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MURI TAGLIAFUOCO: I TECNICI CHIEDONO CERTEZZE Successo per il convegno milanese sulle Protezioni Passive Presentazione del congresso Vibrapac
Risposte concrete per i tecnici Le Grandi Murature
Centrale termica AEM di integrazione e riserva
Per risolvere tali problemi, Vibrapac ha messo a punto tutta una serie
di tecnologie costruttive e ha fatto ricorso a strutturazioni interne che
conferiscono resistenza e capacità flessionale alle murature. Per
ottenere resistenza flessionale verticale si deve intervenire realizzando
irrigidimenti verticali mediante un getto di cls nel foro dell’elemento
e, quindi, armarlo con ferri (tondini), posizionati con precisione grazie
a gabbie speciali prodotte con macchine utensili. Solo il perfetto
posizionamento delle gabbie permette infatti di calcolare con precisione
il valore della resistenza flessionale.
La resistenza flessionale orizzontale è invece conseguente al
posizionamento sfalsato degli elementi in cls. Poiché murature di questo
genere sono spesso più lunghe che alte, occorre interrompere
opportunamente la successione degli elementi in cls con l’inserimento di
irrigidimenti verticali.
La muratura, così strutturata, verrà quindi vincolata sulle testate al pilastro della struttura in cemento armato con appositi profili a tenuta e a scomparsa e alla sommità dell’irrigidimento con staffe specifiche in grado di permettere la flessione elastica dell’orizzontamento, mantenendo la stabilità della muratura.
Uno dei vincoli telescopici di sommità prodotti da Vibrapac. Grazie a tali vincoli la muratura resta sempre saldamente ancorata agli orizzontamenti e permettendo nel contempo la flessione verticale della strutturazione L'importanza dell'irrigidimento verticale Particolare attenzione deve essere posta nell’opera di irrigidimento verticale della muratura. Per ottenerlo, una volta si utilizzavano i classici tondini in ferro, inseriti senza un ordine geometrico preciso nel getto di cls. I laboratori Vibrapac hanno invece stabilito che un preciso alloggiamento dei tondini all’interno degli elementi in cls permette di ottenere risultati migliori. L’esperienza porterebbe a pensare che la resistenza possa aumentare con l’incremento dell’area del ferro; prove sperimentali hanno dimostrato che un’armatura eccessiva e non correttamente posizionata, invece di aumentare la resistenza dell’irrigidimento possa infragilire la flessione. Dalle Grandi Murature alla Murature Tagliafuoco Una Muratura Tagliafuoco è essenzialmente una Grande Muratura studiata per mantenere le proprie funzioni anche in situazioni critiche come quella provocata da un incendio. Ne consegue che solo se si possiedono tutte le conoscenze tecniche per la realizzazione di una grande muratura si può pensare di costruire una Muratura Tagliafuoco. Una Muratura Tagliafuoco deve essere Resistente, Ermetica e Isolante.
La realizzazione delle murature tagliafuoco è sottoposta, tra l’altro, al D.M. 04.05.98 che detta norme precise. Per incominciare, un manufatto sottosposto all’azione del fuoco, secondo la curva ISO, può essere considerato Tagliafuoco solo se mantiene la proprie caratteristiche per un periodo di tempo ben definito. L'ingegnere Carlo Pecchini, responsabile ricerche e sviluppo che è intervenuto su "Caratteristiche tecniche e costruttive della Muratura Tagliafuoco in linea con quanto dettato dal D.M. 04.05.98" In relazione al tempo che impiega per perdere le proprie caratteristiche fisiche e di resistenza meccanica, la muratura sarà classificata come REI 90, REI 120 e REI 180. REI sta a significare Resistenza, Ermeticità e Isolamento e il numero che segue i minuti primi per cui la muratura è certificata. REI La resistenza della Muratura Tagliafuoco (R) deve rimanere inalterata per tutto il periodo di tempo certificato dal produttore. Quindi, la muratura deve essere ermetica (E), cioè impedire il passaggio di gas e fumi tossici da un locale all’altro. Infine, deve essere anche isolante (I), per bloccare la diffusione per ignizione di un incendio da un luogo compartimentato all’altro. L'importanza dei singoli elementi Perché la resistenza di tutta la muratura sia garantita per una determinata classificazione, è necessario assicurare in primo luogo la resistenza meccanica dei singoli materiali impiegati, ovvero gli elementi in cls che la compongono, la malta, i vincoli di sommità e tutti gli elementi al contorno che rendono la muratura isolante. Il blocco deve pure presentare caratteristiche per cui la malta aderisce fortemente al medesimo, in caso contraio verrebbero vanificate la resistenza a compressione a trazione sia del blocco sia della malta. Gli elementi in cls Gli elementi in cls impiegato nella realizzazione delle Murature Tagliafuoco devono essere testati secondo quanto dettato dalla circolare 91 del 14.09.61 e sottoposti a controllo di qualità, ovvero, i materiali commercializzati devono possedere caratteristiche pari o migliorative di quelli campione analizzati in laboratorio. La resistenza flessionale degli elementi in cls viene calcolata sia a mezzo di procedimento matematico allo stato limite, sia a mezzo di prove sperimentali. E’ fondamentale la conoscenza del modulo elastico degli elementi in cls, perché anch’esso concorre a fornire la resistenza flessionale dell’irrigidimento. Una delle tante prove alle quali La malta Anche la malta impiegata per collegare un elemento all’altro deve offrire resistenza al fuoco. Non dovranno perciò essere presenti nella sua composizione chimica sostanze che ad alte temperature ne alterino le caratteristiche. Ad esempio, le percentuali di carbonato di calcio dovranno rispettare dosi precise. I giunti e i vincoli I vincoli di sommità degli irrigidimenti verticali, oltre a garantire la stabilità della muratura, devono essere telescopici, cioè in grado di assorbire le flessioni dell’orizzontamento senza mettere in carico di punta la muratura. Tra sommità muratura e copertura dovrà poi essere inserito un giunto di dilatazione tagliafuoco in grado di assorbire eventuali flessioni elastiche. Le porte tagliafuoco Il dottor Carlo Marzari, membro della commissione Resistenza Incendio c/o UNI, intervenuto al convegno su "Problematiche e tecnologie delle Grandi Porte Tagliafuoco" Va infine tenuto conto che in un edificio realizzato con Murature Tagliafuoco dovranno essere inserite anche Porte Tagliafuoco. Occorre perciò, in sede di progettazione, calcolare il peso medio delle porte e il momento torcente che generano sull’architrave su cui poggiano. Quest’ultimo problema, spesso trascurato nella progettazione, può provocare situazioni di collasso della trave, con inefficacia della chiusura della porta in caso di incendio. Il commento del Comandante dei VV.FF. L'ing. Dario D'Ambrosio, Comandante dei Vigili del Fuoco di Milano, intervenuto su "Problematiche e aspettative delle autorità preposte" Il comandante di Vigili del fuoco di Milano, ingegner Dario D’Ambrosio, ha confermato che dibattiti e convegni come quello svoltosi presso Assimpredil sono di estrema utilità e servono a diffondere nei progettisti quegli elementi tecnici senza i quali è impensabile riuscire a ridurre i danni causati dagli incendi negli edifici industriali. "La circolare del 1961 — ha detto — è certamente utile ma non va applicata pedissequamente. Talvolta sistemi non previsti dalla norma e studiati ad hoc sono addirittura migliorativi nella valutazione e limitazione del rischio e nella gestione dell’emergenza". Accade infatti che ai Vigili del Fuoco vengano chieste deroghe per risolvere un problema con un approccio nuovo, ma più efficace. Il Comandante ha sottolineato l’utilità della compartimentazione dei locali, che permette di isolare il fuoco e di favorire l’allontanamento del personale in modo da rendere agevole l’intervento dei Vigili del Fuoco. L’ing. D’Ambrosio infine ha insistito sul fatto che per i VV.FF. la rispondenza statica delle murature TF ai carichi orizzontali previsti dal D.M. 16.01.96 è un fatto scontato e che il calcolo deve essere eseguito secondo i principi base della scienza delle costruzioni o ancor meglio se le strutturazioni sono valutate anche per via sperimentale. Inoltre, egli ha precisato che la tenuta delle interfacce muro-pilastro e muro-orizzontamenti devono essere realizzati con adeguati mezzi. |
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