ICI ON DANCE
(..la danza e' cominciata
..i Tornado nelle piste)
ICI ON DANCE
Mi ricavo una nicchia comoda
fra l'angolo del tavolo e la sedia
Ci si adatta - mi dico -
a queste mutazioni genetiche
che lasciano come sacchi vuoti
come occhi vuoti....
OGGI SI VA ALLA GUERRA
davanti a questo muro smaltato di bianco,
... e sono scorie pesanti da smaltire con la mia pittura afona,
con la mia pittura per tanto tempo rimasta uccisa.
Quando ero bambina
stavo tutto il tempo sulla collina dei conigli
Tutta la mia bocca,
allora,
era foglia che si muoveva nell'aria......
e respirava,
Il cipresso parlava per me,
col suo incedere un po' minaccioso
...era in piedi, alto!
A maggio
con le amiche si mangiava fiori d'acacia a manciate,
sul vivo posto,
le caviglie nude, le ginocchia graffiate,
gongolanti di una vittoria con la vestina corta,
dopo lunghe corse a perdifiato, sulla collina.
E' arrivato a raffreddarci l'anno della grande neve
e ancora qualcosa poteva essere fatto,
coi compagni di sempre;
ogni giorno,
sulle gambe pesanti prima che....i Tornado nelle piste...
come una guerra persa.
10 ANNI DI PENSIERO DEBOLE
ICI ON DANCE
Febbraio 1991
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Guernica – Assedio – Metafora della costruzione
Come questa lampada, questa luce seghettata,
questo vetro al centro dell’esagono
un solo volo o un suono più forte,
…pluff…s’infrange!
Un’ansia di forma, Orfeo.
Da dove vengono queste forme?
E perché vogliono imporsi?
Prendere consistenza,
visitare,
farsi raccontare,
stagliarsi e modularsi;
e la foresta degli alberi incompiuti?
Così recisi?
Canneti di navigazione fluviale, lagunare,
mare-foresta rinascimentale,
una saudade della moglie del marinaio in mare.
Allora cellule orfiche infinitamente piangenti,
infinitamente melanconiche?
Vi fate strada fra pini e delfini, fra lupi marini
e con la pagaia della mia agile chiatta
Beau ciel, vrai ciel, regarde-moi qui change
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A Gianluca dopo la mostra di Gaudì
Quale espiazione ci impedisce lo stupore
di un cipresso invaso di colombe bianche,
nell'arte di una malata esistenza
e di una calcolata assenza dal conto costi-ricavi.
Aderiscono e si piegano tessere e colori
sublimante in cenere di brocche e boccali
che murate contengono alberi palmati
e vini liquorosi e medicati.
Espiazione lussureggiante
dopo la visita al Monumentale
di uno spirito visionario e cangiante
che s'apre al sole delicato.
Cadute le brattee rosse di Natale
non restano che braccia in primavera
e allora le viole fra i rovi di una infanzia infelice
sbucano nella luce solare.
Non coprire più il tuo cuore di coperte
quando arrivi nella nebbia sul treno dalle finestre aperte
mentre sfila l'orizzonte marino che muta in piantata padana
io sono qui che preparo il tuo porto sereno.
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Sotto la cupola di Parma