Direzione didattica di Pavone Canavese |
Bambini:
mestiere difficile
a cura di Aluisi Tosolini
e
sullo stesso tema puoi consultare una scheda
curata
da Paola Tarino sul film Iqbal di Cinzia Th Torrini
Nel mondo i bambini (0-14 anni) sono più
di due miliardi. L'87% vive nel sud del mondo. Nella fascia d'età
tra i 5 ed i 14 anni i bambini del sud del mondo sono circa un miliardo.
Di questi uno su quattro lavora. Nella fascia d'età fra i 10 ed
i 14 anni (circa mezzo miliardo di bambini) quasi tre quarti lavorano sei
o più giorni alla settimana (dati Unicef).
Essere bambini, nel mondo, è un mestiere
difficile.
Difficilissimo.
Le poche righe che seguono hanno il solo compito di fornire qualche dato nella speranza che essi posso motivare la riflessione. E l'azione.
A. Il lavoro minorile
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro (tab.1), i bambini al lavoro al mondo sono oltre 250 milioni. Molti di essi operano - come ha evidenziato la campagna internazionale sui palloni da calcio - nella catena del subappalto e producono beni destinati anche al nostro consumo. Ma ciò non avviene solo in Pakistan, India, Bangladesh, Cina o Tailandia: recenti indagini giudiziarie hanno messo in evidenza come anche in Italia vi siano moltissimi laboratori clandestini dove gli adulti lavorano in nero e sono presenti anche molti bambini (circa mezzo milione).
Le forme del lavoro minorile sono tra le più diverse: si va dalla riduzione in schiavitù vera e propria (diffusa in particolare nel settore dei lavoratori domestici: in Kenia il 78% dei domestici minorenni viene "pagato" in natura con gli avanzi dei pasti) al lavoro in fabbriche, laboratori, o nel settore agricolo. I bambini vino spesso in condizioni drammatiche, con orari disumani, salari minimi ed assenza di ogni tutela della salute. Secondo una indagine di International Union Rights, il 70% del lavoro minorile nel sud est asiatico è legato alle imprese che esportano nei paesi industrializzati o a imprese transnazionali. Non ultime le fabbriche di tessuti o di giocattoli
Le convenzioni internazionali fissano per
legge l'età minima
di accesso al lavoro ma tali leggi sono del tutto disattese
nei vari paesi
B. La prostituzione minorile
Certo, qualcuno dirà che si tratta di sfruttamento e non di lavoro…. Come lavorare in miniera a 10 anni, del resto. Nel mondo, ogni anno, almeno un milione di bambine viene avviato e costretto alla prostituzione. Un giro d'affari di diversi miliardi di dollari che vede coinvolti clienti senza scrupoli, sfruttatori, faccendieri ecc.
Il motivo per cui molti bambine e molte bambine
sono venduti ai mercanti della prostituzione è sempre il solito:
la povertà. Molte famiglie sono costrette a consegnare i propri
figli in cambio del riscatto del debito che non riescono a saldare. La
tabella 3 fornisce
alcune indicazioni sui numeri di questo terribile commercio e brani di
un reportage sui sex-tours in alcune città del sud del mondo.
C. Bambini soldato
Un settore, questo, in grande espansione. E' apparso in tutta la sua ampiezza durante le guerre africane degli ultimi anni. Il fenomeno è difficilmente quantificabile. Secondo il rapporto Unicef del 1996 i bambini soldato erano circa 200.000. Oggi il loro numero è certamente cresciuto. In Liberia sono circa 20.000 (un quarto dei combattenti in azione). Anche in Sierra Leone i bambini soldato sono molto "apprezzati": non devo essere pagati (al limite solo drogati), non hanno il senso del pericolo, sono particolarmente coraggiosi, vengono spessi usati come carne da macello da buttare in prima linea per rompere il fronte avversario o anche solo per aprire piste nei campi minati. In Mozambico una delle fazioni in lotta (la Renamo) ne ha utilizzati almeno 10.000. In Angola il 36% dei bambini aveva partecipato ad azioni di guerra ed il 7% aveva sparato ad un nemico.
Durante il genocidio e la guerra in Rwanda i bambini venivano usati per "stanare" nella boscaglia gli adulti. Per alcuni di essi il premio era la testa mozzata della preda. Attualmente in Rwanda i baby soldato sono circa 8.000.
Ricerche dell'Acnur testimonia della difficoltà
immensa del recupero di personalità che abbiano subito o partecipato
a così gravi violenze. Il motivo per cui si diventa baby soldatoè
semplice: se la guerra ti ha lasciato orfano, senza prospettive, senza
possibilità di sopravvivere….. altre scelte non hai.
D. Per saperne di più: links
Oltre al noto http://www.minori.it/archivi/temi/lavoro/idx5.htm
che raccoglie sia molti dati che le iniziative
italiane (siano esse governative o istituzionali che di altro genere) sul
tema del lavoro minorile, si vedano:
con un dossier speciale sul lavoro minorile e moltissime informazioni sia sulle campagne contro il lavoro minorile e per il consumo critico. L'ultima campagna riguarda l'istituzione di una etichetta "giusta" certificante i prodotti a sfruttamento zero.
il sito dell'Organizzazione internazionale del lavoro, sezione lavoro minorile