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UILDM - MILANO

 
 

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Data: 05/11/2006

Dream Team: buona la prima
 
Wheelchair hockey: debutto vincente in Campionato per la squadra di Milano
Miilano, 4 novembre - wheelchair hockey: è cominciato a Genova con un franco successo per 7-2 il dodicesimo Campionato Italiano del Dream Team, squadra milanese intenzionata ad aggiungere nuovi successi al proprio già ricco palmares.

Ma non sarà certo tutto in discesa il cammino in Campionato, come non è stata facile, almeno inizialmente, la partita di oggi. Gli avversari, i Blue Devils di Genova, come sempre ben messi in campo dal tecnico Merlino, hanno approfittato al meglio della partenza con il freno tirato dei gialloneri milanesi, difetto ricorrente di questa squadra nell’approccio alle gare.

Così, dopo il sollecito vantaggio iniziale nel primo quarto di gioco, gli avversari hanno saputo ribattere colpo su colpo e chiudere la seconda frazione in parità (2-2). Ma si era soltanto alla metà dell’incontro, giacchè da questa stagione i tempi in cui è suddiviso il gioco non sono più 2 ma 4, sempre di tempo effettivo e per un totale di 40 minuti. Questa è senz’altro la principale novità tecnica del nuovo Campionato, voluta per dare modo di ammortizzare in maniera migliore la fatica agli atleti con distrofia muscolare, che potranno giovarsi di un numero maggiore di intervalli (3 di 5’ anziché 1 di 10’) e anche di più brevi tempi di gioco e quindi di sforzo prolungato (10’ anziché 20’).

Ma torniamo alla partita. La terza frazione di gioco, oltre a delimitare il passaggio di boa della metà gara, segnava anche il definitivo decollo del Dream Team, che innestava le marce alte e finalmente per la soddisfazione di Mister Stuppìa prendeva il largo, grazie alle reti del bomber Brusati (ben 5 al termine dell’incontro), ad una autorete ed al sigillo del fuoriclasse Fontana. Per i padroni di casa erano andati in gol Boschini e Ronsval. In questa fase il valido portiere dei Devils Sonia Veres contribuiva a limitare i danni per i suoi.

Nella compagine milanese hanno giocato, dando un buon apporto, anche Bruno, Bonifacio e Biundo, mentre il difensore con stick Schiraldi, sostituendo nei minuti finali il portiere titolare Rasconi, ha confermato che il suo nuovo ruolo di giocatore polivalente potrà essere un’arma in più per il quintetto giallonero di Milano.

Riccardo Rutigliano

 

 
 

 

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Data: 19/11/2006

 

“Memorial Frattini”: Dream Team, all’ultimo respiro!

La squadra di Milano si aggiudica per 4-3 il torneo di wheelchair hockey al Forum di Assago
Assago (Milano), 19 novembre - e adesso la “squadra dei sogni” ricomincia a sognare… già perché è proprio il numero del Dream Team di Milano quello uscito dalla roulette del “Memorial Bruno Frattini”, in una delle edizioni sicuramente meglio riuscite del prestigioso torneo. E anche una delle più combattute, con una semifinale decisa soltanto ai tiri di rigore e poi la finale risolta proprio all’ultimo minuto e dove è successo veramente di tutto.

Ma andiamo con ordine. Edizione numero otto della grande passerella che annualmente mette in scena incontri di wheelchair hockey sempre di grande rilievo. All’edizione di quest’anno partecipano 6 squadre: oltre al già citato Dream Team, gli Sharks di Monza, i Blue Devils Genova, i Thunder Roma, i Dolphins di Ancona e la neonata formazione del Giocopolisportiva Parma, debuttante assoluta in Campionato nel 2006.

Nella mattinata si disputano le gare di qualificazione, che vedono il Dream Team imporsi abbastanza facilmente, lasciando spazio alle seconde linee, su Ancona e sulla matricola parmense, che ha comunque dimostrato un entusiasmo e una voglia di progredire in questo sport che lasciano molto ben sperare. Nell’altro girone, a sorpresa, sono i Blue Devils Genova a svettare, imponendosi di misura sui Campioni d’Italia dei Thunder Roma. E così l’attesa rivincita della finale dello scorso Campionato non si concretizza nell’ultimo atto del torneo, ma in una delle due semifinali: Dream Team Milano vs. Thunder Roma.

Ed è una partita bellissima, che si porta dietro strascichi, polemiche e fantasmi di quella disputata a giugno in quel di San Benedetto del Tronto. Certo perdere una finale ai rigori per una squadra può rappresentare un piccolo trauma… e se quella partita si ripropone con andamento simile (predominio di gioco e di occasioni dei gialloneri milanesi) e con identico punteggio finale (2-2 !!) nella testa dei giocatori può subentrare qualche brutto pensiero. Ma la tensione è senz’altro diversa e forse questo aiuta il Dream Team. Come l’aiuta vedere che il portiere Rasconi, una volta iniziata la lotteria dei rigori, para sicuro il penalty dello “stick” Marcolino Ferrazza, che l’aveva castigato nell’ultimo famigerato incontro e da allora era incubo ricorrente nei suoi sogni come in quelli dei tifosi.

Poi Fontana e Bonifacio mettono a segno i rigori decisivi e Milano festeggia. Non può essere una rivincita per un Campionato perso, certo. Però fa tanto bene al morale. E lo si vede subito quando ha inizio la finale contro i Blue Devils Genova, che in semifinale hanno avuto abbastanza agevolmente ragione dei Dolphins Ancona. Nei primi 2 parziali (da questa stagione il gioco è diviso in 4 tempi da 10 minuti) la squadra dei sogni scatta e con un concentratissimo Brusati e un sempre ispirato Fontana si porta sul 2-0, gioca bene e propone azioni a largo respiro con le mazze già menzionate e con il “mastino” Bonifacio, nonché con Bruno che interpreta invece il ruolo di “stick” in modo dinamico e aggressivo.

A questo punto… qualcosa si inceppa. Forse distratti dall’uscita come meritata passerella del secondo portiere Massimiliano Porta, che con questa partita dà l’addio al wheelchair hockey (ma resterà come dirigente) la squadra incassa prima l’1-2 e poi, incredibilmente, anche il 2 -2. E qui ritornano le streghe, visto che ormai siamo agli spiccioli della gara e lo spettro dei rigori comincia a farsi di nuovo terribilmente concreto.

E siamo all’ultimo minuto. Qui dapprima il bomber Brusati, devastante quando sa essere più forte delle sue ricorrenti paure, inventa un eurogol che vale il 3-2, dopo un estenuante duello durato per tutto il match con il portiere genovese Sonia Veres (assolutamente da Nazionale), subito dopo la squadra lascia addirittura il contropiede al genovese Boschini costringendo Bruno al fallo da rigore. E il giovanissimo fenomeno Ronsval, lui sì senza ubbie né patemi, non si fa pregare per trasformare in rete il nuovo pareggio.

A questo punto la lancetta dei secondi sta completando il suo ultimo giro e forse Mister Stuppìa sta già ripassando mentalmente la lista dei suoi rigoristi… ma bomber Brusati non ci sta e girando dietro la porta avversaria insacca alle spalle del portiere il gol del definitivo 4-3!
Sogna Marco Brusati, sogna ora una vera rivincita in Campionato e con lui sogna tutto il Dream Team.

Riccardo Rutigliano
Foto: Silvia Focardi

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Data: 3/12/2006

Dream Team senza problemi sui Dragons Torino
 
Wheelchair hockey: secondo impegno vincente in Campionato per la squadra di Milano
Miilano, 3 dicembre - wheelchair hockey: quarta giornata di Campionato sabato 2 dicembre, ma soltanto seconda partita giocata per il Dream Team di Milano, a causa di spostamenti e rinvii che hanno caratterizzato l´inizio di questa stagione della squadra milanese. Tuttavia il franco successo per 12-0 arrivato dal campo di Via Iseo fa dormire sonni tranquilli a Mister Stuppia e ai tifosi che ora dovranno aspettare fino a febbraio per rivedere i propri beniamini impegnati sul terreno di gioco.

Ma la pausa invernale non toglierà certo la voglia di allenarsi ai milanesi nè soprattutto la fame di vittorie, confermata anche nel recente e vittorioso “Memorial Frattini”. La partita contro i Dragons di Torino, compagine che solo da un paio di stagioni è entrata nell’orbita del wheelchair hockey, non poteva certo rappresentare un ostacolo insidioso, ma poteva fornire un buon banco di prova per verificare la capacità di concentrazione dei giocatori milanesi anche in situazioni apparentemente facili.

Infatti proprio l’approccio alla gara o il suo controllo in situazione di vantaggio hanno rappresentato in passato uno dei pochi difetti della squadra giallonera milanese. E il primo quarto di gioco sembrava confermare in certa misura queste annose lacune. Nonostante il più che rapido vantaggio infatti (gran rovesciata di Brusati dopo neanche un minuto di gioco) la squadra di casa si concedeva fin troppe distrazioni lasciando spesso invitanti palle ad avversari che, alle prese con problemi di controllo e guida delle proprie carrozzine, non potevano approfittarne. Apparivano particolarmente straniti in questa fase Brusati e Bruno il quale però era reduce da faringite e si riscattava segnando con una splendida girata il gol del 2-0.

Neanche i rigori concessi a ripetizione dalla generosa difesa ospite (ben 3, per ingresso indebito di un difensore in area) sembravano scuotere il Dream Team, che falliva il primo con Fontana e doveva attendere il subentrato Bonifacio per trasformare il secondo e fissare così il punteggio del primo quarto sul 3-0.

Dal secondo quarto di gara in avanti cominciava però un’altra partita, con i vicecampioni d’Italia finalmente concentrati e impegnati a tradurre sul campo schemi e posizioni suggerite dall’allenatore a bordo pista. Prova eclatante era l’azione del quarto gol, che si sviluppava tutta di prima partendo dalla mazza sapiente di Fontana che con una finta delle sue smarcava a sinistra Bonifiacio, autore a sua volta di un taglio da manuale a ribaltare il gioco dal lato opposto del campo per l’accorrente Brusati, che insaccava al volo.

La partita non aveva più storia, il bomber giallonero Brusati segnava a raffica (7 centri per lui a fine gara) e nella compagine milanese vi era largo spazio per tutti i giocatori iscritti sulla distinta di gioco. Entravano così Schiraldi in porta al posto del titolare Rasconi e in difesa con lo stick Biundo e l’esordiente assoluto in Campionato Alessandro Provito, giocatore giovane e polivalente che rappresenterà in futuro un cambio importante per il quintetto di Milano. Di Fontana (2) e Rutigliano le altre reti giallonere a referto.

Riccardo Rutigliano

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ALESSANDRO BRUNO

Data: 3/12/2006

LA PRIMA VOLTA CONTRO I DRAGONS

Sabato 2 dicembre, in casa del Dream Team, si è disputato per la prima volta l’incontro tra la squadra milanese e la nuova nata di Torino i Dragons. La partita non ha regalato grandissime emozioni, ma sicuramente abbiamo assistito a qualche bella azione. L’inesperienza dei giocatori avversari era molto evidente, dovuta al fatto che per loro si tratta della prima partecipazione in assoluto ad un campionato di wheelchair hockey. Quest’anno, oltre al nuovo team piemontese, partecipano al campionato altre due esordienti, la squadra di Parma e la squadra di Alberga. Una delle nostre prossime avversarie sarà la nuova squadra ligure.

Il Dream team si è presentato al gran completo davanti ai propri tifosi. L’unica assenza è stata quella del difensore Giuseppe Fumagalli dovuta ad influenza. La partita inizia in sordina da parte del team milanese, che si prepara a valutare il potenziale della squadra avversaria. Il dream contratto cerca di costruire la prima azione senza convincere.

Dopo qualche passaggio non efficace e qualche errore di controllo da parte dei giocatori del Dream team, la partita si ravviva con una bella azione da parte di Brusati che non riesce a concludere perché bene contrastato da un giocatore avversario. Passano pochi minuti la squadra milanese va in vantaggio grazie ad uno scambio preciso tra Brusati e Bruno, il quale con mezza girata riesce ad insaccare alle spalle del portiere avversario.

Passa il primo tempo da 10 minuti senza altre azioni degne di nota. In questo nuovo campionato, per chi non lo sapesse, si è introdotta una novità per quanto riguarda la durata dei tempi di gioco; infatti non ci sono più due tempi da venti minuti, bensì quattro tempi da 10 minuti l’uno. Naturalmente questo giova agli atleti che hanno più tempo per rifiatare. Il Dream Team rientra in campo per il secondo tempo ricaricato dalle indicazioni del mister Stoppia.

Il Dream Team riesce a realizzare altre due goal grazie alla bravura e alla determinazione di Brusati, che però non appare lucido come sempre. I Dragons timidamente si presentano davanti all’area milanese, senza mai creare un vero pericolo.

La squadra torinese fa molti errori e non riesce ad affondare od impensierire il Dream Team che dal canto suo gestisce la partita senza troppi patemi d’animo. Nel giro di 4 minuti l’arbitro assegna due rigori alla squadra di casa, per invasione involontaria dell’area di rigore da parte dei Dragons. Dopo il primo tiro di rigore sbagliato da parte di Fontana, il dream team riesce a realizzare il secondo sempre con Fontana.     Brusati si ripete con il suo terzo goal personale portando la propria squadra sul punteggio di 5 a 0.

L’allenatore milanese cambia le carte in tavola sostituendo qualche giocatore. Entra Bonifacio al posto di Bruno e Schiraldi al posto di Biondo. La squadra di casa realizza ancora una rete con Bonifacio che trasforma il tiro dal dischetto, fissando il risultato sul 6 a zero. Dopo qualche minuto il pubblico assiste ad un’azione pregevole da parte del Dream team; Brusati dopo una triangolazione perfetta con Fontana e Bonifacio segna la sua quarta rete personale.

Il terzo tempo non regala grandi emozioni, ma il Dream Team consolida il suo vantaggio con una doppietta di Brusati. Prima di essere sostituito Bruno realizza la sua seconda rete personale sfruttando un indecisione del difensore. La partita è ferma sul risultato di 10 a 0 in favore del Dream Team che inizia l’ultimo tempo sostituendo alcuni giocatori.

La squadra milanese mette in campo Rutigliano, Bonifacio, Fontana, Schiraldi in porta e il neo-gocatore Alessandro Provito. I Dragons, dopo qualche minuto, riescono a portare a termine due belle azioni, ma purtroppo senza concretizzare.

Il Dream Team va ancora in goal con Rutigliano, che dopo tante occasioni sprecate, riesce a realizzare. A pochi minuti dalla fine, su azione, Fontana realizza la sua seconda rete personale della partita, portando Il Dream team sul risultato di 12 a 0.  

Alessandro Bruno

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Data: 11/2/2007

Il Dream Team ricomincia da tre


 
Ancora un successo per la squadra milanese: 12-2 a Genova
Genova, 11 feb. – È con il minuto di silenzio in memoria di Filippo Raciti, osservato su tutti i campi del wheelchair hockey, che ieri, sabato, si è riaperto il Campionato italiano dopo la lunga pausa invernale. Anche il mondo dello sport per disabili ha voluto dunque portare la sua testimonianza e, si spera, fermarsi a riflettere.


La squadra di Milano, il Dream Team, torna in campo e prosegue la sua personale striscia vincente. Si gioca a Genova, padroni di casa i locali All Blacks. Sarà di 12-2 per i gialloneri milanesi il risultato finale al termine della gara. E in questa occasione, nonostante l’assenza del regista e autentico “uomo in più” Alberto Fontana, la partenza del Dream Team è subito convincente. Il primo quarto, che vede in campo il quintetto Rasconi, Biundo (che gioca con lo stick), e le tre mazze Bruno, Bonifacio e Brusati, si chiude infatti sul 3-0.


Con lo stesso quintetto il divario si allarga nel secondo quarto fino a raddoppiare il vantaggio: 6-0. Nel terzo quarto lo stick Fumagalli prende il posto di Biundo senza che la squadra ne risenta, anzi i milanesi mettono a segno altri due gol, complice uno scatenato Brusati (10 centri al termine). Si va all’ultimo riposo sull’8-0.


Nell’ultimo quarto rientra Biundo mentre la matricola Provito prende il posto tra i pali del titolare Rasconi. Finalmente gli All Blacks danno segni di vita e mettono a segno le due reti che rendono meno avvilente il punteggio. Vi è da dire che la formazione dei “tutti neri” appare quest’anno notevolmente indebolita.


I rimanenti due gol del Dream Team sono frutto di un’autorete e di un gol del polivalente Alessandro Bruno, che sia con la mazza come ieri, sia con lo stick come in altre occasioni, riesce sempre a dimostrare la sua classe cristallina.

Riccardo Rutigliano

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Data: 26/02/2007

Dream Team non fa sconti: archiviato anche il quarto successo

 
Liguria ancora generosa con la compagine milanese, 16 - 2 ad Albenga
Albenga, 26 feb. – Altro giro altro regalo, per i tifosi del Dream Team. La squadra di Milano inanella il quarto successo consecutivo nel Campionato 2006/07 e prosegue la sua ideale rincorsa verso la tanto agognata rivincita sulla passata stagione, su quella finale persa ai rigori che brucia ancora.

La squadra giallonera scende in campo nella cittadina savonese, avversaria la matricola “Le Torri”, con un organico non al completo, ma tiene a dimostrare che la rosa le può consentire un proficuo turn-over. Certo il girone nel quale è inserita quest’anno non è dei più proibitivi, ma questo non può essere una colpa… quante volte in passato i 3 volte Campioni d’Italia erano stati messi in difficoltà da squadre di levatura inferiore?

Si parte da parte giallonera, assenti i titolari Fontana e Bonifacio, con il quintetto Rasconi - Biundo - Bruno - Brusati - Rutigliano. Le Torri di Albenga si schierano con 3 stick e 2 mazze, cioè Dindelli e Milea, di buona forza ma tecnica piuttosto grezza. Il Dream Team parte in scioltezza e già al termine del primo quarto di gara chide sul 4 – 0. Brusati come al solito imperversa nella metà campo avversaria, ma appare attento anche in difesa (eccezione, una autorete procurata per una palla non controllata con la dovuta attenzione). Entusiasmano alcuni scambi di prima del bomber con Alessandro Bruno, che al termine della gara avrà messo a segno 3 centri.

Anche nel secondo quarto il Dream Team procede in tranquillità, allarga il punteggio fino a superare i 10 gol, consentendo nel terzo tempo l’ingresso del secondo portiere Provito (ancora imbattuto nei minuti giocati finora in Campionato) per Rasconi e nel quarto quello del difensore con stick Fumagalli per Biundo.

Da segnalare la prova di Rutigliano al quale Mister Stuppia chiede, oltre all’attenzione difensiva, più incisività in attacco e al quale chiede ripetutamente un gol. E Rutigliano, pur in imperfette condizioni fisiche, esagera e ne fa due. Molto bella la seconda di queste segnature scaturita da un’azione corale dovuta ad una ripartenza portata avanti in maniera perfetta. Si chiude sul 16 - 2, con Le Torri che trovano la seconda segnatura grazie ad un rigore generosamente concesso dalla non impeccabile terna arbitrale.

R. R.

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Data: 13/03/2007

Il Dream Team soffre ma ingrana la quinta

Ma quanta fatica nel 5-3 di sabato sui Blue Devils di Genova
Milano, 13 mar. - Dopo quattro successi arrivati senza troppi patemi, il Campionato 2006/07 propone al Dream Team di Milano una prova sofferta e una vittoria da strappare coi denti, nella seconda giornata di ritorno del girone A, cioè quello Nord Ovest, partita disputata sabato 10.

 

A dire il vero già all’andata i Blue Devils di Genova avevano procurato seri grattacapi ai gialloneri vicecampioni d’Italia. Anche allora infatti, proprio come sabato scorso il primo dei quattro tempi di gioco si era chiuso con il vantaggio dei genovesi per 2-1. Ma in quel frangente dal secondo quarto in poi il Dream Team non aveva più sofferto, imponendosi piuttosto nettamente per 7-3. Questa volta no. Il risultato è rimasto in bilico fino all’ultimo quarto, quando la squadra padrona di casa è finalmente riuscita a mettere tra sé e gli avversari il rassicurante doppio vantaggio che ha prodotto il 5-3 finale.

Milano comincia, assente il solo Bonifacio, con il quintetto Rasconi - Schiraldi (al ritorno dopo alcuni turni saltati per problemi di salute) - Bruno - Brusati - Fontana. I Blue Devils rispondono con Veres in porta e due stick (Marangoni - Merlino) e due mazze (Boschini - Ronsval). Ora, qui occorre spiegare a chi non conosce a fondo questo sport, che i giocatori dotati di stick, lo speciale attrezzo attaccato ai pedali della carrozzina per consentire il gioco a chi non ha la forza per utilizzare la mazza in materiale plastico, sono essenzialmente difensori e ben difficilmente possono tirare in porta e segnare. Così il profano potrebbe pensare che una squadra che di giocatori con la mazza ne schieri tre come Milano (i citati Bruno, Brusati e Fontana) non possa in alcun modo essere impensierita da una con sole 2 mazze, per quanto forti come Boschini e la giovane stella Ronsval.
 
E invece non sempre è così: sia perché esiste un sistema di punteggi che tende a livellare le forze in campo, sia perché esistono allenatori come il genovese Merlino, che, lo dice il suo stesso nome, può essere a buon titolo definito un “mago” della panchina… uno che sa sempre schierare tatticamente la sua squadra in modo perfetto.

Ma entriamo nel vivo della cronaca. Milano parte con l’idea meravigliosa di proporre un gioco aggressivo e di attacco con tutti i suoi uomini. E lo traduce con l’avanzamento costante dello stick Schiraldi a supporto delle tre mazze. In un tipo di gioco di questo genere i rientri sulle palle perse, dello stick e di almeno un giocatore con la mazza, devono essere costanti, velocissimi e ben sincronizzati. Invece accade che le mazze dei Devils Boschini e Ronsval imperversino in contropiede, tagliando a fette la squadra milanese e rigando di brividi blu la schiena del portiere Rasconi già dai primissimi minuti. Con queste premesse, il vantaggio genovese firmato da Boschini dopo 5’ circa appare come una logica conseguenza.

Il Dream Team si scuote e propone azioni e tiri pericolosi ma, pur trovando il gol del pari con un tocco sotto misura di Fontana, non riesce a limitare i contropiede avversari. E infatti prima della fine del primo quarto Genova passa ancora. È nuovamente Boschini a giovarsi di un assist scaturito dalle giocate scintillanti e imprevedibili del quindicenne fenomeno Ronsval.  

Il secondo quarto si apre con una riedizione di un film già visto più volte in Campionato: il duello personale e all’arma bianca tra il portiere ospite, la bravissima Sonia Veres, e il bomber milanese Brusati. Il numero 8 giallonero tira a ripetizione ma Veres calamita sempre la pallina e quando arriva anche a respingere un tiro scagliato da dietro la porta dal bomber, piroettando su se stessa come una ballerina, Brusati ha un attimo di nero sconforto. Questa volta ha però il merito di non perdere la testa come accaduto in altre occasioni e la sua rinnovata concentrazione frutta un gran “taglio” verso Fontana che, appostato sul vertice sinistro dell’area grande dei Blue Devils, impallina Veres con una mezza girata che porta Milano al 2-2.
 
Il secondo quarto, che vede nel Dream Team in campo lo stick Biundo (ottima prova la sua) per Schiraldi e il lievitare dell’apporto difensivo di Alessandro Bruno, ha in serbo ancora diverse emozioni: un rigore per i milanesi fallito da Fontana e il sospirato vantaggio giallonero ad opera di Brusati. Tutto finito sul 3-2 per il Dream Team? Macchè….

Il terzo quarto è una battaglia campale dove succede tutto e il contrario di tutto, persino un rigore fischiato dall’arbitro Grazia Biundo contro il proprio fratello, che veste la casacca giallonera. Ma andiamo con ordine: dopo pochi minuti Ronsval, approfittando di un malinteso nella difesa padrona di casa (è Fontana a farsi prendere alle spalle dal “piccolo genio”) porta i Devils in parità. A questo punto ecco il rigore già menzionato, che l’irreprensibile Grazia Biundo, costretta ad arbitrare insieme ad un collega bolognese per la contingente indisponibilità di altri arbitri sulla piazza di Milano, fischia per l’ingresso del fratello Daniele all’interno dell’area piccola, quella del portiere. Anche Ronsval fallisce però la massima punizione, forse per non essere da meno del “genio maggiore” Fontana.

E dopo una serie di occasioni per parte (numerose quelle milanesi) quando tutto lascia supporre che sarà l’ultimo quarto a decidere, Brusati inventa un gol da cineteca, mirando in controtempo l’unico pertugio libero nel fronte genovese, sorpreso a difesa schierata. La quarta e conclusiva frazione scorre tra attacchi massicci del Dream Team e contropiede ficcanti dei Blue Devils fino all’ansiolitico gol di Brusati, ancora lui, che issa la squadra a quota 5 reti (e 5 vittorie consecutive) rendendo così vano ogni possibile artificio della bacchetta di “Mago” Merlino…..

Riccardo Rutigliano

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Data: 19/03/2007

Dream Team in vena di favori, Brusati no

La squadra brilla a tratti, il bomber con continuità: 7-4 ai Magic Torino
Milano, 19 mar. - Sabato 17 proponeva al Dream Team un altro turno casalingo, il secondo consecutivo, valido per la terza giornata di ritorno del Campionato 2006/07. Dopo i fuochi d’artificio della partita precedente contro i Blue Devils di Genova, la squadra milanese sapeva di non potersi concedere distrazioni nemmeno contro i Magic di Torino, dotati di un organico comunque competitivo.

 

Mister Stuppìa, dovendo fare a meno del “faro” Fontana, si affida in apertura al quintetto Rasconi - Schiraldi - Bruno - Brusati - Bonifacio, mentre l’allenatore ospite punta sul trio di stick Talarico (tra i pali) - Zedda - Tommasini e su due mazze “forzute”, ovvero l’ex Campione d’Italia De Zotti e il massiccio Ceravolo. I lettori che abbiano avuto la compiacenza di leggere anche la nostra cronaca precedente, si saranno resi conto che le difficoltà tattiche che si proponevano al Dream Team in questo match erano assolutamente identiche a quelle incontrate contro la compagine genovese sette giorni prima. Con la quale del resto i Magic si stanno giocando il secondo posto nel girone Ovest.

Si tratta di squadre cioè bloccate molto bene in difesa, con i due stick quasi costantemente posizionati davanti al portiere, che amano sguinzagliare poi le due mazze in rapidi contropiede. La coppia d’attacco genovese, veloce e guizzante, è senza dubbio meglio assortita, ma Torino vanta un De Zotti di precisione micidiale, perfino, come vedremo, da fermo.
 
Si parte agli ordini degli arbitri Iotti e Scanu e la prima bordata di assaggio è, guarda un po’, dei Magic con De Zotti, tornato a giocare da un anno dopo diverse stagioni di inattività. Ma il Dream Team non ci sta: non vuole riproporre ai propri tifosi le angosce della partita coi Devils; così si organizza e cerca di attaccare, anche a pieno organico, ma in modo organizzato ed armonico. E i risultati si vedono subito perché la pressione milanese già al terzo minuto frutta il tiro di rigore che sblocca la gara. È il difensore con stick Zedda che, forse con una ruota, invade l’area del portiere provocando il penalty. Sul dischetto si porta Brusati per un esercizio che non rientra tra le sue riconosciute specialità. Il cannoniere giallonero però questa volta insacca e porta i suoi sull’1-0.

Il resto del primo quarto di gioco trascorre tra una serie di attacchi portati con convinzione dal Dream Team e alcuni contropiede torinesi nei quali Ceravolo, meno macchinoso e approssimativo che in passato, cerca di supportare come meglio può De Zotti, alla ricerca dello spiraglio giusto. Il risultato non cambia per l’ottima vena del portiere piemontese Talarico e per un pizzico di imprecisione nelle conclusioni del duo meneghino Bruno-Bonifacio, peraltro ben sincronizzati con Brusati nel produrre gioco.

Il secondo quarto si apre come si era chiuso il primo, cioè con molto Dream Team e tracce più o meno significative di Magic qua e là… a questo punto avviene il fattaccio. Su di una palla contesa nella metà campo milanese fischiata per palla inattiva, il duello con Brusati viene vinto da De Zotti, ma solo portandosi la palla all’indietro verso la propria metà campo. Tutto lascerebbe supporre che il giocatore voglia tornare verso la propria difesa per ricominciare da capo una nuova azione d’attacco. E invece De Zotti, spalle alla porta, mena un fendente neanche fortissimo, ma decisamente preciso, che va ad infilarsi in diagonale a sinistra del portiere Rasconi, tra una selva di compagni (se ne contano ben 3 sui 4 in campo) impalati quanto lui. Certo in partenza la pallina era nascosta dal corpo del “franco tiratore” di Torino, ma ciò non giustifica lo schema a “belle statuine” della difesa milanese.  

I milanesi avevano mandato in campo dall’inizio tempo Biundo per Schiraldi, avvicendamento tra stick che aveva giovato maggiormente il sabato precedente, mentre la sponda torinese risponde successivamente inserendo due mazze, i giovani Misiti e Prima, per Ceravolo e lo stick Zedda. I torinesi, rinfrancati dal pareggio, imperversano ora in contropiede, con i loro ragazzini terribili mentre Milano si vede annullare due gol, uno a Bonifacio per presunta invasione dell’area di porta e l’altro a Brusati a fil di sirena.
 
Il Dream Team dopo l’intervallo lungo riprende però a giocare mantenendo i nervi saldi, e trova quasi subito il gol del secondo vantaggio. Brusati si allarga sulla sinistra e batte con rabbia il portiere sul primo palo. A questo punto comincia il Brusati-show: i ragazzini dei gialloblu torinesi si demoralizzano e il cannoniere dei vicecampioni ne fa altri due in rapida successione, portando il match sul 4-1. Solo De Zotti con un altro tiro dei suoi, precisissimo e praticamente da fermo, riesce a contrastare il ciclone giallonero col numero 8, che firma poco dopo anche la quinta rete. 

Da segnalare ancora nel terzo quarto il malore dell’arbitro Scanu che deve lasciare il posto a Grazia Biundo, impegnata fino a quel momento a bordo campo come cronometrista e i riflessi che in questa frazione di gioco ha avuto la richiesta avanzata da Dezotti nell’intervallo di controllo tecnico alla carrozzina del milanese Bruno. Gli arbitri danno l’ok al giocatore milanese, che può restare in campo ma che risulta progressivamente innervosito dall’episodio. Il portiere torinese Talarico viceversa, fino ad allora perfetto, perde un po’ della sua concentrazione. 

Nell’ultimo quarto il tecnico del Dream Team Stuppìa inserisce Rutigliano al posto del sempre più nervoso Bruno e, nel finale, Fumagalli per Biundo. Mentre l’attacco però, con l’innarrestabile Brusati, produce ancora due gol, la difesa ne regala altrettanti agli ospiti. È Rutigliano a provocare la prima entrando con la mazza nell’area del suo portiere e, pur nel contesto di una prova positiva in una posizione (la destra) inusuale per lui, si rende autore di un intervento degno più di un principiante che di un giocatore esperto come lui. La seconda di queste due reti ospiti è ancora opera di De Zotti, che cala così il suo personale poker, mentre la difesa Dram Team è impegnata a testare, dopo la schema “belle statuine”, anche quello a “presepe”: Tutti immobili in adorazione…... di chi? Di De Zotti o dell’assente (ma ben sostituito) Fontana?   

Riccardo Rutigliano

 

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Data: 15/04/2007

Il Dream Team mette il settimo sigillo


I vicecampioni d’Italia sbancano anche Torino con un secco 8-3 ai Magic
Torino, 15 apr. - Per uno strano scherzo proposto dal calendario il Dream Team Milano si trova ad incontrare per la seconda volta consecutiva i Magic di Torino. Ieri, sabato 14 aprile infatti si recuperava la terza giornata del girone d’andata, dopo che nell’ultimo turno, giocato prima di Pasqua, si era disputata la terza di ritorno con i medesimi avversari torinesi. Diciamo subito che tra le due partite, entrambe vittoriose, quella di ieri è stata vinta in modo decisamente più netto e con minori sbavature difensive, nonostante sia stata giocata in trasferta dal Dream Team.

Ancora assente il regista Fontana, e nell’occasione anche il portiere titolare Rasconi, i vicecampioni d’Italia si schierano ai nastri di partenza con il quintetto Schiraldi - Biundo - Bruno - Brusati - Bonifacio, mentre i padroni di casa, che hanno in panchina il primo allenatore Tomassini assente all’andata, per cominciare le ostilità puntano ancora sul trio di stick Talarico (tra i pali) - Zedda - Tomassini e sulle due mazze De Zotti e Ceravolo. La partenza del Dream Team gela subito gli entusiasmi dei tifosi torinesi, che contavano su di un inizio equilibrato come nella gara di Milano.

Invece pronti via… e i Magic si ritrovano sotto di tre gol! Accade tutto nei primi tre minuti. È Brusati a finalizzare sfruttando i blocchi delle “ali” Bruno e Bonifacio, subito in partita e pronti a neutralizzare Ceravolo e soprattutto il micidiale cecchino torinese De Zotti. Mister Stuppìa aveva catechizzato i suoi nei giorni precedenti sulla necessità di utilizzare gli ultimi turni di campionato per mettere a punto la concentrazione in vista dei play-off e a lavorare per dare continuità al gioco che sta portando avanti da due anni a questa parte. Per quanto ci riguarda, nell’occasione la missione appare compiuta. La squadra gialloblù prova a riorganizzare le fila ma Milano controlla abbastanza agevolmente.

Sul finire del primo quarto, Bruno, già autore di uno dei primi tre gol, conclude da par suo una pregevolissima azione corale del Dream Team, che parte con le tre mazze che salgono contemporaneamente a ventaglio: Brusati a portar palla lungo l’out destro, Bruno al centro e Bonifacio che allarga verso sinistra per tagliar fuori De Zotti e creare così il “buco” centrale dove si infila Bruno per battere, con un tocco di esterno della mazza, l’incolpevole Talarico. Il primo quarto si chiude così meritatamente sul 4-0 per Milano.

Nella seconda frazione di gioco Magic sostituisce lo stick Zedda con il pari ruolo Marella e la mossa sembra dare buoni frutti, perché la squadra torinese subisce di meno e riesce anche a trovare il gol, in quella che resterà l’unica occasione nella quale la difesa del Dream Team si farà trovare realmente scoperta. De Zotti approfitta di una palla persa da Brusati a metà campo e della contemporanea avanzata dello stick milanese Biundo, peraltro autore di una ulteriore prova decisamente positiva, e chiude il contropiede con un secco tiro che sorprende Schiraldi. Ma dopo qualche altra piccola “amnesia”, il Dream Team riprende il filo del gioco e Brusati… quello del gol: uno dei suoi tiri in controtempo manda le squadre al riposo lungo sul risultato di 5-1 per gialloneri meneghini.
 
Nel terzo quarto nulla da segnalare, a parte le splendide parate del portiere torinese Talarico (che meriterebbe di tornare nel giro della Nazionale), fino a quando Bruno, riproponendo un copione già visto nella partita d’andata, comincia a litigare con gli avversari, che nel match di Milano avevano richiesto la verifica della regolarità della sua carrozzina, e si innervosisce sporcando una prestazione fino ad allora pressoché perfetta. E come nella precedente partita Stuppìa, il suo allenatore, lo toglie dal campo facendo entrare Rutigliano. Il solito De Zotti approfitta di questa situazione e di un po’ di rilassatezza dei milanesi per accorciare nuovamente le distanze.

A questo punto Brusati mette tutti d’accordo segnando il gol del 6-2 con una rete da cineteca: tiro scoccato da dietro la schiena per eludere gli avversari che gli chiudevano frontalmente la via della porta e palla indirizzata con il movimento del polso nell’angolino. Davvero, per tecnica e precisione e considerando soprattutto le limitazioni fisiche imposte a questi giocatori da una malattia come la distrofia muscolare, un gol da autentico fuoriclasse, che riceve i complimenti convinti persino dagli avversari.

Ma il Dream Team non è solo Brusati, e la riprova viene dal fatto che a Torino si presentava con un solo cambio in panchina, ma ha saputo giocare bene con tutti gli uomini a disposizione. Vogliamo spendere ancora parole di elogio per Bonifacio, attentissimo nei ripiegamenti difensivi e puntuale negli sganciamenti offensivi e per Rutigliano che, ad onta di una sfortunata deviazione che consente nell’ultimo quarto di gara al mortifero De Zotti di regalare ai suoi il terzo e ultimo gol, gioca una partita difensiva attenta e si fa trovare pronto al momento giusto. La partita si chiude con altre due segnature del bomber di Milano, l’ultima delle quali, a fil di sirena, incornicia la vittoria del Dream Team con il risultato finale di 8-3. 

Riccardo Rutigliano

 

 

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Data: 24/04/2007

Dream Team: tutto sotto controllo

Con il 13 - 2 ai Dragons Grugliasco salgono a 8 le vittorie consecutive dei gialloneri Grugliasco (TO), 24 apr.. – Una partita senza storia o una storia senza partita? Il gioco di parole potrà sembrare facile e banale, ma non lo è se teniamo presente che il match andato in scena in quel di Torino (o meglio, di Grugliasco) domenica 22 tra i locali Dragons e il Dream Team ha finito sì, per avvalorare come da pronostico la prima ipotesi, ma ha rischiato invece seriamente di vedere realizzata la seconda.  

Perché il ritardo nell’arrivo dell’ambulanza, presidio medico obbligatorio per regolamento nel Campionato di wheelchair hockey, ritardo protrattosi ben oltre il tempo di tolleranza di 30 minuti, avrebbe autorizzato l’arbitro a sospendere la partita decretando la vittoria a tavolino del Dream Team. 

Ma lo sport ha, o dovrebbe avere, altri valori. Così, annunciato telefonicamente l’arrivo dell’ambulanza nel giro di 15 - 20 minuti, il Dream Team non ha esitato un attimo a firmare la liberatoria che consentisse di attendere l’arrivo del personale sanitario e la regolare disputata della partita. La gara poteva così avere inizio e il Dream Team la metteva subito sul binario giusto con una fulminea rete di Alesssandro Bruno, apparso in gran spolvero. 

E che Milano non fosse venuta in Piemonte in gita turistica era testimoniato dagli urlacci di Mister Stuppìa, volti a far sì che Bruno a destra e Rutigliano a sinistra (quest’ultimo in campo per tutta la partita dopo diverso tempo) rispettassero con più attenzione le posizioni difensive. Il raddoppio del Dream Team arrivava molto presto con Brusati e tutto lasciava presagire una rapida archiviazione della pratica.  

La difesa era ora ben registrata e gli attacchi verso la porta dei Dragons incessanti. Ma una palla persa in attacco dai vicecampioni d’Italia rischiava di riaprire i giochi, perché Dolcimascolo, decisamente il più dotato dei suoi, fuggito in contropiede solitario, aveva tutto il tempo di fare il tiro al bersaglio con l’eroico Rasconi: scagliava 3 tiri consecutivi e l’estremo difensore del Dream Team, dopo aver neutralizzato i primi 2, doveva capitolare sul terzo. Si chiudeva così, a sorpresa con il minimo scarto, 1 - 2, la prima frazione di gioco. 

Era a questo punto il primo arbitro a salire in cattedra, con decisioni cervellotiche e un atteggiamento sopra le righe, a nostro parere per nulla giustificato dall’andamento del match. Ma è inutile recriminare su questo come sui 2 rigori fischiati contro il Dream Team o su quello sanzionato contro i Dragons, tutti apparsi ugualmente inesistenti e tutti “democraticamente” sbagliati dai protagonisti in campo. I gialloneri di Milano che aspirano a raggiungere la vittoria finale in Campionato, riuscivano a mantenere i nervi saldi, sfruttando a dovere i time-out per chiarirsi le idee. Così il divario nei due tempi centrali si allargava a favore dei milanesi. Bruno segnava altre 2 reti e Brusati altre 8, ma alla fine il tabellino ne sottraeva 1 a entrambi. 

La partita viveva un soprassalto di criticità nel terzo quarto, quando ancora l’arbitro si scontrava a brutto muso con Brusati, che veniva anche ammonito. Il tutto in seguito al secondo rigore fischiato ai danni del Dream Team. Il numero 8 milanese inizialmente la prendeva male e sfogava l’evidente rabbia con almeno 3 furenti incursioni solitarie che fruttavano altrettanti gol.  

Ma a questo punto Mister Stuppìa e i suoi decidevano che poteva bastare, probabilmente richiamandosi ai valori che hanno sempre contraddistinto, storicamente, la squadra di Milano. Così, all’alba della tredicesima rete segnata, si placava la furia meneghina. Nel frattempo i Dragons erano riusciti a mettere a segno la loro seconda rete e Provito aveva dovuto sostituire (ancora una volta bene, come nelle precedenti sue apparizioni in campo) il portiere titolare Rasconi mentre Fumagalli aveva rilevato Biundo come stick difensivo nell’ultimo quarto.  

Detto ancora delle assenze tra le fila milanesi di Fontana, Bonifacio e Schiraldi e di qualche frase poco signorile rivolta dal capitano dei Dragons ai milanesi nel corso del match, non resta che celebrare il risultato finale di 13 - 2 a favore di Milano e l’ottava perla di una collana che vuole aggiungerne ancora, per racchiudere e impreziosire un sogno tricolore.

Riccardo Rutigliano

 

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Data: 29/04/2007

L’orchestra Dream Team suona la nona sinfonia

Brillano le seconde linee nel 13 - 3 inflitto alle Torri di Albenga
Milano, 29 apr.. – E così il Dream Team mette in archivio la nona vittoria su nove partite e chiude il girone eliminatorio del Campionato Italiano di wheelchair hockey da imbattuta. Ma se il Girone Ovest dominato in lungo e in largo (e la più che probabile decima vittoria viene sottratta ai milanesi soltanto dal ritiro dal campionato degli All Blacks di Genova) è certamente un buon viatico per le finali di giugno, nello specifico è la prova di squadra a rassicurare maggiormente Mister Stuppìa. Contro Le Torri di Albenga infatti l’utilizzo delle seconde linee è andato molto più in là del semplice turn-over che ha costantemente caratterizzato questo girone eliminatorio del Dream Team.

Già, perché tra le fila giallonere oltre alle assenze già conosciute da tempo di Fontana e del portiere Rasconi, nonchè dello stick Fumagalli, si sono aggiunti gli infortuni nell’allenamento del giovedì di Bonifacio e Bruno. E se Bruno, vittima di una escoriazione alla mano con la quale impugna la mazza, ha potuto ugualmente scendere in campo giocando con lo stick, nulla ha potuto Bonifacio, che ha riportato la frattura di 2 dita del piede sinistro. Allenamenti decisamente molto accaniti, quelli dei campioni di Milano.

Dream Team con sole due mazze quindi, per cui largo a Rutigliano che appunto con la mazza affianca il solito, implacabile, bomber Brusati e a Bruno con lo stick a fare da punto d’appoggio sulla destra, mentre Biundo è lo stick difensivo e in porta si alternano (con 2 tempi ciascuno) Schiraldi e Provito. L’avvio è tranquillizzante per i padroni di casa milanesi e dopo 2’30” sono già avanti di 2 reti. Brusati comincia con questi frutti la sua personale “vendemmia”, che alla fine lo porterà a insaccare la pallina per 11 volte nella porta ligure. Decisamente il miglior campionato di sempre, e non solo nel numero di gol, per il cannoniere di Via Fauchè.

E gli avversari? La squadra di Alberga, si sa, è alle prime armi e non ha fuoriclasse: soltanto 2 “mazzieri”, Milea e Dindelli, di discreta forza ma tecnica approssimativa assai… ne conseguono moltissimi scontri tra le carrozzine in campo (anche tra gli stessi giocatori delle Torri!) e con gli arbitri impegnatissimi a cercare di limitare i danni ai giocatori.

Forse per questo motivo, o per un pizzico di presunzione, il Dream Team sul 2-0 perde un po’ di concentrazione e si fa infilare da un paio di contropiede. Su uno di questi, Brusati per impedire il tiro al solitario Milea lo blocca fallosamente provocando rigore. Milea, compiendo il gesto tecnico più felice della sua gara, lo insacca nell’angolino alla sinistra del portiere Schiraldi con un tiro fortissimo e preciso.
 
Qualche urlaccio di Mister Stuppìa rimette presto le cose a posto. La difesa giallonera si assesta e in attacco fioccano subito altri 2 gol: prima Brusati fa 3-1 e poi Rutigliano risolve una mischia davanti all’area di porta avversaria facendo passare la pallina sotto lo stick di un difensore e sotto quello del portiere: 4-1 e fine del primo tempo.

A questo punto il vantaggio milanese si allarga progressivamente e la squadra può così permettersi di gettare al vento ben tre rigori e di incassare 2 reti. Il tutto accade nel lasso di tempo in cui la porta è difesa da Provito, peraltro incolpevole e autore di una buona prova (come pure il collega Schiraldi), nel corso della quale sventa anche un altro rigore concesso alle Torri e tirato ancora da Milea.

Si deve ancora scrivere di un altro gol di Rutigliano che si allunga in corsa su di un profondo taglio di Brusati (smentendo nell’occasione le ricorrenti difficoltà in zona gol) e di un brutto episodio che vede protagonista uno degli stick difensivi delle Torri, che espulso temporaneamente per 2 minuti, non trova di meglio che investire deliberatamente l’arbitro Biundo ferendola ad una gamba (e meritandosi così il rosso oltre ad una sicura e lunga squalifica). Per dovere di cronaca occorre dire che l’episodio viene deplorato con forza dagli stessi compagni di squadra del “reprobo” e dai dirigenti della società ligure.

Insomma il Dream Team, in vista dei play-off c’è. Non resta che augurarsi che nelle finali che andranno in scena a S. Benedetto del Tronto dal 5 al 10 Giugno prossimi ci sia anche il gioco spesso esibito nel girone di qualificazione e che possa schierare tutti gli uomini della sua rosa. Per suonare, dopo la nona sinfonia, anche la marcia trionfale… quella dello scudetto.

Riccardo Rutigliano

STAGIONE 2007/2008

 

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Data: 21/11/2007

Dream Team, ricomincia la caccia ai tre punti

Riparte da Grugliasco l’avventura tricolore n. 13 dei gialloneri
 
Grugliasco (TO), 21 nov. – Come sono lontane le intemperanze del mondo del calcio, la sua violenza gratuita che prende lo sport unicamente a pretesto per esercitare pulsioni malate. Qui, al massimo bisogna calmare gli animi di qualche genitore un po’esuberante. Si respira aria fresca e pulita nel Campionato Italiano di wheelchair hockey. Proprio come la giornata invernale e serena che ha visto di fronte domenica scorsa, 18 novembre a Grugliasco (TO), la locale squadra dei Dragons e il blasonato Dream Team di Milano.

Ecco, il blasone del Dream Team. Può essere questo un punto di partenza per inquadrare questa partita, per i milanesi vero e proprio debutto nel 13° Campionato Italiano, giacchè nella prima giornata la squadra della madonnina aveva riposato. A livello nazionale soltanto i Blu Devils di Napoli possono vantare un numero di scudetti pari a Milano: 3. Ma spesso proprio il palmarés si è rivelato un freno per i milanesi, che non poche volte ne sono rimasti vittima, sbagliando l’approccio alla partita oppure non riuscendo a trovare le giuste contromisure tattiche e agonistiche a un avversario più forte fisicamente.

Non così in questa occasione. Certo l’avversario non è tra i “panzer” del Campionato, ma il Dream Team è apparso stavolta subito concentrato, andando a segno dopo pochi minuti e addirittura con un giocatore dotato di stick: si tratta di Ale “fenomeno” Bruno, che sull’invitante traversone di Brusati si fa trovare puntuale pur ricoprendo un ruolo difensivo, incrociando verso il palo opposto un tiro e un gol da urlo. Diminuisce la forza, ma la classe del giocatore Bruno, passato dalla mazza allo stick, rimane immutata nel tempo.

L’allenatore Stuppìa per questa gara sceglie in partenza un quintetto con sole 2 mazze e 2 stick, un po’ perché questa disposizione aveva dato risultati incoraggianti nel recente “Memorial Frattini” e un po’ per l’assenza contingente di 2 mazze importanti quali il fantasioso Fontana e il mastino Bonifacio.

Effettivamante là davanti le 2 mazze Brusati e il redivivo Locatelli, tornato alla base dopo i trascorsi laziali (a Roma e Viterbo) duettano in modo apprezzabile e produttivo, mentre dietro i 2 stick Biundo e il sempre scattante Bruno assicurano copertura l’uno e pressing l’altro. È questo uno dei paradossi di questo splendido sport: i giocatori con la mazza sono solitamente molto più decisivi degli stick nel tiro, ma non è detto che schierarne tre sui 4 giocatori di movimento dia un automatico vantaggio.

Il Dream Team insiste allora con questo modulo e con gli stessi uomini nei primi due quarti di gioco, mentre i Dragons rispondono facendo il consueto, eccessivo, affidamento sul proprio giocatore più dotato, quel Dolcimascolo la cui potenza non è certamente pari alla capacità di portare e smistare la palla. Meglio sarebbe per i torinesi se di questa incombenza si occupasse uno dei suoi 2 compagni con mazza, Misiti (recente arrivo dai cugini Magic) o Demarchi soprattutto, in possesso di un discreto braccio.

Così mentre Dolcimascolo si intestardisce a fare tutto da solo (e non è un caso che le uniche 2 reti piemontesi le firmerà Misiti) esaltando le doti della difesa milanese e del suo portiere in seconda Provito, ancora una volta valido sostituto del titolare Rasconi, il Dream Team continua a proporre il suo gioco e chiude il primo quarto sul 3-0, facendo seguire al gol di apertura una doppietta di Locatelli, il quale è visibilmente sulla via del miglioramento tecnico, mentre per raggiungere una apprezzabile resa tattica, dovrà mangiare ancora parecchio pane duro in allenamento…

E Brusati? Avevamo lasciato il bomber milanese al torneo “Frattini” tra luci e ombre, tra lampi degni del recente splendore (quello esibito fino al sorgere dei problemi cardiaci che lo avevano bloccato la scorsa estate, per intenderci) e comprensibili pause. In questa esibizione, in partita fin dall’inizio, Brusati si è impegnato nel favorire il gioco di squadra ma, quando stava cominciando a innervosirsi perché proprio il suo nome tardava a comparire sul tabellino marcatori e si era già nel secondo quarto, ecco una sgusciante serpentina tra le maglie della difesa avversaria e il gol segnato in splendida solitudine. Dopo questo gol la partita non aveva più storia, mentre lo score del bomber cresceva in maniera esponenziale (7 i centri per lui alla fine) e Locatelli con altre 2 reti firmava un significativo poker.

A partire dal terzo quarto di gioco per il Dream Team è tempo di esperimenti: e se col debutto in giallonero dello stick Garofano, ex stella dei genovesi All Blacks sembra di vedere in campo un replicante di Bruno (con meno tecnica e più irruenza) il debutto assoluto in Campionato del giovanissimo Alberto Masini merita i riflettori. Albertino ha 9 anni soltanto ed è di sicuro il più giovane “rookie” nella storia della Squadra dei Sogni. Vedere il suo sguardo scintillante ed emozionato al momento di entrare in campo è stata una delle note più belle dell’intera giornata.

Riccardo Rutigliano

 

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Data: 26/11/2007

Il Dream Team lancia la sfida al Campionato

Con il franco successo per 5-1 sui Blue Devils Genova vice-campioni d’Italia

 
Milano, 26 nov. – Dal Palazzetto di Via Iseo parte il guanto di sfida del Dream Team a tutte le rivali nella corsa allo scudetto. È questo il verdetto scaturito sabato 24 novembre a Milano al termine di una gara vera, giocata, combattuta e vinta con convincente sicurezza dal Dream Team e doppiamente importante.

Doppiamente importante perché di fronte ai gialloneri milanesi era schierata la squadra seconda classificata del Campionato scorso, i Blue Devils di Genova. E doppiamente importante perché i padroni di casa dovevano fare a meno di due titolari del calibro di Fontana e del portiere Rasconi. E se in altre partite le occasionali assenze possono servire a Mister Stuppìa per effettuare un “turn-over” salutare, vista l’ampiezza della rosa a disposizione quest’anno, in questa circostanza l’allenatore meneghino avrebbe sicuramente preferito presentarsi a ranghi completi.

Ma il Mister decide di fare di necessità virtù e, consegnata la scontata maglia da titolare al portiere in seconda Provito, sempre convincente finora quando chiamato in causa, sceglie di ovviare all’assenza del regista Fontana affidandosi ancora al modulo con 2 mazze e 2 stick, che bene ha fatto nelle ultime uscite dei milanesi. Stesso schema, come d’abitudine, per i Devils. Così ai nastri di partenza si schierano per parte giallonera Provito - Biundo - Bruno - Locatelli - Brusati, per parte genovese Veres - Marangoni - Merlino - Boschini - Ronsval.

Sono dunque Locatelli e Brusati i 2 frombolieri chiamati a cercare di scardinare la difesa genovese, una delle più agguerrite del Campionato. E la cosa non sembra inizialmente agevole, visto che la partita si presenta equilibrata e con incursioni a fasi alterne, con le 2 coppie d’attacco che cercano di dialogare e favorire a turno il tiro del compagno di reparto. Meno lucida la coppia Boschini - Ronsval, con quest’ultimo che più di una volta esce dal contesto del match. Sul fronte opposto, occhi puntati su Locatelli, giocatore dai margini di miglioramento notevoli e ancora inesplorati.

Grazie anche al suo contributo si segnalano un paio di belle azioni di prima intenzione di marca Dream Team, ma per vedere il punteggio schiodarsi dallo zero a zero bisogna attendere fin quasi alla fine del primo quarto di gioco: mancano infatti 3’ allo scadere quando Locatelli ruba palla nella metà campo avversaria e mette in condizione Brusati di battere il portiere avversario con un tiro non forte ma preciso.

Nel secondo quarto Milano schiera come stick a far coppia con Bruno, quel Garofano autentico pendolare del wheelchair hockey (risiede in Germania ma vola ogni volta in Italia per allenarsi e giocare nella sua nuova squadra) che rileva Biundo, interprete del ruolo in chiave più difensiva ma comunque molto efficace. Giocando con una mazza in meno, fondamentale risulta l’apporto degli stick che devono fare difesa attiva braccando le punte avversarie. Ora il Dream Team ha in campo 2 stick assatanati che non si fanno pregare per tradurre in pratica questa tattica e i risultati si vedono: a metà del secondo quarto di gioco il Dream Team sferra infatti agli avversari un micidiale uno-due nel giro di meno di 2 minuti.

Al 4’, la squadra milanese sfrutta una ripartenza, con le 2 mazze che scendono in tandem verso la porta avversaria… Brusati da destra taglia un diagonale davvero invitante per l’accorrente Locatelli che scaraventa la palla verso la porta, con il portiere ospite Veres che pur intercettando non può impedirle di terminare la corsa in fondo alla rete. Locatelli dopo il gol appare rinfrancato, pur ricadendo talvolta nei consueti “passaggi a vuoto” nei quali smarrisce la posizione in campo.

Non così Brusati che, nemmeno 2 minuti dopo sfrutta al meglio la sponda dello stick di Garofano e dal lato sinistro dell’area di porta scaglia una terrificante sassata che si infila nell’angolo opposto con precisione chirurgica. Gli avversari sono avvertiti: “cuorematto” Brusati sta tornando “bum-bum” Brusati. Non ha ancora imbracciato il mitra, ma il fucile di precisione sì.
In chiusura di tempo il quarto gol giallonero, ancora di Brusati, che sfrutta stavolta il gran lavoro di Locatelli, che rimette in mezzo un’invitante palla dall’angolo dov’era chiuso da più avversari. L’intervallo lungo vede l’applauso convinto del pubblico di parte Dream Team che a tratti ha visto in campo una squadra da leccarsi i baffi.

Dovremmo parlare ancora del terzo quarto di gioco, dove i liguri cercano di produrre il massimo sforzo per riaprire la partita, sforzo che frutta un palo sporco di Damonte (mazza subentrata a Boschini) e soprattutto un gol su tiro scagliato da Ronsval da distanza siderale, secondo il Dream Team ben oltre metà campo, pratica vietata nello sport dei distrofici. La terna arbitrale, ossia i 2 arbitri Iotti e Biundo e il cronometrista Stoduto, dopo lungo conciliabolo, annulla. 

Senza storia l’ultimo quarto, con il portiere giallonero Provito che si conferma para tutto e nonostante il gol della bandiera ospite segnato, stavolta sì, da Damonte su pregevole assist dallo stick Ginesi, capitano dei Devils. La Squadra dei Sogni amministra, concede la passerella a Locatelli sostituito da Bonifacio e chiude le marcature con il solito Brusati che approfitta nell’occasione di uno dei rarissimi errori del portierone genovese Veres. La bella Sonia si sposta in avanti in anticipo e “Brusa” la infila dietro le ruote posteriori. Morale: Genova è apparsa forse sottotono, ma Milano ha dato un’autentica dimostrazione di forza.

Riccardo Rutigliano

 

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Data: 02/02/2008

Il Dream Team rade al suolo           "Le Torri"

La squadra milanese si impone facilmente ad Albenga per 14-1
 
Albenga, 2 feb. – Per il secondo anno consecutivo la squadra di Albenga, apprendista del wheelchair hockey, si ritrova nel girone i blasonati ed esperti marpioni del Dream Team Milano e per il secondo anno consecutivo la disfida sul proprio terreno si conclude con una sonora sconfitta: 14 -1 ieri e lo scarto quasi identico a quello della sfida del passato Campionato (era finita 16 - 2) la dice lunga sui valori visti in campo. Anche se forse la diminuzione dei gol subiti nell’occasione, dovrebbe regalare un sorriso ai liguri.

Il Dream Team ha altri problemi. La terza vittoria consecutiva viene archiviata quasi in souplesse, perché il chiodo fisso resta lo scudetto, quel triangolino tricolore che manca dalle maglie milanesi dal 2004. La squadra di Milano dopo aver battuto a novembre gli avversari più temibili del girone, i genovesi Blue Devils vicecampioni d’Italia, utilizza ogni partita per sperimentare nuove alchimie utili a riportare il tanto sospirato titolo sotto la Madonnina.

E così una volta di più le assenze diventano un’utile occasione per Mister Stuppìa per saggiare organico e schemi. Lasciati a Milano gli influenzati Bonifacio e Rutigliano e in giro per l’Italia il “faro” Fontana (nello specifico a Napoli per impegni istituzionali), i gialloneri schierano in partenza il seguente quintetto: Rasconi in porta, Biundo e Bruno giocatori muniti di stick e il duo Brusati - Locatelli a cercare di far danni in avanti.

Che la squadra di Milano sia più preoccupata del proprio gioco che del risultato lo testimonia l’andamento lento del primo quarto, nel quale la fase di studio sembra protrarsi più del dovuto e che vede il risultato sbloccarsi solo nel finale. Ovviamente con il solito Brusati, che con una doppietta chiarisce le intenzioni dei suoi e le idee agli avversari.

Il secondo quarto è la frazione di gioco che propone il massimo scarto parziale (un perentorio 6-0) e anche le azioni migliori proposte dal Dream Team in questa partita. Bruno appoggia da par suo le due mazze, tra le quali Locatelli sembra giovarsi del recente ciclo di cure. Il “bomberone” compie altri passi sul cammino dell’integrazione con i compagni di squadra e soprattutto su quello della acquisizione di una identità tattica. Alla fine metterà a segno 5 gol, facendo al meglio da spalla a Brusati che con 11 centri resta l’incontrastato cannoniere della partita e della compagine milanese. Il terzo quarto si chiude sull’8-0.

Il terzo quarto vede l’ingresso in campo tra i pali di Provito, portiere che ormai è da ritenersi sullo stesso piano del titolare Rasconi, e il divario si allarga ulteriormente anche se i gialloneri contribuiscono “solo” con 3 segnature. Nulla possono opporre le mazze di Albenga, il robusto Milea e il fin troppo irruente Dindelli.

Spetta all’ultimo quarto il record di sostituzioni e cambi tattici: entra lo stick Schiraldi ed escono a turno (5 minuti a testa sui 10 di gioco) Brusati e Locatelli. Attacco quindi con una sola mazza supportata da 2 stick “alti” (Bruno e Schiraldi) e uno “basso” a presidiare la difesa (prima Biundo poi, a 5 minuti dalla fine, Fumagalli). Il tourbillon produce ancora 3 reti per il Dream Team e anche, finalmente, la rete dell’onore per “Le Torri”: Bruno, stick che sfiora 2 volte il gol nel finale, si fa però saltare da Milea subito dopo la metà campo e questi lascia partire il tiraccio che impallina Provito. 
14-1 e tutti a casa… chi al mare e chi all’appuntamento con la coda del rientro verso la uggiosa pioggia milanese.

 

Riccardo Rutigliano

 

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Data: 21/02/2008

Il Dream Team vince ancora.          Ma quel nervosismo non e' da scudetto

La squadra milanese batte in trasferta per 6 - 4 i Magic Torino

 
Milano, 21 feb. – La domenica appena trascorsa, il 17 febbraio, ha visto il ritorno in campo del Dream Team a distanza di 15 giorni dalla sua ultima fatica, la non eccessivamente impegnativa trasferta di Albenga. Questa volta ad attendere la squadra giallonera era invece la ben più attrezzata compagine dei Magic Torino.

Diciamo subito che il Dream Team ha vinto ancora, stavolta per 6 - 4, quindi evviva il Dream Team. La squadra di Mister Stuppìa ha anche fornito a tratti scampoli di bel gioco, dimostrando che quando il meccanismo d’insieme funziona, l’orchestra produce ottima musica.

Continua a piacere in particolare lo schema a 2 punte, ovvero due giocatori dotati di mazza in attacco (sempre più spesso la coppia Brusati-Locatelli) e 2 giocatori dotati di stick a supporto, uno più difensivo e l’altro più portato al pressing a tutto campo. In un modulo così, lo stick che sostituisce la terza mazza può rappresentare non un attaccante in meno, ma una “risorsa” in più. Nel Dream Team così disposto, è Alessandro Bruno a incarnare questa risorsa in più.

Ma a questo punto bisogna anche parlare delle sottili inquietudini che continuano ad agitare la blasonata squadra milanese e che da favorita per la corsa al titolo ne fanno un’incognita. Approssimazione nella gestione della trasferta (2 giocatori raggiungono la squadra in loco con propri mezzi e in ritardo), autolesionismo nel mostrare nervi scoperti tra compagni e, a volte, nei confronti degli avversari.

Eppure l’inizio era stato più che positivo, nonostante il ritardo di Locatelli il quale, nel raggiungere la palestra di Torino autonomamente, non fa… “le cose per bene”. I gialloneri vanno subito in vantaggio con l’unica mazza superstite, il valoroso Brusati spalleggiato da un manipolo di stick: Bruno, Biundo e Provito che in questa occasione non si produrrà nemmeno un minuto tra i pali, dove torna, e finalmente ai suoi livelli, il titolare Rasconi.

Poi arriva Locatelli e incredibilmente, la squadra va in confusione. I Magic, per nulla disposti a fare da vittime sacrificali (hanno in ballo la lotta per il secondo posto nel Girone con i Devils Genova) reagiscono allo schiaffo iniziale e con il solito De Zotti, prima che muoia il tempo del primo quarto, ribaltano il risultato: 2 - 1 Magic.

Il secondo quarto di gioco è costellato da molti falli, (Bruno e la mazza torinese Prima ingaggiano un duello stile “OK corral”) il pubblico che riempie la piccola palestra dei torinesi fa sentire il proprio tifo e sottolinea gli interventi dei milanesi in maniera forse eccessiva. Il Dream Team dapprima pareggia ma, dopo il gol dell’immancabile Brusati, va nuovamente sotto e il tempo si chiude con i Magic ancora avanti per 3-2.

Il terzo quarto si segnala per un episodio che dovrebbe contribuire a stemperare gli animi, ma non sarà così. Su un tiro dell’onnipresente Brusati, la palla rotola lentissima verso la linea di porta e non si capisce se la superi o meno. Ebbene, sono le seconde linee dei Magic, che seguono la partita dietro la porta, a confermare sportivamente che il gol è valido. Siamo così sul 3 a 3, e la sfida si avvia all’ultimo e decisivo quarto.

Il risultato però fatica a sbloccarsi. Da segnalare l’ammonizione allo stick milanese Bruno che successivamente in un’altra azione di contrasto su Francesco Prima scatena le proteste oltre le righe del coach torinese Tomassini, solitamente esemplare. Ora però il Dream Team gioca bene e Locatelli è sintonizzato sulla lunghezza d’onda dei compagni; magari ancora a corrente alternata (vedi gli isterici urlacci che si prende da Brusati per un improvvido retropassaggio al quale solo Rasconi con un guizzo impedisce il trasformarsi in autorete) ma con indubbi risultati: è proprio Locatelli a siglare il gol del 4 - 3 Dream Team e in seguito quello del rassicurante 5 - 3.

Ceravolo per i Magic e Brusati per la sponda giallonera fissano il risultato sul definitivo 6-4 per i milanesi. Fu vera gloria? Il gioco espresso fa propendere per il sì, il comportamento di alcuni protagonisti lascia aperti dubbi e perplessità sulla tenuta psicologica del gruppo.

Riccardo Rutigliano

 

 
 

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