Ottavia
e l'antica via romana: cenni storici
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La
borgata Ottavia, si sviluppò alla fine degli anni 50 e gli inizi degli
anni '60 a ridosso della stazione ferroviaria Roma - Viterbo; ai primi nuclei
abitativi sorti a partire dal secondo decennio di questo secolo lungo il tracciato
dei binari ad ovest della via Trionfale, si andarono aggiungendo altri insediamenti
ad est della Trionfale (Monte Arsiccio, Fontanile, Sant'Andrea) a ridosso
della tenuta dell' Insugherata.
Le radici di questa località (posta tra l'8° e il 9° Km della
Trionfale) vennero alla luce nel 1920, quando furono rinvenuti i resti di
epoca romana del sepolcro gentilizio degli Ottavi (l'Ipogeo degli Ottavi),
da cui prese il nome la zona.
L'importanza di questo suburbio nord-occidentale di Roma, che saldava la città
all'Etruria meridionale, è dovuta alla conoscenza ancora non approfondita
che si ha della rete stradale romana (nota nelle sue direttrici principali,
meno nella sua viabilità secondaria) e dall'indagine sull'incidenza
che la frequentazione etrusca ha avuto nello sviluppo delle comunicazioni
di questo territorio.
La viabilità principale della zona, era modellata su percorsi preesistenti
d'epoca etrusca, come la via Cassia (a nord), la via Clodia (nord-ovest).
e la via Triumphalis (più ad est, che assicurò la comunicazione
tra Veio e Roma dopo la conquista della città etrusca nel 396 a.c.),
il cui impiego in epoca preromana è testimoniato dai ritrovamenti di
un pagus etrusco a colle S.Agata (presso M.Mario); infine a sud la via Cornelia,
il cui tracciato (quello a noi noto) oggi è ricalcato all'incirca dall'attuale
via della Storta, erede della via Caere - Roma di epoca arcaica.
L'interesse per la ricostruzione della rete stradale interna, costituita dai
collegamenti tra le suddette vie principali e le tenute e i casali dell'area,
è emersa in questi ultimi 15 anni a seguito di importanti ritrovamenti,
appartenenti ad una strada di epoca romana, avvenuti nella zona compresa tra
la borgata Ottavia e l'area a ridosso del GRA di Selva Candida interna.
Il primo rinvenimento è stato fatto nel 1985 nei pressi del casale
della Lucchina, perfettamente conservato grazie all' interro di 5 metri; altri
tre tratti del medesimo tracciato sono stati rinvenuti in direzione nord-est,
all'altezza dell'attuale via della stazione Ottavia (il che ha fatto supporre
al suo congiungimento con la via Triomphalis); il ritrovamento del quarto
tratto nel '90 durante i lavori per la realizzazione dell'Area di servizio
Selva Candida interna, ha permesso la ricostruzione di questo tracciato per
circa 2 km dalla via Triumpalis verso ovest: qui durante lo scavo per realizzare
l'area di sosta è stata inoltre rinvenuta una piccola necropoli di
origine etrusca (con fosse scavate nel banco tufaceo e coperte alla cappuccina),
riutilizzata in epoca romana.
Ad ovest, ovvero oltre la necropoli al di là del GRA, la sovraintendenza
non è riuscita a ricostruire il percorso del tracciato, in virtù
dello sbancamento del terreno, che tuttavia ha fatto affiorare alcuni frammenti
di basolati, riconducibili sempre al medesimo percorso.
La
scoperta di questa strada (certamente di epoca romana, ma tracciata in epoca
etrusca come testimoniano i reperti rinvenuti nelle vicina tenuta Colonna
molto simili al materiale del Pagus etrusco rinvenuto al colle S. Agata),
ha permesso la ricostruzione di un percorso secondario che dalla via Triumphalis
andava verso ovest, tagliando la tenuta dove poi è sorta la borgata
Ottavia.
Grazie all'ausilio della cartografia, siamo riusciti a risalire all'uso che
di questo tracciato ne fu fatto in epoca cinquecentesca: denominata dalla
cartografia di allora come "
la via che da Roma porta a S.Nicola
",
se ne indicava l'inizio con il bivio di epoca romana "tre capanne".
Il bivio "tre capanne", costituì un punto di riferimento
per la cartografia dell'epoca, con il quale si individuava la località
di confine della tenuta S.Andrea e di quella del Lucchese.(questo era il nome
del beneficiario della tenuta poi denominata Lucchina): riportato per la prima
volta, in modo non chiaro, nella mappa della campagna romana (del 1547) di
Eufrosino della Volpaia,veniva descritto così:
"
e lassato tre capanne un puoco si trova doi strade, una a mano
manca e l'altra strada a mano dritta; la strada a mano dritta va a sant andrea
la
strada di man manca va a mazzalupo
col lassare Lucchese a mano dritta,
questa strada va a Santo Nicola."
Questa descrizione del Volpaia è importantissima, per aver indicato
l'uso e la destinazione di questo percorso agli inizi dell' epoca moderna,
anche se non chiarisce se ci fu soluzione di continuità nell'uso di
questa strada dall'epoca romana, così come non è sufficientemente
chiara per individuare con esattezza la collocazione del bivio "tre capanne".
Nella piantina del Catasto Alessandrino raffigurante la tenuta del Casale
del Marmo (1650), si chiarisce la posizione di questo bivio (il cui nomignolo
"tre capanne" però scompare): con un raffronto è facilmente
identificabile, con l'incrocio formato dalla via Trionfale (all'altezza dell'attuale
Km 8.500), con il tratto di via della stazione Ottavia (dal secolo scorso
così chiamata per la stazione ivi costruita, ma che già dal
1660 veniva riportata nella pianta della tenuta del Casale di S.Andrea, come
strada di confine sud occidentale della tenuta stessa) che fa angolo con l'odierna
via maestre pie filippine (300 metri a sud-est dell'Ipogeo degli Ottavi).
Questo bivio è esistito sino alla fine del secolo scorso, quando a
seguito dei lavori di costruzione della linea ferroviaria Roma-Viterbo, venne
smantellato. Da allora, l'accesso ad Ottavia venne spostato all'incrocio tra
la via Casal del Marmo (spostata più avanti e dotata dello storico
ponticello - oggi raddoppiato a seguito dei lavori dell'FM3).
La scoperta di questa strada infine, è stata utile anche per fugare ogni dubbio sulla vera origine di via della Lucchina. L'odierna via della Lucchina infatti, non ipotizza un percorso antico, ma, come si evince da una mappa del catasto Gregoriano fu aperta in alternativa a quella romana in un periodo non precisabile, compreso tra la seconda metà del seicento e la prima metà dell'Ottocento: fu un nuovo percorso che dal casale della Lucchina portava sulla via Trionfale, mentre ricalcò il vecchio percorso della strada romana, solo nel tratto (oggi scomparso) che dal casale della Lucchina portava alla ex necropoli etrusca, verso San Nicola.
Alessio Cecera
FONTI UTILIZZATE:
S.Mineo/R.Santolini Giordani - "Relazioni su scavi, trovamenti, restauri"
S.Mineo/R.Santolini Giordani - "Testimonianze e persistenze archeologiche
nel territorio della via Trionfale"
I. Insolera - "Roma Moderna"