Saba che fuma

FOTO: it.wikipedia.org


Umberto Saba nasce a Trieste nel 1883. Il padre abbandona la famiglia prima della nascita del figlio, Il piccolo è allevato dalla nutrice Peppa Sabaz, cui si affeziona profondamente.
Umberto frequenta il ginnasio, poi l'Accademia, ma interrompe gli studi per impiegarsi in una ditta; coltiva, però, la sua passione per la letteratura.
Nel 1907 s'arruola a Firenze, trasferito poi a Salerno. Rimane due anni sotto le armi. Nel 1909 si sposa con Carolina Woefler e l'anno seguente gli nasce la figlia Linuccia. Nel frattempo, è evidente in lui la vocazione ad un'esistenza appartata e solitaria.
L'esordio nella poesia avviene nel 1911 con la raccolta Poesie. Rifiutando il cognome paterno, adotta lo pseudonimo Umberto Saba, in omaggio alle origini materne.
Negli anni seguenti, soggiorna a Bologna e a Milano. All'inizio della "grande guerra" si schiera con gli interventisti e s'arruola nell'esercito italiano. Nel 1918 una crisi di nevrastenia ne consiglia il ricovero all'ospedale di Milano.
Dopo la guerra, Saba apre a Trieste una libreria antiquaria, che manterrà per tutta la vita. Nel 1920 nasce la raccolta Cose leggere e vaganti, e l'anno dopo Il Canzoniere, la cui pubblicazione non basta a liberarlo dall'isolamento culturale: solo nel 1928 la rivista "Solaria" gli dedica un numero.
Intanto il poeta continua a soffrire di crisi depressive e nel 1928 decide d'affidarsi alle cure dello psicanalista Edoardo Weiss.
Negli anni precedenti la II Guerra Mondiale, l'adozione delle leggi razziali lo costringe a fuggire a Parigi. Dopo l'armistizio, si stabilisce a Firenze; nel 1945 si sposta a Roma e poi a Milano.
Negli anni seguenti è costretto a sempre più frequenti soggiorni in clinica. Morta la moglie il 25 novembre 1956, Saba le sopravvive 9 mesi: muore a Gorizia il 25 agosto 1957, lasciando incompiuto il romanzo Ernesto.
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