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                   E LA STORIA CONTINUA... (seconda puntata)

I Democratici di Sinistra di Badolato sono purtroppo costretti a reintervenire sulle ormai note vicende amministrative di questi giorni. Lo facciamo con l’animo sereno, verso un sindaco che ormai, dal punto di vista politico, è meglio frequentare sempre meno: la gente potrebbe non capire più la differenza.

Innanzi tutto preghiamo gli amministratori di maggioranza di non staccare i volantini che affiggiamo presso i pubblici esercizi di questo paese. Chiunque voglia entrare in possesso dei documenti può rivolgersi presso i vertici dei Ds locali, ed averli in poco tempo, senza togliere alla cittadinanza la possibilità di leggerli.

Entrando nel merito dei problemi di questi giorni, lo precisiamo subito: noi non auspichiamo proprio nessuna crisi, anche perché una campagna elettorale (anzi due) l’abbiamo appena finita e, come la gente, siamo piuttosto stanchi. Riteniamo, semplicemente, indecoroso che una maggioranza si presenti ai consigli con tre o quattro persone, per i gravi riflessi amministrativi che ne seguono e non perché ci interessino i problemi di 5 Stelle; quelli sono fatti loro: quel che è grave è il non fare le giunte ed i consigli comunali.

In secondo luogo il volantino del sindaco è talmente auto lesionistico e contraddittorio da porci quasi in difficoltà: è, in effetti, troppo facile sparare sulla croce rossa.

Un manifesto- suicida: il sindaco esordisce stranamente, con un commento sprezzante verso i DS in merito alle dimissioni dell’ex- capogruppo consiliare. Pur non capendo molto cosa c'entri, può certo scrivere ciò che vuole; ma la cosa più ridicola è che esso avviene proprio all’indomani delle dimissioni, durissime, del difensore civico Stagno. Un vero e proprio autogol, su un episodio che, come traspare dalla lettera di dimissioni, riguarda grosse tensioni interne al movimento (sul cui merito come detto non entriamo, al contrario del sindaco che, ci teniamo a dirlo, è di un altro stile).

In merito al documento sui lavori pubblici, bisogna essere chiari: noi siamo la minoranza consiliare, che ha, tra l’altro, il compito di controllare le azioni della maggioranza; anzi la nuova legislazione amministrativa, svuotando il Co. Re. Co. ed eliminando altri organismi ha dato ancora maggiori responsabilità alle opposizioni consiliari. E’ chiaro che in un piccolo comune mancando alcuni elementi (grosse strutture partitiche, un elettorato d’opinione, mass-media ecc.) le forme di controllo sono spesso esercitate dalle sole minoranze, tanto è vero che le future leggi prevedono per esse maggior tutela e forza. Sapevamo che facendo un documento su lavori finalmente in avvio, avremmo rischiato di apparire come coloro che non vogliono le opere pubbliche e tutte le altre belle cose dette "poeticamente" dal sindaco.

Sia, allora, chiara una cosa: il partito ha votato a favore di tutte le opere più importanti, anche superando precedenti remore, dal lungomare alla darsena, dal sottopasso ferroviario ai programmi di opere pubbliche presentati proprio da 5 Stelle per ben due anni consecutivi. Quindi, votiamo perfino le opere pubbliche di 5 Stelle, loro che sono la maggioranza devono porle in essere, ma noi, che siamo la minoranza, abbiamo il diritto-dovere di controllarne la regolarità. E’ questo il meccanismo. Nel nostro documento, abbiamo pure riconosciuto i meriti di un’amministrazione che fa ripartire i lavori pubblici, ma i cittadini sanno, però, che questo è anche un dovere per chi li amministra. Non è vero che 5 Stelle abbia fatto tutti i miracoli di cui parla il sindaco: tutti i comuni d’Italia e quindi di conseguenza della zona hanno riavviato i lavori pubblici. Oltretutto a differenza di quanto sembra affermare il nostro primo cittadino, Badolato di povertà ed emigrazione ne ha ancora tanta.

Se i lavori pubblici ripartono, semmai, è perché sono attivi i decreti sblocca-cantieri dei governi di sinistra, dopo la fase di blocco seguita, in tutta Italia, a Tangentopoli, e perché la Regione, oggi, sembra funzionare in maniera corretta, approvando per tempo i bilanci e finanziando i progetti dei vari comuni; non per merito di Gerardo Mannello. I controlli servono proprio per evitare gli sfaceli visti in passato, emersi proprio con Tangentopoli, che hanno poi creato il blocco delle opere e quelle condizioni di sottosviluppo che al sindaco sembrerebbero premere tanto.

La questione dei controlli della Sovrintendenza è quindi una tremenda cantonata del nostro primo cittadino: mentre lui in pieno consiglio comunale definiva "il pelo nell’uovo" i controlli sul rispetto dei vincoli ambientali, il Consiglio dei Ministri emanava una proposta di legge con cui si combatterà l’abusivismo edilizio (almeno 232.000 abitazioni), proprio a difesa dei territori e dei vincoli di cui parliamo nel documento in merito, tra l’altro, non ad un’abitazione privata, ma ad un’opera pubblica nel centro di un paese. Confermiamo rigo per rigo quanto scritto nel documento, e non perché siamo invidiosi del nostro sindaco (la sua è una posizione sempre meno invidiabile), ma perché è tutto vero, rigo per rigo.

 

 

 

Gerardo Mannello non ha potuto contestare nessuno dei passaggi che abbiamo menzionato nel documento. A questo punto o conosce poco di quanto afferma o forse fa finta: la Sovrintendenza non starà a guardare, ne stia certo, altro che "pelo nell’uovo".

Detto ciò, vogliamo dire alle imprese ed ai professionisti impegnati nelle opere in esame che essi non hanno alcunché da temere, né dal punto di vista amministrativo né da quello patrimoniale, nella maniera più assoluta. Comprendiamo le preoccupazioni delle persone impegnate e siamo disponibili al confronto e a tutti i chiarimenti del caso, ma quanto si sta verificando non è addebitabile a chi denuncia un’irregolarità ma a chi la commette. Tutti sappiamo che bastava in alcuni casi aver avviato le dovute procedure, in altri aver avuto un maggior impegno e in ultima analisi posticipare i lavori di pochi mesi, per far partire senza alcun problema i lavori. Ma qualcuno ha fretta…

Che alcuni controlli non velocizzino gli iter amministrativi sarà pur vero, ma da qui a saltarli del tutto il passo è davvero grande, ed il nostro Sindaco questo passo ha deciso di farlo. Saremmo dovuti stare zitti?

Come si può far finta di nulla, quando il sindaco parla della consegna del Comune ad un Commissario Prefettizio? Gerardo Mannello è la stessa persona che chiudendo la campagna elettorale di due anni fa, in un comizio pubblico, affermò di avere avuto nel cassetto le dimissioni dei consiglieri poi, guarda caso, dimissionari durante l’amministrazione Piperissa. Ciò avvenne, e questo noi lo dicemmo proprio in quella campagna elettorale, quando gli interessi privati del Sindaco non furono accontentati! È anche lui e le sue smanie "residenziali- turistiche" che dobbiamo ringraziare, se a Badolato abbiamo avuto un Commissario Prefettizio.

Sul Piano Regolatore riteniamo si siano commesse tutta una serie di ingiustificate e gravissime violazioni di diritti fondamentali della nostra cittadinanza. Facciamo solo notare che il Sindaco fa un’altra bella figura, quando, ritenendosi egli di sinistra, afferma che si è sempre rivolto a noi credendoci "come la storia vorrebbe insegnarci, dalla parte dei più deboli" (testuale). La bozza del Piano, non ce l’ha voluta dare, ma almeno una volta l’abbiamo vista: ebbene, se c’è qualcosa che può essere definito uno schiaffo morale in faccia alla gente più debole di questo paese, questo è il Piano Regolatore dell’Amministrazione 5 stelle. La sinistra è cosa diversa da quello che crede questo Sindaco. Altrimenti gli avremmo già dato la tessera del partito che ci ha chiesto ancora fino a poco tempo fa.

Al di là dell’eleganza letteraria di chi, dopo tutto un bel campionario d’insulti, chiude il suo volantino citando Dante Alighieri, è curioso essere definiti nei termini più offensivi possibili (perditempo, passatempo, carnefici di compagni, amministratori incompetenti, persone malvagie, disfattisti, abbindolatori, vogliosi di "distruggere ed ostacolare", uomini politici di basso rango ecc.) dalla stessa persona che a più riprese chiede di entrare nel nostro stesso partito…

In verità 5 stelle (o forse il Sindaco visto che prima parla a nome di tutto il movimento ma dopo si firma solo lui) non ha certo il demerito di fare opere pubbliche o altre buone operazioni: per altro, non può essere dimenticato che si è trovato in mano un Comune senza più dissesti finanziari, con un piano di risanamento in atto, con una situazione debitoria che gli permette operazioni in precedenza impossibili per Badolato; si è trovato in mano un Comune finanziariamente più stabile e sulle cui disgrazie il nostro partito ha avuto le sue enormi responsabilità. Il Sindaco e gli altri uomini di 5 stelle, dov’erano negli ultimi 15 anni? Erano nell’Aratro? Nel PCI? O nel PSI? Da quale pulpito parla questo Sindaco?

Egli e i suoi uomini hanno il grave demerito di avere spaccato il tessuto civile di Badolato, imponendo un gioco di ricatti, minacce o promesse dal primo giorno in cui si sono candidati alla guida del paese. Hanno dato il via ad una spregiudicata azione clientelare premiando semplicemente l’appartenenza a discapito della competenza, hanno creato un clima di paura verso ogni possibile dissenso rispetto a quest’amministrazione, e profonde tensioni all’interno della nostra comunità. Si è candidato per un gioco d’enormi interessi economici di cui potrebbe essere tuttora il garante ?.

E’ questo il grave demerito del Sindaco: nessuno è esente da colpe, pure, naturalmente, nel nostro partito; ma sappiamo che un primo cittadino si qualifica perché rappresentante di tutta la collettività e non per tutelare interessi di parte, magari mascherandoli con il bene del paese ed il suo sviluppo. È una storia già sentita…

 

Ed è la storia di oggi: "Modo oculato e scrupoloso" di gestire il paese e "senso del dovere"? Si guardi intorno il Sindaco Mannello, e prima di parlare di chi ha avuto cariche istituzionali e oggi siede sui banchi dell’opposizione, prima di parlare d’onestà, trasparenza e legalità, guardi da chi si è circondato e si faccia un piccolo esame di coscienza. Poi si chieda perché, pure inchiodati da anni all’opposizione, oggi rimaniamo in una posizione politica-amministrativa diversa dalla sua, senza essere tentati da salti nella maggioranza, come richiestoci più volte da varie parti.

Un vero Sindaco è tale perché Sindaco di tutti e non solo dei suoi "clienti". Ma questa sarebbe già un’altra storia. Appunto.

I DEMOCRATICI DI SINISTRA
Unità di Base di Badolato