IL CONSIGLIO DICE NO AL RIEQUILIBRIO DI BILANCIO

Come sapete -anche se non nei minimi dettagli perché il sindaco-presidente ha convocato in ora lavorativa il consiglio- Il consiglio comunale ha detto due no fondamentali. Il primo no a un ulteriore rinvio della seduta per continuare la telenovela, il secondo e definitivo no al riequilibrio di Bilancio.

della preparazione del consiglio, del dibattito politico, e di tutte le carte vi ho tenuti informati nei giorni scorsi. Per quanto riguarda, invece, lo svolgimento del consiglio vero e proprio ho sentito i consiglieri di minoranza e qualcuno del pubblico, ma preferisco aspettare e pubblicare gli interbenti ufficiali di tutti i consiglieri che hanno fatto dichiarazioni di voto scritte. Appena mi perverrano vi darò conto di tutti gli interventi a verbale. Nei prossimi giorni sistemerò un po' il materiale in un piccolo dossier così da poter avere tutto sottomano.

Per oggi vi dovete "accontentare" delle notizie dei tre giornali regionali che, tutti e tre, riportano la notizia. Aggiungo qualche commento solo all'articolo di Laganà perché ci da notizia che "c'è una normativa che può adottare il Prefetto con la riconvocazione del consiglio comunale entro 20 giorni". In realtà la notizia si era sparsa ieri, propagandata dal gruppo di Rondinelli, come proveniente dall'avv. Mosca a cui era stato posto il quesito. Ma l'avv. Mosca, consigliere provinciale dei D.S., contattato dal Consigliere D.S. Francesco Criniti (Ciccio do Guardia) non ha confermato. In serata la cosa veniva raccontata così da Rondinelli: "Dopo il consiglio nella stanza del sindaco c'eravamo io, il segretario, il sindaco, e il prof. Laganà. Il sindaco ha telefonato in prefettura ed ha avuto questa risposta dal dott. Sebastiano Cento". Quando gli ho chiesto -maliziosamente?- se c'era il vivavoce, ha girato le spalle e con un sorriso si è ritirato. Più tardi, abbiamo avuto un'altra versione dal prof. Laganà, quando gli è stato chiesto di rendere conto dell'affermazione fatta nella cronaca di telejonio. Laganà dice: "Dopo il consiglio nella stanza del sindaco c'eravamo io  e il sindaco. il sindaco ha telefonato in Prefettura e gli hanno dato questa informazione, che anch'io ho sentita perché ero molto vicino al telefonino del sindaco". Dunque questa notizia viene dal sindaco di Badolato.

Nel dopo consiglio Laganà ha dunque sentito il sindaco che tra l'altro "si è detto amareggiato per l'assenza dei tre consiglieri di maggioranza e per il comportamento del consigliere Stagno che si è associato alla minoranza". Ora a parte che Stagno, da quando è stato defenestrato da assessore insieme a Battaglia, ha detto che avrebbe votato secondo coscienza, il sindaco ha avuto qualcosa da ridiere anche sull'astensione di Rondinelli. Dopo che aveva sparso la notizia dei venti giorni e Rondinelli gli suggeriva che non sarebbe servito a niente, il sindaco gli ha detto a brutto muso: "si bboi u voti, voti, sinnò vavattinda ca trasa nattru chi bbola u vota a favori".

Intanto è cominciato il toto-statua: a chi dobbiamo fare una statua per la caduta dell'amministrazione? Vi dico subito che la minoranza è nelle ultime posizioni, le prime posizioni sono occupati da consiglieri di maggioranza assenti. Nelle primissime posizioni campeggia Gaetano Stagno per il voto contrario, ma nella serata c'è stata una rimonta di Rondinelli. Sembra che se invece di astenersi, ritenendosi ininfluente, avesse votato a favore allora sì che si sarebbe dovuto rifare il consiglio comunale.
Dunque alla fin fine dobbiamo ringraziare Rondinelli. Dobbiamo ringraziare l'assessore all'ambiente che non è risucito a vedere in due anni il degrado di Badolato, nessuna discarica, nessuna fogna, nessun mare sporco, ma alla fine è riuscito a pulizzare l'unico artefatto altamente inquinante: l'amministrazione cinquestelle.

In merito alla questione dei 20 giorni c'è un comunicato de "La Mongolfiera" che vi riporto sotto.

 

SULLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO NÈ RINVII NÈ PRESE IN GIRO

Il gruppo consiliare di minoranza di Badolato, La Mongolfiera, interviene in merito alle notizie diffuse a seguito del consiglio comunale di ieri, sul riequilibrio economico dell’Ente.

Pare difatti che secondo alcune fonti, nonostante la bocciatura del consiglio comunale, l’amministrazione avrebbe altri 20 giorni per riuscire a far approvare una proposta che ripiani i debiti, evitando l’intervento del commissario ad acta e il conseguente scioglimento.

Nulla di più strano ed improbabile. I 20 giorni in questione riguardano solo l’ipotesi che una Amministrazione non approvi nei termini di legge il proprio bilancio (art 141 del TU 267/2000). La mancata approvazione di cui parla tale articolo riguarda il fatto che non "sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema" di bilancio e riguarda anche l’ipotesi che il consiglio non lo abbia eventualmente approvato "nei termini di legge". Qui è successa una cosa assai diversa: lo schema era bello e fatto, ma è stato bocciato dal consiglio. Difatti lo stesso articolo parla subito dopo di commissario che si sostituisce alla amministrazione "inadempiente", cioè che non predispone lo schema di bilancio o non lo predispone per tempo.

Ma la nostra amministrazione comunale non è inadempiente. Adempie totalmente al suo dovere di fare uno schema. Lo ripetiamo, lo schema c’era. È stato semplicemente bocciato.

Ciò, come ricorda l’art 193, equivale a non approvare il bilancio comunale. Lo stesso articolo 193 ricorda quindi, che a questo punto si applica la "procedura prevista dal comma 2" art 141; ebbene, l’unica procedura di cui si parla in quel comma è "la procedura per lo scioglimento del consiglio".

Quindi non si capisce la discussione, ove mai esistesse. Peraltro politicamente c’è poco da aggiungere: l’amministrazione si è disintegrata; dai dodici di partenza si è ritrovata in sei: 2 contro, 1 astenuto, 3 assenti e tra i 6 rimasti nella barca che affondava, uno (Nicola Lentini) lanciava accuse gravissime contro la conduzione di tutta la vicenda…

Peraltro, a fronte di questo finto dibattito sullo scioglimento che non arriva e su cui cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, non ci si deve dimenticare uno degli aspetti più mostruosi di tutta la vicenda, e cioè che per 5 anni sono stati falsificati i bilanci del Comune occultando tutti i miliardi di debiti usciti fuori in queste settimane! Se non basta questo per sciogliere un consiglio comunale!

Finiamola di prenderci in giro e di prolungare l’agonia di tale amministrazione, e chiudiamo al più presto questa pagina scellerata per la nostra Comunità.

Badolato 25 ottobre 2002   Il gruppo consiliare "La Mongolfiera"