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fonte:
Data: 19/11/2006
“Memorial
Frattini”: Dream Team, all’ultimo respiro!
La squadra di
Milano si aggiudica per 4-3 il torneo di wheelchair hockey al Forum di
Assago
Assago (Milano), 19
novembre - e adesso la “squadra dei sogni” ricomincia a sognare… già
perché è proprio il numero del Dream Team di Milano quello uscito dalla
roulette del “Memorial Bruno Frattini”, in una delle edizioni
sicuramente meglio riuscite del prestigioso torneo. E anche una delle
più combattute, con una semifinale decisa soltanto ai tiri di rigore e
poi la finale risolta proprio all’ultimo minuto e dove è successo
veramente di tutto.
Ma andiamo con ordine. Edizione numero otto della
grande passerella che annualmente mette in scena incontri di wheelchair
hockey sempre di grande rilievo. All’edizione di quest’anno partecipano
6 squadre: oltre al già citato Dream Team, gli Sharks di Monza, i Blue
Devils Genova, i Thunder Roma, i Dolphins di Ancona e la neonata
formazione del Giocopolisportiva Parma, debuttante assoluta in
Campionato nel 2006.
Nella mattinata si disputano le gare di
qualificazione, che vedono il Dream Team imporsi abbastanza facilmente,
lasciando spazio alle seconde linee, su Ancona e sulla matricola
parmense, che ha comunque dimostrato un entusiasmo e una voglia di
progredire in questo sport che lasciano molto ben sperare. Nell’altro
girone, a sorpresa, sono i Blue Devils Genova a svettare, imponendosi di
misura sui Campioni d’Italia dei Thunder Roma. E così l’attesa rivincita
della finale dello scorso Campionato non si concretizza nell’ultimo atto
del torneo, ma in una delle due semifinali: Dream Team Milano vs.
Thunder Roma.
Ed è una partita bellissima, che si porta dietro
strascichi, polemiche e fantasmi di quella disputata a giugno in quel di
San Benedetto del Tronto. Certo perdere una finale ai rigori per una
squadra può rappresentare un piccolo trauma… e se quella partita si
ripropone con andamento simile (predominio di gioco e di occasioni dei
gialloneri milanesi) e con identico punteggio finale (2-2 !!) nella
testa dei giocatori può subentrare qualche brutto pensiero. Ma la
tensione è senz’altro diversa e forse questo aiuta il Dream Team. Come
l’aiuta vedere che il portiere Rasconi, una volta iniziata la lotteria
dei rigori, para sicuro il penalty dello “stick” Marcolino Ferrazza, che
l’aveva castigato nell’ultimo famigerato incontro e da allora era incubo
ricorrente nei suoi sogni come in quelli dei tifosi.
Poi Fontana e Bonifacio mettono a segno i rigori
decisivi e Milano festeggia. Non può essere una rivincita per un
Campionato perso, certo. Però fa tanto bene al morale. E lo si vede
subito quando ha inizio la finale contro i Blue Devils Genova, che in
semifinale hanno avuto abbastanza agevolmente ragione dei Dolphins
Ancona. Nei primi 2 parziali (da questa stagione il gioco è diviso in 4
tempi da 10 minuti) la squadra dei sogni scatta e con un
concentratissimo Brusati e un sempre ispirato Fontana si porta sul 2-0,
gioca bene e propone azioni a largo respiro con le mazze già menzionate
e con il “mastino” Bonifacio, nonché con Bruno che interpreta invece il
ruolo di “stick” in modo dinamico e aggressivo.
A questo punto… qualcosa si inceppa. Forse
distratti dall’uscita come meritata passerella del secondo portiere
Massimiliano Porta, che con questa partita dà l’addio al wheelchair
hockey (ma resterà come dirigente) la squadra incassa prima l’1-2 e poi,
incredibilmente, anche il 2 -2. E qui ritornano le streghe, visto che
ormai siamo agli spiccioli della gara e lo spettro dei rigori comincia a
farsi di nuovo terribilmente concreto.
E siamo all’ultimo minuto. Qui dapprima il bomber
Brusati, devastante quando sa essere più forte delle sue ricorrenti
paure, inventa un eurogol che vale il 3-2, dopo un estenuante duello
durato per tutto il match con il portiere genovese Sonia Veres
(assolutamente da Nazionale), subito dopo la squadra lascia addirittura
il contropiede al genovese Boschini costringendo Bruno al fallo da
rigore. E il giovanissimo fenomeno Ronsval, lui sì senza ubbie né
patemi, non si fa pregare per trasformare in rete il nuovo pareggio.
A questo punto la lancetta dei secondi sta
completando il suo ultimo giro e forse Mister Stuppìa sta già ripassando
mentalmente la lista dei suoi rigoristi… ma bomber Brusati non ci sta e
girando dietro la porta avversaria insacca alle spalle del portiere il
gol del definitivo 4-3! Sogna Marco Brusati, sogna ora una vera
rivincita in Campionato e con lui sogna tutto il Dream Team.
Riccardo Rutigliano Foto: Silvia
Focardi
fonte:
Data:
3/12/2006
Dream Team
senza problemi sui Dragons Torino
Wheelchair hockey: secondo impegno vincente in
Campionato per la squadra di Milano
Miilano, 3
dicembre - wheelchair hockey: quarta giornata di Campionato
sabato 2 dicembre, ma soltanto seconda partita giocata per il
Dream Team di Milano, a causa di spostamenti e rinvii che hanno
caratterizzato l´inizio di questa stagione della squadra
milanese. Tuttavia il franco successo per 12-0 arrivato dal
campo di Via Iseo fa dormire sonni tranquilli a Mister Stuppia e
ai tifosi che ora dovranno aspettare fino a febbraio per
rivedere i propri beniamini impegnati sul terreno di gioco.
Ma la pausa invernale non toglierà certo la voglia di allenarsi
ai milanesi nè soprattutto la fame di vittorie, confermata anche
nel recente e vittorioso “Memorial Frattini”. La partita contro
i Dragons di Torino, compagine che solo da un paio di stagioni è
entrata nell’orbita del wheelchair hockey, non poteva certo
rappresentare un ostacolo insidioso, ma poteva fornire un buon
banco di prova per verificare la capacità di concentrazione dei
giocatori milanesi anche in situazioni apparentemente facili.
Infatti proprio l’approccio alla gara o il suo controllo in
situazione di vantaggio hanno rappresentato in passato uno dei
pochi difetti della squadra giallonera milanese. E il primo
quarto di gioco sembrava confermare in certa misura queste
annose lacune. Nonostante il più che rapido vantaggio infatti
(gran rovesciata di Brusati dopo neanche un minuto di gioco) la
squadra di casa si concedeva fin troppe distrazioni lasciando
spesso invitanti palle ad avversari che, alle prese con problemi
di controllo e guida delle proprie carrozzine, non potevano
approfittarne. Apparivano particolarmente straniti in questa
fase Brusati e Bruno il quale però era reduce da faringite e si
riscattava segnando con una splendida girata il gol del 2-0.
Neanche i rigori concessi a ripetizione dalla generosa difesa
ospite (ben 3, per ingresso indebito di un difensore in area)
sembravano scuotere il Dream Team, che falliva il primo con
Fontana e doveva attendere il subentrato Bonifacio per
trasformare il secondo e fissare così il punteggio del primo
quarto sul 3-0.
Dal secondo quarto di gara in avanti
cominciava però un’altra partita, con i vicecampioni d’Italia
finalmente concentrati e impegnati a tradurre sul campo schemi e
posizioni suggerite dall’allenatore a bordo pista. Prova
eclatante era l’azione del quarto gol, che si sviluppava tutta
di prima partendo dalla mazza sapiente di Fontana che con una
finta delle sue smarcava a sinistra Bonifiacio, autore a sua
volta di un taglio da manuale a ribaltare il gioco dal lato
opposto del campo per l’accorrente Brusati, che insaccava al
volo.
La partita non aveva più storia, il bomber
giallonero Brusati segnava a raffica (7 centri per lui a fine
gara) e nella compagine milanese vi era largo spazio per tutti i
giocatori iscritti sulla distinta di gioco. Entravano così
Schiraldi in porta al posto del titolare Rasconi e in difesa con
lo stick Biundo e l’esordiente assoluto in Campionato Alessandro
Provito, giocatore giovane e polivalente che rappresenterà in
futuro un cambio importante per il quintetto di Milano. Di
Fontana (2) e Rutigliano le altre reti giallonere a referto.
Riccardo Rutigliano
fonte:
ALESSANDRO BRUNO
Data: 3/12/2006
LA
PRIMA VOLTA CONTRO I DRAGONS
Sabato 2 dicembre, in casa del Dream Team, si è disputato per la
prima volta l’incontro tra la squadra milanese e la nuova nata di
Torino i Dragons. La partita non ha regalato grandissime emozioni,
ma sicuramente abbiamo assistito a qualche bella azione.
L’inesperienza dei giocatori avversari era molto evidente, dovuta al
fatto che per loro si tratta della prima partecipazione in assoluto
ad un campionato di wheelchair hockey. Quest’anno, oltre al nuovo
team piemontese, partecipano al campionato altre due esordienti, la
squadra di Parma e la squadra di Alberga. Una delle nostre prossime
avversarie sarà la nuova squadra ligure.
Il Dream team si è presentato al gran completo davanti ai propri
tifosi. L’unica assenza è stata quella del difensore Giuseppe
Fumagalli dovuta ad influenza. La partita inizia in sordina da parte
del team milanese, che si prepara a valutare il potenziale della
squadra avversaria. Il dream contratto cerca di costruire la prima
azione senza convincere.
Dopo qualche passaggio non efficace e qualche errore di controllo da
parte dei giocatori del Dream team, la partita si ravviva con una
bella azione da parte di Brusati che non riesce a concludere perché
bene contrastato da un giocatore avversario. Passano pochi minuti la
squadra milanese va in vantaggio grazie ad uno scambio preciso tra
Brusati e Bruno, il quale con mezza girata riesce ad insaccare alle
spalle del portiere avversario.
Passa il primo tempo da 10 minuti senza altre azioni degne di nota.
In questo nuovo campionato, per chi non lo sapesse, si è introdotta
una novità per quanto riguarda la durata dei tempi di gioco; infatti
non ci sono più due tempi da venti minuti, bensì quattro tempi da 10
minuti l’uno. Naturalmente questo giova agli atleti che hanno più
tempo per rifiatare. Il Dream Team rientra in campo per il secondo
tempo ricaricato dalle indicazioni del mister Stoppia.
Il Dream Team riesce a realizzare altre due goal grazie alla bravura
e alla determinazione di Brusati, che però non appare lucido come
sempre. I Dragons timidamente si presentano davanti all’area
milanese, senza mai creare un vero pericolo.
La squadra torinese fa molti errori e non riesce ad affondare od
impensierire il Dream Team che dal canto suo gestisce la partita
senza troppi patemi d’animo. Nel giro di 4 minuti l’arbitro assegna
due rigori alla squadra di casa, per invasione involontaria
dell’area di rigore da parte dei Dragons. Dopo il primo tiro di
rigore sbagliato da parte di Fontana, il dream team riesce a
realizzare il secondo sempre con Fontana.
Brusati si ripete con il suo terzo goal personale portando la
propria squadra sul punteggio di 5 a 0.
L’allenatore milanese cambia le carte in tavola
sostituendo qualche giocatore. Entra Bonifacio al posto di Bruno e
Schiraldi al posto di Biondo. La squadra di casa realizza ancora una
rete con Bonifacio che trasforma il tiro dal dischetto, fissando il
risultato sul 6 a zero. Dopo qualche minuto il pubblico assiste ad
un’azione pregevole da parte del Dream team; Brusati dopo una
triangolazione perfetta con Fontana e Bonifacio segna la sua quarta
rete personale.
Il terzo tempo non
regala grandi emozioni, ma il Dream Team consolida il suo vantaggio
con una doppietta di Brusati. Prima di essere sostituito Bruno
realizza la sua seconda rete personale sfruttando un indecisione del
difensore. La partita è ferma sul risultato di 10 a 0 in favore del
Dream Team che inizia l’ultimo tempo sostituendo alcuni giocatori.
La squadra milanese
mette in campo Rutigliano, Bonifacio, Fontana, Schiraldi in porta e
il neo-gocatore Alessandro Provito. I Dragons, dopo qualche minuto,
riescono a portare a termine due belle azioni, ma purtroppo senza
concretizzare.
Il Dream Team va
ancora in goal con Rutigliano, che dopo tante occasioni sprecate,
riesce a realizzare. A pochi minuti dalla fine, su azione, Fontana
realizza la sua seconda rete personale della partita, portando Il
Dream team sul risultato di 12 a 0.
Alessandro Bruno
fonte:
Data: 11/2/2007
Il
Dream Team ricomincia da tre
Ancora un successo per la squadra
milanese: 12-2 a Genova
Genova, 11 feb. – È con il minuto di silenzio in memoria
di Filippo Raciti, osservato su tutti i campi del
wheelchair hockey, che ieri, sabato, si è riaperto il
Campionato italiano dopo la lunga pausa invernale. Anche
il mondo dello sport per disabili ha voluto dunque
portare la sua testimonianza e, si spera, fermarsi a
riflettere. La squadra
di Milano, il Dream Team, torna in campo e prosegue la
sua personale striscia vincente. Si gioca a Genova,
padroni di casa i locali All Blacks. Sarà di 12-2
per i gialloneri milanesi il risultato finale al termine
della gara. E in questa occasione, nonostante l’assenza
del regista e autentico “uomo in più” Alberto
Fontana, la partenza del Dream Team è subito
convincente. Il primo quarto, che vede in campo il
quintetto Rasconi, Biundo (che gioca con lo stick), e le
tre mazze Bruno, Bonifacio e Brusati, si chiude infatti
sul 3-0.
Con lo stesso quintetto il
divario si allarga nel secondo quarto fino a raddoppiare
il vantaggio: 6-0. Nel terzo quarto lo stick Fumagalli
prende il posto di Biundo senza che la squadra ne
risenta, anzi i milanesi mettono a segno altri due gol,
complice uno scatenato Brusati (10 centri al termine).
Si va all’ultimo riposo sull’8-0.
Nell’ultimo quarto rientra
Biundo mentre la matricola Provito prende il posto tra i
pali del titolare Rasconi. Finalmente gli All Blacks
danno segni di vita e mettono a segno le due reti che
rendono meno avvilente il punteggio. Vi è da dire che la
formazione dei “tutti neri” appare quest’anno
notevolmente indebolita.
I rimanenti due gol del Dream
Team sono frutto di un’autorete e di un gol del
polivalente Alessandro Bruno, che sia con la
mazza come ieri, sia con lo stick come in altre
occasioni, riesce sempre a dimostrare la sua classe
cristallina.
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data:
26/02/2007
Dream Team non fa sconti: archiviato anche il quarto successo
Liguria ancora generosa con la compagine milanese, 16 - 2 ad Albenga
Albenga, 26 feb. – Altro giro altro regalo, per i tifosi del Dream
Team. La squadra di Milano inanella il quarto successo consecutivo
nel Campionato 2006/07 e prosegue la sua ideale rincorsa verso la
tanto agognata rivincita sulla passata stagione, su quella finale
persa ai rigori che brucia ancora.
La squadra giallonera scende in campo nella cittadina savonese,
avversaria la matricola “Le Torri”, con un organico non al completo,
ma tiene a dimostrare che la rosa le può consentire un proficuo
turn-over. Certo il girone nel quale è inserita quest’anno non è dei
più proibitivi, ma questo non può essere una colpa… quante volte in
passato i 3 volte Campioni d’Italia erano stati messi in difficoltà
da squadre di levatura inferiore?
Si parte da parte giallonera, assenti i titolari Fontana e
Bonifacio, con il quintetto Rasconi - Biundo - Bruno - Brusati -
Rutigliano. Le Torri di Albenga si schierano con 3 stick e 2 mazze,
cioè Dindelli e Milea, di buona forza ma tecnica piuttosto grezza.
Il Dream Team parte in scioltezza e già al termine del primo quarto
di gara chide sul 4 – 0. Brusati come al solito imperversa nella
metà campo avversaria, ma appare attento anche in difesa (eccezione,
una autorete procurata per una palla non controllata con la dovuta
attenzione). Entusiasmano alcuni scambi di prima del bomber con
Alessandro Bruno, che al termine della gara avrà messo a segno 3
centri.
Anche nel secondo quarto il Dream Team procede in tranquillità,
allarga il punteggio fino a superare i 10 gol, consentendo nel terzo
tempo l’ingresso del secondo portiere Provito (ancora imbattuto nei
minuti giocati finora in Campionato) per Rasconi e nel quarto quello
del difensore con stick Fumagalli per Biundo.
Da segnalare la prova di Rutigliano al quale Mister Stuppia
chiede, oltre all’attenzione difensiva, più incisività in attacco e
al quale chiede ripetutamente un gol. E Rutigliano, pur in
imperfette condizioni fisiche, esagera e ne fa due. Molto bella la
seconda di queste segnature scaturita da un’azione corale dovuta ad
una ripartenza portata avanti in maniera perfetta. Si chiude sul 16
- 2, con Le Torri che trovano la seconda segnatura grazie ad un
rigore generosamente concesso dalla non impeccabile terna arbitrale.
R. R.
fonte:
Data: 13/03/2007
Il Dream Team soffre ma ingrana la quinta
Ma quanta fatica nel 5-3 di sabato sui Blue Devils di Genova
Milano, 13 mar. - Dopo quattro successi arrivati senza troppi
patemi, il Campionato 2006/07 propone al Dream Team di Milano una
prova sofferta e una vittoria da strappare coi denti, nella seconda
giornata di ritorno del girone A, cioè quello Nord Ovest, partita
disputata sabato 10.
A dire il vero già all’andata i Blue Devils di Genova avevano
procurato seri grattacapi ai gialloneri vicecampioni d’Italia. Anche
allora infatti, proprio come sabato scorso il primo dei quattro
tempi di gioco si era chiuso con il vantaggio dei genovesi per 2-1.
Ma in quel frangente dal secondo quarto in poi il Dream Team
non aveva più sofferto, imponendosi piuttosto nettamente per 7-3.
Questa volta no. Il risultato è rimasto in bilico fino all’ultimo
quarto, quando la squadra padrona di casa è finalmente riuscita a
mettere tra sé e gli avversari il rassicurante doppio vantaggio che
ha prodotto il 5-3 finale.
Milano comincia, assente il solo Bonifacio, con il quintetto
Rasconi - Schiraldi (al ritorno dopo alcuni turni saltati per
problemi di salute) - Bruno - Brusati - Fontana. I Blue
Devils rispondono con Veres in porta e due stick (Marangoni
- Merlino) e due mazze (Boschini - Ronsval). Ora, qui occorre
spiegare a chi non conosce a fondo questo sport, che i giocatori
dotati di stick, lo speciale attrezzo attaccato ai
pedali della carrozzina per consentire il gioco a chi non ha la
forza per utilizzare la mazza in materiale
plastico, sono essenzialmente difensori e ben difficilmente possono
tirare in porta e segnare. Così il profano potrebbe pensare che una
squadra che di giocatori con la mazza ne schieri tre come Milano (i
citati Bruno, Brusati e Fontana) non possa in alcun modo essere
impensierita da una con sole 2 mazze, per quanto forti come Boschini
e la giovane stella Ronsval.
E invece non sempre è così: sia perché esiste un sistema di
punteggi che tende a livellare le forze in campo, sia
perché esistono allenatori come il genovese Merlino, che, lo dice il
suo stesso nome, può essere a buon titolo definito un “mago”
della panchina… uno che sa sempre schierare tatticamente la sua
squadra in modo perfetto.
Ma entriamo nel vivo della cronaca. Milano parte con l’idea
meravigliosa di proporre un gioco aggressivo e di attacco con tutti
i suoi uomini. E lo traduce con l’avanzamento costante dello stick
Schiraldi a supporto delle tre mazze. In un tipo di gioco di questo
genere i rientri sulle palle perse, dello stick e
di almeno un giocatore con la mazza, devono essere costanti,
velocissimi e ben sincronizzati. Invece accade che le mazze dei
Devils Boschini e Ronsval imperversino in contropiede,
tagliando a fette la squadra milanese e rigando di brividi blu la
schiena del portiere Rasconi già dai primissimi minuti. Con queste
premesse, il vantaggio genovese firmato da Boschini dopo 5’ circa
appare come una logica conseguenza.
Il Dream Team si scuote e propone azioni e tiri pericolosi ma,
pur trovando il gol del pari con un tocco sotto misura di Fontana,
non riesce a limitare i contropiede avversari. E infatti prima della
fine del primo quarto Genova passa ancora. È nuovamente
Boschini a giovarsi di un assist scaturito dalle giocate
scintillanti e imprevedibili del quindicenne
fenomeno Ronsval.
Il secondo quarto si apre con una riedizione di un film già visto
più volte in Campionato: il duello personale e
all’arma bianca tra il portiere ospite, la bravissima Sonia Veres, e
il bomber milanese Brusati. Il numero 8 giallonero tira a
ripetizione ma Veres calamita sempre la pallina e quando arriva
anche a respingere un tiro scagliato da dietro la porta dal bomber,
piroettando su se stessa come una ballerina, Brusati ha un attimo di
nero sconforto. Questa volta ha però il merito di non perdere la
testa come accaduto in altre occasioni e la sua rinnovata
concentrazione frutta un gran “taglio” verso
Fontana che, appostato sul vertice sinistro dell’area grande dei
Blue Devils, impallina Veres con una mezza girata che porta Milano
al 2-2.
Il secondo quarto, che vede nel Dream Team in campo lo stick Biundo
(ottima prova la sua) per Schiraldi e il lievitare dell’apporto
difensivo di Alessandro Bruno, ha in serbo ancora diverse emozioni:
un rigore per i milanesi fallito da Fontana e il sospirato
vantaggio giallonero ad opera di Brusati. Tutto finito sul
3-2 per il Dream Team? Macchè….
Il terzo quarto è una battaglia campale dove succede tutto e il
contrario di tutto, persino un rigore fischiato dall’arbitro Grazia
Biundo contro il proprio fratello, che veste la casacca giallonera.
Ma andiamo con ordine: dopo pochi minuti Ronsval, approfittando di
un malinteso nella difesa padrona di casa (è Fontana a farsi
prendere alle spalle dal “piccolo genio”) porta i
Devils in parità. A questo punto ecco il rigore già menzionato, che
l’irreprensibile Grazia Biundo, costretta ad arbitrare
insieme ad un collega bolognese per la contingente indisponibilità
di altri arbitri sulla piazza di Milano, fischia per l’ingresso del
fratello Daniele all’interno dell’area piccola, quella del portiere.
Anche Ronsval fallisce però la massima punizione, forse per non
essere da meno del “genio maggiore” Fontana.
E dopo una serie di occasioni per parte (numerose quelle
milanesi) quando tutto lascia supporre che sarà l’ultimo quarto a
decidere, Brusati inventa un gol da cineteca,
mirando in controtempo l’unico pertugio libero nel fronte genovese,
sorpreso a difesa schierata. La quarta e conclusiva frazione scorre
tra attacchi massicci del Dream Team e contropiede ficcanti dei Blue
Devils fino all’ansiolitico gol di Brusati, ancora lui,
che issa la squadra a quota 5 reti (e 5 vittorie consecutive)
rendendo così vano ogni possibile artificio della bacchetta di
“Mago” Merlino…..
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 19/03/2007
Dream Team in vena di favori, Brusati no
La squadra brilla a tratti, il bomber con continuità: 7-4 ai Magic
Torino
Milano, 19 mar. - Sabato 17 proponeva al Dream Team un altro turno
casalingo, il secondo consecutivo, valido per la terza giornata di
ritorno del Campionato 2006/07. Dopo i fuochi d’artificio della
partita precedente contro i Blue Devils di Genova, la squadra
milanese sapeva di non potersi concedere distrazioni nemmeno contro
i Magic di Torino, dotati di un organico comunque competitivo.
Mister Stuppìa, dovendo fare a meno del “faro”
Fontana, si affida in apertura al quintetto Rasconi - Schiraldi -
Bruno - Brusati - Bonifacio, mentre l’allenatore ospite punta sul
trio di stick Talarico (tra i pali) - Zedda - Tommasini e su due
mazze “forzute”, ovvero l’ex Campione d’Italia De Zotti e il
massiccio Ceravolo. I lettori che abbiano avuto la compiacenza di
leggere anche la nostra cronaca precedente, si saranno resi conto
che le difficoltà tattiche che si proponevano al Dream Team
in questo match erano assolutamente identiche a quelle incontrate
contro la compagine genovese sette giorni prima. Con la quale del
resto i Magic si stanno giocando il secondo posto nel girone Ovest.
Si tratta di squadre cioè bloccate molto bene in difesa, con i
due stick quasi costantemente posizionati davanti al portiere, che
amano sguinzagliare poi le due mazze in rapidi contropiede. La
coppia d’attacco genovese, veloce e guizzante, è senza dubbio meglio
assortita, ma Torino vanta un De Zotti di
precisione micidiale, perfino, come vedremo, da fermo.
Si parte agli ordini degli arbitri Iotti e Scanu e la prima bordata
di assaggio è, guarda un po’, dei Magic con De Zotti, tornato a
giocare da un anno dopo diverse stagioni di inattività. Ma il Dream
Team non ci sta: non vuole riproporre ai propri tifosi le angosce
della partita coi Devils; così si organizza e cerca di attaccare,
anche a pieno organico, ma in modo organizzato ed armonico. E i
risultati si vedono subito perché la pressione milanese già
al terzo minuto frutta il tiro di rigore che sblocca la
gara. È il difensore con stick Zedda che, forse con una ruota,
invade l’area del portiere provocando il penalty. Sul dischetto si
porta Brusati per un esercizio che non rientra tra le sue
riconosciute specialità. Il cannoniere giallonero però questa volta
insacca e porta i suoi sull’1-0.
Il resto del primo quarto di gioco trascorre tra una serie di
attacchi portati con convinzione dal Dream Team e alcuni contropiede
torinesi nei quali Ceravolo, meno macchinoso e approssimativo che in
passato, cerca di supportare come meglio può De Zotti, alla ricerca
dello spiraglio giusto. Il risultato non cambia per l’ottima vena
del portiere piemontese Talarico e per un pizzico
di imprecisione nelle conclusioni del duo meneghino Bruno-Bonifacio,
peraltro ben sincronizzati con Brusati nel produrre gioco.
Il secondo quarto si apre come si era chiuso il primo, cioè con
molto Dream Team e tracce più o meno significative di Magic qua e
là… a questo punto avviene il fattaccio. Su di una palla contesa
nella metà campo milanese fischiata per palla inattiva, il duello
con Brusati viene vinto da De Zotti, ma solo portandosi la palla
all’indietro verso la propria metà campo. Tutto lascerebbe supporre
che il giocatore voglia tornare verso la propria difesa per
ricominciare da capo una nuova azione d’attacco. E invece De Zotti,
spalle alla porta, mena un fendente neanche fortissimo, ma
decisamente preciso, che va ad infilarsi in diagonale a
sinistra del portiere Rasconi, tra una selva di compagni (se ne
contano ben 3 sui 4 in campo) impalati quanto lui. Certo in partenza
la pallina era nascosta dal corpo del “franco tiratore” di Torino,
ma ciò non giustifica lo schema a “belle statuine” della difesa
milanese.
I milanesi avevano mandato in campo dall’inizio tempo Biundo per
Schiraldi, avvicendamento tra stick che aveva giovato maggiormente
il sabato precedente, mentre la sponda torinese risponde
successivamente inserendo due mazze, i giovani Misiti e Prima, per
Ceravolo e lo stick Zedda. I torinesi, rinfrancati dal pareggio,
imperversano ora in contropiede, con i loro ragazzini
terribili mentre Milano si vede annullare due gol, uno a
Bonifacio per presunta invasione dell’area di porta e l’altro a
Brusati a fil di sirena.
Il Dream Team dopo l’intervallo lungo riprende però a giocare
mantenendo i nervi saldi, e trova quasi subito il gol del
secondo vantaggio. Brusati si allarga sulla sinistra e
batte con rabbia il portiere sul primo palo. A questo punto comincia
il Brusati-show: i ragazzini dei gialloblu torinesi si demoralizzano
e il cannoniere dei vicecampioni ne fa altri due in rapida
successione, portando il match sul 4-1. Solo De Zotti con un altro
tiro dei suoi, precisissimo e praticamente da fermo, riesce a
contrastare il ciclone giallonero col numero 8, che firma poco dopo
anche la quinta rete.
Da segnalare ancora nel terzo quarto il malore dell’arbitro Scanu
che deve lasciare il posto a Grazia Biundo, impegnata fino a quel
momento a bordo campo come cronometrista e i riflessi che in questa
frazione di gioco ha avuto la richiesta avanzata da Dezotti
nell’intervallo di controllo tecnico alla
carrozzina del milanese Bruno. Gli arbitri danno l’ok al giocatore
milanese, che può restare in campo ma che risulta progressivamente
innervosito dall’episodio. Il portiere torinese Talarico viceversa,
fino ad allora perfetto, perde un po’ della sua concentrazione.
Nell’ultimo quarto il tecnico del Dream Team Stuppìa inserisce
Rutigliano al posto del sempre più nervoso Bruno e, nel finale,
Fumagalli per Biundo. Mentre l’attacco però, con l’innarrestabile
Brusati, produce ancora due gol, la difesa ne regala
altrettanti agli ospiti. È Rutigliano a provocare la prima
entrando con la mazza nell’area del suo portiere e, pur nel contesto
di una prova positiva in una posizione (la destra) inusuale per lui,
si rende autore di un intervento degno più di un principiante che di
un giocatore esperto come lui. La seconda di queste due reti ospiti
è ancora opera di De Zotti, che cala così il suo personale poker,
mentre la difesa Dram Team è impegnata a testare, dopo la schema
“belle statuine”, anche quello a “presepe”: Tutti immobili in
adorazione…... di chi? Di De Zotti o dell’assente (ma ben
sostituito) Fontana?
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 15/04/2007
Il Dream Team mette il settimo sigillo
I vicecampioni d’Italia sbancano anche Torino con un secco
8-3 ai Magic
Torino, 15 apr. - Per uno strano scherzo proposto dal calendario
il Dream Team Milano si trova ad incontrare per la seconda volta
consecutiva i Magic di Torino. Ieri, sabato 14 aprile infatti si
recuperava la terza giornata del girone d’andata, dopo che
nell’ultimo turno, giocato prima di Pasqua, si era disputata la
terza di ritorno con i medesimi avversari torinesi. Diciamo
subito che tra le due partite, entrambe vittoriose, quella di
ieri è stata vinta in modo decisamente più netto e con minori
sbavature difensive, nonostante sia stata giocata in trasferta
dal Dream Team.
Ancora assente il regista Fontana, e nell’occasione anche il
portiere titolare Rasconi, i vicecampioni d’Italia si schierano
ai nastri di partenza con il quintetto Schiraldi - Biundo -
Bruno - Brusati - Bonifacio, mentre i padroni di casa, che hanno
in panchina il primo allenatore Tomassini
assente all’andata, per cominciare le ostilità puntano ancora
sul trio di stick Talarico (tra i pali) - Zedda - Tomassini e
sulle due mazze De Zotti e Ceravolo. La partenza del Dream Team
gela subito gli entusiasmi dei tifosi torinesi, che contavano su
di un inizio equilibrato come nella gara di Milano.
Invece pronti via… e i Magic si ritrovano sotto di
tre gol! Accade tutto nei primi tre minuti. È Brusati a
finalizzare sfruttando i blocchi delle “ali” Bruno e Bonifacio,
subito in partita e pronti a neutralizzare Ceravolo e
soprattutto il micidiale cecchino torinese De Zotti. Mister
Stuppìa aveva catechizzato i suoi nei giorni precedenti sulla
necessità di utilizzare gli ultimi turni di campionato per
mettere a punto la concentrazione in vista dei play-off e a
lavorare per dare continuità al gioco che sta portando avanti da
due anni a questa parte. Per quanto ci riguarda, nell’occasione
la missione appare compiuta. La squadra gialloblù prova a
riorganizzare le fila ma Milano controlla abbastanza
agevolmente.
Sul finire del primo quarto, Bruno, già
autore di uno dei primi tre gol, conclude da par suo una
pregevolissima azione corale del Dream Team, che parte
con le tre mazze che salgono contemporaneamente a ventaglio:
Brusati a portar palla lungo l’out destro, Bruno al centro e
Bonifacio che allarga verso sinistra per tagliar fuori De Zotti
e creare così il “buco” centrale dove si infila Bruno per
battere, con un tocco di esterno della mazza, l’incolpevole
Talarico. Il primo quarto si chiude così meritatamente sul 4-0
per Milano.
Nella seconda frazione di gioco Magic sostituisce lo stick
Zedda con il pari ruolo Marella e la mossa sembra dare buoni
frutti, perché la squadra torinese subisce di meno e riesce
anche a trovare il gol, in quella che resterà l’unica occasione
nella quale la difesa del Dream Team si farà trovare realmente
scoperta. De Zotti approfitta di una palla
persa da Brusati a metà campo e della contemporanea avanzata
dello stick milanese Biundo, peraltro autore di
una ulteriore prova decisamente positiva, e chiude il
contropiede con un secco tiro che sorprende Schiraldi. Ma dopo
qualche altra piccola “amnesia”, il Dream Team riprende il filo
del gioco e Brusati… quello del gol: uno dei suoi tiri in
controtempo manda le squadre al riposo lungo sul risultato di
5-1 per gialloneri meneghini.
Nel terzo quarto nulla da segnalare, a parte le splendide parate
del portiere torinese Talarico (che meriterebbe di tornare nel
giro della Nazionale), fino a quando Bruno, riproponendo un
copione già visto nella partita d’andata, comincia a litigare
con gli avversari, che nel match di Milano avevano richiesto la
verifica della regolarità della sua carrozzina, e si
innervosisce sporcando una prestazione fino ad allora pressoché
perfetta. E come nella precedente partita Stuppìa, il suo
allenatore, lo toglie dal campo facendo entrare Rutigliano.
Il solito De Zotti approfitta di questa
situazione e di un po’ di rilassatezza dei milanesi per
accorciare nuovamente le distanze.
A questo punto Brusati mette tutti d’accordo segnando il gol
del 6-2 con una rete da cineteca: tiro scoccato
da dietro la schiena per eludere gli avversari che gli
chiudevano frontalmente la via della porta e palla indirizzata
con il movimento del polso nell’angolino. Davvero, per tecnica e
precisione e considerando soprattutto le limitazioni fisiche
imposte a questi giocatori da una malattia come la distrofia
muscolare, un gol da autentico fuoriclasse, che riceve i
complimenti convinti persino dagli avversari.
Ma il Dream Team non è solo Brusati, e la riprova viene dal
fatto che a Torino si presentava con un solo cambio in panchina,
ma ha saputo giocare bene con tutti gli uomini a disposizione.
Vogliamo spendere ancora parole di elogio per Bonifacio,
attentissimo nei ripiegamenti difensivi e puntuale negli
sganciamenti offensivi e per Rutigliano che, ad onta di una
sfortunata deviazione che consente nell’ultimo quarto di gara al
mortifero De Zotti di regalare ai suoi il terzo e ultimo gol,
gioca una partita difensiva attenta e si fa trovare pronto al
momento giusto. La partita si chiude con altre due segnature del
bomber di Milano, l’ultima delle quali, a fil di sirena,
incornicia la vittoria del Dream Team con il risultato finale di
8-3.
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 24/04/2007
Dream Team:
tutto sotto controllo
Con il 13 - 2 ai Dragons Grugliasco salgono a 8 le vittorie consecutive
dei gialloneri
Grugliasco (TO), 24 apr.. – Una partita senza storia o una
storia senza partita? Il gioco di parole potrà sembrare facile e banale,
ma non lo è se teniamo presente che il match andato in scena in quel di
Torino (o meglio, di Grugliasco) domenica 22 tra i locali Dragons e il
Dream Team ha finito sì, per avvalorare come da pronostico la prima
ipotesi, ma ha rischiato invece seriamente di vedere realizzata la
seconda.
Perché il ritardo nell’arrivo dell’ambulanza, presidio medico
obbligatorio per regolamento nel Campionato di wheelchair hockey,
ritardo protrattosi ben oltre il tempo di tolleranza di 30 minuti,
avrebbe autorizzato l’arbitro a sospendere la partita decretando la
vittoria a tavolino del Dream Team.
Ma lo sport ha, o dovrebbe avere, altri valori. Così,
annunciato telefonicamente l’arrivo dell’ambulanza nel giro di 15 - 20
minuti, il Dream Team non ha esitato un attimo a firmare la liberatoria
che consentisse di attendere l’arrivo del personale sanitario e la
regolare disputata della partita. La gara poteva così avere inizio e il
Dream Team la metteva subito sul binario giusto con una fulminea rete di
Alesssandro Bruno, apparso in gran spolvero.
E che Milano non fosse venuta in Piemonte in gita turistica
era testimoniato dagli urlacci di Mister Stuppìa, volti a far sì che
Bruno a destra e Rutigliano a sinistra (quest’ultimo in campo per tutta
la partita dopo diverso tempo) rispettassero con più attenzione le
posizioni difensive. Il raddoppio del Dream Team arrivava molto presto
con Brusati e tutto lasciava presagire una rapida archiviazione della
pratica.
La difesa era ora ben registrata e gli attacchi verso la
porta dei Dragons incessanti. Ma una palla persa in attacco dai
vicecampioni d’Italia rischiava di riaprire i giochi, perché
Dolcimascolo, decisamente il più dotato dei suoi, fuggito in contropiede
solitario, aveva tutto il tempo di fare il tiro al bersaglio con
l’eroico Rasconi: scagliava 3 tiri consecutivi e l’estremo difensore del
Dream Team, dopo aver neutralizzato i primi 2, doveva capitolare sul
terzo. Si chiudeva così, a sorpresa con il minimo scarto, 1 - 2, la
prima frazione di gioco.
Era a questo punto il primo arbitro a salire in cattedra, con
decisioni cervellotiche e un atteggiamento sopra le righe, a nostro
parere per nulla giustificato dall’andamento del match. Ma è inutile
recriminare su questo come sui 2 rigori fischiati contro il Dream Team o
su quello sanzionato contro i Dragons, tutti apparsi ugualmente
inesistenti e tutti “democraticamente” sbagliati dai protagonisti in
campo. I gialloneri di Milano che aspirano a raggiungere la vittoria
finale in Campionato, riuscivano a mantenere i nervi saldi, sfruttando a
dovere i time-out per chiarirsi le idee. Così il divario nei due tempi
centrali si allargava a favore dei milanesi. Bruno segnava altre 2 reti
e Brusati altre 8, ma alla fine il tabellino ne sottraeva 1 a entrambi.
La partita viveva un soprassalto di criticità nel terzo
quarto, quando ancora l’arbitro si scontrava a brutto muso con Brusati,
che veniva anche ammonito. Il tutto in seguito al secondo rigore
fischiato ai danni del Dream Team. Il numero 8 milanese inizialmente la
prendeva male e sfogava l’evidente rabbia con almeno 3 furenti
incursioni solitarie che fruttavano altrettanti gol.
Ma a questo punto Mister Stuppìa e i suoi decidevano che
poteva bastare, probabilmente richiamandosi ai valori che hanno sempre
contraddistinto, storicamente, la squadra di Milano. Così, all’alba
della tredicesima rete segnata, si placava la furia meneghina. Nel
frattempo i Dragons erano riusciti a mettere a segno la loro seconda
rete e Provito aveva dovuto sostituire (ancora una volta bene, come
nelle precedenti sue apparizioni in campo) il portiere titolare Rasconi
mentre Fumagalli aveva rilevato Biundo come stick difensivo nell’ultimo
quarto.
Detto ancora delle
assenze tra le fila milanesi di Fontana, Bonifacio e Schiraldi e di
qualche frase poco signorile rivolta dal capitano dei Dragons ai
milanesi nel corso del match, non resta che celebrare il risultato
finale di 13 - 2 a favore di Milano e l’ottava perla di una collana che
vuole aggiungerne ancora, per racchiudere e impreziosire un sogno
tricolore.
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 29/04/2007
L’orchestra Dream Team suona la nona sinfonia
Brillano le seconde linee nel 13 - 3 inflitto alle Torri di
Albenga
Milano, 29 apr.. – E così il Dream Team mette in archivio la nona
vittoria su nove partite e chiude il girone eliminatorio del Campionato
Italiano di wheelchair hockey da imbattuta. Ma se il Girone Ovest
dominato in lungo e in largo (e la più che probabile decima vittoria
viene sottratta ai milanesi soltanto dal ritiro dal campionato degli All
Blacks di Genova) è certamente un buon viatico per le finali di giugno,
nello specifico è la prova di squadra a rassicurare maggiormente Mister
Stuppìa. Contro Le Torri di Albenga infatti l’utilizzo delle seconde
linee è andato molto più in là del semplice turn-over che ha
costantemente caratterizzato questo girone eliminatorio del Dream Team.
Già, perché tra le fila giallonere oltre alle assenze già conosciute
da tempo di Fontana e del portiere Rasconi, nonchè dello stick Fumagalli,
si sono aggiunti gli infortuni nell’allenamento del
giovedì di Bonifacio e Bruno. E se Bruno, vittima di una escoriazione
alla mano con la quale impugna la mazza, ha potuto ugualmente scendere
in campo giocando con lo stick, nulla ha potuto Bonifacio, che ha
riportato la frattura di 2 dita del piede sinistro. Allenamenti
decisamente molto accaniti, quelli dei campioni di Milano.
Dream Team con sole due mazze quindi, per cui largo
a Rutigliano che appunto con la mazza affianca il solito, implacabile,
bomber Brusati e a Bruno con lo stick a fare da punto d’appoggio sulla
destra, mentre Biundo è lo stick difensivo e in porta si alternano (con
2 tempi ciascuno) Schiraldi e Provito. L’avvio è tranquillizzante per i
padroni di casa milanesi e dopo 2’30” sono già avanti di 2 reti. Brusati
comincia con questi frutti la sua personale “vendemmia”, che alla fine
lo porterà a insaccare la pallina per 11 volte nella porta ligure.
Decisamente il miglior campionato di sempre, e non solo nel numero di
gol, per il cannoniere di Via Fauchè.
E gli avversari? La squadra di Alberga, si sa, è alle prime armi e
non ha fuoriclasse: soltanto 2 “mazzieri”, Milea e Dindelli, di discreta
forza ma tecnica approssimativa assai… ne conseguono moltissimi
scontri tra le carrozzine in campo (anche tra gli stessi
giocatori delle Torri!) e con gli arbitri impegnatissimi a cercare di
limitare i danni ai giocatori.
Forse per questo motivo, o per un pizzico di presunzione, il Dream
Team sul 2-0 perde un po’ di concentrazione e si fa infilare da un paio
di contropiede. Su uno di questi, Brusati per impedire il tiro al
solitario Milea lo blocca fallosamente provocando rigore. Milea,
compiendo il gesto tecnico più felice della sua gara, lo insacca
nell’angolino alla sinistra del portiere Schiraldi con un tiro
fortissimo e preciso.
Qualche urlaccio di Mister Stuppìa rimette presto le cose a posto. La
difesa giallonera si assesta e in attacco fioccano subito altri 2 gol:
prima Brusati fa 3-1 e poi Rutigliano risolve una mischia davanti
all’area di porta avversaria facendo passare la pallina sotto lo stick
di un difensore e sotto quello del portiere: 4-1 e fine
del primo tempo.
A questo punto il vantaggio milanese si allarga progressivamente e la
squadra può così permettersi di gettare al vento ben tre rigori
e di incassare 2 reti. Il tutto accade nel lasso di tempo in cui la
porta è difesa da Provito, peraltro incolpevole e autore di una buona
prova (come pure il collega Schiraldi), nel corso della quale sventa
anche un altro rigore concesso alle Torri e tirato ancora da Milea.
Si deve ancora scrivere di un altro gol di
Rutigliano che si allunga in corsa su di un profondo taglio di Brusati
(smentendo nell’occasione le ricorrenti difficoltà in zona gol) e di un
brutto episodio che vede protagonista uno degli stick difensivi delle
Torri, che espulso temporaneamente per 2 minuti, non trova di meglio che
investire deliberatamente l’arbitro Biundo ferendola ad una gamba (e
meritandosi così il rosso oltre ad una sicura e lunga squalifica). Per
dovere di cronaca occorre dire che l’episodio viene deplorato con forza
dagli stessi compagni di squadra del “reprobo” e dai dirigenti della
società ligure.
Insomma il Dream Team, in vista dei play-off c’è.
Non resta che augurarsi che nelle finali che andranno
in scena a S. Benedetto del Tronto dal 5 al 10 Giugno
prossimi ci sia anche il gioco spesso esibito nel girone di
qualificazione e che possa schierare tutti gli uomini della sua rosa.
Per suonare, dopo la nona sinfonia, anche la marcia trionfale… quella
dello scudetto.
Riccardo Rutigliano
STAGIONE 2007/2008
fonte:
Data: 21/11/2007
Dream Team, ricomincia la caccia ai tre punti
Riparte da Grugliasco l’avventura tricolore n.
13 dei gialloneri
Grugliasco (TO), 21 nov. – Come sono lontane le intemperanze del
mondo del calcio, la sua violenza gratuita che prende lo sport
unicamente a pretesto per esercitare pulsioni malate. Qui, al
massimo bisogna calmare gli animi di qualche genitore un
po’esuberante. Si respira aria fresca e pulita nel Campionato
Italiano di wheelchair hockey. Proprio come la giornata invernale e
serena che ha visto di fronte domenica scorsa, 18 novembre a
Grugliasco (TO), la locale squadra dei Dragons e il blasonato Dream
Team di Milano.
Ecco, il blasone del Dream Team. Può essere questo un punto di
partenza per inquadrare questa partita, per i milanesi vero e
proprio debutto nel 13° Campionato Italiano, giacchè nella prima
giornata la squadra della madonnina aveva riposato. A livello
nazionale soltanto i Blu Devils di Napoli possono vantare un numero
di scudetti pari a Milano: 3. Ma spesso proprio il palmarés si è
rivelato un freno per i milanesi, che non poche volte ne sono
rimasti vittima, sbagliando l’approccio alla partita oppure non
riuscendo a trovare le giuste contromisure tattiche e agonistiche a
un avversario più forte fisicamente.
Non così in questa occasione. Certo l’avversario non è tra i
“panzer” del Campionato, ma il Dream Team è apparso stavolta subito
concentrato, andando a segno dopo pochi minuti e addirittura con un
giocatore dotato di stick: si tratta di Ale “fenomeno” Bruno, che
sull’invitante traversone di Brusati si fa trovare puntuale pur
ricoprendo un ruolo difensivo, incrociando verso il palo opposto un
tiro e un gol da urlo. Diminuisce la forza, ma la classe del
giocatore Bruno, passato dalla mazza allo stick, rimane immutata nel
tempo.
L’allenatore Stuppìa per questa gara sceglie in partenza un
quintetto con sole 2 mazze e 2 stick, un po’ perché questa
disposizione aveva dato risultati incoraggianti nel recente
“Memorial Frattini” e un po’ per l’assenza contingente di 2 mazze
importanti quali il fantasioso Fontana e il mastino Bonifacio.
Effettivamante là davanti le 2 mazze Brusati e il redivivo Locatelli,
tornato alla base dopo i trascorsi laziali (a Roma e Viterbo)
duettano in modo apprezzabile e produttivo, mentre dietro i 2 stick
Biundo e il sempre scattante Bruno assicurano copertura l’uno e
pressing l’altro. È questo uno dei paradossi di questo splendido
sport: i giocatori con la mazza sono solitamente molto più decisivi
degli stick nel tiro, ma non è detto che schierarne tre sui 4
giocatori di movimento dia un automatico vantaggio.
Il Dream Team insiste allora con questo modulo e con gli stessi
uomini nei primi due quarti di gioco, mentre i Dragons rispondono
facendo il consueto, eccessivo, affidamento sul proprio giocatore
più dotato, quel Dolcimascolo la cui potenza non è certamente pari
alla capacità di portare e smistare la palla. Meglio sarebbe per i
torinesi se di questa incombenza si occupasse uno dei suoi 2
compagni con mazza, Misiti (recente arrivo dai cugini Magic) o
Demarchi soprattutto, in possesso di un discreto braccio.
Così mentre Dolcimascolo si intestardisce a fare tutto da solo (e
non è un caso che le uniche 2 reti piemontesi le firmerà Misiti)
esaltando le doti della difesa milanese e del suo portiere in
seconda Provito, ancora una volta valido sostituto del titolare
Rasconi, il Dream Team continua a proporre il suo gioco e chiude il
primo quarto sul 3-0, facendo seguire al gol di apertura una
doppietta di Locatelli, il quale è visibilmente sulla via del
miglioramento tecnico, mentre per raggiungere una apprezzabile resa
tattica, dovrà mangiare ancora parecchio pane duro in allenamento…
E Brusati? Avevamo lasciato il bomber milanese al torneo “Frattini”
tra luci e ombre, tra lampi degni del recente splendore (quello
esibito fino al sorgere dei problemi cardiaci che lo avevano
bloccato la scorsa estate, per intenderci) e comprensibili pause. In
questa esibizione, in partita fin dall’inizio, Brusati si è
impegnato nel favorire il gioco di squadra ma, quando stava
cominciando a innervosirsi perché proprio il suo nome tardava a
comparire sul tabellino marcatori e si era già nel secondo quarto,
ecco una sgusciante serpentina tra le maglie della difesa avversaria
e il gol segnato in splendida solitudine. Dopo questo gol la partita
non aveva più storia, mentre lo score del bomber cresceva in maniera
esponenziale (7 i centri per lui alla fine) e Locatelli con altre 2
reti firmava un significativo poker.
A partire dal terzo quarto di gioco per il Dream Team è tempo di
esperimenti: e se col debutto in giallonero dello stick Garofano, ex
stella dei genovesi All Blacks sembra di vedere in campo un
replicante di Bruno (con meno tecnica e più irruenza) il debutto
assoluto in Campionato del giovanissimo Alberto Masini merita i
riflettori. Albertino ha 9 anni soltanto ed è di sicuro il più
giovane “rookie” nella storia della Squadra dei Sogni. Vedere il suo
sguardo scintillante ed emozionato al momento di entrare in campo è
stata una delle note più belle dell’intera giornata.
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 26/11/2007
Il Dream Team lancia la sfida al Campionato
Con il franco successo per 5-1 sui Blue Devils
Genova vice-campioni d’Italia
Milano, 26 nov. – Dal Palazzetto di Via Iseo parte il guanto di
sfida del Dream Team a tutte le rivali nella corsa allo scudetto. È
questo il verdetto scaturito sabato 24 novembre a Milano al termine
di una gara vera, giocata, combattuta e vinta con convincente
sicurezza dal Dream Team e doppiamente importante.
Doppiamente importante perché di fronte ai
gialloneri milanesi era schierata la squadra seconda classificata
del Campionato scorso, i Blue Devils di Genova. E
doppiamente importante perché i padroni di casa dovevano
fare a meno di due titolari del calibro di Fontana e del portiere
Rasconi. E se in altre partite le occasionali assenze possono
servire a Mister Stuppìa per effettuare un “turn-over” salutare,
vista l’ampiezza della rosa a disposizione quest’anno, in questa
circostanza l’allenatore meneghino avrebbe sicuramente preferito
presentarsi a ranghi completi.
Ma il Mister decide di fare di necessità virtù e, consegnata la
scontata maglia da titolare al portiere in seconda Provito, sempre
convincente finora quando chiamato in causa, sceglie di ovviare
all’assenza del regista Fontana affidandosi ancora al modulo
con 2 mazze e 2 stick, che bene ha fatto nelle ultime
uscite dei milanesi. Stesso schema, come d’abitudine, per i Devils.
Così ai nastri di partenza si schierano per parte giallonera Provito
- Biundo - Bruno - Locatelli - Brusati, per parte genovese Veres -
Marangoni - Merlino - Boschini - Ronsval.
Sono dunque Locatelli e Brusati i 2 frombolieri
chiamati a cercare di scardinare la difesa genovese, una delle più
agguerrite del Campionato. E la cosa non sembra inizialmente
agevole, visto che la partita si presenta equilibrata e con
incursioni a fasi alterne, con le 2 coppie d’attacco che cercano di
dialogare e favorire a turno il tiro del compagno di reparto. Meno
lucida la coppia Boschini - Ronsval, con quest’ultimo che più di una
volta esce dal contesto del match. Sul fronte opposto, occhi puntati
su Locatelli, giocatore dai margini di miglioramento notevoli e
ancora inesplorati.
Grazie anche al suo contributo si segnalano un paio di belle azioni
di prima intenzione di marca Dream Team, ma per vedere il punteggio
schiodarsi dallo zero a zero bisogna attendere fin quasi alla fine
del primo quarto di gioco: mancano infatti 3’ allo scadere quando
Locatelli ruba palla nella metà campo avversaria e mette in
condizione Brusati di battere il portiere avversario con un tiro non
forte ma preciso.
Nel secondo quarto Milano schiera come stick a far coppia con Bruno,
quel Garofano autentico pendolare del wheelchair
hockey (risiede in Germania ma vola ogni volta in Italia per
allenarsi e giocare nella sua nuova squadra) che rileva Biundo,
interprete del ruolo in chiave più difensiva ma comunque molto
efficace. Giocando con una mazza in meno, fondamentale risulta
l’apporto degli stick che devono fare difesa attiva braccando le
punte avversarie. Ora il Dream Team ha in campo 2 stick
assatanati che non si fanno pregare per tradurre in pratica
questa tattica e i risultati si vedono: a metà del secondo quarto di
gioco il Dream Team sferra infatti agli avversari un
micidiale uno-due nel giro di meno di 2 minuti.
Al 4’, la squadra milanese sfrutta una ripartenza, con le 2 mazze
che scendono in tandem verso la porta avversaria… Brusati da destra
taglia un diagonale davvero invitante per l’accorrente Locatelli che
scaraventa la palla verso la porta, con il portiere ospite Veres che
pur intercettando non può impedirle di terminare la corsa in fondo
alla rete. Locatelli dopo il gol appare rinfrancato, pur ricadendo
talvolta nei consueti “passaggi a vuoto” nei quali
smarrisce la posizione in campo.
Non così Brusati che, nemmeno 2 minuti dopo sfrutta al meglio la
sponda dello stick di Garofano e dal lato sinistro dell’area di
porta scaglia una terrificante sassata che si
infila nell’angolo opposto con precisione chirurgica. Gli avversari
sono avvertiti: “cuorematto” Brusati sta tornando “bum-bum” Brusati.
Non ha ancora imbracciato il mitra, ma il fucile di precisione sì.
In chiusura di tempo il quarto gol giallonero, ancora di Brusati,
che sfrutta stavolta il gran lavoro di Locatelli, che rimette in
mezzo un’invitante palla dall’angolo dov’era chiuso da più
avversari. L’intervallo lungo vede l’applauso convinto del
pubblico di parte Dream Team che a tratti ha visto in campo
una squadra da leccarsi i baffi.
Dovremmo parlare ancora del terzo quarto di gioco, dove i liguri
cercano di produrre il massimo sforzo per riaprire
la partita, sforzo che frutta un palo sporco di Damonte (mazza
subentrata a Boschini) e soprattutto un gol su tiro scagliato da
Ronsval da distanza siderale, secondo il Dream Team ben oltre metà
campo, pratica vietata nello sport dei distrofici. La terna
arbitrale, ossia i 2 arbitri Iotti e Biundo e il cronometrista
Stoduto, dopo lungo conciliabolo, annulla.
Senza storia l’ultimo quarto, con il portiere
giallonero Provito che si conferma para tutto e nonostante il gol
della bandiera ospite segnato, stavolta sì, da Damonte su pregevole
assist dallo stick Ginesi, capitano dei Devils. La Squadra dei Sogni
amministra, concede la passerella a Locatelli sostituito da
Bonifacio e chiude le marcature con il solito
Brusati che approfitta nell’occasione di uno dei rarissimi errori
del portierone genovese Veres. La bella Sonia si sposta in avanti in
anticipo e “Brusa” la infila dietro le ruote posteriori. Morale:
Genova è apparsa forse sottotono, ma Milano ha dato un’autentica
dimostrazione di forza.
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 02/02/2008
Il Dream Team rade al suolo
"Le Torri"
La squadra milanese si impone facilmente ad
Albenga per 14-1
Albenga, 2 feb. – Per il secondo anno consecutivo la squadra di
Albenga, apprendista del wheelchair hockey, si ritrova nel girone i
blasonati ed esperti marpioni del Dream Team Milano e per il secondo
anno consecutivo la disfida sul proprio terreno si conclude con una
sonora sconfitta: 14 -1 ieri e lo scarto quasi identico a quello
della sfida del passato Campionato (era finita 16 - 2) la dice lunga
sui valori visti in campo. Anche se forse la diminuzione dei gol
subiti nell’occasione, dovrebbe regalare un sorriso ai liguri.
Il Dream Team ha altri problemi. La terza vittoria
consecutiva viene archiviata quasi in souplesse, perché il chiodo
fisso resta lo scudetto, quel triangolino tricolore che manca dalle
maglie milanesi dal 2004. La squadra di Milano dopo aver battuto a
novembre gli avversari più temibili del girone, i genovesi Blue
Devils vicecampioni d’Italia, utilizza ogni partita per sperimentare
nuove alchimie utili a riportare il tanto sospirato titolo sotto la
Madonnina.
E così una volta di più le assenze diventano un’utile
occasione per Mister Stuppìa per saggiare organico e
schemi. Lasciati a Milano gli influenzati Bonifacio e Rutigliano e
in giro per l’Italia il “faro” Fontana (nello specifico a Napoli per
impegni istituzionali), i gialloneri schierano in partenza il
seguente quintetto: Rasconi in porta, Biundo e Bruno giocatori
muniti di stick e il duo Brusati - Locatelli a cercare di far danni
in avanti.
Che la squadra di Milano sia più preoccupata del proprio gioco che
del risultato lo testimonia l’andamento lento del primo quarto, nel
quale la fase di studio sembra protrarsi più del dovuto e che vede
il risultato sbloccarsi solo nel finale. Ovviamente con il
solito Brusati, che con una doppietta
chiarisce le intenzioni dei suoi e le idee agli avversari.
Il secondo quarto è la frazione di gioco che propone il massimo
scarto parziale (un perentorio 6-0) e anche le azioni migliori
proposte dal Dream Team in questa partita. Bruno appoggia da par suo
le due mazze, tra le quali Locatelli sembra giovarsi del recente
ciclo di cure. Il “bomberone” compie altri passi sul cammino
dell’integrazione con i compagni di squadra e soprattutto su
quello della acquisizione di una identità tattica.
Alla fine metterà a segno 5 gol, facendo al meglio da spalla a
Brusati che con 11 centri resta l’incontrastato cannoniere della
partita e della compagine milanese. Il terzo quarto si chiude
sull’8-0.
Il terzo quarto vede l’ingresso in campo tra i pali di
Provito, portiere che ormai è da ritenersi sullo stesso
piano del titolare Rasconi, e il divario si allarga ulteriormente
anche se i gialloneri contribuiscono “solo” con 3 segnature. Nulla
possono opporre le mazze di Albenga, il robusto Milea e il fin
troppo irruente Dindelli.
Spetta all’ultimo quarto il record di sostituzioni e cambi tattici:
entra lo stick Schiraldi ed escono a turno (5 minuti a testa sui 10
di gioco) Brusati e Locatelli. Attacco quindi con una sola mazza
supportata da 2 stick “alti” (Bruno e Schiraldi) e uno “basso” a
presidiare la difesa (prima Biundo poi, a 5 minuti dalla fine,
Fumagalli). Il tourbillon produce ancora 3 reti per il Dream Team e
anche, finalmente, la rete dell’onore per “Le Torri”: Bruno, stick
che sfiora 2 volte il gol nel finale, si fa però saltare da Milea
subito dopo la metà campo e questi lascia partire il tiraccio che
impallina Provito.
14-1 e tutti a casa… chi al mare e chi all’appuntamento con la coda
del rientro verso la uggiosa pioggia milanese.
Riccardo Rutigliano
fonte:
Data: 21/02/2008
Il Dream Team vince ancora.
Ma quel nervosismo non e' da scudetto
La squadra milanese batte in trasferta per 6 -
4 i Magic Torino
Milano, 21 feb. – La domenica appena trascorsa, il 17 febbraio, ha
visto il ritorno in campo del Dream Team a distanza di 15 giorni
dalla sua ultima fatica, la non eccessivamente impegnativa trasferta
di Albenga. Questa volta ad attendere la squadra giallonera era
invece la ben più attrezzata compagine dei Magic Torino.
Diciamo subito che il Dream Team ha vinto ancora,
stavolta per 6 - 4, quindi evviva il Dream Team. La
squadra di Mister Stuppìa ha anche fornito a tratti scampoli di bel
gioco, dimostrando che quando il meccanismo d’insieme funziona,
l’orchestra produce ottima musica.
Continua a piacere in particolare lo schema a 2 punte,
ovvero due giocatori dotati di mazza in attacco (sempre più spesso
la coppia Brusati-Locatelli) e 2 giocatori dotati di stick a
supporto, uno più difensivo e l’altro più portato al pressing a
tutto campo. In un modulo così, lo stick che sostituisce la terza
mazza può rappresentare non un attaccante in meno, ma una “risorsa”
in più. Nel Dream Team così disposto, è Alessandro Bruno a incarnare
questa risorsa in più.
Ma a questo punto bisogna anche parlare delle sottili
inquietudini che continuano ad agitare la blasonata squadra
milanese e che da favorita per la corsa al titolo ne fanno
un’incognita. Approssimazione nella gestione della trasferta (2
giocatori raggiungono la squadra in loco con propri mezzi e in
ritardo), autolesionismo nel mostrare nervi scoperti tra compagni e,
a volte, nei confronti degli avversari.
Eppure l’inizio era stato più che positivo,
nonostante il ritardo di Locatelli il quale, nel raggiungere la
palestra di Torino autonomamente, non fa… “le cose per bene”. I
gialloneri vanno subito in vantaggio con l’unica mazza superstite,
il valoroso Brusati spalleggiato da un manipolo di stick: Bruno,
Biundo e Provito che in questa occasione non si produrrà nemmeno un
minuto tra i pali, dove torna, e finalmente ai suoi livelli, il
titolare Rasconi.
Poi arriva Locatelli e incredibilmente, la squadra va in
confusione. I Magic, per nulla disposti a fare da vittime
sacrificali (hanno in ballo la lotta per il secondo posto nel Girone
con i Devils Genova) reagiscono allo schiaffo iniziale e con il
solito De Zotti, prima che muoia il tempo del primo quarto,
ribaltano il risultato: 2 - 1 Magic.
Il secondo quarto di gioco è costellato da molti falli,
(Bruno e la mazza torinese Prima ingaggiano un duello stile “OK
corral”) il pubblico che riempie la piccola palestra dei torinesi fa
sentire il proprio tifo e sottolinea gli interventi dei milanesi in
maniera forse eccessiva. Il Dream Team dapprima pareggia ma, dopo il
gol dell’immancabile Brusati, va nuovamente sotto e il tempo si
chiude con i Magic ancora avanti per 3-2.
Il terzo quarto si segnala per un episodio che
dovrebbe contribuire a stemperare gli animi, ma non
sarà così. Su un tiro dell’onnipresente Brusati, la palla rotola
lentissima verso la linea di porta e non si capisce se la superi o
meno. Ebbene, sono le seconde linee dei Magic, che seguono la
partita dietro la porta, a confermare sportivamente che il gol è
valido. Siamo così sul 3 a 3, e la sfida si avvia all’ultimo e
decisivo quarto.
Il risultato però fatica a sbloccarsi. Da segnalare
l’ammonizione allo stick milanese Bruno che successivamente
in un’altra azione di contrasto su Francesco Prima scatena le
proteste oltre le righe del coach torinese Tomassini, solitamente
esemplare. Ora però il Dream Team gioca bene e Locatelli è
sintonizzato sulla lunghezza d’onda dei compagni; magari ancora a
corrente alternata (vedi gli isterici urlacci che si prende da
Brusati per un improvvido retropassaggio al quale solo Rasconi con
un guizzo impedisce il trasformarsi in autorete) ma con indubbi
risultati: è proprio Locatelli a siglare il gol del 4 - 3 Dream Team
e in seguito quello del rassicurante 5 - 3.
Ceravolo per i Magic e Brusati per la sponda giallonera fissano il
risultato sul definitivo 6-4 per i milanesi. Fu vera gloria?
Il gioco espresso fa propendere per il sì, il comportamento di
alcuni protagonisti lascia aperti dubbi e perplessità sulla tenuta
psicologica del gruppo.
Riccardo Rutigliano
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