prestito una forte somma.
  2. deve pagare gli interessi previsti alle scadenze stabilite.
  3. deve pagare il capitale prestato.
  4. non riesce a farlo.
  5. gli interessi non pagati vengono sommati al capitale iniziale, che aumenta.
  6. il paese chiede un altro prestito per poter pagare gli interessi del prestito precedente.

Si innesca così una spirale perversa: si chiedono prestiti per pagare gli interessi su prestiti precedenti e allora il debito si autoalimenta e diviene "perenne".

Nell’Africa a sud del Sahara il 65% dei nuovi debiti contratti a partire dal 1988 è costituito da interessi e arretrati non pagati, che sono stati trasformati in capitali ancora da restituire e sui quali i paesi poveri hanno cominciato a pagare interessi, secondo un meccanismo analogo a quello dell’usura.

ü CHE EFFETTI HA ?

Effetti sui Paesi poveri

Il debito internazionale è un grave ostacolo allo sviluppo umano. I paesi debitori sono costretti a spendere buona parte delle loro risorse economiche e naturali per pagarne gli interessi, sacrificando sanità, educazione e servizi e mettendo a repentaglio l’ambiente.

  • Nel 1997 l’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) dichiarava: "21 milioni di bambini potrebbero essere salvati se la spesa per il debito fosse impiegata per la sanità e l’educazione".
  • Nel 1999 l’Africa ha pagato 15 miliardi di dollari per ripagare il debito e gli interessi, quando basterebbero 3 miliardi di dollari per un’efficace lotta all’Aids, ed 8 miliardi di dollari per mandare a scuola 150 milioni di bambini.
  • Per far fronte al debito, i Paesi più poveri hanno aumentato notevolmente l’esportazione di materie prime: minerali, legname e prodotti agricoli.
    Lo sfruttamento intensivo di queste risorse ha provocato e provoca danni ambientali di immensa portata.

Effetti sui Paesi del Nord

Le conseguenze del debito non toccano solo il Sud. Secondo molti esperti, il debito si sta ritorcendo anche contro il Nord :

  • I danni ambientali dovuti alla distruzione delle foreste e all’uso intensivo di fertilizzanti e pesticidi sono di portata planetaria.
  • Invasione delle droghe: alcuni Paesi, stretti dalla morsa dei bassi prezzi applicati alle esportazioni tradizionali, tollerano che si espanda la produzione e l’esportazione di coca ed oppiacei.
  • Perdita di posti di lavoro al Nord ed aumento dei flussi migratori: quanto più aumenta la povertà al Sud, tanto meno questo partecipa al commercio internazionale e tanta più gente emigra verso i paesi ricchi.

Effetti sul sistema finanziario internazionale

L’impossibilità da parte dei Paesi poveri di ripagare il debito ha esposto il sistema finanziario internazionale al rischio di una crisi generale che avrebbe potuto provocare una serie successiva di fallimenti di molti istituti bancari.

Per salvare le banche e il sistema creditizio, i governi del Nord, sia direttamente sia attraverso gli organismi multilaterali come la Banca Mondiale 2) e il Fondo Monetario Internazionale 3), hanno concesso nuovi prestiti ai Paesi debitori in modo da trasferire i crediti dal settore privato a quello pubblico.

I nuovi prestiti sono stati però concessi solo a patto che il Paese beneficiario adottasse una serie di drastiche misure economiche (i Piani di Aggiustamento Strutturale) che vanno a colpire settori fondamentali per il benessere delle popolazioni: sanità, educazione e spesa sociale. I Paesi in via di sviluppo si sono trovati così sotto un vero e proprio controllo politico e hanno ottenuto come risultato di impoverire gravemente le popolazioni anziché favorirne lo sviluppo.

La stessa politica è stata adottata per l’iniziativa HIPC (Heavily Indebted Poor Countries: Paesi poveri gravemente indebitati), promossa nel 1996 dalla BM 2) e dal FMI 3), che prevedeva la riduzione fino all’80% del debito per 41 paesi. Anche in questo caso i risultati sono stati deludenti:

  • A fine dicembre 2000, solo 17 Paesi avevano raggiunto la prima tappa concreta per una riduzione del debito non superiore, in media, al 30-40%.
  • Nei Paesi "beneficiari" la povertà è cresciuta, mentre i servizi sanitari ed educativi sono stati tagliati.

Nel 1999, durante il vertice G8 4) di Colonia, i Paesi ricchi hanno proposto una versione migliorata dell’iniziativa HIPC (Enhanced HIPC iniziative), che dovrebbe tenere in considerazione lo sviluppo delle popolazioni dei paesi poveri e facilitare l’accesso agli aiuti. I nuovi piani HIPC non sono però stati ancora applicati.

ü E TU COSA C’ENTRI ?

Perché chiediamo la cancellazione del debito?

  • Per Giustizia: Alcuni economisti ritengono che, qualora si potesse ricalcolare il debito usando come unità di misura un paniere di valute diverse dal dollaro, il debito risulterebbe già pagato, ed in qualche caso anche più volte.

Inoltre, durante il periodo coloniale, i Paesi del Nord hanno disposto a proprio piacere delle ricchezze minerarie, agricole e persino umane dei popoli del Sud. Nessuno ha tenuto una contabilità di quanto è stato sottratto. Nessuno può fare un calcolo di quanto valga una vita ridotta in schiavitù. In prospettiva storica le popolazioni del Nord sono debitrici verso quelle del Sud di valori letteralmente "non restituibili".

  • Per Solidarietà: "Il pagamento del debito non può essere ottenuto al prezzo del fallimento dell’economia di un paese e nessun governo può moralmente esigere da un popolo delle privazioni incompatibili con la dignità della persona". (Giovanni Paolo II)
  • Per Convenienza: I paesi indebitati partecipano in forma scarsissima al commercio internazionale. I danni ambientali provocati si ripercuotono su tutto il pianeta.

Per non essere complice di questa ingiustizia, unisciti a noi e alla campagna "Sdebitarsi Jubilee 2000" nel chiedere la cancellazione del debito.

ü GLOSSARIO

  1. Servizio del debito : somma versata ogni anno per rimborsare una parte dei capitali ricevuti e pagare gli interessi.
  2. FMI : Fondo Monetario Internazionale (Vedi scheda relativa)
  3. BM : Banca Mondiale (Vedi scheda relativa)
  4. G8 : (Vedi scheda relativa)
  5. Debito estero : Il debito estero dei Paesi poveri e in via di sviluppo va distinto in:

  • debito multilaterale, contratto con le organizzazioni finanziarie internazionali come la Banca Mondiale (BM), il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e le Banche Regionali di Sviluppo.
  • debito bilaterale, contratto nei confronti di un altro Stato.
  • debito verso privati, contratto con aziende di credito o imprese private non garantite dallo Stato.

ü APPROFONDIMENTI

www.unimondo.org/sdebitarsi : Campagna "Sdebitarsi Jubilee 2000"

http://www.debitoestero.it : CEI, per la riduzione del debito dei Paesi del terzo mondo.

AA.VV. - Debito da morire - Baldini & Castoldi

Alberto Castagnola - Cancellare il debito - Emi

Rev. 02 del 26/05/01