I moderni metodi di
calcolo della spinta delle terre si basano sulla conoscenza della vecchia
teoria, divenuta classica, proposta da Coulomb già nella seconda metà del 18°
secolo.
Ricordiamo che
per spinta delle terre s’intende la risultante delle pressioni esercitata
da un prisma di terra contro un’opera di sostegno. L’angolo formato dalla
scarpa di un volume di terra, naturalmente stabile, rispetto ad un piano
orizzontale è definito angolo d’attrito interno j. Tutte le superfici inclinate sull’orizzontale di un
angolo a>j costituiscono probabili piani di scorrimento del
volume di terra sovrastante, che può scivolare a valle. Per impedire che ciò
accada è necessario sostenere la terra franante con opere capaci
di riportare l’equilibrio: tali opere sono i muri di sostegno.
La teoria di
Coulomb si basa sulle seguenti ipotesi fondamentali:
1. il volume di terra è incoerente e privo di coesione,
che è una forza di adesione tra le particelle di terra dipendente dalle loro
proprietà chimiche e granulometriche;
2. si trascura l’attrito tra terra e paramento interno
del muro;
3. la superficie di scorrimento del prisma di terra è
piana;
4. il terrapieno è orizzontale e il paramento interno
del muro è verticale;
5. il muro subisce un congruo cedimento in avanti,
dell’ordine di h/2000.
È necessario,
ora, considerare fisicamente l’evolversi del fenomeno di franamento del prisma
di terra. Il muro, non appena "avverte" la spinta della terra,
definita spinta iniziale o di quiete S0, compie un
piccolo cedimento in avanti di traslazione o di rotazione e, durante tale
cedimento, anche il prisma di terra che sta a monte della parete è soggetto ad
un movimento di assestamento. Terminato il cedimento, il muro è soggetto ad una
nuova spinta, definita spinta attiva Sa, che rappresenta la
spinta che il muro deve contrastare attivamente nella situazione di stabilità.
La spinta attiva Sa, chiamata anche spinta coulombiana, è nettamente
minore (circa il 50%) della spinta iniziale S0, in quanto
quest’ultima deve "spendere" parte della propria energia per
vincere le resistenze d’attrito, che si sviluppano lungo la superficie di
scorrimento durante il cedimento. Per quanto detto si consiglia di non
sovradimensionare i muri di sostegno altrimenti, essendo molto rigidi e non
permettendo quindi alcun cedimento, essi rimangono soggetti alla spinta
iniziale S0 che, come appena detto, è molto maggiore della spinta
attiva Sa.
Spinta di Coulomb in un terrapieno senza sovraccarico
Sulla base di
queste ipotesi, al fine di determinare la spinta, Coulomb prende in esame un terrapieno
con superficie orizzontale che grava su un muro con paramento interno
verticale. Si traccia il piano di declivio naturale AC, inclinato dell’angolo j rispetto all’orizzontale, poi si considera un
generico prisma di terra racchiuso tra il paramento del muro ed il piano di
scorrimento BX inclinato di un angolo a>j, il tutto per una profondità di muro pari a 1 metro.
|
Il peso P
del prisma di terra di traccia ABX, applicato nel baricentro G, vale:
in cui
e quindi
Supponendo che il
muro non abbia ancora subito il congruo cedimento (istante iniziale), il
vettore P incontra il piano di scorrimento BX nel punto D, in cui può essere
scomposto in una componente S0, perpendicolare al paramento del
muro, e in una componente N, perpendicolare al piano di scorrimento BX:
-
la componente S0
rappresenta la spinta di quiete, prima del congruo cedimento, perpendicolare
alla parete in quanto, come detto nelle ipotesi, non si considera l’attrito tra
terra e paramento del muro;
-
la componente N è la pressione
che agisce sul terreno sottostante, il quale reagisce con un vettore –N.
Rappresentiamo il
vettore P con il segmento 0-1, e lo scomponiamo nel vettore S e nel vettore N,
rappresentati rispettivamente dai segmenti 0-2 e 2-1.
|
determinazione
grafica della spinta di quiete S0 e della spinta attiva Sa |
La spinta di
quiete S0, rappresentato dal segmento 0-2, vale
Appena avviene il
cedimento del muro per effetto della spinta S0, il prisma di terra
ABX scivola lungo il piano BX e qui, a causa del movimento, si sviluppano
resistenze d’attrito che valgono:
Questo perché,
ricordando dalla Fisica il comportamento di un corpo su un piano inclinato:
in cui N è
la componente normale al piano inclinato di scorrimento ed f,
coefficiente d’attrito, è dato dalla tangente dell’angolo d’attrito tra i due
materiali a contatto (nel nostro caso j).
Componendo le
reazioni T e –N, si ottiene la reazione complessiva R, rappresentata dal
segmento 1-2”, ruotata dell’angolo j rispetto al vettore N. Questo perché, essendo T =
Ntgj, T e N risultano
cateti di un triangolo rettangolo in cui l’ipotenusa è rappresentata da R.
Dopo il cedimento
del muro, quindi, il peso P deve essere scomposto in una componente
perpendicolare al paramento e in una componente avente la direzione della
risultante R. Il segmento 0-2’ rappresenta la spinta sulla parete, dopo il
congruo cedimento, definita spinta attiva, e vale:
sostituendo
l’espressione del peso P, otteniamo:
|
Spinta del generico prisma di terra ABX |
Assumendo un
altro piano di scorrimento BX’, inclinato anch’esso di un angolo a’>j e diverso da a, otteniamo la spinta attiva del prisma ABX’. Tra
tutti i prisma di terra definiti da un piano di scorrimento con angolo j<a<90, occorre determinare quello che fornisce la
massima spinta contro il muro, prisma che viene chiamato di massima spinta.
Questo è il motivo per cui la teoria di Coulomb viene chiamata teoria del
prisma di massima spinta.
Per determinare
il valore della spinta massima, occorre determinare il massimo della funzione S
nella variabile a,
rappresentata dalla Sa, eseguendo la derivata prima e
ponendola pari a zero.
il termine |
|
rappresenta una
costante, che chiamiamo K, quindi abbiamo |
essendo tg(90-a) = cotga, sostituendo:
derivando e ponendo
uguale a zero, si ha:
poiché K è
un termine maggiore di zero, l’espressione tra parentesi quadra deve essere
uguale a zero
eseguendo il
minimo comune multiplo, che risulta |
|
|
|
esprimendo la
funzione tg e cotg, otteniamo
semplificando,
l’espressione diventa
ricordando la
formula di duplicazione della funzione seno, in cui
l’espressione
diventa:
e, semplificando,
abbiamo
Ricordando i
teoremi sulla risoluzione delle equazioni goniometriche e, specificamente
quello sull’equazione senx = m, che dice:
"due
archi aventi lo stesso seno hanno la loro somma congruente ad un numero dispari
di semicirconferenze"
applicando il
teorema, ora esposto, alla nostra espressione, risulta:
con n numero intero. Limitando la ricerca alla prima semicirconferenza,
abbiamo
dividendo per 2,
abbiamo
infine, otteniamo
|
Angolo che
individua il prisma di massima spinta |
Lo stesso
risultato si ottiene utilizzando un foglio di lavoro di ExcelÓ. Scriviamo l’espressione della spinta Sa
di un generico prisma di terra
dopo aver stabilito l’angolo d’attrito interno j
(per es. j=30°), determiniamo il valore dell’angolo a
per cui l’espressione assume il valore massimo. Vediamo come impostare le
formule nelle celle del foglio di lavoro, evidenziando che nell’utilizzo della
funzione tangente occorre inserire gli angoli in radianti:
|
A |
B |
C |
1 |
j gradi |
j radianti |
|
2 |
30 |
=A2*pi.greco()/180 |
|
3 |
a gradi |
a radianti |
spinta |
4 |
30 |
=A4*pi.greco()/180 |
=tan(pi.greco()/2-B4)*tan(B4-$B$2) |
Nella tabella
seguente si ricava, appunto, che il valore massimo del parametro S si ricava in
corrispondenza dell’angolo a
= 60°, corrispondente proprio a (90+j)/2, avendo
stabilito j = 30°
a0 |
ar |
S |
|
a0 |
ar |
S |
|
a0 |
ar |
S |
30 |
0,523599 |
0 |
|
50 |
0,872665 |
0,305407 |
|
70 |
1,22173 |
0,305407 |
31 |
0,541052 |
0,02905 |
|
51 |
0,890118 |
0,310847 |
|
71 |
1,239184 |
0,299319 |
32 |
0,558505 |
0,055885 |
|
52 |
0,907571 |
0,31566 |
|
72 |
1,256637 |
0,292559 |
33 |
0,575959 |
0,080701 |
|
53 |
0,925025 |
0,319865 |
|
73 |
1,27409 |
0,285098 |
34 |
0,593412 |
0,103671 |
|
54 |
0,942478 |
0,323478 |
|
74 |
1,291544 |
0,276907 |
35 |
0,610865 |
0,124947 |
|
55 |
0,959931 |
0,326512 |
|
75 |
1,308997 |
0,267949 |
36 |
0,628319 |
0,144664 |
|
56 |
0,977384 |
0,32898 |
|
76 |
1,32645 |
0,258187 |
37 |
0,645772 |
0,162941 |
|
57 |
0,994838 |
0,33089 |
|
77 |
1,343904 |
0,247576 |
38 |
0,663225 |
0,179884 |
|
58 |
1,012291 |
0,332249 |
|
78 |
1,361357 |
0,236068 |
39 |
0,680678 |
0,195588 |
|
59 |
1,029744 |
0,333062 |
|
79 |
1,37881 |
0,223609 |
40 |
0,698132 |
0,210138 |
|
60 |
1,047198 |
0,333333 |
|
80 |
1,396263 |
0,210138 |
41 |
0,715585 |
0,223609 |
|
61 |
1,064651 |
0,333062 |
|
81 |
1,413717 |
0,195588 |
42 |
0,733038 |
0,236068 |
|
62 |
1,082104 |
0,332249 |
|
82 |
1,43117 |
0,179884 |
43 |
0,750492 |
0,247576 |
|
63 |
1,099557 |
0,33089 |
|
83 |
1,448623 |
0,162941 |
44 |
0,767945 |
0,258187 |
|
64 |
1,117011 |
0,32898 |
|
84 |
1,466077 |
0,144664 |
45 |
0,785398 |
0,267949 |
|
65 |
1,134464 |
0,326512 |
|
85 |
1,48353 |
0,124947 |
46 |
0,802851 |
0,276907 |
|
66 |
1,151917 |
0,323478 |
|
86 |
1,500983 |
0,103671 |
47 |
0,820305 |
0,285098 |
|
67 |
1,169371 |
0,319865 |
|
87 |
1,518436 |
0,080701 |
48 |
0,837758 |
0,292559 |
|
68 |
1,186824 |
0,31566 |
|
88 |
1,53589 |
0,055885 |
49 |
0,855211 |
0,299319 |
|
69 |
1,204277 |
0,310847 |
|
89 |
1,553343 |
0,02905 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Realizzando il grafico dei valori in tabella, osserviamo che il massimo della funzione risulta proprio in corrispondenza dell’angolo a = 60°; in corrispondenza dell’angolo a = j e dell’angolo a = 90° il coefficiente di spinta risulta nullo.
L’angolo
a, ora determinato, individua il piano di scorrimento
che racchiude il prisma di massima spinta; questo piano è individuato dal piano
bisettore dell’angolo 90-j.
Infatti, sostituendo ad a
il valore trovato, abbiamo
|
ABX prisma di
massima spinta diagramma delle
pressioni spinta S applicata
ad h/3 dalla base |
Sostituendo il
valore dell’angolo a
nell’espressione della spinta, abbiamo
Ottenendo, infine
|
formula
fondamentale della Spinta di Coulomb in un terrapieno senza sovraccarico |
Il diagramma
delle pressioni, di cui la spinta S è la risultante, varia con andamento
lineare essendo funzione dell’altezza h del terrapieno. Infatti, per
definizione, la pressione è data dalla forza agente sull’unità di superficie,
nel nostro caso abbiamo
|
in cui
sostituendo |
|
|
|
|
semplificando h, otteniamo
Cioè, la pressione
p dipende direttamente da h.
Quando il
terrapieno è scarico la pressione in sommità è nulla mentre alla base,
ricordando che la spinta Sa rappresenta la risultante del diagramma
delle pressioni, abbiamo:
|
Pressione massima
alla base del muro |
Spinta di Coulomb in un terrapieno con sovraccarico
uniforme
Analizziamo, ora,
il caso di un terrapieno orizzontale soggetto ad un carico uniforme.
|
Terrapieno
orizzontale con sovraccarico uniforme |
Immaginiamo di sostituire
il sovraccarico Q (KN/m2) con uno strato di terra di altezza h’
avente lo stesso peso specifico gt del
terrapieno, cioè:
|
che
ci fornisce |
|
|
altezza
di uno strato di terra fittizio equivalente al sovraccarico Q |
La teoria di
Coulomb, precedentemente esposta, rimane ancora valida in tutti i suoi punti
fondamentali; cambia solamente il peso del prisma di terra di massima spinta
che deve tener conto anche del peso dovuto al sovraccarico. La sommatoria dei
pesi vale P+P’, con
|
|
sostituendo i
valori di AB e AX abbiamo:
moltiplicando e
dividendo per 2h il secondo addendo dell’espressione, si ha
mettendo in
evidenza, otteniamo
Ricordando
l’espressione del peso di un generico prisma di terra in un terrapieno senza
sovraccarico:
notiamo che esso differisce
dal peso del prisma di un terrapieno sovraccaricato solamente del coefficiente
amplificativo
Il prisma di massima spinta è sempre individuato dall’angolo a,
come determinato nel caso di terrapieno senza sovraccarico, per cui la spinta Sa
risulta
|
formula
della Spinta di Coulomb in un terrapieno con sovraccarico uniforme |
Il diagramma
delle pressioni sul muro risulta trapezoidale con valori pmin in
sommità e pmax alla base, mentre la spinta Sa,
dovendo essere applicata nel baricentro del diagramma trapezoidale delle
pressioni, risulta un po’ più sopra di h/3.
|
ABX prisma di
massima spinta diagramma delle
pressioni spinta S
applicata ad y dalla base |
Vogliamo,
appunto, determinare i valori della pressione alla base e in sommità del muro,
nonché la distanza y della spinta Sa dalla base. Essendo due
le incognite (pmin e pmax), occorre risolvere un sistema
in cui
-
nella prima equazione si pone
la Spinta uguale all’area del diagramma delle pressioni;
-
nella seconda equazione si
scrive la proporzione tra triangoli simili rappresentativi delle pressioni su
un muro alto h’ e alto h+h’
|
|
|
sostituendo nella
seconda equazione la somma pmin+pmax che appare
nella prima equazione
|
|
|
si sostituisce il
valore di pmin nella prima equazione e si ricava pmax
|
|
|
eseguendo il
minimo comune multiplo all’interno della parentesi tonda nella prima equazione
|
|
|
Ottenendo, così,
i valori della pressione in sommità e alla base del muro.
Ricaviamo ora la posizione
della spinta S, come distanza del baricentro del diagramma trapezoidale delle
pressioni dalla base maggiore. Ricordiamo la formula del baricentro del
trapezio:
|
|
-
h = altezza del trapezio -
B = base maggiore del
trapezio -
b = base minore del trapezio |
sostituendo B con
il valore di pmax e b con il valore di pmin
mettendo in
evidenza |
|
al numeratore e
al denominatore |
semplificando,
infine, si ottiene
|
distanza della
spinta Sa dalla base del muro |