Mrs. Carla DEL PONTE
Prosecutor International Criminal Tribunal
for Yogoslavia (ICTY)
DEN HAAG – Paesi Bassi

OGGETTO: Processo a Milosevic.

 

       Per celebrare un processo internazionale ci vuole un tribunale VERO ovvero un istituto giuridico nato e funzionante nel rispetto del diritto internazionale ed ordinario. Non risulta allo scrivente – come a giuristi, sociologi, studiosi, uomini politici ed operatori sociali di fama mondiale – che codesto Tribunale abbia i requisiti essenziali, organici e funzionali per essere quello che dice di essere.

       L’innocenza o colpevolezza di Milosevic sono fuori causa semplicemente perché qualunque capo di Stato – e non solo Milosevic – può essere processato solo da un tribunale internazionale VERO cioè legale e quindi legittimato a svolgere una legale funzione di giustizia, e NON il prodotto di una parte politica in causa creato per uso e consumo della parte stessa. Un tale prodotto è una mistificazione mostruosa del diritto come sanno perfino  studenti principianti della materia.

       A comprovare la gratuità giuridica di codesto Tribunale è esso stesso, il quale si rifiuta di processare i responsabili dei 78 giorni di massacro indiscriminato e quindi terroristico, consumato, nella Serbia e nel Kosovo, in quanto tale anche contro civili (compresi donne, vecchi, bambini, ammalati e profughi) e contro la natura con l’impiego di sostanze biochimiche e radioattive. E’ evidente che non possa accettare di processare sé stesso. E’ di questi giorni l’ennesima conferma (semmai ce ne fosse bisogno) della nocività clinica dell’uranio impoverito dalla NATO sparso a piene mani – ad insaputa dei propri stessi uomini – con “bombe intelligenti” (quanto chi?) e in nome di una “guerra umanitaria”.

       Chi mi legge sa che gli USA, genitori naturali di codesto Tribunale (non importa se attraverso l’utilizzo forzoso e improprio del Consiglio di Sicurezza di un’ONU, ridotta ad una sigla di sé), sono responsabili, impentiti e impuniti, di oltre mezzo secolo di trattamento militare-terroristico del mondo, avendo iniziato tale triste carriera nel 1945 con la doppia gratuita ecatombe atomica di Hiroshima e Nagasaki. Se è vero che i crimini contro l’umanità sono imprescrittibili, io chiedo formalmente che codesto Tribunale, a prova della propria identità, celebri un processo postumo ai responsabili almeno del bombardamento atomico di Nagasaki, totalmente inutile dopo quello di Hiroshima di tre giorni prima, estendendolo a quanti degli attuali potenti degli USA non siano disposti a chiedere umilmente perdono al mondo per un'ignominia e vergogna che non hanno l'uguale in tutta la storia umana se si tiene conto che la responsabilità morale e penale è direttamente proporzionale alla consapevolezza razionale.

       Esorto chi mi legge a ricusare codesto Tribunale, in nome del quale pronuncia accuse e predefinisce condanne, in quanto destituito di ogni fondamento giuridico, scientifico e morale e, naturalmente, a dimettersi. Così, se non avrà condannato un uomo – che potrebbe essere anche innocente – avrà per lo meno salvata la propria coscienza ed evitato il rischio di essere corroso da un rimorso  che coglie tutte le persone normali, tanto più se vivono anche in funzione di affetti.

       Esorto chi mi legge a liberare un uomo – Milosevic – il quale, seppure ipoteticamente colpevole - è stato illegalmente sequestrato ed è illegalmente detenuto.

       Se Milosevic deve essere processato, che lo sia, ma da un tribunale VERO e SIMULTANEAMENTE con tutti (ma proprio tutti – altrimenti che giustizia sarebbe!) coloro che hanno, a titolo e in misura vari, aggredito i popoli della ex Jugoslavia di Tito.

       Non penso di essere riuscito a convincere chi mi legge ma so di non essere solo e che l’orrore per la menzogna sta salendo e che prima o poi sommergerà anche i nostalgici epigoni degli inquisitori del Medioevo.

       Allego il mio libro intitolato: “A proposito del Kosovo: come i <Barbari di Nagasaki> vogliono feudalizzare il mondo”. Esso contiene anche una mia lettera di denuncia (datata 28 maggio 1999) a codesto Tribunale perché lo stesso processasse i responsabili, diretti e collaterali, del 78 giorni di barbarie terroristica CONTRO il Kosovo. Il mio era un gesto simbolico perché codesto Tribunale non avrebbe potuto suicidarsi, ma ora è anche un precedente “storico” probatorio della natura esclusivamente di parte politica del Tribunale stesso.

       Saluti.
(Carmelo R. Viola)