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Quando scoppia la guerra l'Italia è impreparata militarmente e il primo settembre del 1939 dichiara la "non belligeranza".
I massimi dirigenti fascisti sono dilaniati tra due scelte. Per un verso sanno che il paese è debolissimo; per un altro verso non vogliono rimanere in posizione marginale. La sconfitta della Francia è l'avvenimento decisivo: Mussolini entra in guerra. Il 10 giugno 1940 l'Italia entra in guerra contro Francia e Gran Bretagna.
Le truppe italiane passano all'attacco sul fronte alpino il 21 giugno. Avverse condizioni atmosferiche e cattiva preparazione fanno sì che l'attacco si risolva in notevoli perdite e scarsi progressi. Il 24 giugno la Francia firma l'armistizio con l'Italia.
Nel giugno 1940, la posizione dell'Inghilterra pare così compromessa da farla credere prossima alla resa; ma l'Inghilterra è in condizioni diverse da quelle della Francia: la sua flotta mantiene la sua superiorità, l'aviazione è di qualità superiore a quella tedesca e dispone d'equipaggi di prim'ordine. L'Inghilterra rivive le stesse condizioni d'isolamento che ha conosciuto nel 1807: ora è assediata da Hitler, prima è stata assediata da Napoleone. Ancora una volta la Manica è l'unica "barriera" che separa due avversari decisi a condurre la guerra sino alla vittoria.
Di fronte alla resistenza dell'Inghilterra, Hitler decide di preparare l'operazione "Leone marino", cioè l'invasione dell'isola: l'aviazione inglese infligge perdite gravissime ai tedeschi. La battaglia d'Inghilterra è una storica vittoria per gli inglesi: si può affermare che i piloti inglesi abbiano salvato la propria patria. Il 17 settembre Hitler sospende l'operazione "Leone marino". Non riuscendo ad ottenere un decisivo successo militare, i nazisti ricorrono all'intensificazione dei bombardamenti terroristici contro le città. Il fallimento dei tedeschi ha bloccato lo slancio di conquista del nazismo. Come nella prima, anche nella seconda guerra mondiale la guerra lampo si è rivelata un'illusione.
Provata della resistenza dell'aviazione inglese, la Germania punta sul blocco dei rifornimenti marittimi. Atlantico e Mediterraneo diventano teatri di scontri fra le opposte flotte.
L'Italia, ritenendo imminente la caduta dell'Inghilterra, vuole trovarsi in caso di pace con qualcosa in mano, sicché Mussolini ordina di attaccare gli inglesi in Africa. Nonostante la cattiva preparazione militare, l'esercito italiano coglie alcuni successi. Le truppe del duca Amedeo d'Aosta penetrano nel sud e nella Somalia inglese. In settembre si sviluppa l'offensiva in direzione d'Alessandria d'Egitto, ma alla fine d'ottobre è bloccata, mentre in dicembre seguono sia una controffensiva inglese in Egitto sia difficoltà italiane nel settore Etiopico. Il mito di una facile guerra Africana è tramontato. L'esercito Italiano non si muove soltanto in Africa: Mussolini decide di attaccare la Grecia. L'attacco ha inizio il 28 ottobre 1940, ma l'offensiva già verso la metà di novembre sta fallendo.
Questa situazione è capovolta dall'intervento dei tedeschi, i quali danno inizio alla campagna contro Grecia e Iugoslavia. Il 21 la Grecia cade; Creta è occupata dai paracadutisti tedeschi. Anche in Africa settentrionale le sorti dell'Italia sono risollevate dai tedeschi, i quali riescono a respingere gli inglesi dalla Cirenaica.
Invece, la situazione dell'Italia precipita nel settore etiopico: il 6 Aprile 1941 Addis Abeba è occupata dagli inglesi. Sul mare, l'Italia non riesce ad ottenere nulla. Nel corso d'alcune grandi battaglie appare l'inferiorità italiana nel coordinamento aviazione-marina. L'11 novembre 1940 gli inglesi attaccano la flotta italiana a Taranto, infliggendole gravissime perdite. L'isola di Malta è stata una base ideale nell'azione della flotta britannica contro le forze italiane. Nel settore medio-orientale, gli inglesi rafforzano le loro posizioni occupando Iraq, Siria e Libano, proteggendo, così, Egitto e canale di Suez.
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