S. LUCIA DEL MELA CITTA' D'ARTE

di F. B.

Bravi, bravi, bravi! Ho letto con vero piacere un opuscolo ancora fresco di stampa nel quale l'Associazione Socio-Culturale "Padre Giovanni Parisi T.O.R. - Progetto Mela" illustra con un testo agile e scorrevole (in italiano e in inglese) e con dovizia di materiale fotografico tutte le bellezze della città di S. Lucia del Mela fornendo una dettagliata descrizione di quello che un visitatore vi può trovare, dai monumenti ai dipinti, dal folklore alla gastronomia all'artigianato.

Fa piacere, fra tante associazioni che vivono di politica, trovarne una che fa veramente cultura e promuove fattivamente il proprio paese. Bravi per avere coinvolto nell'iniziativa gli operatori economici locali. Bravi per avere scelto la direzione del turismo culturale come unica "carta da giocare", anziché correre dietro all'illusione di un "fallimentare sviluppo industriale" che ci ha dato lavoro e, al tempo stesso, pane avvelenato. Bravi per avere condensato tante notizie in una simpatica "guida" che si legge tutta d'un fiato.

Si tratta, tra l'altro, di una eloquente risposta all'assessore Luigi Ragno che in un convegno tenuto nel nostro paese ebbe l’arroganza di sostenere che i Comuni del Mela non possono avere prospettive turistiche.

Un solo appunto, se mi è permesso, al testo curato egregiamente dal prof. Libero Rappazzo. La storia è come una macchina: ogni tanto ha bisogno di una revisione. Sono finiti i tempi in cui la storia la scrivevano presuntuosi canonici, spesso inventando notizie di sana pianta. Oggi ogni affermazione deve essere supportata da idonea documentazione. Finiamola con la favola dei presunti soggiorni luciesi di Federico II di Svevia e con l'assurda ipotesi di un suicidio di Pier delle Vigne sotto la torre del Castello; finiamola soprattutto con il falso storico della presunta "Prelatura nullius" più antica del mondo. Lo stesso P. Giovanni Parisi, del quale l'associazione vuole onorare la memoria e che notoriamente non poté esprimere tutto quello che pensava e sapeva, ha discretamente segnalato la mancanza di qualsiasi documento relativo alla creazione della Prelatura di S. Lucia (Diana Facellina, p. 227, nota 1) e l'abuso del titolo di "Cappellano Maggiore del Regno" da parte dei Prelati luciesi (ibidem, pp. 242-243).

A parte questo neo facilmente eliminabile, l'operazione merita senz'altro un plauso incondizionato. Speriamo anzi che l'associazione, in adesione alla propria intestazione (Progetto Mela), estenda l'iniziativa anche ai due Comuni della Valle del Mela nati dalla costola di S. Lucia.

Da "Il Nicodemo" n. 63 del 1° marzo 1998