Il Futurismo è un movimento artistico e letterario di portata europea, che nasce il 20/2/1909 con il Manifesto del Futurismo. Esso raccoglie ed amplifica tendenze già largamente presenti nel clima culturale di quel periodo, e, oltre alla letteratura e alle arti figurative, coinvolge la musica, il teatro, il cinema, la danza ed anche la politica. In Italia, esso giunse a sostenere la necessità d'uno Stato autoritario.
Il Futurismo esalta un ideale di vita attiva, fondata sullo slancio e sull'aggressività. Per diffondere le loro teorie, i futuristi ricorsero ad innovative e clamorose tecniche promozionali. L'entusiasmo per gli aspetti più appariscenti del mondo moderno, l'idolatria della macchina ed il culto della guerra sono solo alcuni elementi dell'ideologia futurista, che confonde in un tutt'uno il disprezzo per la donna, per il sapere e per la morale, e la condanna della tradizione, indicata come passatismo. Il Futurismo tenta di creare una nuova sensibilità, fondata su una perfetta sintonia fra arte e vita.
Per quanto riguarda la letteratura, i princìpi fondamentali sono il rifiuto totale d'ogni forma d'intimismo, la distruzione della metrica e della sintassi, l'abolizione dell'aggettivo e dell'avverbio, l'uso del verso libero e del verbo all'infinito.
Frequente è anche l'impiego d'onomatopee, colori, suoni, "rumorismi" e segni matematici.
Un procedimento tipico del Futurismo è l'analogia. Secondo i futuristi, le sue possibilità s'evidenziano nelle "parole in libertà", una nuova tecnica di scrittura, sottratta ad ogni tipo di codificazione. All'analogia s'accompagna l'"immaginazione senza fili".
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