Il demonio!

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In Germania le elezioni del giugno 1920 hanno indebolito i partiti socialisti, portando alla formazione d'un governo diretto da un esponente del Centro cattolico. Superata la crisi del 1919-20, la neonata repubblica va mostrando il suo volto borghese. Gli equilibri della Germania sono precari.
  • Il proletariato industriale è diviso tra socialdemocratici e comunisti;

  • Gli imprenditori vogliono restaurare la loro autorità sui lavoratori;

  • La borghesia oscilla fra destra ed estrema sinistra;

  • Nelle campagne, la nobiltà sogna la restaurazione del Reich;

  • Uno "Stato nello Stato" è costituito dall'esercito;

  • Le forze politiche nuove sono collocate agli estremi dello schieramento politico.

  • L'avvento della Repubblica non ha modificato la struttura delle classi sociali.
    Il problema delle riparazioni che i tedeschi devono pagare e la polemica sulle responsabilità della sconfitta avvelenano il clima politico nazionale. Nel marzo 1920 s'è verificato il fallito putsch guidato da Wolfgang Kapp. Gruppi nazionalistici estremistici scatenano un'ondata di "terrore bianco" contro gli avversari. Il centro del nazionalismo di destra è Monaco; qui hanno messo radici il generale Ludendorff ed Hitler.
    Tra il 1922 ed il 1923 la Repubblica attraversa una crisi, legata alla questione delle riparazioni dei danni di guerra. Alla firma del trattato di pace s'insedia una commissione che quantifichi il debito della Germania, ma Inghilterra e Francia hanno requisito alla Germania tutto ciò che aveva, ricavandocene 5 miliardi di $, cioè 1/7 del debito tedesco. La Germania paga la 1a rata, ma per finanziare le spese inizia a stampare carta moneta.
    Il marco tedesco perde quota, sino a svalutarsi in modi impensabili: l'ultima rilevazione ufficiale indica un cambio di 4,2 trilioni di marchi per un dollaro.
    Si tratta d'una situazione esplosiva. Chi trae vantaggi dall'inflazione galoppante è la grande industria, e solo chi possiede beni reali non è colpito. Alla fine del 1921 la Germania annuncia che non sarà in grado di onorare la rata del 1922. Allora truppe francesi e belghe occupano la zona mineraria tedesca per appropriarsi del carbone. La tensione è al culmine; la folla è inferocita. A Gustav Stresemann, capo del Partito Popolare, tocca affrontare la situazione. Egli agisce in quattro direzioni:
    1) Arginare il caos finanziario;
    2) Porre termine al conflitto con la Francia;
    3) Colpire i comunisti;
    4) Colpire l'estrema destra.
    Il governo di Berlino emette una nuova moneta; i paesi creditori nominano una nuova Commissione, e s'elabora un piano per ridurre i pagamenti della Germania. Dopo poco tempo, però, i problemi si ripresentano. La Germania pone fine al sabotaggio in Renania. Il 23 ottobre un'insurrezione comunista ad Amburgo viene repressa.
    Contemporaneamente a Monaco i nazisti tentano d'assumere la direzione delle proteste contro la politica di Stresemann; l'8 e il 9 novembre Hitler e Ludendorff passano all'azione, dichiarando l'avvento della "rivoluzione nazionale". Tuttavia, l'insurrezione fallisce. L'azione di Stresemann è appesa ad un filo, che non regge: il 22/11/1923 è costretto alle dimissioni. Gli succede un governo di centro-destra. Stresemann rimane al ministero degli Esteri sino alla morte (1929). Egli ha rappresentato la figura politica più eminente tra il 1924 ed il 1929.
    Gli effetti del piano Dawes sono buoni: in Germania affluiscono ingenti capitali, però la ripresa produttiva tedesca è dipendente dagli interventi esterni. Il 28/02/1925 muore Ebert. Il nuovo presidente deve essere scelto dal popolo. É eletto il vecchio maresciallo Hindenburg. Tra il 1924 ed il 1928 si succedono una serie di governi basati sulla collaborazione di tre partiti borghesi: il Centro, i Democratici ed il Partito Popolare. Il corso conservatore è favorito dalla ripresa economica. Sennonché, nel 1928 avvengono diverse ondate di scioperi. Le elezioni del maggio 1928 segnano un successo per la socialdemocrazia e per i comunisti. Tra il 1928 ed il 1929 è messo a punto un nuovo piano per le riparazioni. Nel 1932 i debiti sono cancellati.
    La "grande depressione" investe frontalmente l'economia tedesca. L'afflusso di denaro si blocca. La disoccupazione cresce vertiginosamente. La produzione industriale si contrae.
    Nell'agosto 1920, il Deutsche Arbeiter Partei ha assunto il nome di Nationalsozialistische Deutsche Arbeiter Partei. Poco più d'un anno dopo il partito ha il suo quotidiano, il "Völkischer Beobachter". Nel 1923 sono organizzate le Sturm Abteilungen (SA). Attorno ad Hitler si riuniscono uomini come Alfred Rosenberg e Ludendorff. Il nazismo emerge nel corso del 1923. Grandi capitalisti cominciano a finanziare il partito. Nel novembre 1923, Hitler tenta di impadronirsi del potere con un putsch, fallito miseramente. La classe dirigente e le gerarchie militari lo considerano come un avventuriero. Hitler è condannato a cinque anni di prigione, scontandone, però, meno di uno. Il Partito Nazista è messo fuori legge. Durante la detenzione, Hitler inizia a scrivere il Mein Kampf.
    Uscito di prigione, Hitler s'accinge a dare una nuova strategia al partito. Influenzato dall'esempio di Mussolini, capisce cheè necessario sfruttare la legalità, senza rinunciare alla propria struttura paramilitare.
    Nel marzo 1930 il governo Müller cade ed Hindenburg nomina 1° ministro Heinrich Brüning. Ha inizio un periodo d'instabilità politica. Le elezioni del settembre 1930 si svolgono in un clima di tensione e conflitti.
    I due partiti che hanno maggiore successo sono il Partito Nazista ed il Partito Comunista. Il Partito Socialdemocratico perde 10 seggi. L'11/10/1931 tutte le forze conservatrici si costituiscono in un "Fronte" unitario.
    Nel marzo-aprile 1932 si vota per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Tre sono i candidati: il maresciallo Hindenburg, Hitler ed il comunista Thälmann. Hindenburg è rieletto.
    Al governo Brüning succede un governo guidato dal barone Franz von Papen, che scioglie il governo socialdemocratico in Prussia. Il movimento operaio è profondamente diviso. Continua lo scontro fra socialdemocratici e comunisti: i primi accusano i secondi d'essere nemici della democrazia; i secondi considerano i socialdemocratici alleati del nazismo.
    Nel luglio 1932 vi sono nuove elezioni, che segnano il trionfo dei nazisti. Von Papen offre ad Hitler la carica di vicecancelliere, carica da lui rifiutata. Ormai aspira al cancellierato. L'esercito aspira alla "dittatura militare". Messo in minoranza al Reichstag, von Papen gioca ancora la carta elettorale.
    Le elezioni del 6 novembre vedono un relativo regresso dei nazisti, mentre i comunisti salgono e i socialdemocratici calano. Von Papen si dimette. A tentare di costituire un governo reazionario è il generale von Schleicher, ma questo governo è guardato con sospetto da industriali ed agrari. Il 30 gennaio Hindenburg nomina Hitler cancelliere; von Papen diventa vicecancelliere. La Repubblica di Weimar è finita.
    Come i fascisti, anche i nazisti formano dapprima un governo di coalizione. Per dare al Paese un Reichstag più consono alla "svolta storica", Hindenburg scioglie il Parlamento. Le elezioni sono indette per il 5 marzo. La notte del 27 febbraio il Reichstag è incendiato e la responsabilità è gettata sui comunisti. L'incendio serve come pretesto per le leggi eccezionali, che pongono sotto controllo i partiti politici e la stampa, limitano le libertà politiche e civili, sottopongono i Länder all'autorità centrale; ciò nonostante, le elezioni del 5 marzo non danno i risultati sperati dai nazisti.
    Poco dopo le elezioni, Hitler chiede al Parlamento di conferire al governo i pieni poteri. È giunta l'ora della fine di tutti i partiti e dei sindacati, fatta eccezione per quelli nazisti. Il 14 luglio il governo nazista emette una legge scritta in poche righe:"Il governo del Reich ha deciso la legge che qui segue […] Art.1: In Germania esiste un solo partito politico, il Partito Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi. Art.2: Chi opera per mantenere la compagine organizzativa d'un altro partito […] , qualora la sua azione non incorra in azioni più gravi […] , viene punito con il carcere sino a 3 anni".
    Intanto, procede l'azione per dare all'apparato burocratico un carattere nazista; inoltre, bisogna anche costruire un apparato poliziesco adeguato.
    Nell'aprile 1933 nasce la Gestapo, e 12 mesi dopo, la Suprema Corte Popolare per i casi di tradimento. Il nazismo nel 1934 è padrone dello Stato.
    Hitler si preoccupa di stringere i più stretti rapporti con il grande capitale: viene nominato Ministro dell'Economia Kurt Schmitt. Schacht diventa presidente della banca del Reich. Il 15 luglio è creato il Consiglio Generale dell'economia tedesca.
    Hitler è consapevole che il nazismo può costruire lo Stato totalitario grazie all'appoggio del capitale industriale e bancario e all'approvazione dell'esercito. Ora, il nazismo deve rassicurare quei suoi "protettori": bisogna eliminare le tendenze che parlano d'una trasformazione del capitalismo privato in uno statalismo economico e dell'esercito tradizionale in un esercito popolare.
    A questo punto Göring ed Heinrich Himmler, capo delle SS, tramano un complotto contro Röhm e Strasser. Nella notte del 30/06/1934, Röhm con il suo stato maggiore, Strasser, von Schleicher ed alcuni collaboratori di von Papen sono uccisi da truppe scelte delle SS e dagli uomini di Göring. Hindenburg si congratula con Hitler.
    La notte del 30/06/1934 ha reso monolitico il Partito Nazista. Il 02/08/1934 Hindenburg muore; la strada al potere assoluto per Hitler è sempre più aperta; infatti, è proclamato cancelliere e presidente. Da allora, i soldati gli giurano fedeltà; il vincitore su tutta la linea è lui.
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