Bergamo, Accademia Carrara, Via S. Tommaso, 53
dal 12 aprile-2 luglio 2000
CARAVAGGIO. LA LUCE NELLA PITTURA LOMBARDA
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 22, lunedì dalle 16 alle 22
Biglietti: intero L. 15.000 - ridotto L. 12.000, scuole L. 6.000
Importante questa mostra che fa il punto su cinquant'anni di studio dell'arte controriformata lombarda, dando ampio riscontro documentativo delle geniali intuizioni del dopoguerra di
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a torniamo alle opere: come non intravedere, nella Giuditta e Oloferne di Caravaggio il prosieguo dell'antecedente di Lorenzo Lotto, con quella veste trasparente in immolata al sacrificio, pronta ad aprirsi alla notte d'amore col nemico, preludio alla successiva e complice decollazione. I panni sono ancora i preziosi broccati della Santa Cecilia di Raffaello, ma notte facendo, si sono magicamente trasformati in una sorta di grembiale di cuoio per la macelleria che andrà compiendosi di lì a poco. E i fanciulli musicanti e già ebbri? Hanno l'innocenza perduta degli inurbati romani e si apprestano a diventare i ragazzi di vita descritti da Pier Paolo Pasolini, se si confrontano con l'innocenza visibile del bel musico, intento a suonare il flauto, del Savoldo.Vale davvero la pena, stavolta, di programmare un viaggio....prenotando in anticipo per evitare l'inconveniente di lunghe code davanti all'ingresso!
Per prenotazioni:
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Bergamo, Palazzo della Ragione
dal 30 marzo - 25 giugno 2000
Orari: da lunedì a domenica dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30
Biglietti: intero L. 10000 - ridotto L. 8000, scuole L. 4000
In fondo vi è una certa coerenza nella scelta di affiancare le due mostre: verifica e rafforzamento delle teorie di Roberto Longhi, da una parte, e dedica ad uno dei suoi più grandi allievi, dall'altra.
Roberto Longhi= anticlassicismo Federico Zeri= recupero del repertorio umanistico.
Due personalità legate per così dire dalla profonda capacità d'osservazione e dalla competenza squisita del "conoscitore", dal suo metodo meticoloso che si avvaleva di riprese fotografiche, all'inizio del secolo, ma poi di radiografie, esami a luce radente delle opere, prove al carbonio oggi.
Antitetiche invece le due personalità come spirito: una,volta a rompere gli schemi di un accademismo imperante agli inizi del secolo, facendosi agio degli strumenti dell'analisi strutturale messi in campo in epoca di futurismo, cubismo, suprematismo, costruttivismo, l'altra volta a recuperare il valore logico e filologico della formazione classica persino attingendo all'iconologia.
Zeri era allievo di Berenson quanto lo era del Longhi, due maestri che con la scultura hanno avuto poco a che fare, ma il metodo del conoscitore si può applicare anche alla scultura, tant'è vero che in questo campo, e soltanto con questa preparazione, è possibile assistere a delle autentiche scoperte: il padre del grande Bernini.
Per prenotare il biglietto: www.tiket/zeri.it