Il Periodo dei "SINNACHEDDI" (1855 - 1926)

LA DELEGAZIONE MUNICIPALE DEL VILLAGGIO DELLA PACE

di Franco Biviano

La data del 1° gennaio 1854 segnò nell’ambito del Comune di S. Lucia (ancora non si usava la specificazione "del Mela", aggiunta nel 1862) una rivoluzione amministrativa. Oltre a perdere la parte migliore del proprio territorio in seguito alla costituzione del nuovo Comune di S. Filippo, il Comune luciese dovette creare un "Sottocomune" nei villaggi di Pace, Archi e Corriolo con un proprio "Eletto ed Uffiziale dello Stato Civile" nella persona del dott. Antonino Trifirò. Allorchè, dopo un periodo iniziale di inevitabili contese e contestazioni, si cominciò a delineare il territorio comunale di S. Filippo con l’inclusione delle borgate Archi e Corriolo, l’Ufficio II° dello Stato Civile ebbe giurisdizione unicamente sul Villaggio della Pace. A cominciare dal 1857, infatti, i registri anagrafici dell’Ufficio II° contengono solo atti relativi a "regnicoli" pacesi. La situazione venne sancita definitivamente da un decreto di Ferdinando II di Borbone (N. 5349 del 15 novembre 1858), il quale, oltre a fissare i confini territoriali dei Comuni di Santa Lucia e di S. Filippo, disponeva che "nelle borgate di Camastrà e Pace, che resteranno sotto la dipendenza del Comune di S. Lucia, saranno stabiliti degli eletti particolari per gli atti dello stato civile, ed un ricevitore del regio macino in quella di Pace" (art.2). Nasceva così ufficialmente, benchè già in funzione da alcuni anni, la Delegazione Municipale del Villaggio della Pace. I Delegati, anche a ragione della distanza dal "Capo Comune", erano considerati dagli abitanti del villaggio alla stregua di veri e propri Sindaci, tanto che venivano indicati con il termine di "Sinnacheddi". Il personale in servizio, almeno nell’ultimo periodo, non aveva nulla da invidiare all’organico di un piccolo Comune. Nel 1920, oltre al Delegato, erano presenti: un applicato, un medico sanitario, un cappellano del cimitero, una levatrice condotta, una guardia urbana, uno spazzino, un regolatore degli orologi, un custode del cimitero, due bidelli e un inserviente. Gli uffici avevano sede nel palazzo La Spina.

A dieci anni esatti di distanza dal decreto borbonico di istituzione, la Delegazione rischiò di venire soppressa in seguito a un grave fatto di sangue. Nella notte fra il 18 e il 19 novembre 1868, mezz’ora dopo la mezzanotte, moriva ucciso il Delegato dott. Nicolò Ilacqua. Poche ore prima, alle 20, aveva ricevuto e annotato la denuncia della nascita di Antonino Campagna. Il suo corpo venne seppellito nella Chiesa della Visitazione e per un certo tempo le vecchiette che si recavano a Messa giuravano di vedere il suo fantasma camminare sul muretto che costeggia la Via Mazzini. In seguito a questo tragico evento, inizialmente, dal 19 novembre al 31 dicembre 1868, l’Ufficio II° dello Stato civile venne retto ad interim direttamente dal Sindaco di S. Lucia del Mela, Giovanni Cuzzaniti. Fu lui stesso a stilare l’atto di morte del suo delegato, lasciando traccia della sua comprensibile emozione. Egli scrisse, infatti, a chiare lettere che l’Ilacqua era "di anni trentadue", anzichè cinquantadue (era nato il 29 gennaio 1816), e che il fatto era avvenuto "alle ore ventiquattro e mezza della sera del giorno di jeri dieciotto", mentre (dato che il decesso era avvenuto dopo la mezzanotte) avrebbe dovuto assegnarlo al giorno diciannove.

Dal 1° gennaio 1869 fino a tutto il mese di agosto dell’anno successivo il Villaggio Pace non ebbe delegato ed i cittadini dovettero nuovamente sobbarcarsi ad andare a S. Lucia per tutte le pratiche amministrative. La riapertura, come possiamo dedurre dall’esame dei registri dello Stato Civile, avvenne il 1° settembre 1870. La serie dei Delegati, di cui fornisco a parte la successione, termina con Antonino Parisi che il 18 luglio 1926 consegnò l’Ufficio al primo Podestà, avvocato Francesco Lo Sciotto. Due delegati furono coinvolti in vicende giudiziarie. All’inizio del 1909 il prof. Salvatore Maggio venne accusato da Saverio Caprì (profugo da Messina a causa del terremoto) di avere distratto generi alimentari, vestiario e legname destinati ai terremotati. Il principale teste d’accusa fu Bartolo Abbate, custode del camposanto, per cui il Maggio (secondo la relazione dei carabinieri) il 7 giugno dello stesso anno provocò l’Abbate, gli elevò verbale per oltraggio e indusse il Sindaco di S. Lucia a licenziarlo. L’altra vicenda giudiziaria riguarda l’avvocato Francesco Lo Sciotto, accusato dal consigliere Antonino Marullo di peculato. In pratica, come si legge nella relazione del Sindaco di S.Lucia al Prefetto di Messina, il Lo Sciotto ("persona rispettabilissima e molto facoltosa") eseguiva nel Villaggio della Pace riscossioni e pagamenti e ne rendeva conto a S. Lucia di quando in quando. Il Sindaco sostiene che "ciò si è sempre fatto anche dai predecessori" e che "il movente della denunzia è tutto politico o di partito". Il Lo Sciotto venne assolto con sentenza del 20 novembre 1915 "per non avere commesso il fatto attribuitogli".

Nell’arco dei settant’anni di presenza della Delegazione si verificarono nel Villaggio Pace importanti avvenimenti che qui espongo succintamente.

Il 14 ottobre 1870 il Consiglio Comunale di S. Lucia del Mela autorizza il Sindaco, Sebastiano Pulejo, a rappresentare in giudizio gli abitanti del Villaggio Pace contro l’indebita appropriazione da parte di qualche privato dell’acqua potabile che "da vetusti tempi ... animava il fonte nel piano della Chiesa, di cui se ne servivano tutti i naturali ad uso pubblico".

Inizialmente l’ex feudo di Camastrà non viene inserito nella giurisdizione della Delegazione di Pace, ma fa capo direttamente a S. Lucia. In occasione del censimento della popolazione del 1881, infatti, il villaggio Pace viene costituito in unica sezione corrispondente all’ex feudo della Pace (con esclusione, quindi, di Camastrà, Passo Cattafi, Gesita, Caggeggi e Mandravecchia).

Il 20 giugno 1889 viene aperta al pubblico servizio la tratta ferroviaria da Messina a Pace del Mela, gestita dalla Società Italiana per le Strade Ferrate della Sicilia. Dal registro dei reclami originale, ancora oggi conservato dall’Ente Ferrovie, si rileva che la stazione di Pace del Mela recava inizialmente la denominazione di "S. Filippo", modificata successivamente in "S. Lucia". Nello stesso periodo era in funzione un tram a vapore che da Messina raggiungeva Barcellona. Bisognerà aspettare il 1921 per vedere istituita una corriera periodica che da Pace del Mela arriva allo scalo ferroviario, percorrendo la Via Pace-Giammoro, "rotta in vari tratti tanto da essere intransitabile specialmente nell’inverno".

Il 15 marzo 1894 la Giunta Comunale di S. Lucia del Mela esprime parere contrario all’istituzione di un ufficio separato di Conciliazione per le  borgate Pace e Camastrà, che contano insieme 1582 abitanti, adducendo il pretesto che esse "non hanno ancora raggiunto uno sviluppo ed una importanza da meritare un separato ufficio conciliativo" e sostenendo addirittura che nelle due borgate non si sarebbe trovato "personale idoneo per formare la lista degli eleggibili". Dovettero passare circa dieci anni perché la domanda dei pacesi venisse accolta. La presenza dei relativi registri nel nostro Archivio Storico ci attesta che sin dal 1904 Pace del Mela aveva il suo Ufficio di Conciliazione.

Il 15 febbraio 1896 il Consiglio Comunale di S. Lucia del Mela delibera la costruzione del Cimitero Comunale per il villaggio Pace. Il progetto venne redatto dal geometra del Comune, Antonio Galluppi. L’appalto venne aggiudicato il 3 agosto 1896 alla ditta Andrea Mandanici fu Giuseppe. Il primo custode fu quel Bartolo Abbate che, come abbiamo visto, sarà licenziato nel 1909 per oltraggio al Delegato Comunale. Riscuoteva una lira per ogni fossa da lui scavata. Il cimitero sorgeva vicino a quello attuale, aveva un perimetro di appena m. 29,20 e venne recintato nel 1897 con un muro a secco eseguito dal "maestro" Pietro Schepisi fu Antonino. Il collaudo del cimitero venne eseguito il 4 novembre 1897 dal geometra Rosario Rizzo. Il 31 maggio 1920 verrà nominato un Cappellano del Cimitero nella persona di don Salvatore Lampò (futuro parroco), il quale deve "curare anche la tenuta del registro dei defunti perché il custode non ne è capace".

Il 18 luglio 1920 il Municipio di S. Lucia delibera l’acquisto di un orologio pubblico per la Borgata Pace del Mela, in quanto quello esistente è vetusto e non funziona, ma nel gennaio dell’anno successivo il Consigliere avv. Giovanni Bruno doveva ancora lamentare che "in pieno secolo XX i naturali di Pace sono nella dura condizione di regolarsi con il canto del gallo non avendo orologio pubblico".

Il Villaggio era anche sede di una Condotta medica. Figura memorabile di ufficiale sanitario fu il dott. Eugenio Cucinotta, nato a S. Lucia del Mela il 15 maggio 1882 da Angelo e da Domenica Vazzana, che svolse tale incarico dal 26 novembre 1921, in seguito alle dimissioni del dott. Santi Lo Sciotto,  prima come medico interino e poi, dal 9 settembre 1923,  come titolare in seguito a regolare concorso. Lo stipendio annuo lordo iniziale di Lire 6000 fu portato dal 1° febbraio 1924 a Lire 8000.

Finalmente, in considerazione della capacità economica e dello sviluppo industriale della Borgata, il 14 aprile 1921 il Parlamento del Regno approva la legge n. 498 "con la quale la Frazione Pace del Mela del Comune di Santa Lucia del Mela (provincia di Messina) è costituita in Comune autonomo".

Della toponomastica di quel periodo, ormai quasi interamente perduta (anche nella memoria degli anziani), sono da ricordare la Via Casa Cannata, la Via Santo Pietro, la Via Santa Croce, la Via Mandra, la Via del Popolo.

Nella serie dei curati della Parrocchia S. Maria della Visitazione, tutti secolari, s’inserisce in questo periodo  (dal 1859 al 1861) l’unico curato appartenente all’ordine benedettino, don Placido Emanuele de Ayala. Suo vicecurato fu don Domenico Ilacqua, il quale gli succedette dal luglio 1868 fino al 9 aprile 1903, data della sua morte. Dal 1903 al 1915 la Parrocchia fu affidata al curato don Giuseppe Schepis, al quale subentrò Don Silvio Cucinotta, curato fino a qualche anno prima della morte, avvenuta per emorragia cerebrale a S. Lucia del Mela il 1° maggio 1928.

È in questo periodo che nascono le tre Confraternite tuttora presenti a Pace Centro. Suppongo che sia sorta per prima la Confraternita "Maria SS. della Visitazione", probabilmente un po’ prima del 1870, anno in cui Michele Cangeri di Messina eseguì il gruppo ligneo della Visitazione come si legge nell’iscrizione posta alla sua base. Nel 1889 venne fondata da Giovanni Lampò la Confraternita di S. Giuseppe. Il l° gennaio 1907, infine,  il giovanissimo sacerdote Giovanni Schepis (nato l’11 luglio 1880) fondò la Confraternita del Redentore, in onore del quale era stata costruita qualche anno prima l’omonima Chiesa a Pace Inferiore.

I pacesi del periodo che ho preso in esame esercitavano per lo più la professione di "bracciale", se uomini, e di "filandiera", se donne. Le poche famiglie che detenevano il potere economico, in quanto proprietari terrieri e quindi unici datori di lavoro, gestivano anche il potere politico. Alcune famiglie "potenti" erano di recente immigrazione (i Bruno da Messina, i Cavallaro da Barcellona, i Cucinotta da Pistunina), altre erano insediate nel territorio da lunga data (Gordone, Ilacqua, Lo Sciotto, Schepisi, Vaccarino). Unica assente dalla vita amministrativa la famiglia Crimi. Anche il potere religioso era in mano ai "possidenti", come si evince dai nomi dei curati: don Domenico Ilacqua, don Giovanni Schepis, don Silvio Cucinotta. Il ruolo preminente del ceto abbiente veniva ovviamente favorito dall’analfabetismo pressoché totale della restante popolazione. Altra fonte non trascurabile di potere erano le funzioni di Conciliatore, esercitate tra gli altri dal barone Andrea Gordone (1915-1920), da Santi Lo Sciotto (1920-1922), da Salvatore Maggio (1922-1929).

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BIBLIOGRAFIA

ARCHIVIO DI STATO DI MESSINA, Fondo Prefettura, Comune di S. Lucia del Mela, busta n. 409.

ARCHIVIO DI STATO DI MESSINA, Fondo Stato Civile dei Comuni della Provincia di Messina, Comune di Pace del Mela, 1854-1865, (buste n.981 e 982).

ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI S.LUCIA DEL MELA, Registri dello Stato Civile del villaggio Pace, 1855-1865.

ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI S.LUCIA  DEL MELA, Registri delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, 1870-1926.

ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI S.LUCIA DEL MELA, Registri delle Deliberazioni della Giunta Municipale, 1870-1926.

COLLEZIONE DELLE LEGGI E DE’ DECRETI REALI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, anno 1858.

PARISI GIOVANNI, Dal Nauloco al feudo di Trinisi. Profilo storico di Pace del Mela, Messina 1982.

STAZIONE DELLE FERROVIE DELLO STATO DI PACE DEL MELA, Libro pei reclami, 1889-1991.

UFFICIO DELLO STATO CIVILE DEL COMUNE DI PACE DEL MELA, Registri dello Stato Civile, 1866-1868 e dal 1870 in poi .

Da "Il Nicodemo", n. 47 del 4 agosto 1996