LA CRONACA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 NOVEMBRE 2001
(da Gilbotulino)

 

CONSIGLIO COMUNALE: RINVIATI SEI DEI DIECI PUNTI ALL'ORDINE DEL GIORNO
Ancora una volta si convoca un consiglio con tantissimi punti all'ordine del giorno per poi discuterne tre o quattro e rinviare il resto. Stavolta il rinvio è dovuto al fatto che la minoranza ha lamentato di non aver potuto prendere visione degli incartamenti, in quanto non è stato assicurato l'accesso agli stessi. La maggioranza ha rinviato, di buon grado, dopo una votazione - incolpevole Vincenzo Lentini, assente -  i punti dal 5 al 10, benché la minoranza avesse chiesto, in un primo tempo cinque o dieci minuti per consultarsi all'inizio di ogni punto, e in un secondo momento che fosse il presidente a spiegare di cosa trattasse ogni punto.
Dunque sono stati trattati, nel senso che si è votato senza nemmeno un intervento, solamente i punti dal 2 al 4. In breve 1)è stato apportato ed approvato l'emendamento "Bombolaru" allo Statuto Comunale, per cui ora nulla osta a che Antonio Procopio possa fare l'assessore esterno. 2)è stato apportato ed approvato l'emendamento "Ciccione" al regolamento per il difensore civico, per cui ora nulla osta a che Tonino Parretta possa fare il Difensore Civico. 3)Si è modificato il regolamento del consiglio comunale, che si approva lo stesso anche se non ancora battuto a macchina perché non c'è stato tempo. Si batterà con calma nei prossimi giorni non essendoci il termine dei cinque giorni per la pubblicazione.
Per il resto abbiamo saputo ufficialmente, solo perché espressamente richiesto dal consigliere Ciccio Criniti, che sono stati revocati da assessori Stagno e Battaglia (non sostituiti, sembra di capire, in quanto non è stata data una comunicazione in tal senso al consiglio).  Che Mimma Battaglia ha fatto gruppo a sè dissociandosi da cinquestelle. Che Stagno ha chiesto, spiazzando tutti, l'immediata cessazione dalla carica di consigliere della comunità montana di Franco Nisticò. Che la minoranza ha chiesto la convocazione straordinaria di un consiglio comunale che tratti della questione Ici.
Di tutto questo vi informiamo, o vi informeremo a parte, perché tanti e qualificati sono stati gli interventi (pensate che si è discusso persino di politica per più di un'ora), per ora vi facciamo leggere i due documenti che hanno scatenato la discussione e la bagarre tra Franco Nisticò e Stagno, tra Franco Nisticò e Mimma Battaglia, tra Franco Nisticò ed Ernesto Menniti, tra Franco Nistico e Nicola Criniti.... Ma perché Franco Nisticò se la prende con tutti e per qualunque cosa?

L'INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE GAETANO STAGNO
Al signor presidente del consiglio comunale di Badolato
oggetto: interrogazione
Premesso che con atto deliberativo del Consiglio Comunale di Badolato n. 25 del 26.06.2001, vengono nominati i Rappresentanti in seno al Consiglio della Comunità Montana "Versante Jonico", il sotoscritto Stagno Gaetano in qualità di Consigliere Comunale e Nisticò Francesco in qualità di Assessore Comunale Esterno per la maggioranza, e con successivo atto deliberativo n.42 del 28.08.2001 viene nominato per la minoranza il Consigliere Comunale Criniti Nicola;
Visto l'atto deliberativo del Consiglio Comunale n.39 del 28.08.2001 avente per oggetto: "Indirizzo del Consiglio su nomine proprie competenze (Art.42 D.L.vo 267/2000)"
CHIEDE
Alla S.V. che venga applicato l'atto di indirizzo per le nomine esterne da parte del Consiglio, e quindi, l'immediata cessazione dalla carica di Consigliere della Comunità Montana del Sig. Nisticò Francesco Assessore Esterno di Maggioranza, in quanto incompatibile per non essere stato scelto tra i componenti in seno al nostro Consiglio Comunale.
Si prega la S.V. di dare risposta nei tempi e nei modi previsti dal vigente regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale.
Badolato 06.11.2001 IL CONSIGLIERE COMUNALE STAGNO GAETANO - prot. n. 7095

IL DOCUMENTO DELLA CONSIGLIERA DOMENICA BATTAGLIA
Egregio Presidente, egregio sindaco, colleghi consiglieri avevo chiesto un incontro con gli eletti della nostra lista per dare la possibilità, soprattutto a chi ha sbagliato nei miei confronti, di correggere il torto ingiustamente da me subito, purtroppo non si è voluto procedere in tale direzione, allora è giusto che vengano rese pubbliche ed ufficiali le considerazioni per le quali suppongo si sia proceduto in maniera così drastica nei mie confronti.
Come tutti sapete, io appartengo, nel senso che do il mio personale contributo di idee ad un Partito, per la precisione il Partito dei Comunisti Italiani di cui sono fiera oggi di difenderne i valori. Partito che è nato dalla scissione della Rifondazione Comunista che a sua volta era nato dalla scissione del Parito Comunista Italiano.
Come avete sicuramente capito tutte e tre le formazioni politiche hanno un unico denominatore comune COMUNISTA. Ebbene sono comunista e ne sono orgogliosa per mille ragioni, ad esempio:
- perché si pone l'obiettivo di trasformare la società;
- perché vuole l'uguaglianza, la fratellanza, la giustizia sociale;
- perché è contro la guerra;
- perché è per la pace;
- perché è per l'autodeterminazione dei popoli;
- perché vuole una sanità pubblica efficiente;
- perché vuole una scuola pubblica all'altezza dei tempi;
- perché crede che i cittadini siano tutti uguali davanti alle leggi e alle istituzioni;
- perché i valori pieni della democrazia si affermino;
- per il lavoro, per la libertà, ma soprattutto per liberare l'uomo dal bisogno e pretendere dall'uomo solo quello che gli permettono le sue possibilità.
Bene cari colleghi e caro sindaco questi sono i valori a cui mi ispiro, e coincidono perfettamente con quelli del mio partito, partito che non smetterò mai di onorare.
Perché sono stati questi valori e questo partito che mi hanno formato ed hanno rafforzato le mie convinzioni.
Il partito dunque, un termine oggi inusuale, beffeggiato molte volte, (sono in molti che oggi dicono "credete ancora ai partiti?") sarò controcorrente ma io ci credo ancora. Il partito è un filtro e uno stimolo allo stesso tempo (quantomeno noi COMUNISTI così lo abbiamo inteso) è uno stimolo perché capace di saper ASCOLTARE la gente, e quindi poi capace di tradurre in iniziativa in proposta quelli che sono i bisogni della collettività e allo stesso tempo difenderne i diritti quando questi vengono calpestati.
Bene io credo nei partiti ma soprattutto nel mio. Sono stata scelta a rappresentarne una parte in questo Consiglio e lo voglio fare pienamente, rispondendo all'elettorato e al partito allo stesso tempo, perché ritengo che é sbagliato pensare che la guida di un Ente o di una qualsiasi società sportiva, culturale o religiosa, possa essere una questione privata dele gata alle attitudini del singolo, ma invece ritengo alla funzione anche pedagogica, se vogliamo di una guida collettiva.
Questo era quello che pensavo di trovare in questo mio nuovo impegno di assessore comunale o quantomeno queste erano le mie prospettive. Mi rendo conto che così non è stato, ma non credo che non possa essere. Capisco di rappresentare una diversità (anche questo l'ho imparato nel mio partito, nel mio partito essere diversi è normale per noi perché essere comunisti è essere diversi nella nostra società, come diceva lo stesso Enrico Berlinguer "che in linea di partenza, sia dispersa ogni illusione di una nostra possibile resa o collusione od omertà verso quei metodi di gestione del potere che hanno inquinato e distorto il rapporto tra i partiti il governo e la gente" questo era il pensiero del compagno Berlinguer. Io sono convinta che tutti qua dentro stiamo dentro questi valori e se sono qui a parlarne, è appunto perché ne sono convinta, però questa sera il Sindaco davanti a questo consiglio e davanti tutta Badolato e all'opinione pubblica attraverso i mezzi di informazione dallo stesso ampiamente utilizzati o ammette di avere sbagliato il che aprirebbe una possibilità di dialogo o spiega fino in fondo le ragioni della sua decisione.
Fermo restando che intendo proseguire la mia battaglia politica in linea con i miei principi ispiratori, perché ho un obbligo nei confronti della mia coscienza, nei confronti dei cittadini che mi hanno dato la loro fiducia e soprattutto nei confronti del mio partito anzi colgo l'occasione per comunicarvi che intendo da questo momento formare il gruppo dei comunisti italiani all'interno di questo consiglio comunale e invito il Sindaco a vol predisporre che tutti gli atti relativi alla visione preventiva dei gruppi venga nei termini di legge.
Con la determinazione che non intendo cedere di un solo millimetro dai miei valori. Vi ringrazio.
6-11-2001 - DOMENICA BATTAGLIA

LA RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO PER LA QUESTIONE ICI
Al Consiglio Comunale di Badolato - Al Signor Prefetto della città di Catanzaro
Il gruppo consiliare della "Mongolfiera", con il presente documento, in base al T.U. EELL. decreto legislativo 267/2000 art. 39 comma 2, CHIEDE
la convocazione straordinaria del consiglio comunale di Badolato con inserimento all'O.d.G. della "Questione ICI", nuovamente riproposta dalla giunta 5 Stelle, come da delibera della Giunta municipale n.170/2001.
A fronte di situazioni pregresse che hanno più volte visti calpestati diritti delle minoranze, sanciti peraltro dalla legge nazionale, si invia preventivamente la presente, anche a Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro. Ciò, anche per evitare da subito gli indebiti sensi di impunità resgistrati nei mesi scorsi ed in casi identici, da questa Amministrazione Comunale e ridimensionati, appunto, solo dalla minaccia di intervento prefettizio.
6 -11- 2001. IL GRUPPO CONSILIARE DELLA MONGOLFIERA

STAGNO: FRANCO NISTICO' INCOMPATIBILE ALLA COMUNITA' MONTANA
Se avete seguito nei giorni scorsi tutta la questione della Comunità Montana (e se non lo avete fatto potete rileggervi tutti i numeri del German Observer che ne parlano), saprete che c'è stata una lotta senza quartiere tra il consigliere Gaetano Stagno e l'assessore Franco Nisticò. Ci sono state riunioni, minacce, richieste di revoche della nomina: se ne è parlato in tutti i marciapiedi e bar di Badolato. Gaetano Stagno, invece, se n'è stato zitto e ha cominciato il suo nuovo lavoro di assessore e vice presidente della comunità montana con entusiasmo e buona lena. A dispetto di chi lo dava per dimissionario, (noi non ci abbiamo mai creduto), ha atteso il momento migliore, non solo dal punto di vista istituzionale ma anche dello spettacolo, per assestare a sorpresa il suo ultimo colpo a Franco, ed al gruppo che lo sostiene. Ve li ricordate i famosi "indirizzi" su cui è cominciata la battaglia fin dal lontano sabato 16 giugno 2001 con la richiesta al Prefetto di convocare il consiglio? Bene, alla fine, dopo una prima e una seconda sollecitazione prefettizia, quel consiglio è stato fatto e quel punto è stato messo all'ordine del giorno. Il 28.8.2001 - e cioè dopo oltre due mesi e mezzo da quando doveva essere tenuto - il consiglio ha approvato gli "indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni, nonché nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservata per legge". Sembra che in quegli indirizzi sia stata messa una bomba ad orologeria. Infatti gli indirizzi approvati richiederebbero che alla comunità montana ci sia un rappresentante scelto in seno al consiglio e cioè, secondo Stagno, un consigliere. Franco Nisticò non è consigliere e perciò Stagno ne chiede l'immediata destituzione da rappresentante del comune di Badolato alla comunità montana in quanto incompatibile. Lo chiede con una interrogazione scritta depositata agli atti per il consiglio comunale odierno. In molti prima del consiglio hanno fatto un ultimo tentativo di convincerlo a non presentarla ma non c'è stato niente da fare. L'estremo tentativo è venuto dal presidente del consiglio quando, dopo che il segretario gli ha passato il foglio, ha chiesto:  "Leggo? Io leggo eh?"; come per dire "fai ancora in tempo a ritirarla". Siccome nessuna risposta è venuta, il presidente del consiglio ha dovuto leggere il documento. L'espressione del viso del presidente, durante la lettura, fa capire che lui non solo non è d'accordo ma che ci sono cose, nell'interrogazione, che non hanno né capo né coda. Ma di questo si parlerà nel prossimo Consiglio che, è stato detto, si convoncherà in brevissimo tempo.

DOMENICA BATTAGLIA: OBBLIGHI SOLO VERSO I MIEI ELETTORI E IL MIO PARTITO
Nel consiglio di oggi si è consumato l'ultimo atto della bagarre provocata con l'atto di revoca della nomina ad assesore di Domenica Battaglia  e Gaetano Stagno: la consigliera Battaglia si è dissociata dalla maggioranza dichiarandosi del gruppo dei comunisti italiani, che ha chiesto di costituire. Ha chiesto che si riparasse al torto ingiustamente subito,utilizzando quegli stessi mezzi di informazione ampiamente utilizzati dal sindaco (e cioè Telejonio e il Domani attraverso le cronache del corrispondente Franco Laganà o F.L.). Nessuna risposta è venuta né dal sindaco nè dagli altri consiglieri alla sua richiesta di chiarimenti ufficiali e pubblici sulle vere cause che hanno portato alla sua espulsione dalla giunta. Nella dichiarazione letta, molti gli accenti polemici con la sottolineatura più volte usata del termine Comunista, riferendosi, credo, a chi comunista non può, in questo momento, essere considerato: il sindaco stesso e Franco Nisticò? Nel suo intervento, a me sembra, che Battaglia individui le cause della sua espulsione nella sua appartenenza al partito dei Comunisti Italiani e cioè a quel partito che non ha voluto appoggiare Franco Nisticò alla Comunità Montana. Nel dissociarsi da cinquestelle ha, poi, affermato l'importanza dei partiti nella vita politica di un paese e non ha mancato, utilizzando una citazione da Berlinguer, di illuminare il metodo di conduzione di questa amministrazione: "sia dispersa ogni illusione di una nostra possibile resa o collusione od omertà verso quei metodi di gestione del potere che hanno inquinato e distorto il rapporto tra i partiti il governo e la gente". A chi nei giorni scorsi le ha chiesto o consigliato le dimissioni, alle mille voci di dimissioni prossime venture ha risposto: "intendo proseguire la mia battaglia politica in linea con i miei principi ispiratori, perché ho un obbligo nei confronti della mia coscienza, nei confronti dei cittadini che mi hanno dato la loro fiducia e soprattutto nei confronti del mio partito. Con la determinazione che non intendo cedere di un solo millimetro dai miei valori."

IL SINDACO: I VERI MOTIVI DELLE REVOCHE NON LI VOGLIO DIRE
Veramente singolare l'intervento del sindaco dopo la dichiarazione della consigliera Domenica Battaglia con cui, tra l'altro, si chiedevano chiarimenti, e risarcimenti morali dall'attacco subito alla sua immagine sui mezzi di informazione. Dopo aver ascoltato in silenzio e dondolando, di tanto in tanto, la testa, ha preso la parola per stupirci ancora una volta. Ci ha fatto capire che lui ancora in questo consiglio, ancora cinque minuti fa, ancora adesso, se non fossero venuti questi interventi, era pronto a restituire le deleghe, e mostra un paio di fogli dentro la sua agenda. "E' per questo che finora non avevo dato comunicazione al Consiglio delle revoche, perché pensavo di avere chiarito il mio gesto, forse preso da un impulso; ritengo, però di non dover dare pubblicamente spiegazioni perché ci sono fatti...", aggiunge, e lascia sospesa la frase. Veramente singolare, come vi dicevo: ancora una volta, con il solito comportamento ingiustificabile per un primo cittadino, suggerisce chissà quali nefandezze commesse... ma poi è magnanimo e non le dice, le fa solo immaginare ai suoi estimatori. E poi i chiarimenti lui li ha già dati e difronte a tutti i consiglieri: "E' vero che li ho dati? Rispondete voi!". Qualche consigliere fà mestamente di sì con testa. Poi si lamenta dell'attacco portato sulla stampa con il comunicato dei Comunisti Italiani a cui è stato costretto a rispondere. Sugli incontri, sui chiarimenti dati o non dati, si sono poi intrattenuti, senza tirare mai fuori il motivo della revoca, e con un linguaggio circospetto attenti a dire e a non dire, Anna Laganà e Franco Nisticò: niente che i lettori di Gil non sappiano già, perché già informati in tempo reale.

FRANCO NISTICO': QUESTA E' UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA
Visibilmente sorpreso dalla piega che ha preso il Consiglio odierno, Franco Nisticò comincia un po' indeciso il suo intervento. Dopo qualche tentennamento "Se dobbiamo intrattenerci in questa discussione... se dobbiamo intrattenerci su conceti politici... invece di intraprendere la strada..." parte in quarta attaccando l'intervento di Battaglia. Il sindaco non vuole dare chiarimenti? Allora ci pensa Franco a ripercorrere le tappe del chiarimento, che a suo parere c'è stato e se non c'è stato è stato per la scorrettezza degli invitati alle tre riunioni che si sono tenute: prima e seconda disattese, terza disattesa in parte. Poi attacca "Oggi, invece di distendere gli animi, si assiste a una dichiarazione di guerra da parte di due esponenti di questa maggioranza". E poi continua spiegando la funzione del partito all'interno di cinquestelle "Quando si faceva 5S si è sempre saputo che si entrava a titolo personale e non come rappresentanti dei partiti". Dice questo pensando anche alla Comunità Montana, dove Stagno ha dichiarato che lui come esponente della Margherita non poteva che stare nell'alleanza di centrosinistra. Poi una stoccata a Mimma e "alla pochezza del suo intervento: il partito non si prende e si lascia a proprio uso e consumo". E infine a tutti e due i dichiaranti "Non è questo il modo di fare dichiarazioni: chi non sa stare nella correttezza se ne vada, si dimetta, perché si stanno superando i limiti della decenza".
Durante tutto il suo intervento abbiamo notato come Franco desse di tanto in tanto un'occhiata al Blocco notes del corrispondente del Domani, strategicamente seduto al suo fianco. Forse controllava che le sue parole fossero trascritte fedelmente.

NICOLA CRINITI: CINQUESTELLE IN BALÌA DI VENTI ESTERNI
Secondo il capogruppo della minoranza, la coalizione che ha vinto le elezioni era un micuglio che doveva registrare queste contraddizioni a cui oggi stiamo assistendo, "Si sta dando luogo a una gazzarra pubblica senza costrutto solo perché siete in balìa di venti esterni. Perché in Consiglio decidete di ingoiare tutti i rospi non avendo la dignità della consigliera Battaglia, di cui ho apprezzato il taglio politico. I consiglieri sono stati votati per rappresentare valori e non persone.."; l'assessore Lentini fa segno che il tempo è scaduto, o che si sta perdendo molto troppo tempo; "invece qui si assiste solo a una politica dettata da interessi personali".

FRANCESCO GALLELLI: CINQUESTELLE ANDRA' AVANTI PER TUTTA LA LEGISLATURA
Misurato, come sempre, e propagandistico, come sempre, l'intervento del vice sindaco Francesco Gallelli, allievo di Silvio Berlusconi e apprendiamo, oggi dalle sue parole, amico personale del Presidente Chiaravalloti. Rispondendo direttamente all'attacco del capogruppo di minoranza, che ha dato come scontato lo sgretolamento di cinquestelle sotto il peso delle contraddizioni interne, ha affermato la cecità di un simile giudizio poiché "è da poco che siamo usciti da un esame elettorale che ci ha premiati e rafforzati". E sull'onda dell'entusiasmo, identificandosi con Berlusconi, per dire che non c'è bisogno nemmeno di ricordarlo "Tutte le testate giornalistiche ne hanno parlato". Perchè le cinquestelle non sono in crisi? "Questa maggioranza non vacilla perchè è stata costruita con valori in cui si identificano tutti. Gli amici che hanno formato questa maggioranza abbiamo detto che i partiti li lasciamo fuori dalla porta". E stagno e Battaglia allora? "Anche se i consiglieri Stagno e Battaglia ci hanno lasciato - Battaglia ascolta imperterrita, ma noto che Stagno porta istintivamente le mani sotto al tavolo - noi andiamo avanti e durerà cinque anni". Infatti argomenta che non si può pensare di buttare questa maggioranza che tanto bene fa per il paese ed è per questo che è ripagata dal consenso elettorale. E poi termina: "Noi non accettiamo lezioni di politica da nessuno. Per portare avanti questo progetto, io, vecchio democristiano, ora di Forza Italia, amico personale del Presidente Chiaravalloti, mi sono seduto insieme a un Comunista - lo dice con raccapriccio - come Ernesto Menniti. E ora si vede Badolato, un paese che sta risorgendo, dove si vede finalmente lo sviluppo, dove si sta bene, dove tutti hanno un lavoro... Questo strappo di percorso vale ben poco". Nemmeno gli appassionati sostenitori di cinquestelle presenti riescono a credergli; li osservo scuotere la testa; uno di loro mi dice all'orecchio: "Nci pota scrivira a chihri da svizzera u si nda tornanu ccà". Traduzione per la casalinga di voghera: "Visto che c'è lavoro per tutti, come mai, i Badolatesi continuano ad emigrare, ed anzi ci sono nuove ondate di emigranti?".

ANNA LAGANA': NICOLA CRINITI? UN DIFFAMATORE
Attacca subito di brutto la capogruppo di cinquestelle. Capogruppo contro capogruppo, con tono velenosetto: "Nicola criniti continua la sua campagna di diffamatore... diffamando gli altri... non si fa politica diffamando...". Nicola Criniti la interrompe chiedendo, se ne è convinta, di essere querelato. Franco Nisticò comincia a perdere le staffe e dice: "Non passerà molto e ti querelo io. Non una ma cento querele ti faccio!". Riportato alla calma, la Laganà ripercorre ancora la storia degli incontri per i chiarimenti, chiarendo che il sindaco ha voluto il chiarimento ma non è stato accettato. Poi, per quanto riguarda la revoca, ci confessa che "il sindaco ha dato motivazioni molto serie per la revoca..."; siamo tutti col fiato sospeso, finalmente sapremo queste benedette motivazioni... Niente, neanche lei ce li vuole dire... non sono cose che vanno dette in pubblico. Rispondendo ancora al capogruppo di minoranza precisa che "l'unico vento che spira in cinquestelle è quello che mantiene salda la maggioranza". Continua con un discorso un po' equivoco, ma credo si riferisca alla questione della politica "Al di fuori facciamola pure... ma non la riversiamo poi sul Consiglio... ognuno la fa personalmente...". Infine rivolgendosi a Stagno "Alla Comunità Montana ho mandato una persona fisica e non un partito. Chi non sa usare le regole stia fuori". Mi sembra di capire che la capogruppo di cinquestelle preferirebbe che sia Stagno che Battaglia si facessero da parte.

STAGNO: OBBLIGHI SOLO VERSO IL PROGRAMMA DI CINQUESTELLE
Nella discussione che è seguita alla presa di distanza dalla maggioranza della Consigliera Domenica Battaglia, e rispondendo all'affermazione del vice sindaco Francesco Gallelli che aveva affermato "anche se i consiglieri Stagno e Battaglia ci hanno lasciato noi andiamo avanti lo stesso", il consigliere Stagno ha voluto chiarire e puntualizzare la sua posizione politica in seno all'amministrazione. Si è dichiarato non d'accordo con la scelta della Battaglia di porsi fuori dalla maggioranza, e ha dichiarato: "Io rimango nella maggioranza, ma per portare avanti le linee programmatiche per cui mi sono impegnato con i miei elettori. Io non spacco la maggioranza e non dichiaro guerra a nessuno, ma bisogna rispettare i regolamenti, e pertanto da oggi in poi voterò secondo coscienza".

ERNESTO MENNITI: IL GIOCATTOLO CINQUESTELLE  SI E' ROTTO
Gesù! Gesù! Che occasione straordinaria! Le cinquestelle, oggi, anche se il consiglio non è aperto - come subito si appresta a chiarire il segretario comunale - fanno parlare perfino il pubblico. Non tutto il pubblico, è bene chiarire subito, ma soltanto Ernesto Menniti, segretario dei Comunisti Italiani, tirato in causa più volte sia dal sindaco che dall'assessore Franco Nisticò che dal capogruppo di cinquestelle Anna Laganà: insomma parla per fatto personale. Per prima cosa smentisce subito il sindaco smacherando la falsità della ricostruzione temporale dei fatti, ma questo era fin troppo facile avendo a disposizione tutta la rassegna stampa - minuto per minuto - di Gil Botulino: 8 ottobre revoca - e consegna velina -, 10 ottobre attacco sul Domani,  11 comunicato dei comunisti italiani, 12 pubblicazione sul Domani - a malincuore- del medesimo comunicato inviato da Gil. Ristabilita la verità sulla successione degli eventi, Menniti ha così continuato: "Il ritiro di una delega è l'atto politico più grave che una maggioranza possa fare. Prima di arrivare a tanto si sarebbe dovuto passare almeno per una riunione dei consiglieri di maggioranza e del comitato di cinquestelle. Perchè se si ritira la delega all'assessore al bilancio, dopo appena quattro mesi di governo, può essere solamente perché ruba. E questo è quel che traspare perché non si vuole essere chiari nelle motivazioni". Ritornando sulle riunioni di chiarimento ha puntualizzato che il comitato di cinquestelle, che i consiglieri avevano difronte, era un comitato che nessuno aveva eletto in nessuna assemblea, e che non coincideva nemmeno con il comitato elettorale. "Venuti meno questi presupposti, io mi sono trovato automaticamente fuori. Il giocattolo cinquestelle si è irreparabilmente rotto perché una dittatura ha costretto ad accettare un comitato da nessuno eletto". Infine, Menniti, rimarcando che le motivazioni delle revoche non erano ancora state dette, ha individuato il motivo dello scoppio della crisi nella sete di poltrone di chi ogni giorno cambia vento pur di ottenerle. Poi ci regala, ad effetto, l'opinione espressa, in una riunione a dicembre dei vertici provinciali dei partiti di sinistra, da Franco Nisticò, il più strenuo difensore - e parafulmine - delle cinquestelle: "Per me l'esperienza cinquestelle è un'esperienza chiusa!". A Ernè! e con questo che cosa ci hai detto? niente! Vuol dire che tu l'hai sentito solamente una volta in più di tutti i Badolatesi. Noi abbiamo assistito all'addio da cinquestelle e all'addio dalla politica attiva di Franco Nisticò almeno cinque o sei volte. Una volta ha anche offerto un rinfresco niente male, ma era una delle prime volte. L'unico nostro cruccio è che negli ultimi anni entra ed esce dalla politica attiva a gratis. Io gli ho creduto solamente quella volta del banchetto pensando erroneamente che se gli costava qualcosa doveva esserci qualcosa di vero. Sbagliato! Franco Nisticò non finisce mai di sorprenderci.

FRANCO NISTICO': NICOLA CRINITI? UN DELINQUENTE CHE AVVELENA LA VITA DEL PAESE
Franco è furioso, lo è con tutti oggi, ma se la prende ancora con Nicola Criniti. Parla in piedi e gesticolando, sfoderando la voce tonante dei migliori comizi. Si avvicina al centro della sala, incedendo verso i banchi dell'opposizione. Nicola Criniti se la ride col vicino. Franco la prende a male e attacca "Questo segretario dei DS scostumato, che si comporta sempre da primo della classe, che deride tutti e ride sempre in faccia, invece di prendere la diversità di 5S come un arricchimento qui si prende come esempio del malaffare. Da cinque anni che stai calunniando e stai passando tutti i limiti..." Criniti chiede se è una minaccia. Nisticò si avvicina minaccioso ed urla "No non è una minaccia. Sei un criminale, che stai avvelenando un paese". dai banchi dell'opposizione si levano proteste "Finiscila! Talebano!". Nicola Criniti ne chiede l'allontanamento dall'aula per insulti personali. Franco non si trattiene "Da questo momento non voglio che mi parli personalmente". Santo, il vigile, lo abbraccia e lo riporta a sedere, tra le proteste della minoranza da una parte, i bene-bravo-bis di Anna Laganà dall'altra e il tentativo di riportare tutti alla calma del segretario comunale, dicendo "Poiché si è intervenuti tutti è ora di finirla e passare alla discussione dell'ordine del giorno".

NICOLA CRINITI: LA PEGGIORE AMMINISTRAZIONE CHE BADOLATO ABBIA MAI AVUTO
Ultimo intervento accordato dal segrateraio comunale, per fatto personale dice. Nicola ha difficoltà a prendere la parola perché Franco Nisticò continua a dargli sulla voce. E allora richiede l'allontanamento dall'aula. Dai banchi dell'opposizione ancora proteste "Finiscila! Cretino!". Criniti accenna a partire ma viene interrotto. Il segretario lo sprona a parlare. "Se Franco Nisticò mi fa parlare..." Franco gli grida qualcosa a cui Nicola risponde "Sei tu passibile di querela perché quando si gestisce la cosa pubblica e si sperpera..." Viene ancora interrotto dalla gazzarra di Franco a cui si aggiunge anche la Laganà. Nicola a questo punto getta la spugna e conclude amaro "Se questa persona fa l'assessore... Questa è la peggiore amministrazione comunale che Badolato abbia mai avuto".
Il pubblico è sconcertato come quasi tutti i consiglieri che hanno assistito a queste scene con preoccupazione. Unico che sta gongolando e che ha gli occhi sorridenti l'assessore Leuzzi che, per tutta la gazzarra intentata da Nisticò, se l'è guardato con cura amorevole ed ammirazione.

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