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Olocausto

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Terminologia e definizione

Olocausto o Shoah

La parola 'Olocausto', dal greco holokauston che significa "rogo sacrificale offerto a Dio", si riferiva originariamente ai sacrifici che venivano richiesti agli ebrei dalla Torah, e solo in tempi recenti e' stato attribuito a massacri o catastrofi su larga scala. A causa del significato teologico che la parola porta, molti ebrei trovano problematico l'uso di tale termine.

Shoa, scritto anche Shoah o Sho'ah, che in lingua ebraica significa "Distruzione" ("desolazione"), e' il termine ebraico per Olocausto. Questo termine viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto; viene infatti considerato offensivo dal punto di vista teologico, implicare che gli ebrei d'Europa fossero un "sacrificio a Dio". Cionondimeno e' riconosciuto il fatto che la stragrande maggioranza delle persone che usano il termine olocausto non intendono tali implicazioni. Similarmente molti Rom usano la parola Porajmos, che significa "Divoramento", per descrivere il tentativo nazista di sterminarli.

L'olocausto nazista e altri genocidi

Il termine olocausto viene principalmente utilizzato per riferirsi allo sterminio sistematico di circa 6 dei 9,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa prima della seconda guerra mondiale. Il numero delle vittime e' confermato dalla vasta documentazione lasciata dai nazisti stessi (scritta e fotografica), dalle testimonianze dirette (di vittime, carnefici e spettatori) e dalle registrazioni statistiche delle varie nazioni occupate.

In alcuni ambienti il termine olocausto viene usato per descrivere l'omicidio sistematico di altri gruppi che vennero colpiti nelle stesse circostanze dai Nazisti, compresi i gruppi etnici Rom e Sinti (i cosidetti zingari), comunisti, omosessuali, malati di mente, Testimoni di Geova, Russi, Polacchi e altri Slavi. Aggiungendo anche questi gruppi il totale di vittime del Nazismo e' stimabile tra i dieci e i quattordici milioni di civili, e fino a quattro milioni di prigionieri di guerra. Oggigiorno il termine viene usato anche per descrivere altri tentativi di genocidio, commessi prima e dopo la seconda Guerra Mondiale, o piu' in generale, per qualsiasi ingente perdita deliberata di vite umane, come quella che potrebbe risultare da una guerra atomica, da cui la frase "olocausto nucleare".

Mentre oggigiorno il termine 'olocausto' si riferisce solitamente al sommenzionato assassinio di ebrei su larga scala, viene a volte usato per riferirsi ad altri casi di genocidio, specialmente quello Armeno e quello Ellenico, l'uccisione di 2,5 milioni di cristiani da parte del governo dei Giovani Turchi tra il 1915 e il 1923. Comunque, il governo turco nega ufficialmente che ci sia mai stato un genocidio, sostenendo che la maggior parte delle morti fu causata da conflitti armati, malattie e carestia, durante le rivolte della prima Guerra Mondiale; questo nonostante il fatto che molte delle vittime si ebbero in villaggi molto distanti dal campi di battaglia e che ci siano prove storiche che vi fu un tentativo sistematico di spazzare via tutti i non-musulmani.

Descrizione

Le eliminazioni di massa venivano condotte in modo sistematico: venivano fatte liste dettagliate di vittime presenti, future e potenziali, cosi' come sono state trovate le meticolose registrazioni delle esecuzioni. Oltre a cio', uno sforzo considerevole fu speso durante il corso dell'Olocausto per trovare metodi sempre piu' efficienti per uccidere persone in massa, ad esempio passando dall'avvelenamento con monossido di carbonio dei campi di sterminio dell'Operazione Reinhard di Belzec, Sobibor e Treblinka, all'uso dello Zyklon-B di Majdanek e Auschwitz; camion a gas che utilizzavano monossido di carbonio per gli omicidi di massa venivano usati nel campo di sterminio di Chelmno.

In aggiunta alle esecuzioni di massa, i nazisti condussero molti esperimenti con i prigionieri, bambini compresi. Uno dei nazisti piu' noti, il Dottor Josef Mengele, era conosciuto per i suoi esperimenti come l'"angelo della morte" tra gli internati di Auschwitz.

La portata di quello che accadde nelle zone controllate dai nazisti non si conobbe fino a dopo la fine della guerra. Numerose voci e testimonianze di rifugiati diedero comunque qualche informazione sul fatto che gli ebrei venivano uccisi in grande numero. Si tennero anche delle manifestazioni come, ad esempio, quella tenuta il 29 ottobre 1942 nel Regno Unito; molti esponenti del clero e figure politiche tennero un incontro pubblico per mostrare il loro sdegno nei confronti della persecuzione degli ebrei da parte dei tedeschi.

Campi di concentramento e di sterminio

I campi di concentramento per gli "indesiderabili", erano disseminati in tutta l'Europa, con nuovi campi creati vicino ai centri con un'alta densita' di popolazione "indesiderata": ebrei, intellighenzia polacca, comunisti e gruppi Rom. La maggior parte dei campi era situata nell'area del Governatorato Generale.

I campi di concentramento per ebrei ed altri "indesiderabili", esistevano anche nella stessa Germania, e benche' non fossero pensati specificatamente per lo sterminio sistematico, i prigionieri di molti di questi morirono a causa delle terribili condizioni di vita o a causa di esperimenti condotti su di loro da parte dei medici dei campi.

Alcuni campi, come quello di Auschwitz-Birkenau,combinavano il lavoro schiavistico con lo sterminio sistematico. All'arrivo in questi campi i prigionieri venivano divisi in due gruppi; quelli troppo deboli per lavorare venivano uccisi immediatamente nelle camere a gas (che erano a volte mascherate da docce) e i loro corpi bruciati, mentre gli altri venivano impiegati come schiavi nelle fabbriche situate dentro o attorno al campo. I nazisti costrinsero anche alcuni dei prigionieri a lavorare alla rimozione dei cadaveri e allo sfruttamento dei corpi. I denti d'oro venivano estratti e i capelli delle donne (tagliati a zero prima che entrassero nelle camere a gas) venivano riciclati per farne coperte o calze.

Tre campi: Belzec, Sobibor, e Treblinka II, erano usati esclusivamente per lo sterminio. Solo un piccolo numero di prigionieri veniva tenuto in vita per svolgere i compiti legati alla gestione dei cadaveri delle persone uccise nelle camere a gas.

Il trasporto dei prigionieri nei campi era spesso svolto utilizzando degli orrendi convogli ferroviari composti da carri bestiame.

Ebrei

L'antisemitismo era comune nell'Europa degli Anni '20 e '30 (anche se le sue origini risalgono a molti secoli prima). L'antisemitismo fanatico di Adolf Hitler venne esposto nel suo libro del 1925, il Mein Kampf, che, inizialmente ignorato, divenne popolare in Germania quando Hitler acquisto' potere politico.

Il 1° aprile 1933 poco dopo l'elezione di Hitler al cancellierato, il fanatico antisemita Julius Streicher, con la partecipazione delle Sturmabteilung, organizzo' una giornata di boicottaggio di tutte le attivita' economiche tedesche gestite da ebrei (l'ultima impresa gestita da ebrei rimasta in Germania venne chiusa il 6 luglio 1939). Questa politica servi' a introdurre una serie di atti antisemitici che sarebbero poi culminati nell'olocausto ebraico.

In molte citta' dell'Europa gli ebrei avevano vissuto in zone ben delimitate. Durante i primi anni della seconda guerra mondiale, i nazisti formalizzarono i confini di queste aree e imposero una limitazione degli spostamenti agli ebrei che vi erano confinati, creando i ghetti moderni. I ghetti erano, a tutti gli effetti, prigioni nelle quali molti ebrei morirono di fame e malattie; altri furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori. Durante l'invasione dell'Unione Sovietica oltre 3.000 unita' speciali (Einsatzgruppen) seguirono le forze armate naziste e condussero uccisioni di massa della popolazione ebrea che viveva in territorio sovietico. Intere comunità vennero spazzate via venendo catturate, derubate di tutti i loro averi e uccise sul bordo di fossati.

Nel dicembre del 1941 Hitler decise infine di sterminare gli ebrei d'Europa, durante la Conferenza di Wannsee, molti leader nazisti discussero i dettagli della "soluzione finale della questione ebraica".

Il Dottor Josef Buhler spinse Reinhard Heydrich ad avviare la soluzione finale nel Governatorato Generale. Si inizio' allora a deportare sistematicamente la popolazione ebraica dei ghetti di tutti i territori occupati nei campi di sterminio come Auschwitz e Treblinka II.

Omosessuali

Gli omosessuali erano un altro dei gruppi presi di mira durante l'olocausto. Ad ogni modo il partito nazista non fece mai nessun tentativo di sterminare tutti gli omosessuali; in base alle prime leggi naziste, essere omosessuali in se' non era un motivo sufficiente per l'arresto, occorreva avere compiuto qualche atto omosessuale, punibile in base al paragrafo 175. Dopo la fine delle SA e il trionfo delle SS, pero', la persecuzione si aggravo', anche se rimase sempre limitata ai gay tedeschi, ariani. Erano questi che rifiutando di unirsi alle donne intralciavano la crescita della "razza ariana". I nazisti si disinteressarono in genere degli omosessuali maschi di altri popoli considerati inferiori, per concentrarsi e tentare di "curare" i maschi gay tedeschi.

Alcuni membri prominenti dei vertici nazisti erano conosciuti dai loro stessi compagni di partito come omosessuali, il che puo' rendere conto del fatto che la dirigenza nazista diede segnali contrastanti su come trattare con gli omosessuali. Alcuni dei leader volevano chiaramente il loro sterminio, mentre altri si limitavano a chiedere un rafforzamento delle leggi contro gli atti omosessuali, ma per il resto permisero agli omosessuali di vivere come gli altri cittadini.

Le stime sul numero di omosessuali internati con il triangolo rosa e uccisi variano molto. Si va da un minimo di 10.000 fino a un massimo di 600.000. Questo ampio intervallo dipende in parte dal criterio adottato dai ricercatori per classificare le vittime: se solo omosessuali o anche appartenenti ad altri gruppi sterminati dai nazisti (ebrei, rom, dissidenti politici). In aggiunta a questo, le registrazioni delle ragioni per l'internamento risultano non esistenti in molte aree.

Zingari

La campagna Hitleriana di genocidio nei confronti dei popoli dzigani principalmente Rom e Sinti dell'Europa venne vista da molti come un'applicazione particolarmente bizzarra della scienza razziale nazista. Gli antropologi tedeschi erano disorientati dalla contraddizione che gli zingari erano discendenti degli originali invasori ariani dell'India, che tornarono poi in Europa. Ironicamente, questo li rendeva, in pratica se non in teoria, non meno ariani della stessa gente tedesca. Questo dilemma fu risolto dal Professor Hans Gunther, uno dei principali scienziati razziali, che scrisse:

"Gli Zingari hanno effettivamente mantenuto alcuni elementi della loro origine nordica, ma essi discendono dalle classi piu' basse della popolazione di quella regione. Nel corso della loro migrazione, hanno assorbito il sangue delle popolazioni circostanti, diventando quindi una miscela razziale di Orientali e Asiatici occidentali con aggiunta di influssi Indiani, Centroasiatici ed Europei".

Come risultato, nonostante le misure discriminatorie, alcuni gruppi di Rom, comprese le tribu' tedesche dei Sinti e dei Lalleri, vennero risparmiati dalla deportazione e dalla morte. I restanti gruppi zingari soffrirono all'incirca come gli ebrei (e in alcuni casi vennero degradati ancor piu' degli ebrei). Nell'Europa Orientale, gli zingari venivano deportati nei ghetti ebraici, uccisi dagli Einsatzgruppen delle SS nei loro villaggi, o deportati e gasati ad Auschwitz e Treblinka.

Testimoni di Geova

I Testimoni di Geova furono tra i primi ad essere presi di mira dallo stato nazionalsocialista con la deportazione nei campi di concentramento. Essi rifiutavano il coinvolgimento nella vita politica, non volevano dire "Heil Hitler" ne' servire nell'esercito tedesco.

Nel 1933, la comunita' religiosa fu messa al bando rendendo fuorilegge la loro opera di predicazione. Nell'agosto del 1942, constatando che tutte le misure piu' drastiche non erano servite ne' a bloccare le loro attivita' ne' ad impedire le loro iniziative, Hitler stesso dichiaro' con fervore in un discorso che "questa genia deve essere eliminata dalla Germania". Pur infliggendo numerosi colpi mortali, i Testimoni di Geova non furono sterminati. Da 25.000 all'epoca dell'ascesa al potere nazista, dopo la capitolazione del Reich si contavano ancora 7.000 attivi evangelizzatori.

E' stato l'unico gruppo religioso perseguitato dal regime hitleriano. Mentre gli altri erano condannati senza alcuna possibilita' di salvezza per motivi razziali, politici o morali, solo per i Testimoni di Geova era prevista l'opzione della liberazione dal campo di concentramento attraverso una semplice firma di abiura. Pochissimi la firmarono. La stragrande maggioranza, coraggiosamente, non fece compromesso col regime nazista, anche a costo della propria vita.

Altri

Le popolazioni slave erano tra gli obiettivi dei nazisti, soprattutto per quanto riguarda gli intellettuali e le persone eminenti, anche se ci furono alcune esecuzioni di massa e istanze di genocidio (gli Ustascia Croati ne sono l'esempio piu' noto).

Durante l'Operazione Barbarossa, l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica del 1941-1944, centinaia di migliaia (se non milioni) di prigionieri di guerra russi vennero sottoposti ad arbitraria esecuzione sul campo dalle truppe tedesche, in particolare dalle note Waffen SS, o vennero spediti nei molti campi di sterminio per l'esecuzione, semplicemente perche' erano di estrazione slava. Migliaia di contadini russi vennero annichiliti dalle truppe tedesche piu' o meno per le stesse ragioni.

Il 18 agosto 1941, Adolf Hitler ordino' la fine dell'eutanasia sistematica per i malati di mente ed i portatori di handicap a causa di proteste da parte della popolazione tedesca.

Estensione dell'olocausto

Il numero esatto di persone uccise dal regime nazista e' ancora soggetto a ulteriori ricerche. Recentemente, documenti declassificati di provenienza britannica e sovietica hanno indicato che il totale potrebbe essere superiore a quanto ritenuto in precedenza. Ad ogni modo, le seguenti stime sono considerate altamente affidabili.

  • 5,6–6,1 milioni di ebrei
  • 3,5–6 milioni di civili Slavi
  • 2,5–4 milioni di prigionieri di guerra
  • 1–1,5 milioni di dissidenti politici
  • 200.000–800.000 tra Rom e Sinti
  • 200.000–300.000 portatori di handicap
  • 10.000–250.000 omosessuali
  • 2.000 Testimoni di Geova

I triangoli

Per identificare i prigionieri dei campi in base alla loro "offesa", gli era richiesto di indossare dei triangoli colorati sugli abiti. Anche se i colori usati differivano da campo a campo, i piu' comunemente usati erano:

  • Giallo: ebrei -- due triangoli sovrapposti a formare una stella di David, con la parola "Jude" (Giudeo) scritta sopra
  • Rosso: dissidenti politici, compresi i comunisti
  • Verde: criminali comuni
  • Viola: Testimoni di Geova
  • Blu: immigranti
  • Marrone: zingari
  • Nero: lesbiche e soggetti "antisociali"
  • Rosa: omosessuali (maschi)
  • Azzurro: repubblicani spagnoli

Interpretazioni storiche

Come per ogni altro evento della storia, gli studiosi continuano a dibattere su cosa e' avvenuto esattamente e perche'. Tra le domande principali cui gli storici hanno cercato di dare risposta troviamo:

  • Quante persone vennero uccise nell'olocausto?
  • Chi fu coinvolto direttamente nelle uccisioni?
  • Chi autorizzo' le uccisioni?
  • Chi sapeva delle uccisioni?
  • Perche' la gente partecipo' direttamente, autorizzo' o accetto' tacitamente le uccisioni?

Funzionalismo contro Intenzionalismo

Una questione principale negli studi contemporanei sull'olocausto e' quella del funzionalismo contro l'intenzionalismo. Gli intenzionalisti sostengono che l'olocausto venne pianificato da Hitler sin dall'inizio. Per i funzionalisti invece, l'olocausto inizio' nel 1942 come risultato del fallimento della politica di deportazioni nazista e delle imminenti perdite militari in Russia. Essi sostengono che le fantasie di sterminio delineate nel Mein Kampf e in altra letteratura nazista furono mera propaganda e non costituivano dei piani concreti.

Un'altra controversia e' stata avviata dallo storico Daniel Goldhagen, il quale sostiene che la gente comune tedesca conosceva ed era una partecipante volontaria dell'olocausto, il quale affonderebbe le sue radici in un profondo e antico antisemitismo eliminazionista tedesco. Altri sostengono che mentre l'antisemitismo era innegabilmente presente in Germania, lo sterminio era sconosciuto ai piu' e dovette essere rafforzato dall'apparato dittatoriale nazista.

Il consenso di popolo al nazismo derivava anche da un benessere parzialmente riconcquistato da una Germania depressa dalla prima Guerra Mondiale. Hitler costrui' autostrade, diede ai tedeschi la Volkswagen (letteralmente, "auto del popolo"), pose fuori legge la vecchia moneta annullando di fatto il debito di guerra imposto alla fine della prima Guerra Mondiale, condusse la Germania alla piena occupazione nel giro di 4 anni con misure protezionistiche che facevano leva sul ruolo trainante dell'industria bellica.

Revisionisti e Negazionisti

Alcuni storici, spesso legati ad ambienti neonazisti, hanno messo fortemente in discussione la verita' dell'olocausto, oscillando fra un forte scetticismo sui numeri e sulle cause ("revisionisti"), fino alla totale negazione dell'evento ("negazionisti dell'olocausto"). In particolare contestano la stima di 6 milioni di ebrei morti che reputano non documentata e non documentabile e superiore di 10 volte ai valori reali.

Generalmente ritengono che i deportati morissero di fame e di tifo. Il tifo (all'epoca pressoche' incurabile) veniva trasmesso dai pidocchi presenti a causa delle pessime condizioni igieniche in cui vivevano gli internati. I cadaveri sarebbero, quindi, stati trattati con l'insetticida Zyclon (ancora oggi prodotto e in uso) per uccidere i pidocchi ed evitare ai tedeschi di contrarre la malattia mentre li portavano nei forni crematori.

E' pur vero che, anche senza contrarre il tifo, la vita media nei campi di sterminio era comunque molto bassa a causa della fame e dei ritmi di lavoro massacranti. Indipendentemente da quanti siano stati i deportati, poche centinaia furono i sopravvissuti ritrovati dagli Alleati (nel 1945); comunque pochissimi, se si tiene conto che dall'inizio dello sterminio erano passati solamente 4 anni.

Il revisionismo dell'olocausto invece sostiene che vennero uccisi molto meno di 5-6 milioni di ebrei, e che le esecuzioni non furono il frutto di una deliberata politica nazista. Anche se i revisionisti sostengono di poter portare prove documentali a loro supporto, i loro critici fanno notare che le prove sono difettose, le ricerche tendenziose e le conclusioni predeterminate. Molti sostengono che il revisionismo sia una forma di antisemitismo e di conseguenza equivalente al negazionismo.

La pubblica esposizione di tesi negazioniste e' attualmente un crimine in molti paesi europei: Francia, Spagna, Polonia, Austria, Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Germania, Cipro e Lussemburgo.

Teologia dell'olocausto

Alla luce dell'enormita' di cio' che venne visto nell'Olocausto, molte persone hanno riesaminato la visione teologica classica della bonta' divina e dell'intervento divino sul mondo. "Come puo' la gente avere ancora fede dopo l'Olocausto?" Per le risposte teologiche alle questioni sollevate dall'Olocausto si veda Teologia dell'olocausto.

Conseguenze politiche

L'olocausto ha una serie di ramificazioni politiche e sociali che arrivano fino al presente. Il bisogno di una patria per molti rifugiati ebrei porto' una parte di loro a emigrare in Palestina, gran parte della quale sarebbe ben presto diventata il moderno stato di Israele. Questa immigrazione ha avuto un effetto diretto sugli arabi della regione, che e' discusso negli articoli sul conflitto arabo-israeliano, il conflitto israelo-palestinese e quelli ad essi correlati.


Voci correlate

Bibliografia

  • Raul Hilberg, La distruzione degli Ebrei d'Europa, Torino: Einaudi, 1999, ISBN 8806151916
  • Daniel J. Goldhagen, I volonterosi carnefici di Hitler - I tedeschi comuni e l'olocausto, Milano: Mondadori, 1998, ISBN 8804442417.
  • Massimo Consoli, Homocaust. Il nazismo e la persecuzione degli omosessuali, Kaos, Milano 1991.
  • Enrico Deaglio, La banalita' del bene - Storia di Giorgio Perlasca, Milano: Feltrinelli, 1993, ISBN 8807812339.
  • Matteo Pierro, Fra Martirio e Resistenza. La persecuzione nazista e fascista dei Testimoni di Geova, Como: Actac, 2002.
  • Claudio Vercelli, La deportazione e l'internamento dei Lager nazisti, Firenze: La Giuntina, 2005, ISBN 8880572148.
  • Valentina Pisanty, L'irritante questione delle camere a gas - Logica del negazionismo, Milano: Bompiani, 1998, ISBN 8845235882.


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