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La finanza internazionale: istituzioni e mercati
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Glossario
Banca Mondiale
La International Bank for Reconstruction and Development
di Washington, nota come Banca Mondiale, fu costituita nel 1945 per attuare
gli accordi di Bretton Woods. Nell'immediato dopoguerra la Banca Mondiale
fu impegnata nel finanziare la ricostruzione delle economie dei paesi usciti
dal conflitto con rilevanti danni alle infrastrutture e alle strutture
produttive. La Banca Mondiale, alla quale aderiscono attualmente oltre
150 paesi, ha il compito di finanziare progetti di sviluppo mediante prestiti
a medio termine.
Banconota
La diffusione delle banconote costituì una
vera e propria rivoluzione nei sistemi di pagamento: si ottenne un notevole
risparmio di risorse - in particolare di oro e argento - e si ridussero
le spese connesse alla gestione dei sistemi di pagamento metallici (coniazione,
trasporto, verifica di peso e titolo dei metalli monetati). L'emissione
di banconote fu definita dai grandi economisti classici inglesi, Adam Smith
e David Ricardo come 'l'arte di risparmiare oro' . L'impiego delle banconote
fu paragonato alle innovazioni tecnologiche della rivoluzione industriale,
giacchè permetteva di produrre più beni a costi minori.
Borsa
Tutti i diritti
politici e civili che riguardano i membri di uno stato.
Catena migratoria
La borsa è un mercato organizzato per la quotazione
e lo scambio dei titoli pubblici e privati, nuovi strumenti finanziari
emessi da stati, enti pubblici o società private. La costituzione
di mercati organizzati come le Borse ha accresciuto la negoziabilità
dei titoli e quindi la loro diffusione e accettazione La negoziabilità
di un titolo dipende infatti dall'esistenza e della qualità dei
mercati organizzati in cui si tratta quel titolo, dall'esistenza e dalla
dimensione della domanda per quel titolo, dalla fiducia dei mercati verso
l'emittente, dall'insieme delle norme che regolano i diritti di proprietà,
dalla forza e dalla capacità di applicazione delle norme da parte
delle autorità di governo, dal grado di trasparenza delle informazioni
e delle comunicazioni relative.
Ciclo economico
La teoria economica è ancora divisa tra due
grandi correnti di pensiero. Secondo gli economisti neoclassici il mercato,
contraddistinto da concorrenza perfetta e da attori (imprenditori, consumatori,
prestatori d'opera) capaci di possedere e valutare senza differenze le
informazioni di prezzo, quantità e qualità, è in grado
di regolarsi da sé, raggiungendo autonomamente l'equilibrio. Secondo
un'altra tradizione di pensiero la concorrenza è quantomeno imperfetta.
Esistono infatti evidenti asimmetrie, e cioè significative differenze,
sulle informazioni di cui dispongono i vari attori e l'instabilità
è connaturata alla produzione e alla distribuzione di ricchezza.
L'economia è perciò per definizione instabile e il processo
economico è cadenzato da cicli che le autorità monetarie
devono cercare di attenuare e governare. Questa tradizione non studia improbabili
'leggi', ma intende piuttosto analizzare il comportamento degli attori
economici, le cui scelte sono orientate da aspettative differenziate e
mutevoli.
Debito pubblico
E' la somma degli obblighi finanziari che lo Stato
contrae per procurarsi le entrate necessarie per le spese che deve sostenere.
Nel settecento si assistette alla progressiva razionalizzazione della finanza
pubblica, mediante il consolidamento dei debiti esistenti con la creazione
dei titoli del debito pubblico, i cui interessi cessarono di dipendere
da entrate particolari (come le imposte indirette specifiche sul sale e
sui tabacchi). Nel 1696 in Gran Bretagna fu creato il buono dello Scacchiere
(una obbligazione a breve scadenza sostituita nel 1877 dal buono del tesoro)
e tra il 1749 e il 1757fu collocato un prestito irredimibile, e cioè
del quale non si poteva avere rimborso, al 3% (i titoli divennero noti
come consols).
Deflazione
La deflazione
- ovvero il calo della domanda, la contrazione delle attività e
la riduzione dei prezzi - fu negli anni Trenta un effetto indesiderato
della manovra di stabilizzazione connessa al ritorno all'oro. Sino alla
prima guerra mondiale la stabilità dei cambi e la convertibilità
delle divise erano state l'obiettivo primo delle banche centrali che avevano
potuto contare sull'assenza di un elettorato di massa sensibile alle variazioni
dei livelli occupazionali.
Deregolamentazione
La deregulation
o deregolamentazione è un indirizzo di politica economica affermatosi
dalla fine degli anni settanta in Gran Bretagna con i governi guidati da
Margaret Thatcher e successivamente ripreso da Ronald Reagan negli Stati
Uniti. La politica di deregulation mira a ridurre il grado di regolazione
delle attività economiche - in precedenza introdotta dagli stati
dalle autorità centrali in seguito arilevanti fallimenti del mercato
- in particolare nei servizi di pubblica utilità, promuovendo la
concorrenza tra le imprese. In campo finanziario, la deregulation ha rimosso
molti vincoli alle esportazioni di capitali.
Domanda aggregata
La domanda aggregata è la somma della domanda
dei vari fattori economici e comprende i consumi e gli investimenti, pubblici
e privati.
Fondo Monetario Internazionale (FMI)
L'International
Monetary Fund (IFM), organismo internazionale con sede a Washington, cominciò
a operare nel 1946 con una riunione del consiglio dei governatori delle
banche centrali di 30 dei 44 paesi aderenti. Il FMI aveva il compito di
attuare e far rispettare gli accordi di Bretton Woods. Con la fine di Bretton
Woods il FMI - a cui aderiscono attualmente oltre 150 paesi - ha funzioni
di monitoraggio e controllo del sistema monetario internazionale, intervenendo
nei casi di crisi valutaria e finanziaria mediante prestiti ai paesi in
difficoltà.
Gold exchange standard
Il gold exchange standard è una forma derivata
di gold standard, per il quale contavano solo le riserve auree: in un regime
monetario di gold exchange standard la convertibilità può
essere sia in oro sia in valute a loro volta convertibili in oro. Dal dicembre1927,
per esempio, la lira italiana era convertibile in oro o in dollari o in
sterline, valute per le quali le rispettive banche centrali garantirono
la convertibilità in oro. Nei fatti la convertibilità veniva
sottoposta a una quantità di limitazioni, e valeva quasi esclusivamente
per la regolazione delle transazioni internazionali.
Liberalizzazione
L'adesione delle autorità politiche ai principi
della liberalizzazione dei movimenti di capitali non deriva solo da una
scelta politica dei decisori politici (policy makers) non solo in seguito
a un mutamento degli indirizzi e della cultura economica. E' anche la pura
e semplice accettazione di un dato di fatto: le innovazioni nella telematica
hanno indebolito il peso delle frontiere finanziarie e monetarie, e di
conseguenza ridotto la capacità delle banche centrali di influire
sui mercati valutari e sui tassi di cambio con l'estero. La liberalizzazione
dei movimenti di capitali è stata promossa in Europa, dopo diversi
decenni di restrizioni amministrative più o meno severe, come parte
della politica neoliberista seguita inizialmente da governi conservatori
e via via accolta in sede comunitaria. A tale principio di liberalizzazione
si è largamente ispirata la costruzione dell'unità economica
e monetaria europea culminata con il Trattato di Maastricht(1992).
Liquidità
Nel linguaggio economico à la quantità
dei mezzi di riserva liquidi, quali le monete metalliche e cartacee nonché
altri mezzi di riserva di facile realizzo, quali, per esempio, i buoni
del tesoro a breve scadenza.
Mezzi di
pagamento
Per 'mezzi di pagamento' si intendono quegli strumenti
che consentono di saldare i rapporti di debito e credito: dal denaro agli
assegni, fino ai titoli pubblici e privati.
PIL
Il Prodotto interno lordo (Pil) è il valore
monetario dei beni e dei servizi finali prodotti in un anno entro i confini
nazionali al lordo degli ammortamenti.
Protezionismo
Il protezionismo può essere adottato secondo
gradi differenti di intensità e con mezzi diversi (dall'imposizione
di tasse alle merci in entrata al divieto dell'importazione di alcune specifiche
merci) al fine di difenderei produttori nazionali dalla concorrenza internazionale.
Sovranità monetaria
E' il potere che consente a una banca centrale (o
un'altra autorità monetaria centrale come potrebbe essere il Ministero
del Tesoro) di esercitare in piena autonomia la regolazione dell'offerta
monetaria e dei rapporti di cambio con l'estero.
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