EPIGRAFI PACESI

di Franco Biviano

Credo di fare cosa utile per la conoscenza del nostro paese pubblicando tutte le epigrafi di cui mi è stato possibile venire a conoscenza. Alcune di esse non sono più esistenti, altre sono ormai quasi illeggibili, altre ancora si trovano in luoghi normalmente inaccessibili e sono conseguentemente ignorate. Ringrazio tutte le persone che mi hanno consentito, con mezzi talvolta fortunosi, la rilevazione "de visu" delle iscrizioni o che me ne hanno fornito il testo. Ho tralasciato le epigrafi del cimitero perché numerose e di facile accesso. Sono stato informato dell’esistenza di una iscrizione in via Fontanelle, all’interno della galleria da cui parte la conduttura che portava l’acqua al palazzo Crimi e alla fontana del Cavalluccio Marino. Essa è importantissima perché può aiutare a datare le due costruzioni, ma purtroppo il sito è temporaneamente impraticabile. Sarò grato a chi vorrà informarmi su eventuali altre iscrizioni che mi fossero sfuggite.


Parte I - Secolo XVIII

1706 - Vecchio palazzo baronale in Via Camastrà, 98.

DON NICOLAUS GORDON, PATRITIUS MESSANENSIS, BARO CASALIS DE CAMASTRA’, CUIUS IN URBE SALINAE BURGUNDIAE CONTEAE PLURIBUS ABHINC SAECULIS AVITA NOBILITAS VASSALLORUM DOMINIO FLORUIT AC DEINCEPS IN HOC SICILIAE REGNO PERPETUO EFFULSIT OB MUNIFICENTISSIMI PHILIPPI V REGIS INDULTUM HUNC LAPIDEM ERIGENDUM VETUSTUMQUE AEDIFICIUM COMPLENDUM CURAVIT AD PERPETUAM MEMORIAM POSTERUMQUE UTILITATEM ANNO MDCCVI, MENSIS OCTOBRIS.

Traduzione: Don Nicolò Gordone, patrizio messinese, barone del casale di Camastrà, la cui antica nobiltà fiorì molti secoli addietro nella città di Salins della contea di Borgogna con il dominio dei vassalli e rifulse poi in perpetuo in questo regno di Sicilia per la compiacenza del generosissimo re Filippo V, curò l’erezione di questa lapide e il completamento del vetusto edificio a perpetua memoria e utilità dei posteri, nel mese di ottobre dell’anno 1706.

1720 - Campana della Chiesa di S. Maria dell’Abbondanza a Camastrà.

DAT DOMINUS NOMEN

SED ABUNDANS VIRGO

DAT OMEN

A.D. MDCCXX

Traduzione: Il Signore dà il nome e la Vergine dell’Abbondanza gli auspici. Anno 1720.

 

1746 - Lapide sepolcrale conservata nella sacrestia della Chiesa di S. Maria dell’Abbondanza a Camastrà.

D. AGATHA SANTI ET MARULLO

HUIUS FEUDI BARONIS

D. IOANNIS GORDONE ET CIRINO

PATRITII MESSANENSIS

UXOR

PIETATE IN DEUM MUNIFICENTIA IN PAUPERES MORUM

INTEGRITATE OMNIBUS NOTA AC VIRO CARISSIMA

HIC

INTEMPESTIVE E VIVIS EREPTA

III ID. NOV. A. SA. M.DCCXLVI AETATIS SUAE XXXVI

HOC FUIT IN SEPULCRO

DEPOSITA.

Traduzione: Donna Agata Santi e Marullo, moglie di Don Giovanni Gordone e Cirino, barone di questo feudo, patrizio messinese, nota a tutti e al marito carissima per la devozione a Dio, la generosità verso i poveri e l’integrità dei costumi, qui prematuramente strappata ai vivi il giorno 11 novembre dell’anno 1746, all’età di anni 36, fu deposta in questo sepolcro.

 

1747? - Graffito sulla parete esterna dell’abside della Chiesa Parrocchiale S. Maria della Visitazione.

TEMPLUM HOC FUIT ERECTUM ANNO DOMINI (????) SUB

ADM. REVERENDI PRIORIS DOMINI JACOBI (CRISAFI) CELLERARIJ ET

DECANI MAGNI MONASTERIJ SANCTI PLACIDI CALONERO MESSANAE.

Traduzione: Questo tempio fu eretto nell’anno (????) sotto l’amministrazione del Reverendo Priore Don Giacomo Crisafi, cellerario e decano del grande monastero di S. Placido Calonerò di Messina.

 

 

1763 - Data incisa sulla base dell’anfora sinistra collocata al di sopra della facciata della Chiesa Parrocchiale S. Maria della Visitazione.

1763

1766 - Iscrizione del ritratto ad olio dell’arcivescovo di Messina don Gabriele Di Blasi e Gambacurta, esposto nella sacrestia della Chiesa della Madonna della Visitazione.

ILL.MUS ET REV.MUS D. GABRIEL DE BLASI ET GAMBACURTA, EX ABBATE BENEDICTINO CASINENSI, ARCHIEPISCOPUS MESSANENSIS, CONSULTO HUC PROFECTUS AEDEM HANC IN HONOREM INTEGERRIMAE VIRGINIS ELISABETH SALUTANTIS (VULGO S. MARIAE PACIS) REDITIBUS COENOBII S. PLACIDI MESS. A FUNDAMENTIS EXTRUCTAM AC DITATAM, AD MAJOREM DEI CULTUM ET GLORIAM (ORDINARIO LOCI ANNUENTE) APERUIT, BENEDIXIT ET SACRAMENTUM CONFIRMAT.IS CONTULIT. ANNO SALUTIS REPARATAE 1766, DIE 8. XBIS.

Traduzione: L’illustrissimo e reverendissimo don Gabriele Di Blasi e Gambacurta, già abbate benedettino cassinese, arcivescovo di Messina, venuto qui di proposito, questa chiesa in onore della purissima Vergine che saluta Elisabetta (detta comunemente S. Maria della Pace) eretta dalle fondamenta e dotata con rendite del monastero di S. Placido Calonerò di Messina (con l’assenso dell’ordinario del luogo) inaugurò, benedisse e vi conferì il sacramento della Confermazione nell’anno 1766, il giorno 8 dicembre.

1776(?) - Iscrizione del ritratto ad olio del priore benedettino don Giacomo Crisafi, esposto nella sacrestia della Chiesa della Madonna della Visitazione.

RMUS P.D. IACOBUS CRISAFI MESSANENSIS PIETATE AC PRUDENTIA PRAECLARUS NON MINUS QUAM IN REBUS DIFFICILIBUS EXPEDIENDIS MIRA DEXTERITATE. IN QUIBUS PROVINCIAE SICULAE COENOBIIS PRIOR FUERAT REGULARIS OBSERVANTIAE STUDIO MAXIMAM UBIQUE PROMERITUS LAUDEM. AD INFULAS QUIBUS DIGNUS ERAT IN CASINENSIBUS COMITIIS EVECTUS AD  REGENDAM CALATANIXETTENSEM FAMILIAM QUOD PROFICISCI MORBO CORREPTUS NEQUIT ET M(ESSANAE) COMMORATUS X CAL. SEPTEMBRIS NATURAE CONCESSIT ANNO REPARATAE SALUTIS MD(CCLX)XVI (ANNUM) AETATIS VERO SUAE ALTERUM AGENS ET SEPTUAGESIMUM.

Traduzione: Il rev.mo padre don Giacomo Crisafi, messinese, famoso per la pietà e la prudenza come pure per la mirabile capacità nel disbrigo degli affari più difficili. Nei cenobi della provincia di Sicilia, nei quali fu priore, riscosse ovunque grandi lodi per lo zelo verso la regolare osservanza. Elevato alla mitra dal Capitolo Cassinese per reggere la comunità di Caltanissetta, non vi si potè recare perché colpito da malattia e, fermatosi a Messina, lasciò questa terra il 23 agosto dell’anno 1776 (?), all’età di anni 72.

1789 - Iscrizione su una parete del magazzino di proprietà del sig. Marchetta Domenico in Via G.Mazzini, 65 (ex frantoio dei Benedettini).

HUNC MURUM

FECIT MBER

FRAN.CUS SCHEPISI

ANNO 1789.

Traduzione: Questo muro fu fatto dal murifabro Francesco Schepisi nell’anno 1789

Da "Il Nicodemo" n. 49 del 3 novembre 1996