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Il patto dell'agosto 1939 tra Germania ed Unione Sovietica alla fine del 1940 incomincia a mostrare le crepe. La Germania considera con sempre minore interesse l'intesa con l'Unione Sovietica. Questo peggioramento dei rapporti coincide con la determinazione di Hitler di attaccare l'Unione Sovietica. La Bulgaria è occupata dalle truppe Tedesche in Marzo.
Il 22 Giugno 1941 truppe tedesche iniziano l'invasione del territorio sovietico, dispiegandosi dal Baltico al Mar Nero; una mossa così folle che Stalin non vuole credervi. Il 22 Giugno è la data decisiva della II guerra mondiale: se Hitler non piegherà l'Unione Sovietica in poche settimane, avrà perso la guerra. Hitler è dominato dalla prospettiva di una rapida e vittoriosa campagna. Stalin chiama il popolo sovietico alla resistenza e definisce il nazismo "il nemico peggiore e più perfido".
Le truppe naziste sfruttano il fattore sorpresa. Il piano strategico nazista prevede una guerra lampo, la distruzione delle sacche nemiche, l'occupazione dell'Ucraina, la presa di Mosca e Leningrado. Alla fine dell'autunno 1941, i paesi Baltici, la Bielorussia, gran parte dell''Ucraina e la Crimea settentrionale sono caduti nelle mani naziste.
A fine ottobre, però, le cose cambiano: pioggia e fango rendono impraticabili vie di comunicazione; in dicembre l'inverno Russo scende sulle armate tedesche. Il fronte si stabilizza su una linea che da Sebastopoli arriva a Leningrado. Intanto l'esercito sovietico si riorganizza sotto la guida del generale Georgij Zukov. Mosca resiste. La guerra lampo si muta in guerra d'usura. Nonostante le durissime perdite, i sovietici pongono le basi per la riscossa. Migliaia d'impianti industriali sono smantellati e rimessi in funzione nel retroterra sovietica; dietro le linee nemiche si formano bande partigiane in contatto con l'esercito; tutte le risorse sono mobilitate.
Gli aiuti degli Stati Uniti danno un notevole contributo. Intanto l'epica resistenza di Mosca e Leningrado diventano per il mondo antinazista un mito. Nel dicembre i sovietici sono in grado di lanciare la prima controffensiva nel settore di Mosca: nel giugno 1942 la Germania lancia un'offensiva generale. L'attacco è verso il Don, il Volga meridione, il Caucaso e il Mar Caspio.
Centro decisivo dei combattimenti è Stalingrado. Verso la fine del novembre 1942, i sovietici lanciano una controffensiva. L'armata tedesca comandata da von Paulus è sacrificata inutilmente da Hitler. Il 2 febbraio 1943 von Paulus capitola. In marzo, le armate nazista sono rigettate al di là del Don.
La battaglia di Stalingrado è stata la più grande di tutta la storia umana. Hitler ordina quattro giorni di lutto nazionale; note della Sinfonia n. 5 di Beethoven sono trasmesse da tutte le radio della Germania. Le ambizioni del nazismo sono state stroncate dall'Armata rossa. Per gli antifascisti d'ogni nazione Stalingrado diviene il simbolo della riscossa contro il totalitarismo di nazismo e fascismo. Nella sconfitta delle forze dell'Asse, è coinvolto anche Mussolini.
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