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Filippo Tartaglia e
Stefania Crespi Costruita in sostituzione di una sala cinematografica, la nuova sede della filiale della Banca di Legnano è stata concepita tenendo ben presente l’inserimento in un cortile settecentesco, caratterizzato da un porticato con archi a tutto sesto e colonne di granito rosa e l’adiacenza di un edificio coevo. La presenza di un fabbricato di particolare interesse architettonico, piuttosto che come limite, è stato infatti interpretato dai due progettisti come stimolo e spunto creativo verso la ricerca di una soluzione che contemplasse la visione simultanea di manufatti di epoche diverse. Riuscendo quindi a far convivere nello stesso luogo due realizzazioni rispondenti a canoni differenti: da una parte la banca, con le sue ampie vetrate e alte murature in elementi in cls, dall’altra l’edificio settecentesco. L’elemento maggiormente caratterizzante la banca è certamente rappresentato dalla presenza della copertura a vetri a forma di botte, che definisce e demarca con una linea sottilissima la distanza tra lo spazio interno e quello esterno. Evidenziando idealmente l’asse di simmetria dell’intero edificio, la vetrata porta nel dentro la presenza del cielo e della luce, sostituendo con un solido trasparente le finestre. Tutto il resto dell’architettura, dosando sapientemente ingredienti come il vetro e le strutture solide, viene impostato sull’intersezione e sui giochi creati dalla compenetrazione di volumi trasparenti che spingono verso l’alto e alleggeriscono la struttura, come il vetro, e i volumi opachi degli elementi in cls, qui utilizzati in due differenti colorazioni e superfici (liscia quella grigio lunare e ocra siena quella splittata) alternate a fascioni orizzontali. A questi ultimi è infatti affidato il compito di significare la solidità, non soltanto dell’edificio in sé, ma anche dell’istituto bancario.
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Oggetto: nuova succursale Banca di Legnano (MI) |