IV CONGRESSO INTERNAZIONALE di
MARIA AUSILIATRICE
TORINO-VALDOCCO / 1-4 Agosto
Maria Ausiliatrice nella Carta di Comunione e nella Carta della Missione

Introduzione

La Carta dei Comunione e la Carta della Missione sono i due documenti di riferimento della Famiglia Salesiana. La Prima come fondamento spirituale e di unione, la seconda come sinergia operativa sul territorio.

La Carta di Comunione è il progetto istituzionale della Famiglia Salesiana, il testo base su cui sono chiamati a confrontarsi e a progettare tutte le aggregazioni che si rifanno al carisma di Don Bosco. La proposta che sta sulla base è di crescere nella consapevolezza di una parentela spirituale e di una comune responsabilità apostolica, per rilanciare il vivere insieme come presenza significativa nella missione a cui siamo chiamati. Nessun gruppo, infatti, è stato mai concepito da Don Bosco, né mai esistito separatamente, ma sempre dentro una prospettiva unitaria (Cf. Carta di Comunione, art.3).

La Carta della Missione è un testo ispirativo che sollecita ciascun gruppo all'impegno missionario salesiano che si caratterizza per la scelta dei destinatari, per la proposta di promozione ed evangelizzazione, per le grandi intuizioni del Sistema Preventivo, per il coinvolgimento laicale, per la traduzione nei vari contesti culturali del carisma salesiano.

E' pertinente quindi che in questo Congresso di Maria Ausiliatrice ci domandiamo che posto occupa la grande Ispiratrice e Madre di questa Famiglia nell'insieme dei due documenti, che segnalano i grandi criteri, orientano le scelte concrete e offrono i fondamenti essenziali del vivere ed operare della Famiglia salesiana.

1. Carta di Comunione

L'Ausiliatrice, la grande maestra delle origini, è presente nel documento in due puntuali articoli che appartengono al terzo capitolo sullo spirito salesiano. Questo capitolo è il più ampio ed è diviso in due grandi parti: la parte A: parole particolarmente significative di don Bosco e la parte B: elementi portanti del comune spirito.

1.1 La parola del Fondatore

Nella parte A di questo terzo capitolo si trova l'articolo 17 che mette in evidenza le due colonne su cui Don Bosco poggia tutta la sua opera: Gesù presente efficacemente nell'Eucarestia; Maria madre sempre pronta a donare il suo aiuto potente e sollecito. Le parole di Don Bosco sono: l'unico mio appoggio è sempre stato il ricorso a Gesù Sacramento e Maria Ausiliatrice.

Non è possibile separare Don Bosco da questi due riferimenti; da essi trae origine la sua opera, in essi trova la forza di compierla e il segreto della sua fecondità. Il Sistema Preventivo presuppone questo fondamento primo e ultimo su cui poggia e si alimenta la spiritualità apostolica salesiana: Gesù e Maria. Senza di loro il carisma perde significatività e capacità di radicamento nelle diverse culture con la forza di una proposta per le/i giovani e gli adulti.

Don Bosco non è stato investigatore scientifico di mariologia, ma un apostolo dei giovani; non ha sviluppato esegesi bibliche o elaborazioni dottrinali, ma scrisse parecchie opere di divulgazione mariana, facili e chiare, fondate su una dottrina teologicamente robusta, appoggiata sulla S. Scrittura, sui Padri della Chiesa e sulla Storia Ecclesiastica (Cfr.VIGANO' Egidio, Maria Aiuto dei Cristiani, Elledici, Torino, 1964, 63).
Seppe cogliere l'esigenza fondamentale di amore presente nei giovani, e per questo insegnò loro che l'amore totale e compiuto è quello di Cristo, così grande da farsi Eucaristia, pane per la vera fame, e quello di Maria, così gratuito e generoso da regalare il suo bene più grande, il Figlio.

La spiritualità salesiana ha questi riferimenti giornalieri. Una giornata, non può non essere scandita da queste presenze. Nelle Costituzioni delle FMA leggiamo: "Maria, Madre di Dio e della Chiesa è attivamente presente nella nostra vita" (FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE, Costituzioni, art. 44), e come Lei, la Vergine in ascolto, "ci lasceremo pervadere dalla forza dello Spirito che guida gradualmente alla configurazione a Cristo" (FMA, Costituzioni, art 39). Nel Regolamento ADMA l'impegno personale dei soci si esprime nel riempire la vita quotidiana con atteggiamenti evangelici, in particolare con il ringraziamento a Dio per le meraviglie che continuamente compie, e con la fedeltà a lui anche nell'ora delle difficoltà e della croce, sull'esempio di Maria" (ADMA, Regolamento, art. 4,6).

Maria, la pastorella del sogno profetico dei nove anni, viene presentata a Giovannino come guida e maestra nel metodo adeguato per convertire i lupi in agnelli. Don Bosco non si stancherà mai di indicarla ai suoi giovani e a quanti lavorano con lui. Domenico Savio, uno dei giovani- capolavoro del suo metodo, così riassume il nocciolo del suo cammino: "I miei amici saranno Gesù e Maria".

La "Carta di Comunione" ci afferma che il carisma di cui è partecipe la Famiglia salesiana, dono dello Spirito, non sussiste al di fuori di questa certezza- fiducia in Gesù che opera cose grandi e in Maria che aiuta con la sua presenza di madre e di maestra, di educatrice nell'arte di prendersi cura dei giovani; da lei impariamo l'obbedienza della fede nella dedizione alla missione comune di educare le giovani generazioni al valore della vita, alla bellezza dell'amore vero, alla solidarietà nella convivenza sociale.

E' difficile non far menzione a questo punto dell'ultima Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucaristia dove sottolinea con grande forza all'inizio del nuovo millennio la profonda relazione che esiste tra l'Eucarestia e Maria. "Maria è donna eucaristica con l'intera sua vita e la Chiesa, guardando a Maria come a suo modello, è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo" (cf. Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2003, n° 53). E' l'invito presente nella più genuina tradizione salesiana di contemplare il volto di Cristo in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima. "Se Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre dire del binomio Maria ed Eucaristia"(Idem, n° 56).
Alla luce di queste ultime indicazioni del Magistero di Giovanni Polo II, possiamo comprendere meglio ancora la profonda intuizione di Don Bosco educatore: nella vita delle giovani e dei giovani che crescono nella fede, la dimensione cristologica, che è quella centrale, deve essere intimamente unita alla dimensione mariana, che è pure una dimensione fondamentale ed essenziale.

Soltanto con un dinamismo spirituale profondamente mariano potranno i membri della Famiglia salesiana e quanti si sentono partecipi del vasto movimento salesiano, rendere la testimonianza cristiana che si attende da loro nel nuovo millennio. Ciò significa, ad esempio, che la spiritualità della comunione- il grande programma della Chiesa nel nuovo millennio- dovrà essere vissuta in modo esplicito, anche come spiritualità della comunione con Maria e in Maria, Madre di Cristo e dei cristiani.

1.2 L'affidamento a Maria: elemento portante del comune spirito salesiano.

Nella parte B del Capitolo III vengono riportati i tratti caratteristici del volto salesiano; uno di questi elementi portanti è, secondo l'articolo 26, l'affidamento a Maria, logica conseguenza della centralità di Cristo nella vita di ogni credente. Il titolo dell'articolo 26 è infatti: Il radicamento nel mistero di Cristo e l'affidamento a Maria, volendo esprimere che il grande amore di Don Bosco per i giovani è attraversato e attinge alla fonte da un più grande amore, quello per Cristo. La missione salesiana, attraverso obiettivi educativi nella logica cittadinanza attiva, è finalizzata- in virtù della grazia di unità che la contraddistingue- a quello che Don Bosco chiamava "la salvezza dei giovani".

"Radicarsi in Cristo, dice l'articolo, è la gioia più profonda per un figlio di Don Bosco" (Carta di Comunione, 26). In questo mistero di Cristo "è presente in modo significativo ed irrinunciabile la persona di Maria" (C.d.C., 26). Perciò ci affidiamo a Lei.

Giovanni Paolo II ha invitato la Chiesa del terzo millennio a "ripartire da Cristo" (G.P.II, Novo Millenio Ineunte, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2000, n°1). Ogni persona che accetta pienamente che il Verbo si è incarnato con la collaborazione singolare e determinante della Vergine Maria, si rende conto che questo programma "ripartire da Cristo" deve essere inteso e attuato esplicitando questo aspetto essenziale: "con Maria".

Nella sua Lettera Rosarium Virginis Mariae, il Papa ricorda, infatti, che ogni cristiano deve contemplare il volto di Cristo "in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima"( G.P.II, Rosarium Virginis Mariae, L.E.V, Città del Vaticano, 2003, n° 3).

E' con la forza di un tale dinamismo mariano, cioè con l'energia spirituale ricavata dalla profonda comunione con Maria, che ogni uomo e ogni donna credenti possono e devono "ripartire da Cristo" all'inizio del nuovo millennio.

Nella prospettiva salesiana l'affidamento a Maria non viene mai considerato come un semplice atto devozionale, staccato dalla centralità di Cristo, ma un'illuminata e attiva adesione al mistero cristiano, un consapevole impegno di cooperare, come Lei, alla missione evangelizzatrice della Chiesa, assicurando nella propria vita l'azione salvifica compiuta da Maria, in unione con Cristo Salvatore in dipendenza a Lui (Cf. BERTETTO Domenico, Consacrazione e affidamento, in AA. VV., L'affidamento a Maria, LAS, Roma, 1984, 79).

Diceva Don Viganò che affidandoci all'Ausiliatrice, ci sentiamo invitati insistentemente da Lei, Madre della Chiesa pellegrina, all'operosità apostolica per l'edificazione del Regno di Cristo e di Dio (Cf. VIGANO' Egidio, Atto della Congregazione Salesiana a Maria Ausiliatrice, in AA. VV, o.c., 16); a "rispondere con generosità- leggiamo nella CC- a una missione da compiere; a corrispondere con la pienezza dei carismi, di cui siamo stati tutti arricchiti, a impegnarsi di persona in un cammino rinnovato" (C.d.C., 26). L'operosità dell'Ausiliatrice a favore del Popolo di Dio, pellegrino nella storia, impegna coraggiosamente tutti i membri della Famiglia salesiana nella lotta per una cultura della vita, in contrapposizione alla cultura della morte e della violenza che impera nei diversi contesti socioculturali. L'affidamento a Maria, Aiuto dei Cristiani e Madre della Chiesa "esige da noi il coraggio e la costanza dei profeti e dei lottatori pacifici, così come lo fu Don Bosco in congiunture tanto insicure e complesse". Per lui l'Ausiliatrice "era un vero, concreto, esigente e anche rischioso impegno storico" (VIGANO' E., o.c., 17). L'articolo 26 si conclude appunto con questa affermazione: "Maria… è suscitatrice di impegno personale e di slancio apostolico" (C.d.C., 26)

La Famiglia Salesiana ha bisogno di radicarsi sempre più in queste solide fondamenta: i laici, le persone consacrate , i religiosi e le religiose, lasciandosi configurare dal Padre con la forza dello Spirito, diventano in questo modo conformi a Cristo e a Maria, e possono offrire a tutti, soprattutto ai giovani, nel nuovo millennio, una limpida e gioiosa testimonianza della loro specifica accoglienza del mistero di Cristo e della peculiare spiritualità cristologica e mariana del carisma di Don Bosco.

1.3 La Preghiera a Maria Ausiliatrice, Madre della Famiglia Salesiana.

La Carta di Comunione presenta, come appendice, una Preghiera a Maria Ausiliatrice che mentre riconosce il posto singolare che Lei occupa nella storia della salvezza, sottolinea pure che è per noi la maestra e la guida, come lo fu per Don Bosco fin dall'inizio.

Contemplando la sua fede, la sua disponibilità, il suo Magnificat, la sua carità apostolica e la sua fedeltà nell'ora della Croce, si afferma implicitamente che Lei è il modello di tutti i gruppi della F.S. nell'itinerario di vita cristiana assunto come Lei e insieme a Lei.

Con questa preghiera tutta la Famiglia salesiana si affida a Maria, Immacolata che educa e Ausiliatrice che infonde coraggio e fiducia, un affidamento che va visto, come si è detto prima, per vivere meglio l'unico affidamento e l'unica appartenenza a Cristo.

Invochiamo infine la sua protezione sui gruppi nati dal carisma di Don Bosco e sui giovani che Lei stessa affida alla missione salesiana.

2. Carta della Missione

La scelta della Carta della Missione è di collocare un articolo su Maria, Madre e Maestra (art.28) dentro il Capitolo IV che riguarda la Spiritualità Apostolica. Questo articolo chiude l'intero Capitolo e intende presentare Maria come esempio di disponibilità incondizionata al disegno del Padre, quale discepola e apostola del Figlio durante tutta la sua esistenza, come missionaria del Verbo di Dio, come Stella dell'Evangelizzazione.

2.1. Iter di maturazione della presenza di Maria nel Fondatore della Famiglia Salesiana

L'articolo ha intenzione di aiutare a cogliere l'importante collegamento che esiste tra, la figura di Maria e l'esperienza apostolica di Don Bosco. In effetti la Vergine Consolata all'inizio dell'opera salesiana è la Madre Consolatrice dei giovani "poveri e pericolanti".
L'Immacolata è l'icona che lui propone ai giovani raccolti stabilmente a Valdocco con un progetto integrale di educazione e di evangelizzazione. E' Lei "l'educatrice più efficace per giovani che dovevano superare le difficoltà nella loro crescita umana e cristiana" (Carta della Missione, 28). Aiuto dei Cristiani infine è il titolo che matura nella tappa fondamentale della sua vita.

L'articolo 28 ci ricorda, dunque, che la devozione mariana di Don Bosco fu sempre d'ampio respiro e non ristretta ad un solo titolo o ad un'immagine. Conviene ricordare tuttavia, che egli cominciò a manifestare l'opzione particolare per l'Ausiliatrice verso il 1860, un anno politicamente impegnativo, che diede inizio alle ostilità armate del nuovo Regno d'Italia contro lo Stato Pontificio. In quest'anno, per la prima volta don Bosco fece inserire nel calendario de Il Galantuomo la segnalazione della festa di Maria Ausiliatrice, il 24 maggio e un anno dopo fece aggiungere questo messaggio: "SS. Vergine col titolo ben meritato di Ausiliatrice dei Cristiani, Auxilium Christianorum".

La maturazione di questo titolo è andata di pari passo con quello dell'Immacolata, come appare chiaramente nel sogno delle due colonne: L'Eucaristia e l'Immacolata, con l'iscrizione "Auxilium Christianorum". Interessante e molto ricca al riguardo diventa la ricerca fatta da Sr. Paolo Farioli, FMA pubblicata recentemente sotto il titolo La Madonna di Don Bosco, che segue i passi di questo itinerario mariano di Don Bosco attraverso lo studio delle immagini sacre usate o create dal Fondatore. Emerge tutta una ricchezza di significati che andarono progressivamente concentrandosi attorno al titolo mariano che da lì a pochi anni Don Bosco avrebbe scelto, escludendone altri da lui ugualmente amati. La scelta, infatti, già definitiva per Don Bosco, di onorare Maria sotto questo titolo prese concretezza cinque anni dopo con l'inizio della costruzione della Basilica, scelta che divenne irreversibile, non solo perché legata a questo monumento duraturo, ma perché affidata a quella "corona vivente di cuor per incrementare e diffondere il suo culto" (BORREGO Jesùs, Maria Ausiliatrice nella missione di evangelizzazione di Don Bosco e della Famiglia Salesiana, in "Atti del Primo Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice", Torino- Valdocco, 8- 11 luglio 1988, 24), cioè, la Pia Unione dei Devoti di Maria Ausiliatrice (oggi ADMA), riconosciuta, durante il primo Congresso Internazionale dell'Associazione come il segno tangibile di un continuo protagonismo di Maria Ausiliatrice nella missione Salesiana, espressione dinamica della dimensione popolare del carisma del fondatore; e il suo monumento vivo del suo amore a Maria: l'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice fondato nel 1872. Che cosa aveva voluto significare Don Bosco nel pensare l'Istituto delle FMA quale Monumento vivo dell'Ausiliatrice, un monumento che, nell'imitazione di Maria, canta la gratitudine al Padre? Secondo l'espressione di Madre Antonia Colombo significa "diventare ausiliatrice, continuarne la funzione materna di generare Gesù, regalare ai giovani l'orientamento fondamentale per la loro esistenza, rispondere alla domanda, talvolta inespressa, ma oggi spesso formulata apertamente: "Dateci Gesù!" (COLOMBO Antonia, Commento alla lettura breve dei Vespri di Maria Ausiliatrice, Trasmissione di Radio Maria, Torino, 2000)

Dal pensiero, dalla parola ai fatti, la devozione di Maria Ausiliatrice in Don Bosco "pare specificarsi in tre principali messaggi teologici- spirituali: Maria Immacolata nella dimensione escatologica, Maria Presidio della Chiesa nella dimensione storica, Maria Madre Amorevole nella dimensione umana. Tutti e tre questi aspetti sottintendono un concetto d'intervento salvifico di Maria reale e diretto ausiliario a quello di Cristo" (FARIOLI Paola, La Madonna di Don Bosco, Elledici, Torino, 2002, 101).

Questo cammino di Don Bosco ci parla di un'attenzione ai tempi, alla sensibilità educativa del momento. "Molti gruppi della Famiglia Salesiana hanno il riferimento a Maria nello stesso titolo ufficialmente riconosciuto: Maria, Maria Immacolata, Maria Ausiliatrice, Maria Regina, il Cuore di Maria" (C.d.M. 28). Lei è presente in tutti i gruppi. Ogni gruppo è invitato a delineare il genuino volto mariano della Famiglia Salesiana.

2.2 Il quadro di Maria Ausiliatrice

L'articolo in studio si chiude con un richiamo al quadro della Basilica in cui "Maria Ausiliatrice appare nel suo mistero di maternità ecclesiale e nel suo ruolo di educatrice e aiuto potente" (art.28).
Evochiamo brevemente il quadro che, come sappiamo, comprende tre piani: nel piano superiore il Padre e lo Spirito (l'occhio e la colomba) e il fascio di luce che si diffonde su Maria, il coro degli angeli. Il tutto di questo piano superiore indica anche l'origine della Chiesa e la sua relazione al mistero di Dio Uno e Trino.
Il piano medio mostra la Chiesa nella storia: i dodici apostoli rappresentano il fondamento della Chiesa; San Paolo il suo dinamismo nell'evangelizzazione; Pietro con le chiavi indica la guida della Chiesa e Maria ritratta come Madre di Gesù e della Chiesa; il suo scettro e la sua corona, non sono segni di potere, ma simboli di intercessione efficace e di vittoria sul male, prima in se stessa e poi nella storia umana.
Il terzo piano si sviluppa in basso e sullo sfondo. Accenna al mondo di oggi, alla Basilica e a quello che attorno ad essa è avvenuto come centro di un movimento di evangelizzazione e di un servizio alla Chiesa, che si ispira alla maternità di Maria e si affida alla sua intercessione potente.

Possiamo dire che nel suo insieme il quadro di Maria Ausiliatrice è icona di una visione di Chiesa come popolo di Dio sparso su tutta la terra, in lotta con le potenze del male: è la stessa prospettiva del famoso sogno delle due colonne che troviamo rappresentato oggi in una pittura sulla parete in fondo al Santuario.
Don Juan Vecchi in uno dei suoi ultimi studi ci ricorda l'insegnamento di Don Bosco: "Maria plasma la Chiesa e la Chiesa plasma Maria" cioè: man mano che la Chiesa assume la sua fisionomia si fa più mariana e viceversa. Dal Santuario di Maria Ausiliatrice infatti scaturisce non soltanto un'immagine, un ritratto di Maria, l'Ausiliatrice Madre della Chiesa, ma uno stile di servizio alla Chiesa fatto di audacia e fiducia, saper cominciare da poco, andare avanti affidandosi al Signore. L'opera del Santuario di Maria Ausiliatrice, col suo quadro ispiratore al centro, scolpì una convinzione in tutti: "Propagate le devozioni a Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli"… in tutti i campi, economici, sociali, pastorali, educativi (Cf. VECCHI Juan, Spiritualità Salesiana, Elledici, Torino, 2001, 234).

Conclusione

I documenti esaminati contengono, in forma semplice e profonda, una sintesi della particolare dimensione mariana del carisma salesiano che chi può aiutare, prima di tutto, a cogliere il posto di Maria accanto al suo Figlio, secondo il progetto originale del Fondatore, sullo sfondo della dottrina mariana del Concilio Vaticano II.
Don Bosco era più che convinto della presenza di Maria nella storia della Chiesa. Ella prepara e accompagna con amore materno l'azione dello Spirito Santo, in modo particolare alle origini dei gruppi della Famiglia Salesiana fondati da lui stesso. Questa sua esperienza, trasmessa nel tempo attraverso una ricca devozione mariana, si inserisce pienamente nella prospettiva mariologica aperta al Concilio. I documenti si collocano in questo quadro, situando l'eredità mariana salesiana dentro la Chiesa, Popolo di Dio in cammino.

In secondo luogo gli accenni discreti e ben disposti nell'insieme di ambedue i documenti possono contribuire a maturare in ogni membro della Famiglia Salesiana un amore a Maria filiale, adulto, efficace, veramente apostolico, come fu la devozione di Don Bosco. Maria fu data alla Chiesa come modello, guida e precorritrice nella peregrinazione della fede. In Don Bosco la Vergine Ausiliatrice, Madre della Chiesa è la Maestra e Guida, l'ispiratrice della sua vocazione e missione.

Rileggere quindi la Carta di Comunione e la Carta della Missione da questa prospettiva mariana è un invito a crescere in una più approfondita conoscenza e consapevolezza di quanto sia presente nella nostra Famiglia salesiana, nel tessuto intimo di ogni progetto nato da Don Bosco, da Maria Mazzarello e dagli altri fondatori. Nel cammino di maturazione vocazionale di ogni membro della Famiglia salesiana Maria, è l'Immacolata, icona di un'umanità pienamente realizzata secondo il disegno di Dio. E' l'Ausiliatrice che accompagna e sostiene il cammino di maturazione nell'obbedienza al progetto di Dio, è modello di quel pellegrinaggio nella fede che ogni membro della Famiglia Salesiana è chiamato a interpretare, per scoprire la sua vocazione e dare a Dio la sua adesione (Cf. ISTITUTO FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE, Nei solchi dell'Alleanza. Progetto Formativo, Elledici, Torino, 2000, 20; 94)

                     Sr. MARIA DE LOS ANGELES CONTRERAS, FMA
VISITA Nr.