APPUNTI SUI COVERED WARRANT


1. COSA SONO

I covered warrant (cw) sono opzioni cartolarizzate, e cioè opzioni incorporate in un titolo negoziabile e con una quotazione ufficiale.


2. GLI OBIETTIVI CHE PERMETTONO DI RAGGIUNGERE

Sono almeno tre:

a) MIGLIORARE LA PERFORMANCE del rendimento dei propri capitali, anche esigui.

b) LIBERARE LIQUIDITA' INVESTISTA SUL SOTTOSTANTE e continuare a rimanere esposti sullo stesso, acquistando cw. Supponiamo per esempio di aver venduto in utile una azione. Monetizzato tale guadagno possiamo acquistare un cw call su tale azione per sfruttare suoi ulteriori rialzi, ad un rischio però limitato al premio pagato per acquistare il cw in questione.

c) STRATEGIA DI COPERTURA DEL RISCHIO DI PORTAFOGLIO, senza dover vendere i titoli posseduti (in particolare acquistando cw put sugli stessi), per esempio per guadagnare i dividendi del titoli in portafoglio, o per evitare che la discesa delle quotazioni dei titoli in portafoglio ne danneggi il rendimento.


3. IL VALORE DEL TEMPO

La regola numero uno dei covered warrant è quella di non portarli mai a scadenza, ma venderli sempre prima, al fine di monetizzare una delle sue più importanti variabili influenti sul suo prezzo: il tempo.


4. IL VALORE INTRINSECO

L'altra fondamentale variabili che incide sul prezzo di un cw è il suo valore intrinseco.

Per una cw call, il valore intrinseco è uguale a:

(quotazione sottostante - strike price) x multiplo.

Per un cw put, il valore intrinseco è invece uguale a:

(strike price - quotazione sottostante) x multiplo.

Se il valore intrinseco di un cw è positivo, significa che lo stesso si sta muovendo nella direzione auspica dall'investitore.

Quando il cw è dotato di un valore intrinseco:

· positivo, si dice in the money,

· nullo, si dice at the money,

· negativo, si dice out of the money.


5. OSSERVAZIONE SUL VALORE DEL TEMPO

Un cw con valore intrinseco negativo, non avrà necessariamente valore pari a zero. Tutto in realtà dipende dal s.v. valore del tempo: più è prossima la scadenza, è più il prezzo del cw tende a zero. Ciò perché ci sono sempre meno probabilità che lo stesso torni ad avere un valore intrinseco positivo, ovvero torni ad essere in the money. Quindi il prezzo di un cw non è quasi mai uguale al suo valore intrinseco, perché lo stesso è influenza anche dal valore del tempo, che è misurato da: quotazione cw - valore intrinseco.

Il valore del tempo può così essere definito come il valore che il mercato attribuisce alle probabilità che il cw scada in the money, cioè con un valore intrinseco positivo. In generale allora possiamo dire che: "se un cw è molto in the money, il suo valore intrinseco è molto elevato, a differenza del valore tempo che è invece molto debole; di fatti le probabilità che il cw scada in the money sono in tal caso molto elevate".


6. L'EFFETTO LEVA: IL GEARING

E' misurato dal c.d. gearing, un indice che in generale confronta la redditività potenziale di un derivato (il cw, in tal caso), con quella dell'attività sottostante. Quindi il gearing ci dice di quante volte è maggiore la redditività potenziale del cw, rispetto a quella del sottostante:

gearing = (quotazione attività sottostante / prezzo del cw) x multiplo.

Dire per esempio un cw ha un gearing di 12, significa allora dire che ha una leva di 12, e cioè un rendimento potenziale di 12 volte superiore a quello dell'attività sottostante. Il gearing chiaramente, indica anche il livello di rischiosità del cw.

Quello di cui abbiamo parlato finora è il gearing lordo, che però presenta un limite ben definito: non tiene infatti conto dell'impatto che le variazione del sottostante possono avere sul cw (a tal fine è necessario conoscere il delta del cw). A tal fine è stato allora introdotto il gearing netto:

gearing lordo x delta.


7. I FATTORI CHE INFLUENZANO IL PREZZO DI UN CW

Il prezzo di un covered warrant è funzione, oltre che del prezzo del bene sottostante, di altre 5 variabili:

1 - lo strike price;

2 - la vita residua;

3 - il tasso di interesse;

4 - il rendimento atteso sul sottostante (il dividendo nel caso di azioni);

5 - la volatilità del sottostante.

Per ognuno di questi valori c'è un apposito indice sintetico rappresentativo.


8. IL DELTA

Questo indice misura la variazione del prezzo del cw al variare del livello corrente del sottostante. Solitamente è espresso in percentuale, e quindi varia tra 0 e 100. E' chiaramente positivo per i cw call; negativo per quelli put. Facciamo un esempio: prendiamo un cw call con delta pari a 25%; ciò significa che se il sottostante aumenta (diminuisce) dell'1%, tale cw aumenta (diminuisce) del 25% (chiaramente tenendo ferme tutte le altre variabili). Chiaramente il delta varia al variare del prezzo del bene sottostante, e quindi non è costante nel tempo; in generale la regola è che:

- se un cw è molto in the money, il prezzo dello stesso è molto sensibile alle variazioni del sottostante (chiaramente sempre tenendo ferme le altre variabili);

- se un cw è molto out of the money, il prezzo dello stesso è poco sensibile alle variazioni del sottostante (chiaramente sempre tenendo ferme le altre variabili).

Altra regola generale è quella secondo cui il delta, potendo anche essere definito come una misura della probabilità che un cw diventi in the money, è:

- più o meno 50%, per i cw at the money;

- compreso tra 50% e 100%, per i cw in the money (chiaramente più il cw è in the money, è più il delta è prossimo a 100%);

- compreso tra 0% e 50%, per i cw out of the money (chiaramente più il cw è out of the money, è più il delta tende a 0%).


9. IL GAMMA

Come s.d., il delta non è costante ma varia nel tempo al variare del bene sottostante. Il gamma allora è l'indice che misura la variazione del delta al variare di un punto percentuale del prezzo del bene sottostante. Quindi se il gamma di un cw call è per esempio 5, possiamo dire che al variare di un punto percentuale del sottostante, il delta varia di 5 punti percentuali (chiaramente nella stessa direzione, a parità delle altre variabili). Il gamma è positivo per i cw call, e negativo per quelli put, e può anche intendersi come la velocità di cambiamento del prezzo di un cw.

In generale, a parità delle altre variabili:

- è massimo per i cw molto at the money;

- con valori via via decrescenti per i cw out e in the money.


10. IL THETA

Come abbiamo visto più volte ogni cw con passare del tempo diminuisce di valore. L'indicatore theta misura così la velocità con cui un cw perde di valore per via del trascorrere del tempo, fermo restando le altre variabili. Dire che un cw ha per esempio theta uguale a 4, significa dire allora che tale cw perde 4 lire al giorno per effetto del solo trascorrere del tempo. Il theta bisogna poi notare come non sia costante nel tempo, ma anzi aumenta in modo più che proporzionale all'avvicinarsi della scadenza del cw.

Bisogna infine considerare lo strike price, perché:

· i cw at the money sono più sensibili al trascorrere del tempo; hanno cioè un theta molto elevato;

· i cw in the money e out the money, hanno invece un theta minore, e quindi hanno minore sensibilità al trascorrere del tempo.


11. IL RHO

Tra le variabili che influenzano il prezzo di un cw, come noto, c'è il livello dei tassi di interesse del mercato monetario, aventi orizzonte temporale uguale a quello della vita residua del cw. A questo proposito bisogna però specificare che l'influenza dei tassi di interesse sul prezzo dei cw cambia a seconda dell'attività sottostante. Nel caso cw call su azioni il rho è positivo, ed infatti all'aumentare dei tassi di interesse il prezzo di un cw aumenta nella misura indicata dal rho. Nel caso di cw put su azioni, il rho è negativo. In generale possiamo invece dire che più un cw è in the money, è più sarà il suo rho; quindi maggiore sarà l'esposizione dei possessori al rischio di variazioni dei tassi di interesse; chiaramente è un bene se i tassi aumentano, è un male se diminuiscono.


12. IL PHI

Tale variabile misura la sensibilità del cw alle variazioni di rendimento dell'attività sottostante: i dividendi nel caso di azioni. Ciò significa che tanto maggiore sarà l'aspettativa di elevati dividendi sull'azione sottostante, tanto maggiore sarà la rinuncia che dovrà sopportare il possessore di cw, rispetto a quello dell'azione sottostante (i possessori di cw infatti non ricevono il dividendo). Chiaramente, in generale possiamo dire che all'aumentare dei dividendi attesi: · i cw call, diminuiscono di valore; · i cw put, aumentano di valore.


13. IL VEGA

Tra le sei variabili che influenza il prezzo di un cw, abbiamo anche la volatilità del bene sottostante; unica variabile tra le s.d. a non essere certa, e che quindi necessita di stima. Il vega allora misura la velocità del mercato sottostante. Se il vega è elevato (mercato molto volatile) i cw aumentano di valore. In particolare i cw call aumentare perché aumentano le probabilità che lo stesso si avvicini allo strike price o lo superi. In un mercato "lento" avverrà invece il contrario. Il vega allora misura la variazione che un cw ha, al variare di un punto percentuale della volatilità. Poiché il premi dei cw aumentano all'aumentare della volatilità (e viceversa), il vega sarà positivo. Dire così che un cw ha vega uguale a 0,5, significa dire che per ogni punto percentuale di aumento della volatilità del bene sottostante, il cw aumenterà del lo 0,15% In generale poi, possiamo dire che i cw at the money e out of the money hanno vega maggiore di quello dei cw in the money. Ciò perché i primi due hanno quindi maggiore sensibilità alle variazioni della volatilità del bene sottostante. Si tenga ora presenta che poiché è impossibile conoscere la volatilità futura di un bene, si prende in considerazione la c.d. "volatilità storica". Ciò significa che nei scorsi 5 anni la volatilità del titolo Fiat è stata compresa tra il 10% e il 30%, non c'è ragione di dubitare che essa continui ad essere tale anche nel prossimo futuro, a parità di altre condizioni. Un metodo alternativo è calcolare la c.d. volatilità implicita, che misura l'appetito degli operatori nel vendere o comprare cw.


14. CONSIGLI UTILI

1. Diversificare sempre il proprio portafoglio di cw: per scadenza, strike e tipo di sottostante, al fine di limitare il relativo rischio. 2. Tenere sempre sotto controllo le variabili che influenzano il prezzo del cw. Particolare attenzione bisogna darla al valore del tempo, che come noto, contribuisce, a mano a mano che passa, a deteriorare sempre più il valore dei cw. 3. Verificato un proprio errore di valutazione dell'andamento di mercato, è inutile aspettare che questo cambi; è meglio liquidare la posizione, anche se in perdita. Altra importante consiglio, in tal caso, è evitare la tattica "del fare la media" dei prezzi di acquisto, per abbassare il prezzo di carico.