Il demonio!

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In Italia il fascismo è stato ostacolato da un lato poli da di potere e d'autorità, rimasti "entità", dall'altro dalla debolezza dell'economia e della società. In Germania, al contrario, la costruzione del sistema totalitario non ha trovato alcun impedimento.
Il mondo universitario tedesco si piega al regime con poche eccezioni. Il razzismo nazionalistico penetra nella scienza, cosicché si deve "dotare" d'una base "ariana". Albert Einstein è denunciato come un "ciarlatano straniero". Analogamente a quanto avvenuto in Italia, tutti i ragazzi sono inquadrati nelle organizzazioni di regime. Dopo i 18 anni i giovani sono avviati ad un periodo di lavoro obbligatorio, o immessi nell'esercito.
Nella notte del 10/05/1933 sono gettati nei roghi i libri di scrittori come i fratelli Mann, Proust, Einstein e Freud. Nel settembre 1933 viene creata la Camera per la cultura del Reich.
Ogni mattina, i redattori dei quotidiani di Berlino e i corrispondenti di quelli stampati in altre città del Reich devono riunirsi al Ministero della Propaganda per farsi riferire quali notizie stampare e quali tacere. Ad evitare malintesi, sono fornite anche direttive scritte. Ai piccoli giornali periferici le direttive sono inviate per posta. Per fare il redattore, un giornalista deve essere politicamente e razzialmente "illibato". La legge per la stampa del Reich stabilisce chetutti i redattori debbano possedere la cittadinanza tedesca, essere d'origine ariana e non sposati con ebrei. L'articolo 14 della legge per la stampa, ordina ai redattori di "tener lontano dai giornali qualsiasi cosa che offenda l'onore e la dignità della Germania". Uno dei primi giornali costretti a smettere la propria attività è la "Vossiche Zeitung". Il "Berliner Tageblatt" resiste un po' più a lungo, ma il suo proprietario, l'ebreo Hans Lackmann-Mosse, è costretto ad abbandonare il giornale nella primavera del 1935. Il "Frankfurter Zeitung" continua ad essere stampato dopo essersi disfatto del proprietario ebreo e di tutti i redattori ebrei. Anche radio e cinema sono imbrigliati al servizio della propaganda dello Stato nazista.
Le masse devono costituire la materia bruta al servizio del partito del Führer. Il Führer del nazismo è infinitamente più potente del duce del fascismo.
Dato il carattere razziale dello Stato nazista, un ruolo fondamentale ha la legislazione diretta a preservare la "purezza della razza ariana". Essa è diretta contro gli ebrei, che nel 1935 sono ridotti a "soggetti". È vietato il matrimonio fra ariani ed ebrei e quest'ultimi sono isolati dal resto della società. Nel novembre 1938 l'antisemitismo divampa in un clima d'inaudite violenze. Un numero considerevole d'ebrei emigra prima del 1939.
A fianco della persecuzione contro le "razze inferiori", il regime vara una legislazione rivolta alla tutela della razza ariana, che sancisce il diritto dello Stato di procedere alla sterilizzazione delle persone gravate da tare ereditarie. Nel 1939 è stabilita la possibilità d'eliminazione di mente giudicati inguaribili.
Il razzismo nazista è antigiudaico e anticristiano. Esso ha trovato un'espressione organica nel libro d'Alfred Rosenberg Il mito del XX secolo, nel quale si sostiene che il cristianesimo agisce come elemento corruttore delle virtù ariane. Per questo, il problema di Hitler diventa quello d'asservire i fedeli. Un successo lo consegue con la firma d'un Concordato con la Chiesa Cattolica, il 20/07/1933. Nel 1937 i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica subiscono un peggioramento, allorché Pio XI denuncia le persecuzioni contro i cattolici. Deboli sono le resistenze delle Chiese protestanti: le Chiese luterane accettano di giurare fedeltà al Führer.
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