NON VOGLIO LE TUE CARAMELLE!
 
 

Queste sei BRUTTE STORIE sono accadute a Edoardo, Sara, Marco, Flavia, Andrea e Chiara. Sono tutti bambini come te: giocano come te, vanno a scuola come te e hanno una famiglia come la tua che li ama. Queste storie finiscono bene perché i nostri amici hanno saputo COME COMPORTARSI nelle diverse SITUAZIONI DI PERICOLO. Non vogliamo farti spaventare, vogliamo solo METTERTI IN GUARDIA. Devi sapere che la maggior parte degli adulti é fatta di brave persone. Ma c'é anche qualcuno che non rispetta i bambini, che dice le bugie, che ha delle strane idee che gli girano per la testa. Leggendo queste storie, imparerai a distinguere le situazioni di pericolo e saprai reagire nel modo giusto, in qualsiasi momento.


Gli animali, fin da cuccioli, quando si trovano in una situazione di pericolo, non ci pensano a lungo prima di difendersi. Passano immediatamente al CONTRATTACCO.

Il cagnolino mostra i denti e abbaia forte.

Il gattino soffia, alza il pelo e tira fuori le unghie.

L'uccellino(beato lui che ha le ali) vola via.

Il cerbiatto corre veloce e si unisce al suo gruppo per cercare protezione.

SE TU SEI IN PERICOLO CHE COSA PUOI FARE PER DIFENDERTI? Non puoi abbaiare forte come fa un cane... non puoi tirare fuori le unghie come fa un gatto... non puoi volare come fa un uccello...

ma puoi GRIDARE AIUTO E CORRERE come un cerbiatto per cercare la protezione delle persone che ti vogliono bene davvero.

LE PERSONE CHE TI VOGLIONO BENE DAVVERO


LA MAMMA
Anche se qualche volta alza la voce con te, é la persona che ti ama nel modo più profondo. A lei puoi RACCONTARE TUTTO: le cose belle e le cose brutte. Senza avere mai vergogna. Ti saprà ascoltare, perché tu hai il posto più importante nel suo cuore.
IL PAPA'
Se hai un problema PARLAGLIENE APERTAMENTE, anche se ti sembra troppo preso dal suo lavoro o dalla tivù. Devi sapere che per lui tu sei molto più importante di qualunque capo ufficio e di qualsiasi partita di calcio. Ti saprà ascoltare e sarà sempre al tuo fianco.

I NONNI
Sono meravigliosi! E quanto sono pazienti! Se c'è qualcosa che ti preoccupa e i tuoi genitori in quel momento non ci sono, parlane con i nonni. Ti sapranno ascoltare con attenzione e ti daranno una mano.


I MAESTRI
Conoscono bene i bambini e i loro problemi. Sono lì per aiutarti. Ti ascolteranno e troveranno la soluzione giusta anche per te.


Se un leoncino é in pericolo...


...papà leone e mamma leonessa lo difendono!




Se tu sei in pericolo...

IL TUO PAPÀ E LA TUA MAMMA DIVENTERANNO FORTI COME LEONI E TI DIFENDERANNO!


QUESTI SONO I NOSTRI AMICI...

Io sono Edoardo. Ho 7 anni. Mi piace giocare a pallone con i miei amici, e fare i puzzles. Da grande voglio fare il pilota.

Mi chiamo Sara. Ho 5 anni. Mi piace giocare con le mie bambole, con il mio orsachiotto Pinuchi e mi piace anche andare a fare la spesa con la mamma.



Ciao, sono Marco. Ho 6 anni. Faccio la prima elementare, e a scuola mi annoio un po'. La mia passione sono i cartoni. Ho un cane che si chiama Ruga che é alto quasi come me. Da grande farò il veterinario.

Il mio nome é Flavia. Tra un po' sarà il mio compleanno e farò 10 anni. Mi piace leggere, ballare e ascoltare la musica. Da grande non so ancora quello che farò... forse l'infermiera come mia madre.



Mi chiamo Andrea. Ho 9 anni. La cosa che mi piace di più é giocare con i videogames. Il mio migliore amico é Federico. Noi due ci raccontiamo tutto.

Io sono Chiara. Ho 8 anni. Mi piace andare a scuola e disegnare. La mia maestra si chiama Anna. Vado in piscina e mi piace la cioccolata.


E QUESTE SONO LE LORO STORIE...


LA STORIA DI EDOARDO

Un giorno Edoardo stava giocando a pallone con i suoi amici, quando la palla andò a finire lontanissimo, tanto che nessuno la poteva più vedere...



Edoardo andò da solo a recuperare la palla. Mentre la cercava tra i cespugli, gli si avvcinò un uomo dall'aria molto simpatica. "Come sei carino!" gli disse il signore, accarezzandogli i capelli. "Non riesci più a trovare il tuo pallone? Se vuoi, io ne ho uno nuovo nuovo e posso regalartelo. Abito qui vicino. Se vieni con me..." Così dicendo, lo prese per un braccio. A Edoardo non piaceva il modo di fare di quell'uomo. Edoardo capì subito che quel signore non era buono e che aveva strane idee per la testa, anche se all'inizio era stato gentile con lui. Edoardo si sentiva ancora più piccolo davanti a quello sconosciuto. Aveva l'impressione di essere caduto in una trappola. Si mise a URLARE FORTISSIMO, come un'aquila, attirando l'attenzione delle altre persone che erano nel parco. L'uomo scappò a gambe levate.


Edoardo raccontò l'accaduto ai suoi amici e ai suoi genitori. Decisero di comune accordo che se il pallone fosse andato di nuovo lontanissimo, sarebbero andati a cercarlo IN DUE o IN TRE.

INSIEME E' PIU' SICURO!


RICORDA:

In un parco NON BISOGNA MAI AVVENTURARSI DA SOLI: ci si potrebbe ferire in un cespuglio di rovi, cadere in un fosso o incontrare un malintenzionato.

NON ACCETTARE MAI REGALI DA UN ESTRANEO

NON SEGUIRE MAI UNO SCONOSCIUTO anche se ti promette caramelle, giocattoli, videogames o soldi: pur sembrando una persona buona, potrebbe avere in testa idee cattive.



- Ora, racconta tu la storia di Edoardo.
- Come ha fatto Edoardo per attirare l'attenzione delle persone nel parco?
- Se Edoardo avesse seguito l'uomo a casa sua, pensi che i suoi amici sarebbero riusciti a ritrovarlo?
- Che cosa decisero di fare Edoardo e i suoi amici nel caso che il pallone fosse andato di nuovo lontano?
- Perché?


LA STORIA DI SARA

Sara era andata con la mamma al supermercato. Ad un certo punto, non si sa come, si era persa e cominciò a piangere disperata.

Una signora molto carina le si avvicinò e le disse di non piangere, perché l'avrebbe aiutata a ritrovare la mamma. L'accarezzò, la baciò e cercò di tranquillizzarla con delle belle parole. Le offrì anche delle caramelle, mentre la spingeva dolcemente verso l'uscita del supermercato. "Perché vuoi uscire?" chiese Sara alla signora. "La mia mamma è qui dentro e anche lei mi starà cercando!"

"Dai, su, non fare storie!" rispose la signora che improvvisamente era diventata nervosa e non sorrideva più. "Lasciami!" urlò Sara. "NON VOGLIO LE TUE CARAMELLE! Eppoi con te non ci voglio venire!" Visto che in molti la stavano guardando, la signora non poté far altro che uscire da sola dal supermercato.

A quel punto Sara si ricordò di quello che le aveva detto la mamma: "Se succede che ti perdi in un supermercato, VAI SUBITO ALLA CASSA e di' alla cassiera come ti chiami e che ti sei persa. Ci penserà lei a risolvere la situazione".

E così fece. Dopo un secondo, in tutto il supermercato, risuonò la voce della cassiera che nell'altoparlante diceva che vicino a lei c'era Sara che stava cercando la sua mamma. In men che non si dica, arrivò la mamma di Sara che riabbracciò la sua bambina.

IN CERTI CASI BISOGNA SAPER DIRE DI NO AD UN ADULTO!


RICORDA:

Se ti perdi in un supermercato, NON DEVI MAI USCIRE FUORI.
Vai subito alla cassa.
La CASSIERA può aiutarti meglio di chiunque altro!

Se ti perdi al mercato, vai dal VENDITORE della prima bancarella che vedi o ferma il primo VIGILE che passa e chiedigli di aiutarti.

Se ti perdi sulla spiaggia, vai subito dal BAGNINO: ti aiuterà a ritrovare i tuoi.



- Ora, racconta tu la storia di Sara.
- Che cosa non devi mai fare se ti perdi in un supermercato?
- Se Sara fosse uscita dal supermercato con la signora, secondo te, la mamma avrebbe potuto ritrovarla?
- Che cosa devi fare se ti perdi in un supermercato?
- E se ti perdi al mercato?
- E se ti perdi sulla spiaggia?
- In quali casi bisogna saper dire di no ad un adulto?


LA STORIA DI MARCO

Un giorno, il papà di Marco rimase imbottigliato nel traffico e non arrivò puntuale per la fine delle lezioni. Marco, visto che si era stufato di stare dentro la scuola, approfittando di un momento di disattenzione della sua maestra, sgattaiolò fuori dal cancello e cominciò a prendere a calci un sasso che aveva trovato sul marciapiede.



Quando una macchina, con un signore a bordo, si fermò vicino a lui.

"Ciao!" gli disse l'uomo sorridendo. "Stai aspettando la tua mamma?" "No, il mio papà" rispose Marco. "Infatti, ha detto a me di venirti a prendere, perché lui era impegnato" mentì l'uomo. "Ma io non ti conosco, non so chi sei..." disse Marco. L'uomo, continuando a sorridere, continuò a mentire. "Per forza, l'ultima volta che mi hai visto eri molto piccolo e non ti puoi ricordare di me. Ma io sono un caro amico del tuo papà e anche della tua mamma... Dai, sali! Non mi dire che hai paura di me... Sei grande e grosso!"
 


Marco aveva le idee un po' confuse e poi non gli andava giù l'idea di passare per un fifone. Stava per salire sull'auto, quando gli tornarono in mente le parole della mamma: "MAI SALIRE IN MACCHINA CON UNO SCONOSCIUTO!" E quell'uomo, per Marco, era uno sconosciuto. "Salendo su questa macchina, la mamma e il papà non sapranno mai dove o come ritrovarmi!" pensò Marco.
 


In quel momento arrivò la macchina del papà di Marco. Il bugiardo capì che era stato scoperto e, ingranando la marcia della sua macchina, scappò via come un razzo. Il papà di Marco riuscì a PRENDERE LA TARGA DELLA MACCHINA dello sconosciuto.

Dopo che Marco gli raccontò, per filo e per segno, come erano andate le cose, andò alla polizia e denunciò quell'uomo che finì in prigione.

LA LEGGE E' DALLA PARTE DEI BAMBINI!


RICORDA:

NON SALIRE MAI IN MACCHINA CON UNO SCONOSCIUTO.

I bambini che sono da soli per la strada, non devono camminare mai rasente al marciapiede, ma STARE SEMPRE DALLA PARTE DEI NEGOZI E DEI PORTONI.

Se qualcuno per la strada ti chiede qualcosa, NON RISPONDERE MAI. Entra al più presto in un negozio, in una banca, insomma in UN POSTO DOVE C'E' GENTE o allontanati in fretta. Un adulto chiede informazioni (se le vuole davvero) solo ad un altro adulto.



- Ora, racconta tu la storia di Marco.
- La mamma che cosa aveva raccomandato a Marco?
- Secondo te, se Marco fosse salito sulla macchina dello sconosciuto, il suo papà lo avrebbe potuto ritrovare?
- Perché la polizia ha arrestato lo sconosciuto?


LA STORIA DI FLAVIA

 


Ogni tanto, Flavia era abituata a stare da sola, perché la sua mamma doveva assentarsi per motivi di lavoro. La mamma stava tranquilla perché Flavia era una bambina giudiziosa. Sapeva bene che non doveva affacciarsi alla finestre, né arrampicarsi sulla scala; che non doveva per nessun motivo accendere il gas o riempire la vasca da bagno e sguazzarci dentro, perché queste erano tutte cose pericolose, che andavano fatte solo se in casa c'erano i genitori. Assolutamente NON DOVEVA USCIRE DI CASA, né tantomeno APRIRE LA PORTA se qualcuno avesse suonato. Tutto filò liscio per mesi, finché un giorno... suonò il campanello.



"Sono un operaio del gas" mentì l'uomo dietro la porta. "Dovrei fare un controllo. Mi puoi aprire?" Flavia, prontamente, rispose: "Mi dispiace, ma non posso. Sono sola in casa e la mia mamma mi ha detto di non aprire a nessuno, per nessunissimo motivo!" "Ma questa è una cosa molto importante..." continuò l'uomo. "Ci metterò solo due minuti. Devo assicurarmi che in casa tua non ci sia nessun guasto... poi, me ne andrò subito."




Ma Flavia sapeva di non dover aprire la porta. L'uomo suonò nuovamente . Flavia era tranquilla perché sapeva che la mamma sarebbe arrivata a momenti. E lo disse anche all'uomo. Il fantomatico operaio del gas, a quel punto, disse a Flavia che non c'era più tutta quella fretta e che sarebbe ripassato un altro giorno. Dopo pochissimo tempo arrivò la mamma di Flavia che le disse: "Bravissima! Sei stata veramente in gamba!" E poi aggiunse: "C'é solo una cosa che non dovevi dire a quell'uomo: che eri sola in casa. Dovevi dirgli , invece, di ripassare più tardi perché, in quel momento, la tua mamma non poteva aprire la porta. Sapendo che NON SEI SOLA, un malintenzionato sparisce immediatamente dalla circolazione!"

UN PO' DI FURBIZIA NON GUASTA!


RICORDA:

I bambini che sono soli in casa NON DEVONO MAI APRIRE LA PORTA A NESSUNO, PER NESSUN MOTIVO.

Quando suonano alla porta o quando rispondi al telefono, NON DIRE MAI CHE NON C'E' NESSUNO IN CASA. Devi dire piuttosto che la mamma o il papà, in quel momento non possono venire al telefono, o ad aprire la porta. In questi casi non é una bugia: stai usando solo un po' di furbizia. Un adulto che ha cattive intenzioni non le metterà in pratica se sa che con te c'è un altro adulto.


- Ora, racconta tu la storia di Flavia.
- Quali erano le raccomandazioni della mamma di Flavia?
- Secondo te, se Flavia avesse aperto la porta allo sconosciuto, dopo si sarebbe potuta difendere da sola?
- Che cosa non doveva dire Flavia?
- Che cosa avrebbe dovuto dire?



LA STORIA DI ANDREA

Andrea aveva un segreto. Purtroppo era un SEGRETO CATTIVO. I segreti cattivi sono quelli che NESSUNO DEVE MAI SCOPRIRE. Infatti lui se lo teneva dentro senza dirlo agli altri. Un signore, che aveva incontrato nella sala giochi, gli regalava spesso dei soldi con i quali Andrea faceva tante partite ai videogames. Però quell'uomo gli diceva anche che quello era un segreto che doveva rimanere tra di loro, che non doveva sapere nessun altro.



Un giorno, quello stesso signore voleva fare ad Andrea delle strane foto, senza vestiti. "No, non voglio!" disse Andrea "Mi vergogno!" "Sei libero di scegliere" rispose l'uomo con uno sguardo che metteva i brividi. "Ma se non lo fai, rivoglio indietro tutti i soldi che ti ho dato... Se non me li dai, per te saranno guai... E saranno guai ancora più grossi, se racconti qualche cosa a qualcuno". Andrea non sapeva proprio dove trovare i soldi da restituire all'uomo. Era terrorizzato e non ce la faceva a tenere solo per sé quel segreto cattivo. Ma si vergognava di parlarne con i suoi genitori. Piangendo, raccontò ogni cosa a Federico, il suo migliore amico. Ma gli fece promettere di non parlarne con nessuno perché, altrimenti, chissà che cosa gli avrebbe fatto quell'uomo.


Federico ci pensò e ci ripensò sopra. Andrea era il suo migliore amico: se avesse parlato con qualcuno, avrebbe tradito la sua fiducia? Andrea lo avrebbe considerato una spia? Se non avesse parlato, Andrea se la sarebbe cavata da solo? Federico decise di SVELARE IL SEGRETO CATTIVO, perché si rese conto che Andrea era in serio pericolo. Lo disse ai suoi genitori che lo dissero subito ai genitori di Andrea. Questi ultimi chiamarono i poliziotti, i quali misero fine a quel segreto cattivo chiudendo l'uomo delle fotografie in una cella. I genitori di Andrea si complimentarono con Federico per la sua saggezza. L'amicizia tra Andrea e Federico divenne ancora più forte.

CHI RACCONTA UN SEGRETO CATTIVO NON E' UNA SPIA!


RICORDA:

I SEGRETI BUONI, prima o poi, VENGONO SVELATI.
Un segreto buono, ad esempio, é quando facciamo una sorpresa alla mamma per il suo compleanno. Infatti resta un segreto solo fino al giorno della sua festa.

I SEGRETI CATTIVI, invece, sono quelli che NON DEVONO ESSERE SVELATI MAI.

NON TENERTI MAI DENTRO UN SEGRETO CATTIVO.

UN SEGRETO CATTIVO nasconde sempre UN GRANDE PERICOLO.

SE HAI UN SEGRETO CATTIVO NON TI DEVI VERGOGNARE DI RACCONTARLO AI TUOI GENITORI.
In questi casi, la colpa non é mai la tua. E' dell'adulto che si é approfittato di te.

Se un tuo amico o una tua amica ti racconta un segreto cattivo, DEVI DIRLO SUBITO ai tuoi genitori o ai tuoi nonni, oppure alla tua maestra: loro sapranno come comportarsi.



- Ora, racconta tu la storia di Andrea.
- Che tipo di segreto era quello di Andrea?
- Fai l'esempio di un segreto buono.
- Fai l'esempio di un segreto cattivo.
- Secondo te, Federico ha fatto la spia?
- Tu ti saresti comportato come Federico?



LA STORIA DI CHIARA

Luigi era un caro amico della famiglia di Chiara. Le portava sempre un regalino, ogni volta che si fermava a cena a casa sua.

La teneva sulle ginocchia e la stringeva forte forte. Una sera, la mamma e il papà di Chiara volevano andare al teatro e Luigi si offrì di fare da baby-sitter. La mamma e il papà di Chiara furono molto contenti perché si fidavano di Luigi. E uscirono.
 


Luigi e Chiara prima cenarono, poi videro un po' di tivù ed infine arrivò l'ora di andare a dormire.
 
 

Luigi disse a Chiara che, se voleva, l'avrebbe aiutata a mettere il pigiamino. E Chiara disse di sì perché tutte le sere, o la mamma o il papà, l'aiutavano a farlo. Ma mentre Luigi le metteva il pigiamino, Chiara si sentiva sempre più imbarazzata, sempre più a disagio. Luigi, all'improvviso, le sembrò un polipo. Era come se avesse tante braccia e tante mani che la toccavano da tutte le parti. E poi Luigi le diceva che quello era un segreto che doveva rimanere tra di loro. Non doveva dirlo nemmeno alla mamma e al papà. Se stava zitta, le avrebbe fatto dei regali ancora più belli. Se, invece, lo avesse raccontato a qualcuno, lui si sarebbe molto arrabbiato e non sarebbe stato più suo amico. Quando i genitori di Chiara tornarono a casa, Luigi se ne andò subito.
 


Quella notte, Chiara fece dei brutti sogni. Non le era piaciuto quello che aveva fatto e che aveva detto Luigi. Aveva le idee confuse. Le carezze di Luigi, quei baci, quegli abbracci non erano come quelli della mamma e del papà e nemmeno come quelli dei nonni... e nemmeno come quelli dei suoi amici... Luigi era un buon amico dei suoi genitori ed era considerato da tutti una brava persona.

Con chi poteva parlare? Decise di CONFIDARSI CON LA MAESTRA. Insieme decisero di dirlo ai genitori di Chiara. I genitori credettero a quello che Chiara raccontò. Furono molto orgogliosi della loro bambina che aveva avuto il CORAGGIO DI RACCONTARE quello che era accaduto. E chiamarono subito i carabinieri. Luigi sparì per sempre dalla vita di Chiara.

I BAMBINI VANNO RISPETTATI.


RICORDA:

L'amicizia e l'amore di un adulto verso un bambino si manifesta con baci, abbracci e carezze dati senza doversi nascondere, SENZA DOVER MANTENERE NESSUN SEGRETO, SENZA NESSUNA MINACCIA, altrimenti... non è amicizia sincera, non è amore vero, E' SOLO UN PERICOLO PER TE!

Se qualcuno si comporta con te in un modo che non ti è chiaro, che ti fa stare male o che non ti piace, RACCONTALO A PIU' PERSONE possibili. Sicuramente, almeno una di queste persone ti aiuterà.



- Ora, racconta tu la storia di Chiara.
- Secondo te, perché Luigi non si è comportato bene?
- Con chi si è confidata Chiara?
- Come si manifesta l'amicizia sincera e l'amore vero tra adulti e bambini?
- Che cosa devi fare se c'è qualche cosa che non ti è chiaro o che ti fa star male?
 
 
 
 
 
 
 
 

(c) by Antonella Veo
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