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giù le mani dal mondo.
Il tentativo, neanche tanto occulto, operato da parte del capitalismo internazionale di condizionare le scelte dei governi occidentali, nel senso di un’univoca forma di sviluppo, quella legata al profitto, ha trovato nei movimenti spontanei di contestazione, nati un poco ovunque, un ostacolo imprevisto. Da Seattle fino a Genova, il liberismo economico ha compreso di non aver ancora chiuso definitivamente la partita: le sacche di resistenza al suo strapotere, per quanto eterogenee o apolitiche, sono considerate con timore dai padroni del mondo. 
Il susseguirsi degli avvenimenti, dopo le manifestazioni contro la globalizzazione, induce ad importanti considerazioni in ordine a quelle che sono le reali intenzioni dei regimi politici dei paesi industrializzati. 
Nel momento in cui sezioni provenienti da diversi strati sociali si aggregano per discutere le problematiche legate alla globalizzazione dell’economia, portando un sempre maggiore dissenso all’interno del progetto culturale che pretende di omologare l’intera umanità ad una forma di pensiero a senso unico, i politici reazionari, con abile mossa, hanno focalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica sul rischio terrorismo e sulla necessità di condurre l’ennesima guerra per preservare la democrazia e la libertà. 
In realtà ciò che vogliono tutelare è la loro autorità ad usurpare le risorse del pianeta, trasgredendo il diritto della maggioranza della popolazione mondiale ad accedere, in eguale misura, alle stesse. Per rendere concreto questo progetto non disdegnano forme ataviche, ma ancora in uso, di sfruttamento dei lavoratori, minori compresi, nonché la realizzazione di un solido stato di polizia, attraverso il quale sedare violentemente tutte le forme di protesta ed ogni ideologia alternativa al libero mercato. 
Questo è il vero atto di terrorismo dal quale vogliamo e dobbiamo difenderci! 
Ciò che noi propugniamo è un’economia che ponga al centro del proprio sistema produttivo non il profitto ma l’uomo con la sua dignità, uno sviluppo che non devasti la natura, ma che sia rispettoso del sistema ecologico e soprattutto il ripudio d’ogni forma di terrorismo o di guerra, come strumenti per dirimere controversie internazionali: sono questi i tratti caratteristici del movimento No-Global al quale apparteniamo. Da qui il tentativo, in atto, da parte dei sostenitori del libero mercato di criminalizzare i contestatori della globalizzazione economica; esso risponde alla logica dei governi reazionari di prevaricare il consenso delle masse attraverso l’uso dei consueti strumenti della disinformazione e della manipolazione delle notizie. 
E’ necessario, invece, a nostro parere, condurre il dibattito intorno alla globalizzazione tra la gente, far conoscere qual è il vero scopo dei governi filo-statunitensi, sostenitori di forme esasperate di liberismo economico: questi stati desiderano solo accaparrarsi tutte le risorse disponibili sul pianeta, senza tener conto dei bisogni dei meno abbienti. Per attuare i loro intenti criminali non disdegnano di bombardare gli obiettivi civili, rispondendo tutto ciò ad un preciso disegno demagogico: quello di sottomettere, rendendola ancora più povera, la popolazione del terzo mondo. 
La nascita di luoghi di discussione, il diffondersi dei Social Forum risulta essere, a questo punto, una necessità incontrovertibile per confrontarsi e dibattere intorno ad argomenti che riguardano il futuro stesso del nostro pianeta. A tal proposito noi, donne e uomini liberi dai condizionamenti dell’informazione di regime, abbiamo deciso di costituire sul nostro territorio il Social Forum dell’Alto Salento. Vogliamo con ciò aprire un dibattito permanente ed itinerante sui temi che, sommariamente, sono raccolti in questo foglio e su quant’altro riguardi la globalizzazione in genere. 
M. Gioffredi 
Social Forum Alto Salento 


Mercoledì, 14 Novembre 2001, alle ore 19.00, si incontreranno, a Carovigno, in via Isaia Pagliara, 31, presso la sede dell’ARCI, i Social Forum del Salento; coloro che fossero interessati a collaborare o a sostenerci, potranno intervenireercoledì, 14 Novembre 2001, alle ore 19.00, si incontreranno, a Carovigno, in via Isaia Pagliara, 31, presso la sede dell’ARCI, i Social Forum del Salento; coloro che fossero interessati a collaborare o a sostenerci, potranno intervenire. 

 

 

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Aggiornato il: 11 novembre 2001