Davide Madeddu
Nasce la
fabbrica delle bombe e scoppiano le polemiche. Sono iniziati i lavori per la
realizzazione dello stabile che dovrebbe produrre bombe da guerra a pochi
chilometri dal centro abitato di Domusnovas e dopo le contestazioni degli
abitanti e delle associazioni, questa volta prende posizione Antonio Farris,
sindaco di Domusnovas. «Rispettiamo tutte le iniziative che sono state assunte
sino a questo momento - dice il primo cittadino, dipendente della Sei,
attualmente in permesso politico - però è bene fare una piccola precisazione:
la fabbrica nascerà nel Comune di Iglesias e non in quello di Domusnovas. Da
noi resta solo la sede legale della Sei, la società esplosivi industriale e lo
stabilimento che produce esplosivi industriali, nulla di più».
Le opere per la realizzazione della nuova struttura riguardano, secondo quanto
sostengono gli amministratori, la zona di Gutturu Seu. E più precisamente il
terreno situato a fianco allo stabilimento che attualmente produce e rifornisce
l’esplosivo alle miniere e cave della Sardegna. «I lavori per la costruzione
sono già iniziati - annuncia Giorgio Cera, assessore comunale ai Lavori
pubblici - nei giorni scorsi hanno fatto le fondamenta e gli sbancamenti, mentre
attualmente stanno preparando i pilastri della struttura». Secondo quanto
riferiscono i due amministratori le opere sarebbero in regola e tutte
accompagnate da regolare autorizzazione. «Sono state rilasciate almeno un anno
fa dal Comune di Iglesias - precisa Giorgio Cera - la nostra Amministrazione non
è interessata alle opere. Anzi sfidiamo chiunque a trovare solo una concessione
rilasciata dal Comune di Domusnovas». E se dal Ministero dell’Industria non
arrivano ancora conferme sui finanziamenti nazionali che la società dovrebbe
ricevere per la costruzione della fabbrica, l’unica certezza per il momento
riguarda l’avvio dei lavori. Quando saranno ultimati, nella fabbrica di
Domusnovas dovrebbero essere assunte sei persone. Per contestare la
realizzazione della fabbrica di bombe da guerra, si è schierato anche il
vescovo di Iglesias Monsignor Tarcisio Pillolla, e il sindaco di Iglesias Paolo
Collu. «Noi siamo contrari alla fabbrica di bombe a Domusnovas, per creare
sviluppo bisogna puntare sul turismo - ribadisce il primo cittadino di Iglesias
- e ci batteremo perché la fabbrica non si faccia». Resta il fatto che le
concessioni edilizie che la Sei avrebbe ottenuto dal Comune di Iglesias per
costruire la struttura. Dal centro direzionale di via Isonzo ad Iglesias però
non arriva alcuna smentita alle affermazioni degli amministratore di Domusnovas.
«Quelle autorizzazioni sono state date due o tre anni fa per un ampliamento -
precisa Paolo Collu - mica per fare la fabbrica delle bombe». E per precisare
la sua posizione il sindaco di Iglesias fa un esempio. «È come se io
rilasciassi la concessione edilizia per costruire un appartamento e poi a lavori
ultimati venisse trasformato in casa d’appuntamento. Noi non abbiamo certo
colpa». Però dopo i lavori di ampliamento della struttura, nulla vieterebbe
alla società di iniziare la produzione di bombe. «Perché mai? Noi abbiamo
dato la concessione edilizia per ampliare i locali, non per produrre bombe. E
confermiamo la nostra opposizione». La vertenza non è ancora conclusa e per i
prossimi giorni, i responsabili del comitato, sorto per contrastare l’apertura
della fabbrica, hanno chiesto un incontro agli amministratori.