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La rivista di architettura in elementi in cls


Silvano Pagani
Quando l’estro asseconda la fantasia con gli elementi in cls 
L’espressionismo delle realizzazioni Belotti e Brignoli

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scheda Belotti

Oggetto: ufficio deposito di cascami commercio materie prime tessili

Località: Trescore Balneario (BG)

Proprietà e committente: ditta Belotti Luigi

Tipo di intervento: costruzione ex novo

Progetto architettonico e direzione lavori: arch. Silvano Pagani

Impresa di costruzioni: Impresa Edile Suardi Angelo, Trescore Balneario (BG)

Materiali utilizzati: elementi in cls vibrocompressi a modulazione 20x40, superficie Splittata, serie Naturcolor in colore rosso bauxite, Vibrapac Milano-Roma

 

scheda Brignoli

Oggetto: capannone industriale per deposito materiale lapideo

Località: Trescore Balneario (BG)

Proprietà e committente: ditta Brignoli marmi srl

Tipo di intervento: costruzione ex novo

Progetto architettonico, strutturale e direzione lavori: arch. Silvano Pagani

Impresa di costruzione: impresa Edilrossi di Rossi Luigi e figlio snc

Materiale utilizzato Vibrapac: elementi in cls vibrocompressi a modulazione 20x40, superficie Splittata, serie Naturcolor in colore rosso bauxite modificato e grigio standard, Vibrapac Milano-Roma


Entrambi i progetti proposti sono stati ideati nel periodo relativo all'anno 1996, e nei progetti si evidenzia un'architettura organica ed espressionista. La composizione dei volumi rettangolari che si sovrappongono con altre forme, caratterizzanti il progetto è al tempo stesso scultura e architettura, libera da costrizioni convenzionali. I volumi sono stati realizzati con superficie splittata sottolineata da toni di colore e da differenziazione di finiture delle superfici per volumi minori e dettagli per una composizione formale che con l’utilizzo dei semplici blocchi di cls veicolano un senso di materialità. Questo sovrapporsi di forme produce una sensibilità di spazio con una varietà naturale di movimento e una giustapposizione di materiali in cls splittati e altri lisci e di membri strutturali e accessori di complemento al progetto. E’ nella ricerca di forme morfologiche, legate ad una componente strutturale che finalizza la determinazione dello spazio reale dove risiede l’obbiettivo della progettazione, la lunga e costante riflessione su queste forme e sul fare architettura, spinge ad un continuo montaggio e smontaggio del prodotto architettonico trasformando il vizio in piacere. Il volume di questi parallelepipedi prefabbricati consuetamente a scatola, si movimenta e si inventano, donando all’edificio una vitalità che pochi altri capannoni possono esibire.Per di più, l’utilizzo della superficie splittata per le murature porta verso un modus operandi che, richiamando da vicino il patrimonio culturale dà vita ad una struttura simile alle realizzazioni vernacolari e fa scaturire profonde emozioni.

Nell’edificio Belotti, a predominare è l’elemento della vela, replicata e insistita. Una vela che però non è del tutto accessoria o puramente architettonica, ma che ha una precisa valenza statica e, in più, caratterizza in maniera inconfondibile un edificio che sarebbe altrimenti stato anonimo. Attraverso tale elemento, Pagani recupera la plasticità del linguaggio costruttivo, abbandonato durante il periodo del decostruttivismo e mette la sua impronta su un edificio bello e funzionale.

L’impiego degli elementi in cls, qui utilizzati nella variante splittata, riesce a far emergere con chiarezza la massa articolata, inserendo perfettamente l’edificio in un ambito bucolico. Quindi, la forma del capannone, consuetamente a scatola, si movimenta e si inventa donando all’edificio una vitalità che pochi altri capannoni possono esibire.

Lo stesso discorso potrebbe essere riproposto anche per un’altra costruzione come quella del capannone della ditta Brignoli. Se in quello di Belotti l’impronta era data dalla vela, in questo caso la caratteristica che salta all’occhio è quella del parallelepipedo grigio, inserito su un altro parallelepipedo, di colore rosso. Tutti questi parallelepipedi, che si ripropongono in grandezze differenti, scandiscono l’edificio e lo rendono mosso, riuscendo a bilanciare, con l’alternanza di grandezze e colori differenti, le masse e le tonalità, come se si trattasse di un quadro.