Le più note Solanacee ad azione allucinogena sono Belladonna, Stramonio, Giusquiamo e Mandragora; queste piante contengono gli stessi tipi di alcaloidi perciò la sintomatologia delle intossicazioni è comune. Il loro utilizzo ebbe molta importanza nella storia dell'uomo in ogni parte del mondo:
Il Giusquiamo venne usato nei secoli passati per curare alcune forme di pazzia ed il mal di denti; tutt'oggi i beduini fumano le foglie di Hyoscyamos Nauticus in luogo del tabacco; i siberiani ed alcune tribù arabe tostano ed usano i semi al posto del Caffé;
Lo Stramonio era noto anche agli arabi che lo chiamavano Methel per le sue proprietà narcotizzanti, e ai cinesi, ai quali era vietato mescolare il succo ai liquori fermentati; era usato nei templi di Apollo e Delfo nell'Antica Grecia; a Saganossa, nelle Ande, in luoghi sacri dedicati al sole, per divinare il futuro;
La Mandragora venne descritta dagli
egiziani nel Libro dei Morti, era conosciuta da Ippocrate che le
diede il nome di Mandragora, dal sanscrito, che significa inebriante e
da Pitagora che la chiamava Anthropomorphos, per la somiglianza
con una forma umana, maschile o femminile; I romani la chiamavano Circea,
in quanto ritenevano la mandragora dotata di virtù magiche, ammaliatrici,
le stesse usate da Circe per incontrare Ulisse; In tutto il Medioevo, e
nel 1400, è stata usata sia dalla medicina ufficiale, sia dalle
streghe nei filtri sessuali;
Gli effetti allucinogeni erano già noti in Egitto, Asia Minore
e Grecia, utilizzati per i culti di divinità che resuscitano: Osiride,
Tammuz,
Attis,
Dionisio,
Bacco.
L'intervallo
breve tra dose allucinogena e dose tossico-letale e la possibilità
di ipersensibilità personale fa di queste piante una drogra di difficile
manovrabilità, va considerato anche che esistono delle differenze
nelle percentuali di principi attivi tra le varie specie ed anche in una
stessa specie poichè la quantità di alcaloidi varia anche
in funzione della temperatura, dell'altezza, della quantità di luce
e acqua che ricevono nell'anno, del tipo di terreno, dalla parte della
pianta utilizzata, dall'età e dal periodo di raccolta.
Inoltre ci sono differenze anche molto grandi tra la pianta fresca
ed essiccata perciò se si determina la giusta dose con la droga
fresca, questa dose non andrà più presa in considerazione
per la drogra essiccata completamente o parzialmente ne tantomeno per la
droga fresca dell'anno successivo poichè questa sicuramente avrà
una diversa percentuale di alcaloidi.
I metodi di estrazione dei principi attivi sono la Tisana o The, il Decotto, l'inspirazione di fumi e la Tintura.
Si sconsiglia vivamente l'ingestione diretta della droga
La parte che contiene più percentuale di alcaloidi nella Datura Stramonium sono i semi e i fiori, le foglie ne contengono meno.
Tisana
Consiste nell'immergere la droga essiccata e ben frantumata in acqua
bollente e lasciarla in infusione per circa 10 minuti coprendo il recipiente
per non far uscire il vapore che potrebbe contenere principi attivi volatili,
si filtra e si beve calda.
La tisana nel caso specifico però non si adatta molto bene,
infatti l'atropina e la scopolamina come tutti gli alcaloidi hanno una
certa solubilità che varia a seconda della temperatura:
cioè soltanto una determinata quantità di sostanza va
in soluzione nell'acqua.
Quindi se si cambia la quantità di acqua e/o la temperatura
di infusione della tisana avremmo una diversa quantità di principi
attivi nella tisana a parità di droga utilizzata per l'infusione.
Esempio: Supponiamo ad esempio di avere
1 grammo di droga essiccata contenente il 2% di un principio attivo, cioè
20 mg, supponiamo che la sua solubilità sia di 5 mg per 100 g di
acqua a 70° centigradi e che aumenta di 1 mg per ogni aumento di 10°
centigradi; ora facciamo due tisane A e B:
A: Con 100 g di acqua a 70° C
B: Con 120 g di acqua a 90° C
Avremo le seguenti quantità di principio attivo in soluzione:
A: 5 mg
B: 8.4 mg
Come si può notare con una variazione minima (comunque non controllabile
senza un minimo di strumentazione) si è avuta una differenza che
potrebbe causare molti problemi; se poi si considera che il passaggio in
soluzione è dinamico e che la quantità di principi attivi
che non stanno in soluzione potrebbe comunque essere assunta a causa dell'agitazione
dell'acqua si può capire quanto sia poco dosabile questo metodo
che va assolutamente scartato.
Decotto
Consiste nell'immergere la droga fresca nell'acqua che bolle e lasciarla
per un certo tempo, si filtra e si beve caldo.
Per il decotto valgono le stesse considerazioni della tisana e va scartato.
Inspirazione di fumi
L'inspirazione di fumi si può effettuare con normali sigarette
contenenti la droga secca oppure bruciando la droga secca su una piastra
metallica incandescente.
La quantità assimilita con questo metodo è minima.
Tintura
La tintura consiste nel lasciare a macero la droga fresca o essiccata
in un solvente, generalmente acqua ed etanolo (alcol etilico) con una gradazione
alcolica complessiva variabile a seconda del caso.
Nel caso specifico per la tintura di Stramonio o di Belladonna si prende
1 g di pianta secca polverizzata per ogni 10 g di Alcool etilico a 70 gradi
alcolici, si fa macerare per 6 giorni agitando ogni giorno e si filtra
con tela fina.
La tintura offre la "sicurezza" di avere un prodotto omogeneo ad alto
contenuto di atropina e scopolamina e che una volta preparato ha una percentuale
di principi attivi che rimane lo stesso col passare del tempo (non tenere
comunque per più di un anno).
La modalità di assunzione consigliata se proprio si vuol fare
uso di questa pianta è quella di utilizzare la tintura assumendo
inizialmente una piccolissima dose (2-3 gocce) ed aumentando la dose fino
alla comparsa dei primi lievi effetti di al massimo un 50% della dose precedente,
dopodichè si aumenteranno di al massimo il 10% fino all'intensità
desiderata.
Bisogna comunque ricordare che gli alcaloidi contenuti nella Datura
Stramonium sono pericolosissimi e che un'intossicazione anche non acuta
provoca degli effetti secondari decisamente spiacevoli, anche fino a 2
giorni dopo.
IMPORTANTE: leggere a riguardo le pagine sui principi
attivi e sull'avvelenamento.